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Autore: Paolo Ciraolo    12/04/2011    2 recensioni
C'era una volta…in una terra fatta da ruscelli e alberi verdi e lussureggianti, un giovane naufrago .
Il naufrago di nome Tom , avendo paura delle bestie feroci, salì sulla palma più alta di tutte; in essa trovò per puro caso “Lo Specchio Dei Sogni”, che disse al naufrago: “Sei fortunato ! Questa è la terra del Re Generoso , ed io sono Lo Specchio Dei Sogni ed è un gran ricchezza che tu mi abbia trovato...
Dedicata a Chiara.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il Cavaliere Tom.

 

In un mondo nuovo, fatto da sentimenti buoni e stati d’animo felici, esisteva un Cavaliere di nome Tom .

Il nostro Cavaliere si era sposato, nel suo bel castello, con la brava principessa Delisia figlia del Re Generoso.

Giorni passavano ai giorni e i due principi vivevano, lieti e contenti, nel loro palazzo reale circondati da un bosco lussureggiante, in un alternarsi di giornate soavi e di notti ricoperte da cieli stellati . La grande folla del popolo che abitava insieme ai principi, al Re e alla Regina regnanti, erano contenti perché anche loro ricchi di gioia e cibi per sfamarsi . In quel tempo, i principi, concepirono un bel figlioletto, moro e bello, che chiamarono con il nome di principe Millo.

Tutta questa bella armonia, letizia e felicità era destinata ad attirare le invidie della Bacchetta Proibita che, nel frattempo, aveva ritrasformato in uomo il terribile Cavaliere Nero.

Dal momento che erano già stati sconfitti, nel torneo contro Tom e il suo Specchio, decisero di mettere in atto un piano sleale contro quelli che consideravano come i loro eterni rivali. Decisero, per l’appunto, la Bacchetta di trasformarsi in una mazza e rompere lo Specchio, mentre il Cavaliere Nero, di trasformarsi in un ombra, cattiva, che si sarebbe appiccicata nell’anima del Cavaliere Tom per farlo diventare, improvvisamente, di pessimo umore e perennemente triste.

Così fu, Lo Specchio si ruppe in mille pezzi e ,l’ombra del Cavaliere Nero,

si attaccò indissolubilmente al Cavaliere Tom. Così la fortuna, che tanto generosa aveva accompagnato tutto il reame fino ad allora, per cattiveria ricevuta scomparve.

La Bacchetta Proibita e il Cavaliere Nero, continuavano a tramare nel buio e, alla notizia che il regno non era più felice, gongolavano perfidamente. Tom era diventato intrattabile e scontroso con tutti e, per di più, non aveva la protezione del suo Specchio. Si susseguivano giorni cattivi in cui Tom ricevette, in un sacchetto di cuoio, i cocci del suo Specchio Dei Sogni e, come se non bastasse, in breve, fu cacciato dal suo castello e dall’intero regno; si dovette separare dalla Regina Delisia e dal suo figliolo, il principe Millo. Ritornando ad essere un naufrago nelle terre del Re Generoso con addosso una tristezza infinita che non lo lasciava mai. Ma la pena più grande era quella di non poter vedere il principino Millo, perché la principessa Delisia, per ironia della sorte , respingeva le richieste sincere del

 

 

povero marito e lo teneva a debita distanza dal piccolo figliolo, per tema che lo stesso si affezionasse allo sventurato padre, solo vedendolo. Il buon cavaliere si aggirava senza meta per il grande bosco ai margini del regno, fiaccato mentalmente e nel corpo, avendo perso tutte le sue ricchezze il suo castello e le sue terre , separato dalla sua principessa e dal suo figlioletto, non avendo più nulla se non i cocci di vetro del suo Specchio.

La storia narra che Tom ebbe la forza di trovare il vecchio albero “il cui fogliame non appassisce “, dove per incanto aveva scoperto tanto tempo fa, il suo

prezioso tesoro. Si arrampicò fino in cima e, ridotto alle lacrime, si riteneva un vero reietto.

Passò molte notti in un giaciglio, su nel suo albero, sognando l’apparizione dello Specchio, ma ogni giorno quando si svegliava, nulla! Tutto svaniva come nebbia al sole. Tom aveva risparmiato due sacche di monete d’oro e portava al principe Millo, ogni mese, due monete d’oro.

Fino a quando dopo circa un anno, trasportata dal vento, non si sa da dove e soprattutto come, una mappa arrivò tra i rami del gigantesco pino, proprio accanto al lettino fatto di foglie su cui dormiva il nostro cavaliere.

Tom aprì il rotolo e, al solo tocco della sua mano, tutto il suo corpo riceveva una scossa benefica, un' energia infinita avendo, il nostro cavaliere, una sensazione di beatitudine e felicità.

Il Rotolo con la Mappa disse a Tom: “ Caro cavaliere Tom, tu che sei senza macchia, recati nella Terra Promessa a destra del regno del Re Generoso e li troverai un’immensa sorpresa “.

Tom rispose : “ Ti sono grato chiunque tu sia. Mi sapresti dire dov’è il mio Specchio Dei Sogni ?”

Il Rotolo con la Mappa rispose : “ Stai in campana ma non affliggerti del tuo Specchio, un giorno ti dirò e saprai tutta la verità. Ma ora vai e non perdere più altro tempo”.

Tom partì con grande speranza nel cuore, con la mano destra impugnava il rotolo e, con la sinistra, un legno lungo e appuntito.

Dopo qualche giorno di estenuante cammino, arrivò realmente nella Terra Promessa, era questa realmente un sogno nel sogno, formata da castelli favolosi, ricchezze enormi, ruscelli d’acqua incantevoli fiori il cui profumo era inebriante, un arcobaleno da una parte all’altra della vallata e, tanto altro ancora che non so quanto ci vorrebbe per descriverlo tutto.

Tom il nostro Cavaliere Bianco era eccitatissimo ed entusiasta al solo vedere quello spettacolo.

Il Rotolo con La Mappa disse: “ Caro Tom tu sarai per sempre il Principe

 

 

Bianco di questa Terra Promessa, prenditi il destriero migliore, un' armatura, una lancia, una spada e recati anche nella Terra del Re Generoso e pretendi dalla bacchetta Proibita di materializzare il Cavaliere Nero, sconfiggilo e poi ritorna con la Grande Folla in questa vallata, qui sarete al sicuro per cento anni dai vostri nemici”.

Il Cavaliere Tom ubbidì e, in meno che non si dica, preso un cavallo arabo e un’armatura completa di tutto punto, incominciò a viaggiare verso le terre del Re Generoso, non dimenticando, di tenere nella mano destra la mappa trovata.

Ora succedeva che il destriero con il suo cavaliere, ad ogni galoppata, lasciava una scia blu dorato con tante monete, perle, diamanti, brillanti e smeraldi che, rimanevano sul terreno per volontà della Mappa.

La Bacchetta Proibita certamente non dormiva, ma era veglia di giorno e di notte; essa venne a conoscenza di quanto stava accadendo, del fatto cioè, che il Cavaliere Tom rinvigorito da forze nuove e prodigiose, tornava alla carica per legittimare nuovamente il suo posto, tra I Regnanti e il principe Millo, mentre la principessa Delisia aveva deciso di rimanere senza marito, per sua propria volontà.

La Bacchetta per prima cosa fece circondare le terre da melma nera e sabbie mobili.

Trasformò la Grande Folla in un gregge di pecore, per finire fece imprigionare i reali buttando le chiavi delle celle non si sa dove.

Quando il Cavaliere Tom arrivò nelle terre ricoperte dalle sabbie mobili e la melma, strinse la Mappa con la mano destra e le medesime terre, si trasformarono, in un lago di oro liquido con al centro un ponte di cristallo,il quale era collegato al castello del Re .

Il gregge di pecore uscì dall’ingresso principale guidato da un “Pastore Eccellente” in direzione della Terra Promessa.

Mentre il Cavaliere Tom stringendo nuovamente il suo Rotolo, spalancò le prigioni nelle quali erano chiusi i reali e il principe Millo.

La Mappa allora disse: “Tom chiama la Bacchetta Proibita e fatti materializzare il Cavaliere Nero”.

Tom ubbidì :”Bacchetta compari davanti a me e dimmi di chi è la colpa delle mie precedenti sventure?” .

Bacchetta Proibita :” Si Tom io non ho nessuna responsabilità. Il Cavaliere Nero è il colpevole di tutto. Adesso lo materializzo davanti a te”.

Non appena ciò fu, il Cavaliere Bianco si senti leggerissimo e solare, come sempre, quella tristezza che lo aveva colpito se ne andò definitivamente.

 

 

 

Il Cavaliere Nero non era più l’ombra scomoda di Tom ora, ma un cavaliere armato fino ai denti che, materializzatosi al cospetto del suo eterno rivale, lo attacco senza mezze misure per sbarazzarsi una volta per sempre di lui.

Botta e risposta , spade rotte , lance spezzate , sfida ai coltelli finestre distrutte, elmi scaraventati per terra e, tra un polverone fittissimo uscì la sagoma del Cavaliere Bianco, egli aveva legato per benino il Nero Cavaliere.

Sconfitti per la seconda volta la Bacchetta e, il suo sinistro Cavaliere, se ne andarono in rifugio nel Regno della notte dove è “Stridore di denti”.

Condotti tutti nella Terra Promessa, la Grande Folla, il Re Generoso e sua moglie , il Cavaliere Bianco poté riabbracciare il principe Millo e con lui, vissero tutti felici e contenti.La principessa Delisia per sua scelta, come detto, rimase sola sciogliendo il vincolo del matrimonio che la legava al buon Tom.

Dopo tantissimo tempo il Cavaliere, senza macchia, fu chiamato dalla Mappa che gli disse:”Caro Principe Tom domani ad occhi bendati partirai per una destinazione ignota”.

L’indomani il Gran Maestro dei Cavalieri di tutta la storia, bendò il Cavaliere Tom, che scortato dalla più audace nobiltà e dai cavalleggeri di gran rango, partì per l’ignoto , guidato dalla mappa che teneva stretta nelle mani .

Passati dei giorni, finalmente giunsero a destinazione, li aspettava l’Erudito Saggio delle Corti di Fiaba che, passo dopo passo, portò in cima alle fronde di un albero Tom .

Una voce disse :” Caro Tom io qui sono e qui vi sarò per sempre, nel tuo Albero, quello “ Il cui fogliame non appassisce”, in cui l’uomo felice “ogni cosa che fa riuscirà”.

Tu Cavaliere dal cuore e animo nobile, che hai dimostrato grandezza di coraggio e bontà, sarai per sempre all’interno della mia anima, incastonato nell’eternità come il più prezioso fra i diamanti”.

Il Cavaliere Tom, levandosi la benda, rispose:”Luce che bacia gli occhi , luce che addolcisce il cuore. Si ti riconosco oh mio Specchio Dei Sogni!! Tu il cui amore è infinito, per te che vivi in eterno, non ho sangue abbastanza per te , non ho voce sufficiente per dirti quanto ti amo , non ho cuore si grande per i miei sentimenti per te, la mia anima non basta ad avere pensieri belli per il mio caro ed, Eterno Specchio Dei Sogni, vivrò il resto dei miei giorni felice di starti per sempre vicino”.

 

 

   
 
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