Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Aruna19    13/04/2011    1 recensioni
Avevo ritrovato quella fotografia per caso, non avevo idea che mi avrebbe fatto quell'effetto.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: One way or Another
Generi: introspettivo, malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: Yuri
Note: Allora, gente! Premetto che è la prima Yuri che scrivo e ne vado mortalmente fiera. Non è scritta in prima persona a caso e ci ho messo l'anima e il cuore e le viscere. E' stato estremamente sressante e contemporaneamente liberatorio all'inverosimile scriverla, quindi spero solo di non essere palesemente ignorata come accade purtroppo alla gran parte delle Yuri su questo sito. Grazie alla mia beta e sorella Sara e la dedico al mio migliore amico mangialesbiche a cui verrà minimo minimo un colpo quando la leggerà. Be', buona lettura e recensite, che ne ho bisogno.

Avevo ritrovato quella fotografia per caso, non avevo idea che mi avrebbe fatto quell'effetto.
Era lei. La sua vita sottile, il suo ventre piatto, il suo grande e bellissimo seno, le clavicole sporgenti, il collo lungo, il viso sottile, i capelli corti e poi il suo labbro inferiore rosso e carnoso che potevo solo intravedere prima che la foto smettesse di essere solo una foto e cominciasse ad assomigliare sempre di più ad un ricordo, un sogno. Indossava una maglietta rosa che le stringeva il seno e poi si allargava sulla pancia, era fiorata e con le maniche a sbuffo. L'avevamo comprata insieme: l'amavo.
Ricordo quella mattina come se fosse passato solo un attimo da allora. Era in un ritardo spaventoso come suo solito, era arrivata correndo, aveva ancora il fiatone ed era sempre bellissima anche con i capelli in disordine e la maglietta troppo larga di suo padre addosso. Mi aveva salutata sorridendo e io avevo fatto lo stesso. Mi sembra ridicolo pensare a come allora non mi rendessi ancora conto di niente. Eravamo andate in uno dei suoi negozi preferiti, uno di quelli in cui la gente come me scappa via correndo appena si rende conto che con tutto quello che ha in tasca può comprare astento una sciarpa. Si era fatta mostrare dalla commessa praticamente mezzo negozio e avevo perso il conto di quante cose avesse provato, poi era uscita dal camerino con quella magliettina rosa addosso che le lasciava praticamente tutta la schiena nuda e le evidenziava quel seno enorme e bellissimo. Non ero più riuscita a staccarle gli occhi di dosso. Ricordo che quando mi accorsi che mi stava chiamando aveva uno sguardo strano, poi mi chiese come stava e io non riuscii a fermare quelle parole.
"... sei bellissima."
Aveva abbassato lo sguardo per un attimo e sembrava stranemente imbarazzata. Non ero encora riuscita a staccarle gli occhi di dosso.

Eravamo uscite dal negozio e sentivo una strana presione alla bocca dello stomaco, come un vuoto d'aria che mi impediva di respirare normalmente. Le avevo fatto notare che quella maglietta le lasciava la schiena scoperta e che forse era meglio comprare qualcosa da metterci sotto, non aveva risposto ed era entrata nel negozio di intimo lì a fianco. Passavamo tra i vari reggiseni merlettati e mutandine sexy commentando tutto un po' acidamente mentre io cercavo solo di non pensare a quello che in realtà stavo pensando; allontanare il problema mi sembrava l'unica soluzione. Avevamo preso un paio di reggiseni anonimi e uno verde bottiglia con i fiorellini rosa e i merletti in tinta.
Stavamo andando verso i camerini, quando vidi un reggiseno rosa e blu a stisce e lo presi senza neanche chiederle cosa ne pensasse. Avevamo quasi litigato con la commessa fuori da i camerini perchè non voleva che la accompagnassi, ma alla fine la avevamo ignorata bellamente. Mentre lei provava i reggiseni, mentre toglieva la maglietta, slacciava il reggiseno, lo lasciava scivolare lungo braccia e appoggiava la stoffa del reggiseno del negozio sulla pelle nuda di quel seno bellissimo io ero lì: fuori dal camerino a tentare in tutti i modi di non pensare a lei mezza nuda a neanche un metro di distanza, con una sola sottile tendina a dividerci.
Aveva scostato di poco la tendina ed era spuntata fuori solo con la testa, poi aveva aperto la aveva aperta con cautela e si era fatta vedere: mezza nuda con il reggiseno blu e rosa addosso. Aveva detto che gli altri non le piacevano, o che erano troppo stretti, o troppo larghi; poi mi aveva sorriso e aveva dinuovo chiso quella dannata tendina. Mi ero sporta leggenmente all'interno del camerino e lei si era subito nascosta il seno anche se era ancora coperto da quel reggiseno, mi aveva dato gli alti e mi aveva raccomandato di non guardare; ma, proprio quando mi ero rassegnata, la tendina si spostò leggermente e io non riuscii a resistere. Osservai quella scena come a rallentatore: si era appena slacciata il reggiseno e lo stava facendo scivolare sulle braccia, riuscii a intravedere a stento la forma tonda e talmente soda di quei seni che rimasero immobili pur non avendo più il sostegno del reggiseno e poi staccai lo guardo. Ero imbarazzata, confusa e leggermente eccitata. Adesso ripensandoci mi rendo che avrei fatto meglio ad osservarla per qualche secondo ancora, con più attenzione.

Quella mattina l'avevo accompagnata a comprare qualcosa da mettersi per uscire con il suo nuovo ragazzo. Quella maglietta rosa con e maniche a sbuffo non era per me, quel reggiseno a righe blu e rosa non era per me; ma non era ancora importante allora e lo ignorai. Ignorai i miei pensieri, ignorai le mie emozioni, ignorai anche quella pressione alla bocca dello stomaco e quella strana rabbia che mi aveva assalita. Solo adesso, ripensando ad allora, mi rendo conto che, se non avessi ignorato tutto questo, se avessi dato ascolto al mio istinto e se non avessi avuto paura, ora sarebbe tutto diverso. Se mi fossi resa conto allora di quello che provavo io e soprattutto di quello che provava lei, forse adesso potrei guardare quel seno con più attenzione invece di starle ancora accanto con il terrore che da un momento all'altro mi chieda di accompagnarla a comprare una magliettina ed un reggiseno che non saranno mai per me.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Aruna19