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Autore: _Helene_    13/04/2011    1 recensioni
Un volto, uno dei tanti, un volto senza nome, privo di alcuna identità, semplicemente una lunga serie di numeri grigi che lo contraddistingueva dagli altri suoi compagni di cella egualmente colpevoli e, secondo un fantomatico e traballante sistema, meritevoli di andare incontro ad un ipotetico essere incappucciato e nero.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cortissima one-shot su uno dei temi più toccanti e attuali: la pena di morte.
Credo di inviarla ad un concorso e volevo sapere cosa ne pensate a riguardo.
A presto :)


*
                                                  
                                              _Burely Breathing







« Ti invidio », disse il condannato al boia, chinando lievemente il capo che, durante i suoi ultimi minuti, pereva pesargli come una massiccia incudine appesa al suo fragile collo.                                       
L’uomo che fendeva la terribile e lunga siringa tra le mani, scosse la testa, come se stesse in realtà comprendendo ciò che l’uomo inginocchiato e ammanettato aveva appena pronunciato. Quest’ultimo rialzò il capo, mentre l’ombra di uno scialbo sorriso e di una fredda lacrima nascente apparì sul suo volto ormai segnato. Uno dei tanti, un volto senza nome, privo di alcuna identità, semplicemente una lunga serie di numeri grigi che lo contraddistingueva dagli altri suoi compagni di cella egualmente colpevoli e, secondo un fantomatico e traballante sistema, meritevoli di andare incontro ad un ipotetico essere incappucciato e nero.                                            
«Ci pensi? », esclamò armandosi di convinzione. Poi, con tutte le forze che fluivano all’interno del suo corpo, storse il capo lateralmente, quasi volesse intravedere gli occhi del suo uccisore. Volgendo l’invasato sguardo al soffitto, scrutò le innumerevoli crepe grondanti piccole gocce d’acqua. Quando lo riabbassò, tossì violentemente e la personificata morte si avvicinò abbastanza affinchè udisse il suo ultimo e desiderato sussurro.
« Io ho ucciso, ma son stato ripagato con la stessa e lurida moneta imbrattata di sangue. Tu ucciderai un uomo e nessuno ti condannerà a morte. Questo come lo spieghi? ».                                                    
Pochi attimi dopo il boia squadrava dall’alto la sua vittima in procinto di esalare il suo ultimo ed amaro sospiro che, a sua volta, si mozzò in eterno nella sua gola non appena il veleno gli trafisse avidamente, e con perizia, il cuore.                               
L’uomo, spaesato e sconvolto dalle parole dell’ormai cadavere gelido, strinse con fare delirante la siringa tra le mani e, con un urlo lancinante, si trafisse l’avambraccio destro, iniettandosi una buona dose di morte allo stato liquido degna di un omicida.    
 

*


P.s: a tutti coloro che seguono la mia storia "Death Lullaby" giuro che aggiornerò presto ç_ç
   
 
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