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Autore: Black Mariah    13/04/2011    5 recensioni
STORIA IN REVISIONE: AL MOMENTO SONO STATI REVISIONATI I PRIMI 5 CAPITOLI
-Sì?- rispose la ragazza.
-Promettimi una cosa...- disse con lo sguardo rivolto verso il cielo celeste.
-Dimmi...- lo esortò lei.
-Non lasciarmi.- disse con una voce magnetica che fece rabbrividire la ragazza. - Non andare via perchè se resti potrei aspettare qui anche per tutta la notte- fece.
La ragazza non colse il vero significato di quelle parole, ma quest'ultime continuavano a rimbombarle nella testa.
“Perchè se resti potrei aspettare qui anche per tutta la notte”.
Anche quella era una frase perfetta per una canzone.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Annie non credeva a ciò che era appena successo, sentì la fronte bruciarle proprio sul punto in cui Gerard le ebbe dato quella specie di bacio.
Era successo veramente? Le sembrava di sì perchè prima aveva sentito l'umido della sua saliva in fronte e a meno che non l'avesse scambiata per sudore, sarebbe dovuto capitare davvero...
Cercò di alzarsi...In che stato si trovava? E poi come faceva lui a sapere che aveva bevuto un po'?
Si posizionò davanti al tipico specchio da camerino con le luci laterali e cercando di non cadere per il vorticare delle pareti attorno a lei, si diede una sistemata. Si bagnò un po' i polsi e si sciacquò il viso facendo un disastro con il suo trucco che si sciolse.
-Porca puttana- mugolò nella foga. Iniziò ad accanirsi contro i suoi occhi adoperando un asciugamano e uno struccante. I trucchi a quanto pareva non erano per niente waterproof.
Cercò qualcosa da mangiare. Non aveva mangiato nulla quella sera e per quel motivo stava male. Se avesse messo qualcosa nello stomaco di certo non avrebbe sofferto per quei tre Martini che aveva bevuto, e soprattutto non avrebbe detto quelle cose a Gerard.
Già...che gli aveva detto? Gli aveva parlato di Luis, del suo...codice pin. Gli aveva parlato di quel genere di cose che fa un pazzo stalker e che soprattutto non dovrebbero essere dette alla persona perseguitata. Lui inoltre aveva detto anche qualcosa su Luis...ma forse se l'era inventato lei, l'aveva solamente immaginato.
Gli aveva detto tutto quello che non avrebbe dovuto dirgli, e non gli aveva detto proprio quella cosa che invece aveva sempre desiderato dirgli da una vita. Forse un giorno, quando sarebbe stata più lucida, se l'avesse rincontrato magari gliel'avrebbe detta.
Da quanto tempo era via? Non sapeva definire quanti minuti erano passati e una parte di lei non si aspettava Gerard rientrare da quella porta.
D'altra parte Gerard la vide davanti allo specchio non appena abbassò la maniglia e aprì la porta. Quel vestito nero aderente e scollato le calzava a pennello e notò solo allora, in maniera molto accurata, quanto fossero belle e armoniche le sue curve.
Annie si girò piano, voleva evitare movimenti bruschi altrimenti il giramento di testa che le si era appena calmato sarebbe aumentato con più vigore di prima. Gerard notò che non era più truccata, che i suoi occhioni marroni e verdi non erano più cerchiati dal sexy ombretto nero, ma erano puliti e più luminosi che mai.
-Tornato- disse Gerard sorridendo. Fino ad un momento prima aveva pensato di non trovarla.
-Come è andata?- chiese Annie folgorata per la centesima volta dal suo sorriso.
-Benone!- rispose Gerard contento -Ray e Frank sono due pazzi-
-Non credevo tornassi- disse Annie guardando in basso.
-Ah, sono contento che tu mi faccia così bastardo! E perchè non avrei dovuto farlo?- Disse Gerard e si avvicinò a lei. Nel giro di venti minuti era cambiata. Aveva un visino troppo bello senza trucco.
-Secondo me è tutto frutto della mia immaginazione. Mi sarò addormentata rimanendo da sola in camerino e mi starò sognando tutto!-
-Non preoccuparti non stai sognando- continuò lui mettendosi davanti allo specchio assieme a lei.
-Tipico di un sogno che le persone che stai sognando ti ripetono che non stai sognando...Scusa il gioco di parole!- e gli sorrise. -Ahia!-

Un dolore acuto le aveva appena attraversato l'avambraccio destro.
-Visto?- Gerard le aveva dato un pizzicotto -Non ti sei svegliata! Vuol dire che eri già sveglia- e le fece l'occhiolino.
Annie sgranò gli occhi. Sembrava una bambina davanti alle caramelle. Quel pizzico le aveva fatto male...
Quando realizzò di trovarsi davvero di fronte a Gerard, il cuore le iniziò a volerle uscire dal petto. La gola le si seccò e malgrado le ginocchia le tremassero e la testa le girasse ancora un po', riuscì a stare in piedi.
-Allora, sono perdonato?- gli disse avvicinandosi ulteriormente. Gerard sentiva il respiro affannoso della ragazza...stava sbiancando...Ebbe una paura enorme che si stesse sentendo male. Il sorriso che aveva sul volto si tramutò in un'espressione di paura e di ansia.
-Annie? Ti senti male?- chiese. Le portò le mani sulle braccia per scuoterla un po'. Lei lo stava guardando con gli occhi persi nel suo viso.
-...No è che...- Abbozzò Annie come risposta -...sto metabolizzando il fatto che tu sia davvero qui davanti a me-
Gerard rise.
-Quindi avrai una crisi di panico ogni volta che ti starò vicino?- fece.

Azzardò ad accarezzarle il viso vellutato e liscio ed Annie si sentì morire. Gerard sentì come la ragazza sotto il suo tocco si fosse irriggidita e questa reazione gli piacque particolarmente.
Ma quale frongirl sfrontata che voleva fare la dura con gli anfibi e con il trucco...Quella che aveva davanti era la ragazza più vera e dolce di questo mondo.
-Probabile- rispose lei diventando rossa. Gerard decise di divertirsi un po'. Le portò una mano sulla fronte e le spostò i capelli. Come aveva immaginato erano morbidissimi. Sentì nuovamente Annie pietrificarsi sotto le sue mani.
-La smetti di cambiare i tuoi parametri fisiologici ogni volta che ti tocco?- disse sorridendo. Lei lo guardò ancora più rossa in volto e abbassando gli occhi, rispose -Non è colpa mia...- Cazzo, se ne era accorto.
Lui la guardò con occhi sorridenti -Beh, non è che sono io! Io ti sfioro e tu ti mummifichi! Non mordo!-
-Eh...lo so che non mordi...- disse Annie cercando di riprendersi un po'. Ma quant'era buono da uno a dieci il suo profumo? Duemila sicuramente.
-Non mi hai risposto...- continuò Gerard. Cercò i suoi occhi.
"Eh però Gerard se fai così è normale che mi pietrifico" pensò Annie vedendo come il ragazzo dei suoi sogni si era atteggiato davanti a lei.
-A cosa?- disse lei cercando di riprendersi.
-Sono perdonato?- domandò con una voce strepitosa e con uno sguardo che avrebbe fatto sciogliere anche un iceberg in Siberia.
-Come minimo devi farmi un autografo!- cercò di sdrammatizzare lei. Non voleva far capire a Gerard come lui le facesse totalmente annullare la personalità e la lucidità.
-Così poco? E io che credevo che per farmi perdonare avrei dovuto fare chissà che! Una misera firma!- ribattè sorridendole. Ci stava prendendo gusto a tirarsela un po'.
-Beh, anche la firma di Obama è una misera firma però vale l'entrata in guerra dell'America...- Che cazzo gli aveva appena detto? Era rimasta folgorata dall'ultimo sorriso ecco perchè aveva detto quella cazzata.
-Ohoh! Touchè- fece Gerard. Lei sorrise...Quelle labbra rosee erano così in armonia con quel viso... -Vuol dire che sono importante quanto il presidente degli Stati uniti?- azzardò lui. Tanto ormai l'aveva capito che lui le piaceva.
-Non mi ricordo bene cosa ti ho detto prima, ma mi sembra che tu abbia capito il concetto- fece Annie. Si allontanò da lui e a Gerard venne a mancare quel profumo che gli inebriava le narici.
Annie d'altra parte non voleva essere molto esplicita, aveva paura di non essere presa sul serio e di apparire una ragazzina di tredici anni.
Gerard voleva disperatamente tornare vicino a lei, il suo corpo oltre che emanare profumo emanava calore e...vita?
La osservò girarsi e andare a cercare non sapeva quale cosa. Le sue spalle nude erano terribilmente attraenti.
Annie non si era allontanata per cercare qualcosa in particolare. Gerard la stava travolgendo e lei non riusciva più a mantenere un contatto lucido con lui. Per evitare di passare per scema si levò i bracciali che mise nella borsa appesa alla parete.
-Mi davano fastidio- disse quando vide che Gerard aveva seguito tutti i suoi movimenti.
-Sul serio...- disse lui -Voglio farmi perdonare come si deve...- Quella era solo una scusa. Voleva rivederla. Voleva rivedere quella ragazza così impacciata davanti a lui ma che sul palco era una forza della natura.
-Magari insieme all'autografo potremmo farci anche una foto da appendere affianco ai miei poster...- Era molto vaga, e Gerard notò che lei non lo stava più guardando, aveva sempre gli occhi diretti verso qualche parte...Gli sembrava che avesse cambiato comportamento. Aveva quasi paura di guardarlo. Perchè? Eppure l'aveva fatto fino a quel momento...
-Quando partite?- chiese lui.
-Ci fermiamo qui per una settimana- gli rispose. Alzò finalmente il viso. Le sue mani erano sui fianchi.
-Domani caffè?- chiese. Sperava in un sì.
-Beh, non è che un caffè valga molto di più di una firma- fece lei abbozzando un sorriso. Certo che voleva un caffè, o meglio certo che voleva andare a prendere un caffè con Gerard Way.
Il ragazzo sorrise. Voleva sentirsi dire proprio quella cosa. Un caffè non sarebbe bastato.
-Infatti! Per come mi hai cantato sul palco "The right side of the bed" non credo proprio che un caffè basterebbe! Pranzo?- domandò. Dirle una cosa del genere era alquanto azzardato, ma era l'unico modo che a Gerard venne in mente per farle notare che si era accorto delle sue movenze sul palco.
Annie rimase allibita e pietrificata.

"Oh miseriaccia! Se n'è accorto" pensò.

Allora che ci pensava bene però non è che lei volesse essere molto implicita. Cioè l'aveva fatto a posta a cantare la canzone in quel modo, a cercarlo con lo sguardo tra la folla...Alla fine però c'era da ammettere che il suo comportamento aveva riscosso successo. Se Gerard si trovava lì in quel momento, probabilmente era proprio per come lei aveva cantato sul palco.
Dopo questi fugaci pensieri la ragazza guardò da un'altra parte. Non voleva fargli capire di essere stata beccata in pieno -Evito di pranzare fuori- disse un po' brusca.
-...Perchè?- Gerard la stava guardando divertito e affascinato dal suo comportamento. Le aveva mandato una frecciatina che a quanto pare l'aveva colpita.
-Complessi e diete- commentò a bassa voce.
Gerard continuò a guardarla, questa volta in maniera perplessa. Quali complessi avrebbe dovuto avere lei?
-Complessi?- ripetè lui in cerca di una spiegazione.
Che cogliona. Ma com'è che gli aveva risposto così? Cioè... non solo gli aveva svelato le smanie ossessive nei suoi confronti, non solo Gerard aveva anche capito che la sua rabbia sul palco era rivolta proprio a lui, e ora lei gli aveva anche detto di essere complessata per il suo fisico.
-Mmm...già- tagliò corto Annie. Gerard continuò a guardarla. Non sapeva se chiederle a quali complessi lei si stesse riferendo o se fosse stato meglio tacere...Forse lei si accorse di come la stava guardando...Guardare era alquanto riduttivo perchè la stava letteralmente squadrando, ed era sempre più voglioso di scoprire quel corpo.

Annie si grattò la testa e poi, mettendosi le mani davanti e iniziando a scaricare il nervosismo o forse l'emozione di stare lì davanti a lui, iniziò a grattarsi un braccio.
-Ok, allora visto che nulla sembra soddisfarti, appena mi viene in mente qualcosa ti chiamo e la facciamo.- disse Gerard abbandonando l'idea di chiederle nel dettaglio a cosa si stesse riferendo, inoltre quella era l'idea più geniale che ebbe per cercare di strapparle il numero di cellulare...
-Vedi che non devi sentirti in debito con me...Cioè non mi è dovuto niente. Non devi per forza fare qualcosa solo perchè hai scoperto che posso entrare nella classifica dei dieci fan più ossessionati di tutti i tempi...- disse Annie. Non voleva che Gerard stesse facendo ciò solo per farla contenta e togliersela davanti.
-Ma quali fan più ossessionati! E poi mi farebbe molto piacere conoscerti più a fondo!- disse Gerard d'istinto.
Annie tacque.

Forse era sincero.
-Ok- gli rispose facendo spallucce.
-Ehm...devi darmi però il numero di cellulare...- fece Gerard imbarazzato. Lei glielo scrisse su un pezzo di carta. Le tremavano le mani. Stava scrivendo il suo numero di cellulare su un foglio da dare a Gerard Way....Wow.
-Mmm...allora domani tieniti pronta.- fece lui prendendosi il foglietto. Le sfiorò una mano...
-Ma fai sul serio?- chiese lei vedendo quanto Gerard fosse contento.
-Certo! Ti chiamo, mi dici dove sei e vediamo un po' cosa fare per le strade di Los Angeles!- rispose entusiasta.
Ad Annie sembrò di sentire le campane.
-Comunque, forse è meglio tornare nella sala...- aggiunse Gerard -Si potrebbero insospettire!- disse malizioso.
-Io direi che più che altro ci lincerebbero se siamo stati premiati e non eravamo tutti a ritirare il premio- rispose la ragazza, non capendo la frase precedente di Gerard.
-Ahah, beh, non credo che avrebbero problemi. Frank non vede l'ora di spodestarmi e credo che Cher sia molto brava a prendere in mano qualsiasi tipo di situazione!.-
-...Già...- fece Annie. Guardò incuriosita Gerard come a volergli domandare che cazzo ne sapeva lui di Cher e della sua faccia tosta...
Gerard capendo i suoi pensieri le sorrise. -Andiamo?- Aggiunse.
-Sì.- disse Annie quasi a malincuore. Per quanto le era difficile stargli vicino non avrebbe voluto allontanarsi da lui. L'unico pensiero che la rincuorò fu quello che forse il giorno dopo l'avrebbe rivisto.
-Ah, Gerard...- Quel nome le rimbombò nella testa.
-Dimmi...- fece lui girandosi verso di lei che ormai si stava incamminando.
Annie avrebbe tanto voluto dirgli una cosa che stava aspettando di dirgli da tanto tempo.
-Mmm...no niente...-
Non era ancora il momento.

   
 
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