Che
cosa provano i corrieri di buone notizie?
Coloro che le portano sono lieti di ciò che
devono esporre; con cuor leggero accorrono al destinatario per
raccontare e
felicitarsi loro stessi dell’evento felice di cui
anch’essi sono testimoni.
Ma coloro che portano cattive notizie?
Come possono essere lieti costoro nel
porgerle? Come possono essere quest’ultimi compartecipi in
quanto corrieri di
un evento crudele senza esserne toccati?
Certamente devono esserne intristiti o
quantomeno provare compassione per chi le riceve.
D'altronde essi sono colpevoli quasi quanto i
fautori del male in quanto contribuiscono al suo diffondersi.
La gente spesso è talmente abituata a
ricevere cattive notizie che poi arriva a non soffrirne più:
si costruisce una
barriera attorno al cuore per non esserne toccato, per non divenire una
vittima
del male.
Esso infatti è come il veleno: entra come un
semplice liquido nel nostro corpo nascosto in una soluzione e appare
invisibile
dapprincipio, ma si trasmette nelle vene, arriva al cuore e una volta
giuntovi,
lo corrode dal suo interno. Lo rende vuoto. E così le
cattive notizie.
O le si respinge con un muro o le si rifiuta
dal principio come fa l’astemio che possiede nella propria
psiche l’innata
paura di essere avvelenato e che perciò fin da subito
rifiuta tutti i liquidi
tra i quali il veleno si può nascondere.
E io avevo scelto la seconda opzione:
allontanavo da me tutto il male che avevo paura mi corrodesse il cuore
e
distruggesse il mondo in cui vivevo.
Il mio motto era “occhio non vede cuore non
duole”. Era meglio così.
Eccomi con un'altra storia che lo so, è molto breve, ma raccoglie bene secondo me i sentimenti che si provano quando si ha paura che il proprio mondo possa essere intaccato anche solo da una brutta notizia.. spero che vi piaccia :)
bacissimi e a presto!!
giuliaserpy