Fanfic su artisti musicali > Green Day
Segui la storia  |       
Autore: Icegirl46    13/04/2011    3 recensioni
Ciao a tutti, questa è la mia nuova ff. E' ambientata ai tempi del liceo, e Mike Billie e Trè... beh, leggete se volete sapere cosa succede:)
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

GALEOTTO FU IL TEATRO, E CHI SCELSE LA ROMANTICA COMMEDIA
 
 
Era ormai passato un mese, da quando avevano iniziato le lezioni, e tutti, più o meno, avevano imparato i fondamentali e qualche trucchetto basilare per riuscire a recitare i modo almeno passabile. In generale, tutti si sentivano piuttosto soddisfatti e stimolati dal corso, chi per un motivo, chi per un altro.
Ad esempio, quel bellimbusto di Liam ne approfittava per mostrare le sue capacità “in ogni campo”, come si premurava sempre di sottolineare, alludendo anche al fatto che faceva parte della squadra di football della scuola. Nulla importava logicamente il fatto che la suddetta squadra si trovasse all’ultimo posto del girone più squallido di tutto il Nord America, o perché no, magari del mondo intero, e che , quanto a recitazione, il ragazzo fosse patetico quanto un maiale che si rotola nel fango.
Poi c’erano quelli che approfittavano del corso per riuscire a stare fuori casa qualche ora durante la settimana, lontani dalle grinfie di mamme che ci tenevano a segregare i propri pargoli murati vivi fra quattro mura, perché non si potevano per mettere di prendere anche un solo brutto voto durante l’anno. Ne andava della loro ammissione al college, e un rifiuto da parte di questo era qualcosa di “imperdonabile ed inaccettabile”. E così, ecco nel corso l’occasione giusta per una splendida, effimera evasione.
Qualcun altro, come un paio di ragazze ormai veterane, partecipava per il puro amore della sublime arte della recitazione, e se anche ottenevano scarsi risultati, chi se ne importava? L’importante era divertirsi, e creare un po’ uno spirito di gruppo.
Infine, c’era un piccolo gruppetto, in verità formato solo da quattro anime solitarie, che continuava a presentarsi, puntuale come un orologio, perché quei due pomeriggi la settimana erano un’occasione importante per incontrarsi e stare insieme, anche se purtroppo non da soli.
Billie ed Abby non erano ancora riusciti a vedersi fuori dal corso. Un’unica volta lei era riuscita a convincere di nuovo sua zia a mandarla al Gilman a vedere suonare Billie, ma come era successo già per il primo concerto, aveva dovuto assolutamente chiedere a Chris di accompagnarla. Quindi, addio sogni di intimità, anche perché non poteva farsi riaccompagnare da lui, altrimenti l’avrebbero subito scoperta, e di certo nel locale non si poteva stare appartati e tranquilli per più di due minuti, perché BJ era comunque abbastanza conosciuto, e spesso qualcuno lo andava a salutare. Puntualmente, interrompendoli.
Per Chris e Trè la situazione era un po’ più semplice. La ragazza aveva degli orari da rispettare, ma comunque i genitori le permettevano di uscire più spesso. Il rapporto tra i due ragazzi si era già consolidato, e per la prima volta in tutta la sua vita, il batterista sembrava avere trovato una ragazza che fosse “per più di una settiamna”. Insomma, con cui non avesse da bisticciare e da lasciare per più di quel breve periodo di tempo. E che miglioramento, tra l’altro. “Insomma, passare da une settimana ad un mese non è mica un traguardo da poco!” aveva detto una volta scherzando. “Si vede che le tue doti da cacciatore di figa si sono già fottute, amico!” gli aveva risposto Mike, che non era riuscito ad evitare
la lattina di birra (piena, tra l’altro) che Trè gli aveva lanciato, colpendolo in pieno. Dopo, si era vantato per giorni della sua mira infallibile.
 
 
 
Quel pomeriggio, le cose andavano un po’ a rilento.
- Bene allora, tutti pronti a provare di nuovo? Cominciamo! –
Era la terza volta in un’ora che i ragazzi del corso di teatro riprovavano la stessa scena. La professoressa Brown sembrava avere intenzione di proporre, per quell’anno, una commedia romantica, e così li stava preparando a scene più o meno sdolcinate. All’inizio c’era stato un po’ di disappunto, perché la donna sembrava essere intenzionata a scegliere di persona le coppie. Ma dopo alcuni fallimentari tentativi (tra sui un ceffone che Abby aveva rifilato ad un Jason un po’ troppo insistente, per i suoi gusti) si era finalmente decisa a lasciare liberi i suoi piccoli attori, che avevano formato delle coppie più o meno affiatate e spumeggianti.
Purtroppo, però, quello che era stato scelto come il binomio protagonista non sembrava funzionare gran che. Quindi, tutti stavano aspettando, ormai piuttosto annoiati, che i due smettessero di scoppiare a ridere come dei bambini ogni volta che dovevano avvicinare le labbra a meno di una distanza di sicurezza di 20 centimetri.
La scena ripartì da capo.
I due cortigiani, interpretati da Chris e Trè, fecero il loro ingresso, recitarono le proprie battute, portarono i saluti reciproci ai rispettivi padroni, e poi uscirono di scena, mentre la coppia iniziava, di nuovo, quel dialogo che ormai tutti avevano imparato a memoria. Ma di nuovo, quando si avvicinò il momento del bacio, non riuscirono a concludere.
I ragazzi erano tutti più o meno esasperati, così miss Brown decise che un attimo di pausa sarebbe stato opportuno.
- Andate pure a bere qualcosa in giardino ragazzi. Ci rivediamo fra 10 minuti puntuali, così vediamo cosa possiamo fare per migliorare la situazione, d’accordo? – disse, per poi uscire lei stessa diretta in qualche altra aula dell’edificio.
Gli studenti uscirono a gruppetti chiacchierando fra loro.
Abby e Billie furono gli ultimi a lascare l’aula, mentre parlavano del più e del meno.
- Allora, quand’è che tua zia capirà che non sono uno psicopatico con manie omicide e ci lascerà uscire un po’? –
- E’ inutile che me lo continui a chiedere, Billie. La sua risposta è sempre la stessa, e anche la mia: quand’è che ti deciderai a venire a cena da noi, così te li faccio conoscere? –
- Ehmm… eheh… -
- Ecco, appunto. Finché non ti decidi non se ne fa nulla, lo sai –
Il ragazzo sbuffò, roteando gli occhi. Abby non riuscì a trattenersi dal sorridere sotto i baffi. Gli piaceva quel suo modo di fare, sempre scazzato ma anche paziente, e comunque, irrimediabilmente timido. Cercò di cambiare argomento, perché se anche il broncio era splendido sul viso di Billie, non le piaceva vederlo comunque.
- Allora, che ne pensi dei due provetti attori? – gli chiese con un piccolo ghigno.
- Chi, quelle due capre impedite? –
- Ahaha! Sì, intendo proprio loro –
- Penso che siano patetici. Insomma, la prima volta va bene, ci sta che inizino a ridere; non si conoscono e si devono baciare davanti a una classe di estranei. Sarei imbarazzato anche io. Ma poi, dopo un po’, insomma basta! Diventano noiosi –
- Concordo, stanno diventando patetici –
- Insomma, che ci vuole? Ti avvicini un po’, magari chiudi gli occhi se sei timido, ed è fatta! –
- Certo, come no? – Abby non riuscì a trattenere un sorrisetto, forse un po’ di scherno, magari un tantino ironico.
- Beh, perché fai quella faccia. Cos’è non mi credi? –
- Io ti credo Billie, ma ti credo in parola, sul piano teorico e niente di più –
In effetti, il moro rimase un attimo interdetto a pensare che, effettivamente, lui una dimostrazione pratica non gliela aveva ancora data. Aveva fatto la figura dell’idiota? Avrebbe fatto meglio a stare zitto? Forse sì, si sarebbe risparmiato quel suo grazioso ed anche un po’ inquietante sorriso obliquo. Ma in fondo, lui amava questo suo essere dolce e allo stesso tempo sottile, in ogni senso. E poi…
Caldo. Morbido. Saporito alla fragola. Rosso. Pieno. Carnoso. Bacio.
Bacio?!
I neuroni di Billie erano del tutto partiti in quel momento.
Le farfalle allo stomaco che aveva avuto la prima volta che l’aveva vista e le aveva parlato, una sera al Gilman in cui lei aveva litigato con qualcuno, ancora non sapeva chi, e nemmeno gli interessava, sembravano una bazzecola, in confronto a ciò che provava in quel momento.
Nemmeno si era accorto che Abby si era avvicinata a lui prima di sentirne le labbra sulle sue.
La ragazza, d’altro canto, vedendolo come incantato in chissà quali riflessioni, aveva finalmente deciso di prendere l’iniziativa. Se Maometto non va alla montagna…
In un attimo, con un gesto dolce e impulsivo, forse anche un po’ timoroso della reazione che avrebbe potuto avere Billie (in fin dei conti, stavano bisticciando, anche se scherzosamente, fino ad un momento prima) si era avvicinata a lui, poggiando le sue labbra su quelle del ragazzo. L’aveva sentito perdersi a quel contatto, approfondirlo dolcemente, accarezzandole leggermente la schiena con un gesto tenero e pieno di passione. E poi, un attimo dopo, aveva percepito i muscoli della sua schiena, dove lei aveva poggiato le mani in un gesto tanto inconscio quanto naturale, tendersi per un istante, forse realizzando cosa effettivamente stesse accadendo. Ma era stato un istante, non di più.
Quando i loro occhi si erano incontrati, ghiaccio e foresta, ad entrambi era sembrato di essere in paradiso, con tutti gli angioletti vestiti di bianco a cantare le più dolci canzoni d’amore di sempre. E chissà perché, ad entrambi sembrava di sentire come sottofondo sublime la melodia di “Baby I love you” dei Ramones.
 

Have I ever told you
How good it feels to hold you
It isn't easy to explain

And though I'm really tryin'
I think I may start cryin'
My heart can't wait an other day

When you kiss me I just gotta
Kiss me I just gotta
Kiss me I just gotta say :

Baby, I love you
Come on baby
Baby, I love you
Baby I love, I love only you

I can't live without you
I love everything about you
I can't help it if I feel this way

Oh I'm so glad I found you
I want my arms around you
I love to hear you call my name

Oh tell me that you feel
Tell me that you feel
Tell me that you feel the same

Baby, I love you
Come on baby
baby, I love you
Baby I love, I love only you

 
 
Come si sentivano entrambi in quel momento? In una condizione di beatitudine che anche quel simpaticone di Dante Alighieri avrebbe invidiato.  “Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse”, aveva detto quell’uomo dal naso aquilino qualche centinaio di anni prima (Billie non ricordava il numero preciso, e neppure gli interessava); beh, nel caso suo e di Abby, sarebbe più giusto dire che Galeotto fu il teatro, e chi scelse la romantica commedia.
 
 
 
 
 
 
 

SPERANDO DI NON AVERE DELUSO LE VOSTRE ASPETTATIVE, QUESTO E’ L’ULTIMO CAPITOLO DELLA MIA STORIA.
 
VOGLIO RINGRAZIARE TUTTI VOI CHE AVETE RECENSITO, SEMPRE O SOLO SPORADICAMENTE.
 
VOGLIO RINGRAZIARE TUTTI VOI CHE AVETE MESSO LA STORIA FRA LE PREFERITE, SEGUITE O RICORDATE.
 
E POI SOPRATTUTTO VOGLIO RINGRAZIARE VOI CHE SIETE STATI I LETTORI SILENZIOSI, CHE NON AVETE FATTO SENTIRE LA VOSTRA VOCE: SAPPIATE CHE LA VOSTRA PRESENZA E’ STATA COMUNQUE IMPORTANTE.
 
BACIONI, ALLA PROSSIMA!! :*

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: Icegirl46