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Autore: EffieSamadhi    13/04/2011    6 recensioni
Seconda classificata al contest "Random Pairing Second Edition" indetto da Herms sul forum di EFP.
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Non ha saputo resistere al richiamo dei gemelli Weasley: il Patronus di George è entrato nella cucina di casa sua per avvertirlo che Hogwarts stava per essere distrutta da Voldemort, e lui non si è tirato indietro. Sua madre è scoppiata in lacrime, suo padre gli ha sfiorato una spalla, senza dire nulla. Non li ha abbracciati, prima di Smaterializzarsi ad Hogsmeade.
Adesso se ne pente, perché sa che lui, Lee Jordan, potrebbe morire.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Fenrir Greyback, Lavanda Brown, Rodolphus Lestrange
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Dall'Altra Parte

SECONDA CLASSIFICATA
Il Posto Più Sicuro Del Mondo, Pocahontas@Effie

VALUTAZIONE:
Grammatica e sintassi: 19/20 punti
Rispetto delle regole: 10/10 punti
Originalità della storia: 18/20 punti
Valutazione personale: 8/10 punti
Caratterizzazione dei personaggi: 17/20 punti
Totale: 72/80

Commento personale.
La grammatica è buona, ho trovato solamente un paio di ripetizioni, l'uso del presente da un ritmo più lento e reale alla narrazione. I periodi brevi sono d'effetto, forse però l'uso è un po' eccessivo. Un modo interessante di unire questi due personaggi, anche se forse non il più originale, e mi è piaciuto molto l'uso del prompt, che scandisce il ritmo della storia, con l'infrangersi delle clessidre. La caratterizzazione in scene come queste non è semplice, ne sono consapevole, e ad ogni modo l'indole Grifondoro di Lee si mostra nella sua tenacia, meno in Lavanda. Nel complesso una bella storia, piena di tensione e in grado di far percepire il dolore dei protagonisti con lo scorrere delle parole.

 

 

 

NICKNAME SUL FORUM: Pocahontas@Effie

NICKNAME SU EFP: EffieSamadhi

TITOLO: “Il Posto Più Sicuro Del Mondo”

PAIRING: Lee Jordan, Lavanda Brown

ALTRI PERSONAGGI: Fenrir Greyback, Rodolphus Lestrange

GENERE/PROMPT: Triste/Ticchettio

RATING: Arancione

WARNING: Non per stomaci delicati, One-shot, What If?

NDA: Lee Jordan e Lavanda Brown: che cos’hanno in comune questi due personaggi? Proprio nulla, esatto. A parte l’aver frequentato – anche se con modalità differenti – la famiglia Weasley. E la guerra. Lo so, molti di voi diranno: “Ehi, ma non siamo sicuri che Lee l’abbia combattuta, la Battaglia di Hogwarts!”. Beh, io invece voglio immaginare che ci sia andato, che i gemelli lo abbiano tirato dentro l’azione, proprio come a scuola. Per questo c’è l’avvertimento “What If?”.

 

 

Il Posto Più Sicuro Del Mondo

 

 

Non ha saputo resistere al richiamo dei gemelli Weasley: il Patronus di George è entrato nella cucina di casa sua per avvertirlo che Hogwarts stava per essere distrutta da Voldemort, e lui non si è tirato indietro. Sua madre è scoppiata in lacrime, suo padre gli ha sfiorato una spalla, senza dire nulla. Non li ha abbracciati, prima di Smaterializzarsi ad Hogsmeade.

Adesso se ne pente, perché sa che lui, Lee Jordan, potrebbe morire.

Una fattura sconosciuta lo ha colpito, lo ha ferito ad entrambe le gambe, impedendogli di rimanere in piedi, ma non per questo Lee si è arreso. Semi riparato dai resti di una statua crollata, continua a scagliare incantesimi, cercando di colpire il maggior numero possibile di nemici.

D’un tratto, dalle scale soprastanti, cadono due corpi avvinghiati. Atterrano scompostamente a meno di un metro da lui, continuando la lotta. Lee fatica a riconoscere, sotto il sangue e la polvere, i capelli biondi di Lavanda Brown, mentre la figura che la sta attaccando…

“Bastardo!” urla, mentre i denti di Fenrir Greyback affondano di più nella spalla morbida della ragazza. “Lasciala, bastardo!” urla ancora, puntando la bacchetta alla ricerca di un incantesimo che possa ferirlo gravemente.

Il lupo mannaro alza la testa, fissando Lee con cupidigia, mentre si lecca le labbra rosse di sangue e strofina il muso sul dorso della mano. “Chissà se hai lo stesso sapore della tua amichetta” sibila, preparandosi a colpirlo. Nella concitazione dell’attacco, Lee perde la bacchetta. Proprio quando i denti del lupo stanno per affondare nel suo petto, all’altezza del cuore, un incantesimo di provenienza sconosciuta lo allontana bruscamente, mandandolo a colpire la parete opposta.

Lee striscia sul pavimento, cercando di raggiungere Lavanda. Ha recuperato la bacchetta, ma a che cosa può servire? Non conosce incantesimi in grado di curare le ferite, o di ridurre il dolore. Tutto ciò che può fare è starle accanto, proteggerla con i pochi incantesimi che riesce a ricordare, non lasciarla sola. “Resisti, Lavanda! Su, Brown, resisti!”

La clessidra di Serpeverde esplode, colpita da una fattura, e gli smeraldi e i vetri si riversano sul pavimento macchiato a poco a poco, con un assurdo ticchettio che sembra scandire il ritmo con il quale la gente sta morendo.

Tic, tic, tic.

Sembra quasi pioggia, pioggia su un mare di dolore e morte, pioggia su corpi in balia delle onde.

È in questo momento che Lee comprende che la vita non è come il Quidditch: non si può fermare la battaglia per sostituire un ferito, qui bisogna continuare, anche se fa male, anche se non ci si regge in piedi.

Lee guarda la ferita di Lavanda, reprimendo un conato di vomito: Fenrir Greyback le ha strappato via la carne, lasciando a tratti l’osso scoperto, mentre il sangue continua a sgorgare dalla spalla, macchiando le loro vesti e il pavimento. “Resisti, Lavanda! Resisti!” continua a ripeterle, mentre Schianta Mangiamorte e lancia Sortilegi Scudo per proteggersi dai detriti.

Lee cerca gli occhi di Lavanda, nascosti sotto la polvere, il sangue e il dolore. Quando li trova, vi legge solo terrore.

Esplode la clessidra di Tassorosso, e altre gemme piovono sugli smeraldi.

Tic, tic, tic.

Ancora schegge di vetro, ancora schegge di dolore, e Lee continua a combattere. Non sta proteggendo solo se stesso, no. C’è anche Lavanda, da difendere. Anche se non si sono mai parlati, anche se lui ha sempre pensato che fosse solo una stupida ragazzina vanesia, non può abbandonarla a se stessa, non può lasciarla morire.

Tic, tic, tic.

Ancora una clessidra esplode: è quella di Corvonero, colpita da un’altra fattura lanciata da una mano sconosciuta. I preziosi cadono a terra, colpendo Mangiamorte e studenti, nemici e amici. Lee è stremato, ma continua a fare il proprio dovere.

E d’un tratto, scanditi dal ticchettio delle gemme, sente dei passi.

Toc, toc, toc.

Piedi pesanti, stivali neri.

Un’intera figura vestita di nero.

Una mano celata da un guanto nero sposta la maschera argentea, rivelando occhi colmi di follia.

Una risata sguaiata, priva di allegria. Sadica.

“Sei finito, ragazzino” mormora con voce arrochita.

Alza la bacchetta.

Crucio!

Lee sente ogni muscolo bruciare, contorto in maniera innaturale da quell’incantesimo crudele. Lee grida, grida con tutta la forza che gli resta. Gridare è la sola cosa che gli resti da fare, mentre la tortura lentamente lo uccide.

Tic, tic, tic.

In mezzo alle proprie urla, Lee sente ancora il ticchettio delle gemme. Le sente cadere come la pioggia in mezzo a un bosco. Le sente cadere, e per un attimo crede che stiano scandendo i suoi ultimi minuti di vita. Troppo, troppo dolore. E a nulla vale la flebile voce di Lavanda che lo sprona: “R-resisti… L-lee, r-resisti…”

Troppo, troppo dolore.

Ma d’improvviso, il dolore cessa.

Lee rimane inerte, a terra, sconquassato dalla tortura.

Il Mangiamorte è a terra, come lui, a meno di un metro, Schiantato da chissà chi.

Lee lo guarda e lo riconosce: è Rodolphus Lestrange, uno dei più fedeli Mangiamorte di Voldemort, uno dei più malvagi.

È lì, tramortito, a pochissimo da lui, e allungando la mano verso la propria bacchetta, Lee potrebbe… “Petrificus Totalus” sibila, immobilizzandolo e cercando poi di trascinarlo in un luogo appartato, per nasconderlo agli occhi degli alleati.

Lee si trascina fino a Lavanda, che appare sempre più debole. “Resisti, Lavanda. Presto sarà finita…”

Un’ultima esplosione, la quarta, e anche i rubini di Grifondoro iniziano a cadere.

Cadono, continuando a ticchettare come un orologio, e Lee si ritrova a pensare che è quasi buffo trovarsi a morire lì, nel ‘luogo più sicuro del mondo’. Perché moriranno, lui lo sa bene. Lo sente, sente che moriranno entrambi, lui e Lavanda.

Continua il ticchettio dei rubini.

Continua la battaglia.

Continua il dolore.

“Moriremo” sussurra, rivolto a se stesso.

“N-no, non m-moriremo” risponde Lavanda, singhiozzando per il dolore. “N-non m-moriremo” ripete, tremante, “Hogwarts è il posto più sicuro del mondo.”

   
 
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