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Autore: hermione5    31/01/2006    2 recensioni
Harry Ron ed Hermione hanno sconfitto voldemort, e sono al settimo anno. la storia è incentrata sull'amore tra i personaggi (Ron e Hermione,in particolare). Tra qualche capitolo diventerà un po' PG13... Spero in qualche recenzione!
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il viso di Hermione sbucò da dietro il giornale

Il viso di Hermione sbucò da dietro il giornale. Per l’ennesima settimana, in prima pagina era riportato l’articolo che parlava della caduta di Voldemort. “ Quest’estate è successo un miracolo, una cosa che tutta la comunità dei maghi sperava da anni (per voler creare suspence, come se l’Inghilterra non sapesse di cosa si trattava). Il celebre Harry Potter, con il prezioso aiuto dei suoi amici Ron Weasley, Hermione Granger e Ginny Weasley, tutti giovani studenti della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, si è coraggiosamente battuto contro Lord Voldemort e lo ha portato alla morte con astute e abili mosse. Nessuno dei 4 eroi ha rilasciato interviste in proposito ma il ministero ha provato tramite delle testimonianze e tramite degli indizi a ricostruire i fatti.. continua a pagina5

E fin qui tutto bene. Ma da molti giorni era riportata su tutti i giornali la notizia che diceva che i più fedeli mangiamorte di Voldemort non si erano arresi dopo la sua caduta, che stavano arruolando nella setta sempre più persone, ragazzi con la passione per le arti oscure, perlopiù. Erano ancora convinti  che Voldemort non era mai morto, ma era semplicemente successo quello che era successo 16 anni prima.

E anche Harry, Ron ed Hermione per la prima volta nella loro vita, erano d’accordo con loro. Sapevano che Voldemort era da qualche parte, ancora vivo.

Ma volevano concentrasi sul presente. Erano nella tana, tutti insieme, felici, e volevano godersi al meglio la loro felicità. Volevano guardare il presente. Non preoccuparsi del futuro. Non rimuginare sul passato. Un giorno Voldemort sarebbe tornato, ne erano consapevoli, e quel giorno avrebbero vendicato la morte di Sirius, di Cedric, di Silente, di James e di Lily. Ma fino a quel momento avrebbero vissuto con serenità la quiete dopo la tempesta che li avvolgeva.

 

Ron prese un toast e ci mise sopra del bacon. Se lo portò alla bocca ma non appena lo morse, un urlo lo fece sobbalzare e gli fece andare un pezzo di bacon di traverso.

-le lettere!- strillò Hermione.

Dopo aver espulso l’ultimo tocco di carne che gli si era incastrato in gola, Ron si alzò e aprì la sua lettera, che come ogni anno li invitava a tornare a scuola e a comprare i libri scolastici. Come ogni anno, ogni volta che arrivavano le lettere, andavano a Diagon Alley, era come una tradizione.

Così tutti e quattro salirono sopra e si prepararono per andare a fare compere.

 

Swoum. si accese il camino della metropolvere. Harry aveva preso già molto volte la metropolvere, una volta, addirittura, aveva mandato solo la sua testa, ma aveva comunque una certa paura. Per Ron era invece una cosa normalissima. Fece un passo dentro il camino, prese la metropolvere e scandì chiaramente le parole: -Diagon Alley-

Si sentì scivolare per qualche secondo, poi scese nel giusto focolare, alla locanda di Tom. Si sgrullò dalla polvere mentre aspettava il resto della comitiva che li raggiungeva.

Si cominciò a guardare intorno. Arrivò Harry. Poi Ginny. Gli altri, chissà perché, ritardavano ad arrivare. Si mise le mani in tasca, palpando il contenuto. Si accorse che mancava un galeone. Cominciò a cercarlo preoccupato, gli serviva per comprarsi qualcosa da “Tiri vispi Weasley”, il negozio degli scherzi di Fred e George. Poi lo vide luccicare davanti al camino. Probabilmente gli era scivolato durante la caduta. Si avvicinò al camino e si chinò per raccoglierlo. Proprio in quel momento sentì un gridolino spaventato e subito si ritrovò a terra, con la testa dolorante per la botta e una caviglia in una stranissima posizione, rigirata sotto l’altra gamba. E sopra di lui c’era una persona. Una ragazza. Appena i loro occhi si incrociarono diventarono improvvisamente di un colore che era tra il  rosso e il bordeaux . Lui sulle orecchie e lei sulle guance. Hermione saltò subito in piedi, cosa che anche Ron avrebbe voluto fare. Ma la caviglia gli faceva molto male. E la testa gli girava. Ma non capiva più se era per la botta o perché avevano avuto appena un contatto fisico. Provò a sedersi, riuscì a vedere per un secondo Hermione che si spolverava i pantaloni, ma poi ricadde all’ indietro e tornò a guardare le gambe del tavolo.

-oddio, scusami Ron!- si scusò timidamente Hermione.

-no, niente, dov’è Harry?- chiese Ron ancora frastornato.

-Ad offrire un gelato a Ginny. Ti ho fatto male?- chiese Hermione, decisa a tornare sull’ argomento.

-ma no, è stata solo una botta- rispose Ron, cercando di assumere a tutti i costi una voce autoritaria. La testa aveva smesso di girargli, ma ora il cuore gli batteva all’ impazzata. E la caviglia gli doleva in modo atroce. Provò ad alzarsi con la gamba sana, ma fu costretto a sedersi sulla sedia più vicina poiché non riusciva a reggersi in piedi.

-Ti fa male la gamba, Ron?- chiese Hermione preoccupata. Ron si accorse che non usava mai dire il suoi nome alla fine di una frase, anche quando era indirizzata a lui.

- è solo una botta. Mi sta già passando- rispose Ron, che sperava in tutti i modi che quello che aveva appena detto si sarebbe realizzato.

Hermione, però, che non gli credette, era già china su di lui. Guardò un po’ la gamba, poi fece un incantesimo e delle bende cominciarono a stringere la gamba di Ron. Inizialmente emise un gemito di dolore, poi cominciò  a prenderci l’abitudine e tra un sussulto e l’altro gli disse.

-però, non male come infermiera-

Lei rispose con un sorriso e tornarono di nuovo tutti e due rossi.

In quel momento Harry e Ginny entrarono nella locanda, interrompendo, con un certo sollievo di tutti e due, l’imbarazzante situazione che si era creata tra Ron e Hermione.

- che cosa hai fatto- chiese Harry a Ron.

Hermione e Ron spiegarono la faccenda, cercando di renderla il meno ridicolo possibile, ma nonostante tutto, Harry e Ginny scoppiarono in una fragorosa risata.

-bè, speriamo che guarisci per la prossima settimana, quando torneremo ad Hogwarts-

Gli disse Ginny, ancora sussultando dalle risate.

Non ci aveva pensato. Stavano per tornare ad Hogwarts, la loro seconda casa. Gli dispiaceva, certo, che le vacanze erano finite, ma in compenso era contento di tornare nel suo dormitorio. Pensò se effettivamente la scuola fosse rimasta chiusa, e pensò che gli sarebbe dispiaciuto più che terminare le vacanze.

La giornata di acquisti a Diagon Alley passo velocemente. Prima girarono in cerca dei libri scolastici, poi in cerca di penne, calderoni e bilance. Pranzarono da Madama Rosmerta, poi andarono a vedere “Tiri vispi Weasley, il negozio di Fred e George. Passarono il tempo a girare per i negozi e a vedere tutto ciò che era appena uscito sul mercato, anche se tutti sapevano che non si sarebbero potuti comprare quasi nulla.

Il signore e la signora Weasley diedero ai ragazzi il permesso di girare per Diagon Alley da soli, e passarono un fantastico pomeriggio insieme.

Tanto in fretta trascorse quella giornata, tanto in fretta trascorsero i giorni che li separavano dalla partenza.

Finché, una mattina, tutta la tana fu svegliata dalla signora Weasley che li incitava ad alzarsi e a prendere i bauli.

Come ogni anno, la partenza fu molto confusionaria. Si correva a destra e a sinistra, su e giù per i piani. Fu tutto molto frenetico, ma non mancarono le risate.

Harry e Ginny stavano correndo in senso opposto per le scale, distrattamente, cosicché intrupparono e sbatterono le teste. Involontariamente, Harry gli diede un bacio sulla testa, nel punto in cui si erano dati la botta. Resosi conto solo dopo di ciò che aveva fatto, era diventato rosso come un peperone  e si era fiondato fuori dalla portata di tutti, che ridevano come matti.

Quell’ anno sarebbero andati al binario 9 ¾ tramite una passaporta che il Signor Weasley aveva preso in affitto.

Così quando furono tutti pronti si aggrapparono ad una maniglia staccata da una porta e si ritrovarono pochi secondi dopo stipati tutti e sei dentro una cabina telefonica non distante dalla stazione di King’s Cross.

L’entrata per il binario 9 ¾ non fu particolarmente complicato. Quel giorno la stazione era poco affollata, e in più c’erano molti maghi che si aiutavano a vicenda per nascondere il passaggio attraverso la barriera.

Un secondo solo per attraversare la barriera, e Ron si ritrovò nella familiare stazione, davanti al treno rosso a vapore su cui erano stati tante volte volentieri e sul quale tante volte avevano avuto paura di ritrovarsi in seguito alla trasgressione di qualche importante regola.

Si sentì una strana sensazione in ventre. Era il loro ultimo viaggio di andata per Hogwarts. Era strano.

 

Si sistemarono tutti e quattro nello stesso vagone. Ginny rimase per poco con loro, perché quasi subito arrivarono dei ragazzi del suo anno che la invitarono nel loro vagone.

Il viaggio si rivelò piuttosto monotono. Fino a che non arrivò Malfoy  a rompere le scatole.

- Commuovente.- disse con voce melliflua.

- Cosa ci trovi di commuovente nel vedere tre ragazzi che viaggiano su un treno, Malfoy?- chiese Harry con tono di scherno che sembrava però molto irritato.

- Commuovente come duri ancora saldamente l’amicizia di un Prescelto, un povero e una mezzosangue anche dopo la morte del loro amatissimo preside- Ron capì che non c’era collegamento tra la loro amicizia e la morte di Silente. Sapeva che era solo un modo per insultarli e per ricordargli la dolorosa morte.

Infatti, non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò con le nocche sue e di Harry puntate sotto il mento.

Sul suo volto era dipinto un ghigno, il suo tipico ghigno, e le mani erano serrate in un pugno e poggiate alla porta dello scompartimento per evitare di cadere.

Poi Ron si sentì scansare dal dolce tocco della mano di Hermione che si avvicinò al viso prepotente di Draco. Lui per tutta risposta le accarezzò il viso, sempre con il suo solito ghigno, e le sussurrò:

-Ricordati che non è prudente mettersi contro i superiori-

Ron, istintivamente, scansò violento il braccio di Draco dal viso di Hermione. Lo infastidiva il pensiero che un essere come lui poteva toccarla.

Improvvisamente si cancellò il ghigno che aveva sempre tenuto, sostituito da una smorfia di rabbia e disgusto. E se ne andò dal loro scompartimento,lasciando Hermione ancora disgustata da quello che le aveva appena fatto. Si guardarono tutti e tre senza però proferir parola.

Il viaggio tornò ad essere molto monotono.

Il cielo cominciò ad incupirsi.

Ron ripensò alle sue avventure con Harry ed Hermione, e benché fossero state tutte molto terrificanti, le avrebbe rivissute volentieri tutte pur di scacciare quel lungo momento di noia.

Avrebbe voluto non averlo mai pensato, perché solo pochi secondi dopo si sentì il corpo stringersi in una morsa e piano piano cominciò a sollevarsi e dirigersi verso il finestrino. Quello si aprì con un tonfo, e Ron si ritrovò fuori, appeso solo ad una parete del treno, al di fuori di esso nel gelido vento. La morsa lo lasciò ma ora si ritrovava aggrappato al di fuori del treno che correva ad alta velocità. Il vento e la paura non lo facevano respirare. Sentì la mano di Harry afferrarlo, ma non riusciva a tirarlo su a causa del vento la cui potenza era triplicata per la velocità.

-Harry..- gemette Ron senza fiato -a-aiutami ti prego-

Le lacrime che si erano create per lo sforzo e per il dolore gli appannarono la vista, ma ciò non gli impedì di vedere il volto preoccupato di Hermione affacciato al finestrino, con i lunghi capelli al vento.

Si sentiva svenire. Dentro la gran confusione nella sua testa e il rumore del vento nelle orecchie, Ron riusciva a sentire comunque Harry che lo chiamava disperatamente. Sentì un rovo impigliarsi al pantalone. Scrollò la gamba con violenza, per non rimanere incastrato. Il ramo si spezzo e dei ramoscelli restarono impigliati al pantalone. Ron fece forza sulle braccia. Cercò di avvicinare il suo corpo al finestrino. Le lacrime, dopo quello sforzo, si versarono dagli occhi. Ora con le braccia era completamente dentro al vagone. Sentì la mano di Hermione unirsi a quella di Harry e finalmente riuscirono a trascinarlo dentro al treno. Era sdraiato sulla moquette, facendo lunghi sospiri per riprendersi. I rovi gli avevano fatto dei taglietti sulla gamba che nemmeno notò di avere. Hermione lo aiutò a rialzarsi, chiedendo ogni secondo come stava. Harry intanto gli diede un pezzo di cioccolata per aiutarsi a riprendersi. Piano piano i battiti cardiaci e i respiri di Ron si fecero regolari. Aveva i capelli spettinati e la faccia livida dallo sforzo,  ma si riprese, in tempo perché si intravedesse dai finestrini del treno la famigliare figura del castello maestoso tutto illuminato. Stavano per cominciare il loro ultimo anno ad Hogwarts.

 

  
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