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Autore: Yu_    14/04/2011    2 recensioni
Questa è la storia di una ragazza qualunque che un giorno torna a casa e la sua vita cambia completamente: Caspian e i re di Narnia la trascinano in questo meraviglioso mondo scoprendo, successivamente, di avere anche un fratello. Tuttavia le cose si complicano: la guerra contro Miraz è imminente e le forze per contrastarlo sono poche, ma fortunatamente alla fine arriverà un aiuto da più lontano.
Dal quinto capitolo:
"Io sono tua sorella"dissi titubante.
"E cosa te lo fa pensare?"mi chiese Caspian.
"Te l'ho già detto!"gli urlai.
"Tutto questo è impossibile! Io non ti credo"
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caspian, Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Lucy tappati quella bocca!” esclamò Edmund.

“Peter, svegliati! Non ci siamo persi!” continuò lei.

“Lucy, ora smettila!” le intimò Susan.

“Se sto urlando da qualche minuto un motivo ci sarà, non credi?” ribattè lei.

“Allora sentiamo!” esclamò Peter scocciato. “Cosa c’è?”.

Intanto tutti gli altri si erano svegliati, pronti ad ascoltarla.

“Guarda dove ho sbattuto la testa! Guarda Peter! Lo riconosci?” esclamò indicando un palo grigio ricoperto da piante rampicanti. Lui si alzò in piedi e lo osservò meglio.

“Hai capito dove siamo?” esclamò Lucy.

“Il lampione!” esclamò Peter incredulo.

“Il lampione? Quindi siamo vicino all’armadio!” ne dedusse Susan.

“Ma come abbiamo fatto ad allontanarci così tanto?” chiesi da sotto la giacca di Caspian.

“Che hai detto?” mi chiese Peter.

Mi tolsi la giacca di Caspian per parlare meglio e ripetei la domanda.

“Non ne ho la più pallida idea.” esclamò.

“In effetti è strano: l’altra volta abbiamo impiegato giorni per andare da qui alla Tavola di pietra, mentre oggi ci abbiamo messo solo poche ore!” osservò Edmund.

“Senti, non mettiamoci a discutere, l’importante è che non ci siamo persi!” ribattè Peter.

“Quando avete finito i dialoghi tra voi ci spiegate che succede?” disse Hermione.

Peter spiegò brevemente i fatti e sugli altri apparve il sorriso perché erano sicuri di non essersi persi. Ci alzammo in piedi e ci dirigemmo verso le canoe, tranne Edmund e Caspian.

“Scusate, dove state andando?” gli chiese Peter.

“Visto che siamo qui tanto vale fare un giretto.” rispose Edmund.

“Ma ti ha dato di volta il cervello?” lo rimproverò il fratello. “L’ultima volta che siamo passati per lì ci siamo ritrovati nel nostro mondo e non siamo più potuti tornare qua. Per non parlare dei casini che sono successi nella nostra assenza!”.

“Però io penso che se vado anche io con lui questo non accadrà.” intervenne Caspian. “Io sto a Narnia e in qualche modo devo tornarci.”.

“Vi state mettendo nei guai!” esclamò Peter.

“Io vado con loro!” esclamò Luna in tono sognante.

“Ma allora vado pure io!” sentenziò Neville.

“Io ci sto!” esclamò Cho.

“Anche io!” disse Susan.

“Ma che stai facendo?” la rimproverò Peter.

“Caspian ha ragione: lui sta qui e in qualche modo deve tornarci, quindi torniamo anche noi!” esclamò lei.

Anche tutti gli altri aderirono e anche Peter dovette cedere. Edmund e Caspian avevano il sorriso sulle labbra, come se avessero appena conquistato qualcosa. Cominciammo a seguire Edmund e i suoi fratelli attraverso un vialetto sterrato e ricoperto di erba. C’erano tanti alberi.

Oddio che affermazione cretina. Se siamo in una foresta cosa pensi che ci sia la sabbia? A volte mi meraviglio della mia stupidità.

“Ragazzi, datemi retta, quel passaggio ormai si è chiuso!” esclamò Peter.

“E questi secondo te che sono? Visoni morti?” disse Edmund indicando dei cappotti.

“Non ci credo!” esclamò Susan.

“Ma allora non si è mai chiuso!” esclamò Lucy.

“E allora perché da di là non siamo più potuti tornare?” chiese Peter.

“E chi lo sa?” disse Susan. “L’importante è che adesso possiamo andare a trovare il professore!”.

“Il professor Diggory?” chiese Cho.

“Sì, proprio lui!” dissi.

“Grandioso!” esclamò lei con finto sarcasmo.

Continuammo ad andare verso l’armadio.

“Ahi Caspian!” esclamai.

“Ehi Susan, la vuoi finire?” le disse Peter.

“Ragazzi, non urlate!” esclamò Lucy.

“Io certo che urlo se mi acciacchi i piedi!” obiettò Edmund.

“Harry, la pianti di inciampare?” gli disse Ron.

“Scusa ma è troppo buio e non ci vedo.”.

“Luna, non spingere!” esclamò Hermione.

Io ero schiacciata tra Peter e Ginny. Lei mi spinse in avanti e persi l’equilibrio. Uscimmo dall’altra parte dell’armadio con un gran frastuono.

“Ma che succede?” esclamò il professor Diggory alzandosi velocemente da un letto.

Sulla sua faccia apparve un’espressione di stupore vedendoci improvvisamente in camera sua.

“Professor Diggory!” esclamò Peter.

“Ma voi siete i quattro fratelli Pevensie?” chiese.

“Sì!” esclamò Edmund.

“Quanto siete cresciuti ragazzi!”

Poi sbirciò dietro di loro e squadrò me e Caspian.

“E loro chi sono?” chiese infine.

“Io sono il principe Caspian!” si presentò lui.

“Il principe di Telmar?” disse sbalordito.

Caspian annuì.

“Mio re!” fece per inchinarsi ma lui lo fermò.

“Questa è mia sorella, la regina Miriam decima, ma forse lei la conosce solo per Miriam.” mi presentò.

“Miriam, quanto tempo era che non ti vedevo!” esclamò.

Guardò ancora dietro e squadrò adesso tutto l’Ordine.

“E voi chi siete?” gli domandò.

“Penso che lei mi conosca bene e pure gli altri!” intervenne Cho. “Io sono Cho Chang.”.

Sul viso del professore apparve un filo di tristezza.

“La ragazza del mio Cedric?” le chiese.

Lei annuì.

“Ma allora voi siete i ragazzi di Hogwarts. E tu” indicò Harry. “Tu sei Harry Potter, colui che ha riportato il corpo del mio Cedric. Non sai quanto te ne sono grato!”.

La povera Cho si stava per mettere a piangere, quando Harry arrivò e l’abbracciò per consolarla.

“Ma che ci facevate a Narnia? E perché il passaggio non si è chiuso?” domandò il professore.

In breve spiegammo quale era la situazione a Narnia e il professore ne rimase sbalordito.

“Ma come è possibile? Un mago a Narnia? Non si era mai sentita una cosa del genere! Dovete assolutamente saperlo combattere!”.

Cominciò a camminare su e giù per la stanza.

“Dovete addestrarli!” esclamò rivolgendosi all’Ordine. “E’ l’unica soluzione. Conto su di voi per la liberazione di Narnia. Su tutti voi.” e li indicò uno per uno.

“Da quanto mi avete raccontato però posso dedurre una cosa.” riprese. “A Narnia è successo qualcosa talmente tremendo da far riaprire alcuni, forse tutti i passaggi che da qui portano lì.”.

“Professore, non capisco.” dissi.

“Come ti spieghi che il mio armadio, il tuo armadio e il Cappello Parlante si siano risvegliati così di colpo?” disse.

In effetti aveva ragione: tre portali riaperti uno dopo l’altro. La cosa era strana.

“E sono certo che c’è una sorta di comunicazione tra Hogwarts e Narnia. Che cosa strana la magia.” disse. “E sono più che sicuro che c’è ancora un ultimo portale da sbloccare.”.

“In che senso?” chiese Peter.

“Non lo so, io sto solo facendo delle ipotesi. Quattro erano i troni di Cair Paravel, quattro eravate voi…”.

“E allora?” disse Edmund.

“Ma è così difficile da spiegare?” disse il professore scocciato. “A Narnia è sempre stato tutto collegato.”.

“Caspian ci ha chiamato…” disse Susan.

“E siete sicuri che non c’è solo qualche battaglia di mezzo?” disse il professore.

Tutti si zittirono immediatamente.

“Dobbiamo andare via subito!” esclamò ad un certo punto Caspian.

“Perché? Che succede?” chiese Hermione.

“Il tasso ne sa qualcosa.” rispose cupo.

“Cosa? Significa che non ci hanno detto tutto?” esclamò Peter incredulo.

Caspian annuì. Salutammo velocemente il professore e riattraversammo l’armadio per tornare a Narnia.

“Caspian, ci dici che succede?” gli chiese Harry.

“Dopo che sono scappato ho incontrato Trumpkin, Nikabrik e Trafolanter. Mentre ero disteso su un letto con una benda in testa ho sentito il tasso parlare di qualcosa riguardo dei portali. Non avevo preso in considerazione la cosa perché non sapevo che cosa fosse. Diceva che secondo lui era un segno che fossi arrivato con il corno della regina Susan…” spiegò velocemente.

Salimmo sulle canoe. Peter riuscì a ritrovare la strada per fortuna e arrivammo a Beruna in breve tempo. Fermammo le canoe sulla solita insenatura e Caspian cominciò a correre.

“Caspian!” gli urlai ma lui era già partito.

“Ce la fai a trasportarla?” chiesi a Ginny indicando la mia canoa.

“Sicuro!” esclamò lei.

Rincorsi mio fratello ma lui era già arrivato.

“Dov’è il tasso?” domandò impaziente ad un fauno.

Lui si limitò ad alzare le spalle. Tirò fuori la spada e io affrettai il passo.

“Ti ho chiesto dov’è il tasso!” esclamò dividendo le parole.

“Caspian!” urlai e appena arrivai accanto a lui gli diedi una spinta. “Che ti prende?”.

“Cerco il tasso!” rispose.

“Ma si fa con calma!” esclamai.

“Scusa.” disse rivolgendosi al fauno.

“Non preoccupatevi mio Signore!” rispose lui calmo ma titubante.

“Dov’è Trafolanter?” gli chiesi poi io con calma.

“Penso dentro…” rispose incerto.

Caspian ricominciò a correre.

“Ehi!” esclamai. Lui si girò e io indicai il tasso mentre lavorava.

“No!” gli dissi quando stava ripartendo con la mano sulla spada. “Ci parlo io!”.

Andai verso di lui e lo convinsi ad uscire.

Fuori c’erano tutti ed erano in attesa del nostro ritorno.

“Che succede?” chiese Susan.

“Eccoli!” esclamò Malfoy in tono sprezzante. “I babbani che giocano a fare i re e che cercano invano delle porte.”.

Lo guardai malissimo, poi guardai Hermione che stava facendo la stessa cosa.

“Lo uccido io o ci pensi tu?” le dissi.

“Cosa sai dei quattro portali?” sentii Caspian

Mi girai subito per ascoltarlo. Ci avrebbe pensato Hermione. Al diavolo quello che diceva quello stupido di Malfoy.

“Si dice che siano quattro e che debbano essere liberati da quattro persone diverse.” spiegò.

“Continua!” lo esortò Caspian.

“In genere appaiono in momenti di conflitto.” disse. “Fino ad ora è successo solo tre volte. La quarta ed ultima, quando saranno di nuovo liberati verrà sprigionata una forza talmente grande da riuscire a cacciare tutto il male contro i nemici.”.

“E quindi tu pensi che questa sia la quarta volta?” gli chiese Caspian.

“Finora non c’è niente di accertato, ma io credo che questa sia la volta buona.”.

“Quindi potrebbero essere anche solo sciocchezze?” chiese Peter.

“Sono solo favole che si tramandano, generalmente di padre in figlio.” rispose il tasso. “Ma c’è di più. Un’altra profezia è legata a questo.”.

“Ancora?” domandò Edmund. “Ma quante profezie esistono?”.

“Mio re, credetemi, questo posto stupisce sempre più anche me.” affermò il tasso.

“E cosa direbbe questa profezia?” chiese Lucy.

“Quando i ragazzi i quattro portali libereranno, essi sui troni di Cair Paravel siederanno e gli antichi re supremi di un tempo gli lasceranno il posto con ardimento.” recitò il tasso.

“Ma se la profezia esiste si può accertare guardando sulla Tavola di pietra…” intervenne Susan.

“Abbiamo già controlla Vostra Maestà, ma non è stata trovata.” rispose il tasso. “Resta la scelta: crederci o no.”.

“E perché non ce l’hai detto subito?” gli domandò Lucy.

“Pensavo non fosse così importante…” rispose come dispiaciuto.

“Puoi andare!” gli dissi e lui tornò a lavorare.

“Che facciamo?” chiese Luna.

“Tu ci credi Caspian?” gli domandai ignorando Luna.

“Ai portali?” disse. “Sì! Ne abbiamo appena liberato uno.”.

“E gli altri tre?” gli chiese Hermione.

“Siamo in un vicolo cieco, ma quello di prima poteva essere un inizio.” disse Caspian.

“Ma poteva essere una coincidenza, no?” disse Susan.

“Voi credete sempre alle coincidenze!” esclamò mio fratello.

“Guarda che eri tu quello delle coincidenze!” ribattei. “Io me lo ricordo!”.

“E comunque per me non lo è! Per me esistono e dobbiamo cercarli!” si indignò.

“Ma Caspian, non abbiamo delle prove da quanto ho capito.” gli ricordò Ron.

Caspian era esasperato, nessuno gli credeva.

“Chi la pensa come me allora?” chiese infine.

Io, Edmund, Lucy, Harry e Cho alzammo la mano.

“Bene!” esclamò Caspian alzandosi.

“Dove vai?” gli domandai.

“A riflettere!” esclamò arrabbiato. “Sai, ogni tanto fa bene.”.

Lo guardai male. Io che gli avevo fatto? Se era arrabbiato non se la doveva prendere con me! Mi alzai anche io e incrociai le braccia.

“Scusami!” disse sorridendo e allargando le braccia. Io lo abbracciai. “Ma mi sono rotto! Nessuno mi crede!”.

“Io sì!” esclamai.

“Perché tu mi vuoi bene!” disse rassegnato.

“Perché io ti credo!” ribattei. “E naturalmente ti voglio bene!”.

Si sciolse dall’abbraccio e si avviò dentro.

“Caspian aspetta!” esclamò Susan seguendolo.

“Che facciamo?” ripeté Luna.

“E se cominciassimo ad allenarci?” propose Edmund.

Ci fu un coro di assenso.

“Però cominciamo noi perché siamo a corto di personale…” dissi guardando verso la Tavola di pietra.

“Ma non abbiamo spade.” disse Ginny.

“Né vogliamo averle!” esclamò Malfoy.

“Stai zitto!” esclamarono i gemelli insieme.

“Non esiste un incantesimo per duplicarle?” disse Lucy.

Hermione si alzò e cominciò a duplicare la sua e poi l’arco, le frecce e il pugnale. Tutti fecero come lei tranne Malfoy.

“Penso ti convenga.” gli consigliai. Sbuffò e poi fece come gli dissi.

“Dividiamoci per casa e cominciamo!” esclamò Harry entusiasta.

 

 

Eccomi con il nuovo capitolo! Come vi sembra?

Solo come al solito in ritardo! Credetemi, io ho un sacco di voglia di scrivere ma questa cavolo di scuola mi riempie di compiti. >.<

Per fortuna che ora però arrivano le vacanze e sinceramente non vedo l’ora! Se non aggiorno prima auguro a tutti voi una buona Pasqua! ^^

Poi volevo ringraziare _Sister_, MooN94 e FrancyPevensie. Grazie di cuore, veramente. Senza di voi non saprei come andare avanti.

Al prossimo capitolo gente.

Vi anticipo solo che sarà molto stupido! Spero che vi piacerà! :D

Miriam.

   
 
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