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Autore: Freddy16    14/04/2011    3 recensioni
Ariana ha paura della luce perché ogni volta che c’è, ogni volta che la vede, ogni volta che la crea, accade qualcosa e non è mai qualcosa di bello. "Le bambine di solito hanno paura del buio e di ciò che l’oscurità nasconde e invece lei era spaventata dalla luce, dalla luce forte, forte come in quel momento.
Come poteva una cosa tanto limpida spaventarla?
La risposta era semplice, la luce le aveva portato via tutto, nei suoi tredici anni di vita ogni lampo ed ogni bagliore avevano contribuito a farle del male…"
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aberforth Silente, Albus Silente, Ariana Silente, Gellert Grindelwald
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Nick Autore (sul forum e su EFP):  Freddy16
Titolo: La luce fa paura…
Personaggi: Ariana Silente, Famiglia Silente, Gellert Grindelwald.
Carta scelta: 50.Luce
Genere: Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: One-Shot
Introduzione: Ariana ha paura della luce perché ogni volta che c’è, ogni volta che la vede, ogni volta che la crea, accade qualcosa e non è mai qualcosa di bello.
NdA (eventuali):  Non sono molto convinta di quello che ho scritto, ma so che non mi sarebbe venuta un’idea diversa da questa e quindi perché cercare di trovarla? La luce è stata intesa sia come luce, luminosità, bagliore, raggio, ma anche come opposto del buio. In ogni caso credo che sia molto presente.







Vide suo fratello maggiore e un altro ragazzo discutere, ma non era spaventata.
Vide i due ragazzi sfoderare le bacchette, ma non aveva paura.
Vide la stanza diventare buia e ancora non aveva paura.
E poi vide lampi di luce ovunque, lampi chiari e luminosi.
In quel momento ebbe paura, tanta paura.
                            
Le bambine di solito hanno paura del buio e di ciò che l’oscurità nasconde e invece lei era spaventata dalla luce, dalla luce forte, forte come in quel momento.
Come poteva una cosa tanto limpida spaventarla?
La risposta era semplice, la luce le aveva portato via tutto, nei suoi tredici anni di vita ogni lampo ed ogni bagliore avevano contribuito a farle del male…
 
La prima volta che si rese conto di avere paura della luce era piccola, troppo per capire perché le venivano fatte determinate cose, e per sapere come superarle.
Accadde tutto a causa di alcuni ragazzi più grandi di lei e a causa della sua stessa natura, della sua stregoneria. Quei ragazzi l’avevano vista fare un incantesimo, nulla di speciale, uno di quelli involontari e incontrollabili che fanno le giovani streghe, uno di quelli che non si vorrebbe neanche fare, ma che arrivano da soli. All’inizio le era stato chiesto il trucco, quale gioco avesse usato, ma quando lei aveva raccontato di essere così, di essere una strega la paura aveva preso il sopravvento sulla curiosità. Le vecchie leggende su maghi e streghe cattive avevano influenzato le loro menti e se quella notte non fosse arrivato suo padre, sarebbe morta e le ultime cose che avrebbe visto sarebbero stati i bagliori luminosi e azzurrini delle fiamme che la circondavano.
 
Sentì la mano di qualcuno spingerla via.
Sentì qualcosa nascerle nel petto, qualcosa d’incontrollabile…
Ricordando l’ultima volta che le era successo quasi pianse dal terrore.
 
Dopo quel giorno la sua vita era cambiata, suo padre, il suo papà, non poteva più essere al suo fianco, Albus era partito per la scuola e sua madre ed Aberforth anche se erano al suo fianco, non erano più uguali, niente era più lo stesso, neanche lei.
Era rimasta troppo spaventata da quello che avrebbe potuto succederle e non era più la bimba allegra e divertente che era stata, aveva addirittura smesso di usare la magia, la teneva sempre rinchiusa dentro sé, tranne che le volte in cui non riusciva a contenerla.
Quelle volte la magia era incontrollabile, più forte, spaventosa.
E in una di quelle volte scoprì che la magia non poteva solo farle del male, ma poteva essere usata per ferire gli altri. Perché dopo un bagliore forte, dopo una luce accecante, ritrovò il corpo della donna che più l’aveva amata nella vita stesa in terra, un corpo che non si sarebbe più rialzato.
 
Chi dice che il buio porta sofferenza non ha mai provato il dolore della luce.
Non ha mai rischiato di bruciare tra le fiamme, di uccidere un familiare, di restare ferita con la propria magia, di trovarsi nel mezzo di un duello pericoloso…
 
Quell’uomo biondo, quelle scintille, avrebbero potuto fare del male alle persone che amava e per una volta, una soltanto, sperò di riuscire ricreare quella luce potente, di saperla usare per difendersi e per difendere.
Cercò quella forza dentro di se, provò a rievocare i sentimenti che la portavano agli attacchi, ma prima che riuscisse a concentrarsi fu colpita.
 
Vide una luce rossa, una luce che ancora una volta portava dolore, un dolore troppo grande, insopportabile.
Chiuse gli occhi agognando la pace che il buio portava, li chiuse sapendo che probabilmente non avrebbe avuto la forza o la voglia di riaprirli.
 
“Ariana…NO!”
“Ariana, Ariana, Ariana…”
 
Aprì gli occhi solo un attimo, non li apri neanche del tutto, solo quel minimo che bastava per veder cosa le accadeva intorno.
Il viso dei suoi fratelli era sconvolto, il loro sguardo così limpido andava oscurandosi, come la luce di una candela si stava spegnendo, lei non voleva essere l’alito di vento che avrebbe spento quella luce e per questo per la prima volta nella sua vita, la prima dal giorno in cui tutto era cambiato, desiderò poter vedere quella luce per sempre.
 
Ma alla fine vinse il buio.





Questa storia ha partecipato al Cards Contest sul Forum, allego di fianco il giudizio della Giudicia, che ringrazio, poichè grazie a lei ho scritto per la prima volta su Ariana!

VIII CLASSIFICATA“La luce fa paura…” di Freddy16
Stile:
8/10 punti
Grammatica: 9.5/10 punti
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10 punti
Originalità: 8/10 punti 
Utilizzo del prompt: 9/10
Gradimento personale: 3/5
Punti bonus: 5/5
Totale: 51.5/60 punti 
Questa storia è il perfetto capovolgimento di uno stereotipo. Finalmente a fare paura è la luce  e non il buio. Finalmente a fare a paura è ciò che si vede e non quello che, latente, si nasconde tra le tenebre.  Questo tema è sviluppato più che bene, anche se avresti potuto fare di più. Per quanto riguarda i primi due parametri, abbiamo una grammatica quasi perfetta: l’unica pecca sono state alcune virgole sistemate male. Ovviamente niente di grave. Solo 0.5 punti in meno. E’ lo stile che mi ha lasciato perplessa: per quanto a storia sia grammaticalmente corretta manca di emozione e di sentimento. Il tuo modo di scrivere non aiuta il lettore ad immedesimarsi, a renderlo partecipe di una dimensione che esiste solo dentro di te. Capisco che trasmettere emozioni sia difficile: tu ci sei riuscita (specialmente nella parte finale della fan fiction), ma solo limitatamente. Ariana, personaggio quasi dimenticato tra le righe, è pressoché perfetta. Mi è sembrata solamente troppo determinata e razionale: lei  è vittima della sua stessa magia, del suo stesso destino. Acconsente ad una vita che non vuole. Come avrai capito è il prompt che mi ha colpito particolarmente: finalmente abbiamo rovesciato un punto fermo che non sarebbe crollato mai. Per quanto riguarda l’originalità non c’è nulla di cui preoccuparsi: la morte di Ariana è un argomento relativamente troppo scontato in relazione al suo personaggio. Tutto sommato è una bella fan fiction. Piacevole. Semplice. Se solo fossi stata più attenta nel trasmettere ciò che avresti voluto, avresti guadagnato qualche punto in più.

   
 
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