Bzzz.
Avanziamo piano da una stanza all’altra, passando per le feritoie nella pietra. Sono tutte vuote.
Non c’è quasi più nulla di asettico, qui.
Mi ricorda il vecchio sogno di costruire una macchina del tempo per andare nel Medioevo.
Purtroppo però la macchina del tempo nel Medioevo non c’era mai arrivata.
La mia immaginazione di bambino aveva voltato bruscamente le spalle alla fortuna.
Il meccanismo si inceppò lentamente.
Bzzz.
Rimasi bloccato lì, senza uscita.
In un incubo.
Bzzz.
In un bzzzincubo.
Ma perché almeno nei sogni non ero tranquillo, dico io?
Bzzz.
Bzz.
Bz.
B.
.
- Sandra, dove stiamo andando?
Bzzz.
- A trovare quattro mie amiche.
Bzzz.
- Come si chiamano?
Bzzz.
- Aurora, Sara, Sara ed Aurora.
Bzzz.
Annuisco piano, ed entriamo ancora in una stanza.
Questa volta c’è, bzzz, un’altra ragazza. Vestita di blu.
Bzzz. Solo allora mi rendo conto che l’uniforme maschile è nera, quella femminile è turchina.