Cioccolato
al latte con lo
Sconosciuto
[Prendete della cioccolata,
perché le compagnie più
cattive vi sembrino buone.]
Madame de
Sévigné
La
sveglia suona e non c’è tempo nemmeno per pensare.
E’ un attimo.
Sei
già in piedi,
pronta ad affrontare la solita routine.
Questa
mattina il dentifricio ha un sapore strano, sembra più dolce.
Controlli
velocemente
lo stato delle tue labbra: ti sembrano gonfie dopo la sera passata.
Magari
tua madre non se ne accorgerà.
Sulla pelle, tra
ogni
fibra di te, senti ancora lieve il suo profumo. Indossi la felpa e ti
lasci
vivere.
Magari,
pur lavandolo via, il profumo resterà.
Esci di casa, di
corsa,
masticando biscotti al cioccolato nella fretta di prendere
l’autobus.
Nessuno
ti aspetta: sei tu che corri dietro al mondo.
Ti accomodi al
solito
posto, quello accanto al finestrino. Il paesaggio di sfila davanti e tu
nemmeno
lo vedi.
La
pioggia sul vetro ti ricorda i suoi occhi.
Ti lasci
cullare,
mentre l’autobus scarta chilometri dopo chilometri.
E
tu, sei pronta a correre lungo il sentiero della tua vita?
Qualcuno si
accomoda
vicino a te. E’ “lo Sconosciuto”, come
ogni mattina.
Ti
sorride impacciato e scivola sul sedile, invisibile. Ha iniziato ad
esserlo
qualche tempo fa.
Ricambi il
sorriso,
spezzando la tua felicità con lui.
E
ti chiedi che diritto ne abbia, di prendertela e portatela via.
Forse lo
Sconosciuto lo
capisce che stamattina sei di buon’umore.
Si
è preso qualche pezzo in più. Ti risucchia ogni
molecola di gioia trapassandoti
con il suo sguardo triste.
Ti volti
altrove,
cercando di confonderti con il paesaggio. Non vuoi che te la consumi
tutta.
La
felicità non è fatta per essere divisa.
Si infila le
cuffiette
e si perde nel suo mondo. Ora sei libera di goderti il viaggio.
E
ti senti un poco sola, che quella felicità pesa a portarla
senza nessuno.
L’autobus
si ferma ad
un semaforo. Un motorino è parcheggiato lì di
fianco. Ne riconosci il colore.
Pochi
metri più avanti, lui bacia un’altra.
Abbassi la
testa. Lo
sapevi già. Da un pezzo. Da una vita.
Dovevi
fartelo sbattere davanti, per crederci.
Lo Sconosciuto
lo
capisce che ora nell’aria c’è qualcosa
di nuovo.
La
gente dovrebbe evitare di essere troppo sensibile.
Lo guardi truce.
Non
serve nemmeno parlare.
I
frammenti di vita si leggono negli occhi.
La musica suona
dentro
di te.
La
tua felicità si è persa dentro qualche canzone.
L’autobus
frena. Come
ogni mattina, riponi le cuffie nello zaino.
Come
ogni mattina, lo Sconosciuto ti guarda affondare nella
quotidianità.
Ti alzi, pronta
a
scendere. Solito marciapiede, solito zaino, solito Liceo.
Lui
ti fa spazio. E’ carino.
- Il cioccolato
aiuta
ad essere felici- ti dice soltanto.
E
lascia scivolare nella tua mano, oltre il tuo sguardo incredulo, un
cartoccio
luccicante.
Cioccolato
bianco.
Il
tuo preferito.
Sorridi,
annuisci e te
ne vai.
Tanto
lo sai già che non rivedrai più lo Sconosciuto.
L’autobus
riparte e tu
alzi una mano per salutarlo.
Ma
non c’è già più.
Capisci già
che gusto
avrà la tua vita d’ora in poi: saprà di
cioccolato bianco.