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Autore: Appleeatyou    15/04/2011    3 recensioni
Threeshot. (L e Ryuk; MisaxBeyond Birthday; Naomi Misora)
I sogni si avverano: se non esistesse questa possibilità la natura non ci spingerebbe a sognare. (John Updike). Ma sarà davvero un bene?
Terza classificata (su ventitrè!) al contest "Era un sogno" indetto da Fabi_fabi sul forum di efp.
Genere: Generale, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Beyond Birthday, L, Misa Amane, Naomi Misora, Ryuuk
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Anzitutto, GRAZIE mille a chi ha recensito :)
Grazie anche a chi ha inseirto la storia in una delle tre liste :)
Infine, grazie a chi ha solo letto!
Sotto trovate tutte le spiegazioni e gli spunti di scrittura, e sono ripresi pari pari da quelli che ho mandato alla giudice. Le parole da me scelte per questa storia sono Litanie e Respinto, il prompt - frase è sempre lo stesso. Oh, dimenticavo di dire che ci sono anche piccole informazioni su BB (La giudice non aveva ancora letto Another Note), che comunque ho mantenuto anche in queste note così magari, se serve, potete rinfrescarvi la memoria.
Non parlerei proprio di coppia, c'è solo un POSSIBILE accenno alla coppia BBxMisa... nulla di definitivo :)
Buona lettura :)


Autore: Erena
Fandom scelto: Death Note
Personaggi principali: L, Ryuk per la prima storia. Misa e B per la seconda. Naomi Misora per la terza.
Genere: Generale, direi. Vagamente introspettivo, tendente al drammatico? Con una vena triste xD
Rating: Giallo.
Avvertimenti: L’ultima storia tratta la tematica del suicidio. Poi… beh, niente di che. AU le prime due storie, mentre l’ultima è ambientata dopo il capitolo 14, volume due.
Introduzione: I sogni si avverano: se non esistesse questa possibilità la natura non ci spingerebbe a sognare. (John Updike). Ma sarà davvero un bene?

Note dell'autore: (non obbligatoria) nell’altro documento. Per cui, leggere prima quello delle storie (o dopo, come preferisci. Ma le note son tutte lì, comprese le informazioni su B.)
Prompt scelti:

Transfert pericoloso: Terrore - Iena

 

Come lettere senza francobollo: Litania - Respinto

 

Crr Crrr, disse la busta: Nascondere – Respiro

 

Per tutte e tre, vale la citazione: I sogni si avverano: se non esistesse questa possibilità la natura non ci spingerebbe a sognare. (John Updike)

 

 

Buona lettura.

 

 

 

Come lettere senza francobollo.

-As the World Turns-

 

 

 

 

 

Misa Amane tenne lo sguardo basso e fisso sulle nocche bianche congiunte strettamente in grembo.

Intorno a lei, la dolce litania dei fedeli riuniti nella chiesa si spandeva in un canto di lode che si faceva più o meno forte a seconda di chi cantava: la voce del Vicario era baritonale e profonda, ma le risposte del coro giungevano molto più lontano, fin oltre le nuvole.

Misa cercò di unire la sua voce a quella del coro; generalmente era abbastanza intonata, ma in quel preciso momento la sua voce era flebile quanto quella di un uccellino. Intonò le prime note della litania con un certo vigore, ma la voce le si incrinò dopo qualche verso e si ruppe pochi secondi più tardi.

Si sentiva una nullità assoluta. Non era in grado di ricordare le parole semplici dell’Agnus Dei, anche se erano secoli che non andava in chiesa; il punto era che su madre aveva fatto parte della comunità cattolica giapponese, e lei era cresciuta con attorno le immagini dei santi e udendo le litanie liturgiche tipiche dei fedeli.

Forse per quello che, oltre a portare le croci cristiane come collane od orecchini, aveva nel suo appartamento anche un quadro della Madonna, con il cuore avvolto da una corona di spine simile a quella che portava sul capo il Cristo.

In quel momento, però, ascoltare quella litania non le risollevava il morale, proprio per nulla; anzi, aveva gli occhi umidi, e si accorse con qualche secondo di ritardo di aver cominciato a piangere sul serio.

Oh, beh. Che importanza poteva avere se qualcuno l’avesse riconosciuta mentre piangeva sconsolata durante una messa? La modella Misa Amane in lacrime, foto esclusive! – poteva quasi figurarsi un fotografo a caccia di scoop che la riprendeva di nascosto con una videocamera o un cellulare, e le mille congetture al riguardo; aveva scoperto di essere incinta, si era commossa durante la messa, aveva pestato l’alluce contro la panchetta?

No, pensò Misa, è tutto molto più semplice e sciocco. Misa Amane, la modella che sorrideva perennemente, era stata respinta. Che orribile parola, specie per lei che aveva ottenuto quasi sempre tutto quello che desiderava… ma l’affetto non si poteva "ottenere". Si doveva in larga parte guadagnare e, nonostante Misa ci avesse provato strenuamente, suo padre –il suo vero padre- l’aveva respinta.

Sua madre e il suo patrigno, che le avevano voluto un bene immenso, erano morti. Sua sorella abitava in America, e Misa l’aveva vista l’ultima volta più di un anno prima, al funerale dei genitori. Miwako non le aveva neppure chiesto se avesse bisogno di aiuto: aveva famiglia, figli e la sua carriera di manager, e nella sua vita impegnativa non ci sarebbe stato spazio per sua sorella minore che era una misera modella che viveva di servizi fotografici.

Però Misa era una ragazza forte e positiva e, nonostante l’enorme offesa che era stato il processo per l’assassinio dei genitori – assolto, un assassino assolto per mancanza di prove, come poteva succedere? Come?-, aveva deciso di provare a cercare il proprio padre biologico.

Beh, cercare era una parola grossa: Misa sapeva dove abitava, e lui aveva mandato regolarmente gli assegni per il mantenimento fino a quando lei non aveva compiuto diciotto anni. Misa era assolutamente convinta che suo padre l’avrebbe attesa alla porta con un sorriso ed un abbraccio - una visione molto infantile, da bambina, ma la concezione degli affetti familiari di Misa si era effettivamente fermata a quello stadio.

E proprio il giorno precedente, tutti i suoi sogni di bambina si erano infranti come un castello di vetro, e Misa aveva dovuto fare i conti con una realtà spiacevole; quando aveva suonato alla porta, vestita di tutto punto e in un completo molto più sobrio del solito, era effettivamente venuto ad aprirle suo padre, sorridente e rilassato proprio come nei suoi sogni.

Misa ricordava con estrema precisione quei tre secondi prima che suo padre la riconoscesse, tre secondi belli quanto un sogno immerso nell’oro, nei quali la modella aveva pensato solo a quanto suo padre sembrasse ancora giovane e simile a lei.

Poi, la realtà era piombata come un macigno, schiacciando le sue speranze: suo padre l’aveva riconosciuta, e il suo viso si era strasformato; dal sorriso era passato ad un’espressione stupita, poi ad un’emozione che Misa non aveva saputo riconoscere, all’inizio. Suo padre aveva lanciato occhiate nevose da lei alle sue spalle senza dire nulla, tanto che Misa si era sentita costretta a rompere il ghiaccio.

-" Papà, da quanto tempo!"- aveva esclamato, tendendo le braccia per stringergliele intorno alle spalle. Il volto di suo padre si era ammorbidito, e la sua voce calma aveva pronunciato il nome di Misa dolcemente, ma i suoi occhi non smisero mai di schizzare dalla figura della modella all’interno della casa, dove si sentiva un vociare indistinto.

-" Posso entrare, papà? Misa non ti darà fastidio, voglio solo…"-

-" Misa."-

La ragazza aveva sollevato lo sguardo speranzosa: se quello fosse stato un sogno, suo padre l’avrebbe sollevata tra le braccia e l’avrebbe portata dentro casa, presentandola alla sua compagna – e la vita perfetta di Misa sarebbe ritornata quella di prima, con un papà ed una mamma.

Ma tutto quello che aveva fatto suo padre era stato uscire fuori dalla porta, farle una carezza sul volto e tacere, senza invitarla in casa.

-" Papà, posso entrare? O… disturbo?"-

-" No, Misa, non disturbi… ma preferirei che non entrassi lo stesso."-

-" Ma perché?"- aveva strillato Misa.

-" Vedi, tesoro…"- un’altra occhiata nervosa verso l’interno della casa, –" non credo che sia il caso."-

-" Ma perché? E’ la tua compagna? Non vuole vedere Misa? E’ così?"-

-" No, tesoro, lei non…"-

Dall’interno dell’abitazione, come evocata dalle loro parole, giunse una vocetta squillante, da… bambino… -" Papà? Non giochi più ai videogames?"-

-" Un attimo, Nabari!"- gridò suo padre in un tono di voce molto alto.

Era stato allora che Misa aveva capito – non era stupida, ma era una persona che molto spesso preferiva mettere dei paraocchi che riconoscere la verità – anche se in quel momento la verità era troppo evidente per poterla ignorare

Suo padre aveva avuto degli altri bambini, e Misa non se sapeva niente! Una notizia così bella!

-" Oh papà, non preoccuparti! Misa si comporterà bene con i suoi fratellini!"- esclamò lei, sentendosi elettrizzata all’idea di conoscere finalmente la nuova famiglia di suo padre – e quella sarebbe stata una famiglia da sogno, quelle che si vedono nelle pubblicità, dove la compagna di suo padre sarebbe stata un’ottima massaia bella come un’attrice e i suoi figli dei piccoli angioletti biondi, come Misa.

-" Il punto non… tesoro, so che tu…uh."- balbettò suo padre, poi si chiarì la voce e disse, guardandola fissa negli occhi: -" Tesoro, non puoi entrare. Avresti dovuto chiamarmi prima di venire… vedi, i bambini non… non sanno nulla di te."-

-" Cosa?"-

-" Io e Mikoto abbiamo preferito…"-

-" E la mia mamma! Quando la mamma di Misa è morta, che hai detto ai tuoi figli…? Oh… possibile che --- Tu non sei venuto!"- realizzò improvvisamente la modella, sentendosi terribilmente offesa da quella prospettiva - di suo padre che non era venuto al funerale della sua ex moglie nonostante sua figlia avesse avuto bisogno di lui! Strinse i pugni e corrugò la fronte, pronta ad esplodere.

-" Papà! Come hai potuto…"-

-" Sono venuto, Misa. Sia io che Mikoto. Tu però sei uscita subito dalla chiesa, non hai aspettato le condoglianze… ero in fondo, probabilmente dalla prima fila non potevi vedermi."- disse suo padre con calma. Poi proseguì: -" Misa, tesoro, non volevo che si creasse questa situazione. Perché non hai chiamato? Avrei avuto il tempo di spiegarti la situazione e di spiegarla anche ai bambini…. Sono piccoli, non posso presentarti come se niente foss…"-

-" Devo prendere un appuntamento per poter vedere il mio papà? Come dal dentista?"- disse Misa, la voce rotta dalle lacrime che le offuscavano gli occhi. Suo padre voleva una telefonata prima di vederla, proprio come se fosse un uomo che doveva valutare un’offerta più o meno vantaggiosa.


E Misa era stata di nuovo respinta, prima da sua sorella, poi dalla giustizia, poi da suo padre.

Respinta, come un pacco indesiderato o una cartolina senza francobollo.

Respinta.

-" Misa…"-

Misa avvertì il prorompente desiderio di strillare come un’aquila, di urlare fino a far rinsavire suo padre e per ottenere quello che lei voleva, come quando era bambina – ma Misa era cresciuta.

Avrebbe sempre avuto una certa verve infantile, e sempre sarebbe stata petulante e capricciosa, ma ormai era una donna, e il fatto di essere rimasta orfana l’aveva letteralmente catapultata fuori dal mondo di sogni dove lei chiedeva e c’era sempre una mamma ed un papà pronti ad esaudire i suoi desideri. Era stata brutalmente spinta in una realtà dove la giustizia era spesso latitante e dove si veniva respinti perfino dai propri genitori, dalla terra dei sogni a quella degli incubi quasi – e fu per quello che la furia di Misa evaporò.

Non sentì più nulla, né avversione verso suo padre né per quello che stava succedendo: in fondo quella era la terra degli incubi, e cose belle non potevano succedere, giusto?

Ragionando come la bambina che non era più Misa si voltò, dando le spalle a suo padre, e si incamminò, sorda ai richiami dell’uomo alla porta (il quale, tuttavia, non si scomodò a fermarla fisicamente) – e sempre agendo come la bambina che non era più, Misa si era recata in chiesa quella mattina di domenica per cercare conforto nelle litanie dei fedeli, che quando era bambina sembravano avere tutte le risposte.

Non ebbe alcuna risposta, in quel momento, ma si sentì in qualche modo… confortata.

Inginocchiata sulla panca, le mani giunte in preghiera e gli occhi chiusi, concentrata al massimo nella ripetizione della litania, si sentì più tranquilla e meno sull’attenti.

Forse per quello non si avvide dei fedeli che abbandonavano le panche, unendosi in un’unica fiumana che defluiva verso le porte della chiesa; Misa si accorse di essere rimasta sola solo diversi secondi dopo, quando non avvertì più la voce del coro che cantava. Aprì gli occhi sorpresa, trovandosi di fronte la chiesa quasi del tutta vuota, tranne per un paio di fedeli tardivi e il prete.

Uno dei fedeli era proprio seduto alla sua stessa panca, anche se Misa prima non l’aveva notato, e… la stava guardando. Misa distolse lo sguardo dal volto strano del ragazzo, pallido e con grosse occhiaie sotto gli occhi scuri, sperando che quello non fosse un suo fan – o, che almeno, non l’avesse riconosciuta.

Concentrò lo sguardo davanti a sé, dove era il prete… e dopo qualche secondo lanciò una nuova occhiata nervosa al suo fianco, e lo scoprì di nuovo intento a guardarla.

Misa, la cui pazienza era corta, esplose.

-" Cosa vuoi?"-

Il ragazzo inquietante portò il pollice alla bocca, guardandola senza battere le palpebre.

-" Consolazione."- disse semplicemente. Misa spalancò la bocca, guardando l’uomo con attenzione.

Sembrava impersonale mentre parlava, anche se aveva detto una sola parola, ma i suoi occhi erano molto freddi; era come se tentasse di sembrare privo di emozioni, ma in realtà avesse in sé così tanto odio da doverlo trasmettere in qualche modo – attraverso quei buffi occhi neri senza pupilla, per esempio.

Misa chinò il capo, sentendosi molto stupida per aver aggredito una persona che era lì per tutt’altro motivo che lei – anche se lui la stava ancora guardando con insistenza. La curiosità alla fine ebbe la meglio, e Misa si girò di nuovo verso di lui.

-" Consolazione da cosa?"-

-" Dai miei peccati."-

-" Oh?"-

Il ragazzo inquietante smise di masticare il pollice e la guardò dal basso verso l’alto: era curvo, accucciato sulla panca come una scimmia, e non contento di ciò chinava spalle e collo come se volesse fondersi con le proprie ginocchia.

-" Non hai peccati da farti perdonare?"-

-" No!"- replicò Misa, leggermente indignata, -" Misa Misa è una brava ragazza!"-

-" Tutti hanno qualcosa da farsi perdonare, Misa Misa-san. L’Agnus Dei è la litania cristiana più famosa, perché contiene l’intero concetto del perdono: Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis. E’ l’unica litania ad essere ripetuta in ogni messa, in ogni chiesa cristiana del mondo. Tutti hanno qualcosa da far perdonare a Dio, Misa Misa-san. E il perdono si ottiene tramite il sangue."-

-" E cosa devi far perdonare?"- chiese Misa, a quel punto decisamente curiosa. Inspiegabilmente, l’uomo si mise a ridere, uno sghignazzo strano che si interruppe bruscamente, scivolando in un’espressione corrucciata.

-" No, quella era una risata non adatta… ti è sembrata una risata non adatta?"-

-" C-che cosa?"- chiese Misa, sorpresa.

-" La risata,"- disse lentamente il ragazzo inquietante, -" ti è sembrata non adatta?"-

-" Oh… la risata… no, era solo…"-

Il tizio si sporse in avanti, e Misa pensò per un secondo che volesse buttarsi addosso a lei, ed indietreggiò precipitosamente spingendo con i piedi sul pavimento; invece, il tizio parve restare in equilibrio sulle punte dei piedi, e ricomparve anche il pollice sulle labbra, ora tese in un sorrisetto.

-" Solo?"-

-" Solo… senti, tu volevi ridere?"-

-" Huh?"-

-" A Misa Misa non sembrava che tu volessi ridere."- disse la ragazza, sperando che il messaggio fosse chiaro; il tipo batté le palpebre, poi si tirò indietro e lasciò cadere di nuovo il pollice.

-" Oh, sì. Ho capito."-

-" Ah… bene."- disse Misa, a corto di parole. Tornò allora al discorso precendente, ripetendo la domanda: –" Misa Misa ha risposto alla tua domanda, ma tu non hai risposto alla sua! Cosa devi farti perdonare?"-

-" Ho rubato, Misa Misa-san."-

-" Oh. Cosa?"-

-" Un nome."- disse il tizio con le labbra tirate in un ghigno molto strano. Misa reclinò il capo –" Rubare un nome non è un gran peccato…"-

-" No, lo è. E’ il peggiore. E’ come uccidere qualcuno dando la colpa a qualcun altro. Ma sono qui per chiedere a Dio di perdonare me, non il nome che porto."-

Misa lo trovò un concetto molto profondo; quel ragazzo sembrava decisamente una persona interessante, e che aveva sofferto come Misa. La ragazza lo guardò con attenzione, gli occhi marroni fissi in quelli neri di lui: -" E si può chiedere di non perdonare qualcuno che si è comportato male?"-

Di nuovo, il tizio ridacchiò; sempre una risata tra il falso e l’indotto, ma finalmente tirò giù le gambe dalla panca, sedendosi in una posizione normale.

-" No, Misa Misa-san. Dio non punisce su richiesta – i malvagi saranno puniti nel giorno del giudizio, ma la litania dell’Agnus Dei è un inno al perdono e alla misericordia…"-

-" Ma il papà di Misa ha respinto Misa!"- strillò lei, dimentica di trovarsi in una chiesa. -" Il papà vuole che Misa lo chiami prima di andarlo a trovare! Ho dei fratellini, e non ho mai visto neppure i loro volti! E… e…l’assassino della mia mamma è fuori, lì da qualche parte, e Misa vuole… Misa non…"-

Scoppiò a piangere. Tutte le lacrime che aveva dentro sgorgarono fuori come un fiume in piena, mentre la voce divertita del suo compagno la redarguiva, in tono molto calmo.

-" Hanno respinto anche me, per questo ho rubato quell’identità. Io non ero abbastanza qualificato per prendere il posto del mio modello, e mi hanno tralasciato come un ferro arrugginito. E… non lo trovi divertente, Misa? Il fatto che le persone possano venir respinte come se fossero lettere senza destinatario? Non è dannatamente divertente che una litania liturgica invochi la salvezza tramite un omicidio? Non è terribilmente divertente? Hen hen hen…"-

Misa lo guardò, scrutandolo attraverso il velo delle sue lacrime, e per un momento parve seriamente combattuta tra il pianto e le grida isteriche. Poi la tensione sciolse le sue membra, ed ascoltare la risata di quel ragazzo l’aiutò a vedere il lato buffo di quella vicenda, del fatto che viveva in un mondo simile al Paese delle Meraviglie, un mondo nel quale quello che era in realtà non era, e quello che non era poteva avverarsi (come i sogni) – e fu allora che unì un riso stentato a quella sguaiato dell’uomo, ridendo sempre più forte mentre le lacrime le colavano giù dalle guance picchiettando nello spazio tra i suoi piedi.

Rise assieme a quel tizio del quale non conosceva il nome, del quale sapeva solo che aveva una tendenza a ridere in maniera strana e aveva un’intelligenza inquietante – il quale però l’aveva fatta ridere dopo che perfino la litania dell’Agnus Dei l’aveva fatta piangere.

E di quell’uomo sapeva solo che, come lei, era stato respinto da qualcuno.

Oh, poco male.

In fondo, uno dei pochi sogni di Misa che la realtà non aveva ancora distrutto, era conoscere un misterioso principe azzurro – e qualche sogno, alla fine, finiva per avverarsi sul serio.


 

Note autrice____

La seconda storia è un’altra AU, sempre priva di Death Note, di un ipotetico incontro tra Misa e B in una chiesa. Perché una chiesa? Beh, Immagino che Misa sia cristiana, non tanto per le croci che porta, comunque componenti dello stile gothic, ma soprattutto perché ha dei quadri della Madonna in casa… almeno una base di cristianesimo dovrebbe avere…

Ora passiamo a B. Riporto di seguito due passi del libro Death Note Los Angeles BB Murder Case, uno dove B è solo e uno dove B interagisce con Naomi Misora.

Beyond Birthday (conosciuto anche come Backup/B, BB) è l'antagonista del romanzo Another Note, è nato con gli occhi di un Shinigami, e quindi presumibilmente sono rossi; Questo significa che può guardare al volto le persone che lo circondano e vedere il vero nome e quanto rimane loro da vivere. Con questa abilità uccide le sue vittime che in realtà erano già destinate a morire. Non si conosce come sia possibile la nascita di un bambino con occhi da Shinigami, alché Mello si chiede se sia stato un Shinigami a lasciar cadere i propri occhi sulla Terra invece che un Death Note. Ha una similarità ad L, mentre quest'ultimo va matto per i dolci, B si presume ami mangiare la marmellata. E' un orfano della Wammy's House, lui ed "A" (nome reale sconosciuto) erano in prima linea per ereditare il titolo di L, ma la esagerata pressione della Wammy's House nei confronti di A gli fa commettere il suicidio e allo stesso tempo B scappa via. Progetta il piano di surclassare L e dimostrare di non essere una sua copia, diventando il più grande criminale del mondo e impegnando L in un caso irrisolvibile.
In tutto il romanzo, il lettore è inizialmente ignaro che Rue Ryuuzaki sia in realtà Beyond Birthday, che copiava le capacità di L per passarne come una copia.
Il 22 agosto Naomi arriva sul luogo del prossimo delitto e realizza che Rue Ryuuzaki, il misterioso investigatore privato con cui lavorava, altro non era che B e che l'ultimo omicidio era in realtà il proprio suicidio; Ma Naomi riesce a fermare B che si stava bruciando vivo e lo arresta. Due anni dopo: il 21 gennaio 2004, muore d'infarto in prigione, presumibilmente uno dei tanti criminali uccisi da Kira ma data la sconosciuta natura dei suoi occhi da Shinigami potrebbe esser stato il Re degli Shinigami.

© death note world

In sostanza, B si comporta esattamente come L. Agisce come lui, accucciato con il pollice sulle labbra, mangia dolci, parla come lui e si veste come lui. Almeno davanti agli altri.

Beh, ora ti mostro come si comporta quando è solo.

[…] L’abilità di vedere la vita restante di qualcuno è l’abilità di vedere la morte. Morte, morte, morte. Beyond Birthday visse la sua vita ricordando incessantemente che tutti gli esseri umani sarebbero inevitabilmente morti.

[…]

Lui era B

Il secondo bambino della Wammy’s House.

[…]

“Naomi Misora. Naomi Misora. Le mani di L. Gli occhi di L. Lo scudo di L. Ah aha ah ah ah ah… no, così non va bene… dovrei ridere più in questo modo …. Kya hahahahaha! Sì, così è meglio.”

Ridendo follemente, Beyond Birthday cadde dal letto. Una penetrante, crudele ma innaturale risata, una falsa risata. Come se ridere fosse solo un altro compito da portare a termine.

[…]

A parte ciò, quello che mi ha spinto a legare Misa e B è…. Beh, che sono due personaggi patetici, non so ora se in senso buono o cattivo…. Però: Misa è semplicemente sfruttata da Light, e molte cose avvengono alle sue spalle, senza che lei ne sia al corrente… ho cercato di riprodurre questa Misa nella mia storia.

Cosa simile per B: essendo alla Wammy’s House come successore di L, ma non essendone all’altezza, B ha preferito diventare il miglior criminale del mondo, in opposizione ad L che è il miglior Detective del mondo. L’identità rubata alla quale fa riferimento B nel racconto è appunto quella di L, anche se non è corretto: Ryuzaki è il nome con il quale B si è presentato a Naomi Misora, e solo successivamente l’ha adottato L (infatti Il Los Angeles BB avviene nel duemiladue… è il caso al quale fa riferimento Noami Misora nel manga).

Una piccola licenza poetica XD

Ah l’Agnus Dei è una litania cristiana. Agnello di Dio, che togli i peccati dal mondo, abbi pietà di noi. Ho scelto come parole Litania e Respinto/respinta, credo che il perché si capisca… ah, l’idea del penitente in una chiesa l’ho ripresa dalla doujinshi Pieta, come anche la frase “Chiedo a Dio di perdonare i miei peccati”, solo che nella doujinshi si incontrano Misa e Light, ed è Misa a pronunciare quella parole.

Poi però la teroia di B si discosta da quella della Doujinshi.

Di nuovo, il sogno è in realtà una parola metaforica: non c’è davvero un sogno descritto, ma ho mostrato come i sogni di Misa si sono infranti. Può andare bene?

Un appunto sul titolo: il sottotitolo è “As the world Turns = come gira il mondo” perché trovo che quello sia il vero messaggio della mia fiction: insomma, il padre di Misa non è proprio da condannare, voleva solo un po’ di tempo per aggiustare la situazione con la sua seconda famiglia – è Misa ad essere tanto infantile da non accettare l’attesa. Eppure, il mondo è davvero molto strano, e le riflessioni si trovano all’interno della storia stessa. Insomma, credo che il sottotitolo sia chiaro.

E’ ripreso da una sitcomedy americana, la quale si chiama proprio così XD

 

Note post rilettura prima di pubblicare:
Ho corretto un verbo come suggerito da Fabi Fabi (grazie giudice!)... e ho eliminato un paio di "oh" di troppo. Ne avevo messi un po' troppi nei dialoghi... xD


Grazie per essere giunti fin qui, e a presto con l'ultima storia!

  
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