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Autore: Sh_NT    15/04/2011    1 recensioni
"Peter Widmore era estremamente calmo per aver appena scoperto che la sua fidanzata, presto sposa, lo aveva tradito con Charles Widmore, il suo ricco e disaffettuoso padre."
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Peter tornò in hotel e notò che l'atrio era affollato da dottori che entravano nella sala conferenze, a sinistra dell'entrata. Nella folla notò Meredith che lo stava fissando, mentre fingeva di ascoltare Mr. Doctor. Le mandò un bacio e, ridendo, entrò nel ristorante. Ordinò una fiorentina al sangue e la divorò, non avendo mangiato nulla a pranzo. Dopo cena tornò in camera, si butto sul letto e accese la tv; mise sul suo conto 'Inception' e iniziò a guardarlo. Gli era sempre piaciuta Ellen Page... aveva un che di affascinante anche in quel film. Dovette fermarlo, però, durante il primo sogno di Ariadne, sentendo qualcuno urlare dietro la porta. La aprì e trovò Meredith senza fiato.
«Sto bussando da mezz'ora! Caccia la sgualdrina, devo parlarti.»
«Quale sgualdrina?»
«Stai cercando di dirmi che non stavi facendo nulla? Cosa diavolo sei, sordo?», disse la ragazza visibilmente sconvolta. Era rimasta fuori a bussare alla porta per venti minuti e pensava seriamente che Peter si stesse dando da fare con una donna.
«Si puo' sapere cosa vuoi?», chiese lui infastidito.
«Oh, non lo so. So solo che domani mattina torno a Seattle con... Tu-sai-chi.» disse Meredith iniziando a girare per la suite e curiosando in camera.
«Ok... E io cosa posso fare per te?» chiese Peter confuso.
«Sul serio? Mi fissi come un imbecille mentre sto mangiando, entri in camera mia dal balcone, mi baci senza alcun motivo apparente e ora che me sto andando te ne stai lì a chiedermi 'Cosa posso fare per te'? SUL SERIO?» urlò, e si buttò sul letto
«Sei ubriaca?»
«Uuuh... Inception! Adoro questo film. Ubriaca? No, perchè dovrei?»
Peter la raggiunse in camera e lei iniziò a spogliarsi.
«Ti assicuro - giuro - che non sono ubriaca.» disse lei sfilandosi la camicetta.
Peter si sdraiò su di lei, la baciò, e disse:«Hai ragione. Non sei ubriaca. Allora posso approfittare di questo momento...»
«Anche se me ne pentirò domattina» continuò lei.
Meredith gli passò le mani tra i capelli e lo attirò a se; si baciarono per vari minuti, ma Peter non resistette molto e finì di spogliarla. Lei, poi, spogliò lui.
Quella notte Peter sognò, ma ad occhi aperti.

L'uomo si svegliò presto quella mattina e rimase a fissare Meredith nuda, coperta solo dalle lenzuola. Era di una bellezza incantevole e Peter, pur non sapendo esattamente cosa provasse per lei, sapeva di voler passare il resto della sua vita in quel letto con quella donna. Si andò a fare una doccia e uscì dal bagno coprendosi con un asciugamano avvolto intorno al bacino.
«Vuoi tentarmi?» disse Meredith, svegliandosi e vedendo Peter in ginocchio sul letto.
«Davvero devi partire? Questa mattina?»
«Oddio, me n'ero completamente dimenticata.» disse lei alzandosi dal letto nuda, come se nulla fosse, e correndo in bagno.
Ne uscì cinque minuti dopo, avvolta in un accappatoio.
«Allora?» chiese lui.
«Allora cosa?» rispose Meredith iniziando a vestirsi. Decisamente, non si era pentita di quella notte, ma adesso era piuttosto impegnata per stare ai giochetti di Peter.
«Hai capito. Insomma... Sono o non sono meglio del vecchio?» disse Peter sdraiandosi sul letto, ancora coperto solo dall'asciugamano.
«Ma sei ossessionato!» disse lei, ora completamente vestita. Saltò sul letto e si mise a cavalcioni su di lui. «Sì, sei meglio di lui, contento? E, se devo dire la verità, anche più dotato», confessò lei
«Sono lusingato, signorina». Si mise a sedere, lasciando Meredith a cavalcioni su di lui, e la baciò.
«E' tardissimo! Davvero, non po...» iniziò la ragazza, ma non fece in tempo a finire la frase che lui era sceso a baciarle il collo. Le sbottonò la camicetta che indossava e le slacciò il reggiseno.

Meredith lasciò la camera di Peter dopo un'ora e rientrò velocemente nella sua suite. Infilò tutti i vestiti nella valigia e uscì dalla stanza, scontrandosi con William.
«Buongiorno, amore» disse lui e la baciò. «Dormito bene?»
«Benissimo» rispose lei raggiante.
«Ok, andiamo a fare colazione e poi prendiamo un taxi per l'aereoporto». OVVIAMENTE, era un maniaco del controllo, ma a Meredith piaceva così. Le serviva qualcuno che facesse ordine nella sua vita.
«Ottimo.»
Scesero con calma al piano terra, entrarono nel ristorante e si sedettere all'unico tavolo libero, vicino al palco.
«Hai visto chi c'è?» chiese William, dopo aver ordinato una 'colazione all'inglese'.
«No, chi?» chiese lei interessata.
«Il maniaco» rispose indicando Peter con un cenno della testa, continuando a bere il succo alla prugna. Meredith non aveva mai capito come William potesse bere quel succo; insomma, era terribile! E il colore non aiutava di certo.
La donna rimase a guardare la bottiglietta di vetro in mano a William per un po' di tempo, poi seguì lo sguardo di William e incontrò quello di Peter, che la guardava intensamente dall'altro lato della stanza, provocandola.
«Sai, dovresti smetterla di chiamarlo così. In fondo non ci ha fatto nulla.» disse lei continuando a guardare Peter.
«Già, ma non mi piace il modo in cui ti guarda. Sai che sono geloso», insistette lui accarezzandole la mano.
Peter lasciò il ristorante poco dopo e, uscendo, sorrise a William; questo era troppo occupato ad insultarlo, mentre Meredith era occupata a immaginarlo nudo.
Dopo la colazione passarono da Walter e William saldò il conto di entrambe le loro stanze. Incontrarono un po' di traffico andando all'aereoporto, ma arrivarono in tempo per il check-in e salirono in orario sull'aereo che partì dopo qualche minuto.
Meredith si sedette vicino al finestrino e, a metà viaggio, ordinò un bicchiere di whiskey, pur essendo astemia.

Peter, quella sera, uscì fuori e si sedette su una sdraio sul grande balcone. In cielo di Philadelphia era illuminato dalle luci della grande citta, tanto che non si riuscivano a vedere molte stelle. Pensò a Meredith e alle due volte in cui l'aveva fatta sua, poi si accese una sigaretta e la fumò lentamente, guardando il cielo diventare sempre più scuro con il passare delle ore. Era davvero così difficile dimenticare quella ragazza? Non l'avrebbe più rivista, lo sapeva, eppure non riusciva a non pensare a come sarebbe stato bello riaverla in quel letto solo per un'altra notte. Era confuso, non sapeva cosa provasse e gli sembrò di tornare ai tempi del liceo; quella ragazza così giovane e all'apparenza innocente lo confondeva e lo rendeva incapace di fare qualsiasi cosa. Era straziante per lui dover giacere come un adolescente in preda agli ormoni e ai sentimentalismi più patetici, perso tra i brevi ricordi su Meredith.

Nei giorni seguenti, Peter incontrò Anthea, camminò in giro per la città e passò un paio di volte a casa di Matthew.

Una mattina, però, Peter saltò in macchina e si diresse verso la vecchia villa di famiglia, dove viveva la madre. Arrivò in un paio d'ore e, dopo essere sceso dalla macchina, si fermò per qualche minuto ad osservare l'imponente cancello e la muratura che circondava la tenuta e che impediva l'entrata. Per l'occasione aveva indossato un completo Armani; non vedeva la madre da anni e non voleva passare il pomeriggio a sentire questa che lo offendeva perchè andava in giro in jeans. Premé il bottone del citofono a sinistra della recinzione e aspettò una risposta, che arrivò pochi secondi dopo dall'apertura del cancello. Lasciò la macchina fuori ed entrò a piedi. Trovò la madre in piedi davanti l'entrata; indossava un tailleur blu scuro e dei tacchi bassi. «E' davvero mio figlio o inizio ad avere le allucinazioni?» chiese la donna guardando negli occhi Peter.
«Mi sei mancata pure tu» disse
il figlio sorridendo leggermente. Non vedeva la madre da un anno e l'aveva chiamata solo pochi mesi prima per avvertirla del matrimonio.
Mary fece entrare il figlio nella suntuosa villa: uno scalone davanti l'entrata occupava molta parte dell'atrio; a destra un'arco portava al salone arredato in stile ottocentesco; a sinistra, aprendo una porta a vetri a doppie ante, si accedeva alla grande sala da pranzo. Questa era arredata con un lungo tavolo medioevale al centro e con numerose sedie di velluto nero. Da una porta a destra di questa sala si accedeva alle cucine. Il piano di sopra era occupato dalle varie camere da letto e da alcuni bagni.
La madre proveniva da una famiglia di nobili e aveva ancora quella che, in tempi moderni, sono chiamati "aiuti domestici". Entrarono nel grande salotto e Mary cacciò una domestica in modo scortese; come sempre, quindi. «Allora, si può sapere cos'è successo con quella sgualdrina?» chiese la donna riferendosi a Isabella. La donna era stata sempre diretta con Peter, riguardo alle sue ragazze e riguardo a tutto il resto.
Prima media: la donna fece guardare un film porno al figlio per "istruirlo"; a quanto pareva, il discorso delle api era troppo convenzionale.
Primo liceo: la madre, di fianco a Charles, regala a Peter il suo primo pacchetto di preservativi dicendo:«Insomma, prima o poi dovrà pur succedere!»
Meglio evitare il resto del liceo e le numerose entrate di Mary nella camera del figlio mentre si dava da fare con una ragazza diversa a settimana. Ebbene sì, anche da giovane Peter ci sapeva fare con le donne. Quindi, Peter a 19 anni fu costretto ad iscriversi all'università per ricevere dai genitori l'assegno mensile per università e appartamento. Da quel tempo, e da quando i suoi genitori divorziarono, Peter troncò i rapporti con il padre e, quando la madre sposò un giovane della sua stessa età, con la madre. Il giovane lasciò Mary dopo dieci d'anni e Peter tornò a casa della donna per due Natali, poi si persero nuovamente. Due mesi prima, poi, Isabella chiamò Mary per avvertirla del matrimonio, ma la futura sposa rifiutò un suo invito a cena e, a quanto pareva, la madre di Peter se lo legò al dito. Probabilmente Matthew l'aveva avvertita della loro rottura e la donna aveva affermato la sua ipotesi secondo cui "Dio, se è una prostituta!". Ma Matthew non aveva una famiglia con cui parlare e a cui rivelare tutti i pettegolezzi?

Salve, gente. Sinceramente, non mi piace molto questo capitolo. Ho paura di aver mischiato troppi avvenimenti e, magari, di non averli approfonditi abbastanza >< Voi cosa ne pensate? Vi è piaciuto? Comunque, oggi vi rivelo i volti di Meredith e William (Il dottore) u.u  Ebbene, per Meredith ho scelto Jessica Stroup, mentre per William c'è Gary Oldman. Sì, lo so, Gary Oldman è figo e affascinante e pensate che nel ruolo di William non c'entra niente, ma vi assicuro che William ha il suo perché v_v

PS: Odio o amo Mary? Non lo so ancora! xD AH! Sul prossimo capitolo continuerò la conversazione di Mary e Peter, ovviamente!

   
 
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