Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Tati Saetre    15/04/2011    10 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
“Se sei così sicura perché ogni venerdì ti ostini ad andare a cena in quel Pub?”... “Per l’ottima cucina!” Angela sorrise, lisciandosi la coda che si era fatta in basso a destra.
A chi volevo darla a bere? Tutti sapevano – e quel tutti includeva me ed Angela -, che ogni venerdì andavo in quel Pub per vedere lui.
Era stato una specie di colpo di fulmine, proprio dritto al cuore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Edward’s Pov

Edward’s Pov

 

Hey Alice, vuoi aspettarmi?”

Sentii un sonoro sbuffo provenire dall’altra stanza, con un lamento.

Beh, mica era colpa mia se la mia amata Volvo era quasi morta lasciandoci le penne, ed ora era rinchiusa in un officina di Seattle.

Già, perché a Forks già era tanto se c’era un meccanico per gonfiare le ruote delle biciclette.

“Tutte le mattine sempre la stessa storia! Non posso accompagnarti nella tua scuola alla Riserva, e poi ritornare qui a Forks nella mia!

“Non c’è nessun problema. Io ti accompagno a scuola, e poi vado a La Push.

“E così prendi la mia amata porche?” Urlò stridula, entrando nella mia stanza e puntandomi un dito contro.

Se la mia macchina non mi avesse abbandonato, ora Alice non dovrebbe accompagnarmi nella mia scuola, e poi andare nella sua.

Alla Forks High School.

“Che ti costa?” Domandai, esasperato. “Sarà solo per sette ore. Giuro che il tuo gioiellino tornerà nelle tue mani sano e salvo.”

Scosse la testa prima a destra e poi a sinistra.

“Non se ne parla. E poi dopo la scuola devo andare a fare shopping con Isabella ed Angela.

La Swan?” Chiesi innocentemente, sapendo benissimo che mia sorella parlava di lei.

Isabella Swan era una mia coetanea, che frequentava la mia stessa scuola. Finché io non l’ho cambiata, per stare insieme al mio migliore amico Jacob Black.

E dulcis in fundo, Jake era anche un dei migliori amici di Isabella.

Peccato che io e lei avevamo scambiato sì e no due parole.

“Non prendermi in giro. Soprattutto dopo gli occhioni che hai messo in atto venerdì sera.

La guardai di sbieco, per poi abbassarmi per allacciare le scarpe.

“Cosa? Quali occhioni?”

“Non fare l’idiota. Oh, ci vediamo venerdì prossimo’?” Imitò perfettamente la mia voce, facendo anche un gesto teatrale con le mani.

“Ti odio quando fai così, lo sai vero?”

“No, mio caro. Tu mi odi quando io ho ragione. Guardi la mia amica come se fosse un dolcetto strapieno di panna, per poi montarti Tanya tutte le sere.

Tanya Denali era la mia fidanzata.

Bella, fisico perfetto e bionda. Insomma, molti la definivano la solita Barbie.

Anche lei andava nella stessa scuola di Alice, peccato che mia sorella non la sopportasse per nulla al Mondo.

Non l’amavo. Il nostro rapporto era basato prevalentemente sul sesso, e non sull’amore reciproco.

Soprattutto ora, che di storie serie non volevo nemmeno vederne l’ombra.

“Lascia stare Tanya. Allora, sei pronta?”

Annuì, prendendo la sua borsa firmata Gucci e uscendo dalla nostra casa.

Nostra madre era già a lavoro – insegnante in un asilo -, e così anche nostro padre – chirurgo all’Ospedale di Forks.

Quando montammo sulla porche, mi misi al volante.

“Dai, ti accompagno a scuola e poi ti vengo a prendere alle tre.” Supplicai mia sorella, attuando lo sguardo da cane bastonato.

La maggior parte delle volte funzionava sempre.

“A un quarto alle tre. E devi essere puntualissimo. Edward, un minuto di ritardo e finché non riavrai la tua amata macchina andrai a piedi a La Push.

Rabbrividii alla minaccia di mia sorella. Era capace di fare una cosa del genere, ed io lo sapevo bene.

“Ovvio. Sarò puntuale come un orologio svizzero.”

Scosse la testa esasperata, mentre io sostavo momentaneamente in seconda fila, aspettando che lei scendesse.

“Ancora non riesco a capire perché si ostina così tanto a girare con quel catorcio. Charlie le comprerebbe una macchina nuova all’istante.

Chiusi gli occhi a due fessure sottili.

Forse parlava da sola?

“Cosa diamine stai blaterando?”

“Isabella.” Sospirò, tirando la maniglia dello sportello. “Quel pick up avrà si o no quarant’anni.”

Girai lo sguardo, puntandolo nella stessa direzione in cui lo stava puntando anche mia sorella.

Isabella Swan scese dalla sua macchina – catorcio, da come lo definiva Alice -, con disinvoltura, issandosi il suo zaino rosso su una spalla.

Indossava de semplici jeans chiari, un cappotto beige e i capelli erano sciolti, raccolti da un cerchietto nero.

Mi erano sempre piaciute le ragazze alla moda, con i capelli ordinati e i vestiti di marca.

Ma lei, chissà perché, aveva qualcosa di diverso.

Non si preoccupava di essere bella, perché lei era già perfetta così.

Mi passai una mano sui capelli energicamente, notando che Isabella alzò una mano per salutare.

Stavo ricambiando, quando mi resi conto che non salutava me, ma mia sorella.

Bravo coglione, Edward. Bravo coglione.

Alice mi congedò con un “Se non sarai puntuale sai quello che ti accadrà.”

Sbattendo la portiera della sua macchina giallo canarino, e dirigendosi verso una delle sue migliore amiche.

 

 

“Oh, Dio! Edward Cullen mi ha appena sorriso!”

Jake rise sommessamente, dopo che una ragazzina del primo anno aveva urlato hai quattro venti quella frase.

Io lo guardai di traverso.

Possibile che anche quando scambiavo un sorriso cordiale con tutte le persone che mi passavano davanti queste avevano una specie di attacco cardiaco?

Ed il mio migliore amico Jacob Black di certo non faceva nulla per fermare questi attacchi. Anzi, ci rideva su, e anche di gusto.

Gli tirai un pugno sul braccio, facendolo gemere dal dolore.

“Sei tu che hai deciso di cambiare scuola.”

“L’ho fatto per te!” Dissi, fingendomi indignato.

Io avevo cambiato scuola e tutti i miei amici, soltanto per fare compagna al mio migliore amico, dopo che suo padre si era trasferito a La Push.

“Che gesto eroico.” Commentò, alzando gli occhi al cielo. “Ma parliamo di cose serie.” Disse a un certo punto, prendendo posto al suo solito banco.

Ora di Trigonometria, l’unica che avevamo in comune.

Quindi, una scusa in più per chiacchierare.

Eravamo peggio di due zitelle pettegole.

“Cos’è successo questa volta?”

Sapevo che ogni volta che Jake voleva parlare di ‘cose serie’, si trattava di qualche cavolata che non avrebbe mai visto la luce.

“Mi piace una ragazza.”

Scattai sulla sedia, con un sorriso a trentadue denti.

Jake e una storia seria? No, non ce lo vedevo per niente.

“Cosa?”

“Me ne sono reso conto pochi giorni fa.”

Si grattò la testa, quasi imbarazzato.

Ancora stentavo a crederci.

“Chi è?”

“Riderai di sicuro, se te lo dico.”

Diamine, era davvero imbarazzato.

Gli posai una mano sul braccio, che era steso lungo il banco.

“Jacob, sei il mio migliore amico. Sai che puoi dirmi tutto. E non riderò. La conosco?”

Sospirò, prima di sganciare la bomba.

“Isabella. Isabella Swan.”

Per poco mi strozzai con la mia stessa saliva.

“Cosa?”

“Edward, mi hai promesso che non avresti riso.”

“Diamine, non sto ridendo!” Sbottai inviperito.

Come potevo prendermela così tanto?

Era il mio migliore amico, che aveva preso una cotta per… chi era per me Isabella Swan?

Nessuno, niente.

“Perché ti stai alterando?”

“Scusa”, biascicai, passandomi una mano fra i capelli. “E’ che non me l’aspettavo. Con tutte le ragazze che ci sono proprio la tua migliore amica dovevi andare a prendere?

“Ed, non è la mia migliore amica. Mio padre ed il suo si conoscono da una vita, e quindi anche noi. Ma non è mai stata la mia migliore amica.” Sembrava così serio, mentre faceva quel discorso.

Possibile che Jacob Black si fosse innamorato?

Per di più di Isabella Swan?

La sua migliore amica?

La migliore amica di mia sorella?

Quella ragazzina che è anche cresciuta insieme a me?

“Beh… da quant’è che va avanti questa storia?”

“Da qualche giorno, te l’ho detto.” Spiegò, abbassando il tono della voce.

Il professore era entrato, dando inizio alla lezione. “E’ successo così, senza che me ne rendessi conto. Ad un tratto non vedevo più la solita Bells con cui facevo i castelli di sabbia l’estate, ma la diciassettenne che è diventata.

Cavolo, sembrava davvero preso.

“Amico, io non so che dirti. Forse… sei sicuro che lei ricambierà i tuoi sentimenti?

Jacob mi lanciò un’occhiataccia.

“Edward, lo sai che mi stai dando una mano per la discesa?”

Sorrisi, battendo un altro pugno sul suo braccio.

Il secondo, nell’arco di quella giornata.

“La finisci? Sono sicuro che Bella capirà. E poi… beh, credo che anche lei provi qualcosa per me.

“Lo spero.”

Questa volta non sorrisi, issando il mio sguardo sul professore e cercando di prestare attenzione a quella lezione.

 

 

A casa Black, sul divano e con una ciotola di pop corn in mano, io e Jacob guardavamo una partita di Basket.

Lui era nella squadra della nostra scuola, mentre io mi limitavo a seguire le partite.

Dopo che avevo lasciato quella di Forks, non volevo più giocare.

“Idiota! Corri! Corri e tira quella palla!” Jake quasi si mise in piedi sul divano, iniziando a lanciare dei pop corn contro il televisore.

Era lui, l’idiota.

Quando si ricompose, continuammo a vedere la partita pacificamente.

Finché non sentimmo un rombo assordante provenire dal vialetto di casa Black.

Io e Jake ci guardammo straniti.

“Aspettavi qualcuno?” Domandai incurante, riprendendo a mangiare pop corn.

“No. Billy torna tardi stasera. Tu, aspettavi qualcuno?”

“No.”

Poi, un lampo mi balenò nella testa. “Cazzo, cazzo e cazzo!”

“Cos’hai combinato?” Il mio amico stava per scoppiare a ridere.

“Dovevo andare a prendere Alice, alle tre. Merda! Mi sono dimenticato!”

“Sei il solito deficiente.”

“Lo sai che ora sei tu, a darmi una mano per la discesa?”

Jacob non smise nemmeno per un attimo di ridere.

Io andai alla porta, quasi con l’affanno e le mani che tremavano.

Avevo paura di mia sorella. Diamine, se avevo paura.

Quando l’aprii, un Alice dall’aspetto arrabbiato e inquietante si presentò davanti hai miei occhi.

E dietro di lei, Isabella Swan.

 

 

**

 

 

Ritardo assurdo. Beh, io ve l’avevo detto che sono strapiena di interrogazioni ù_u Insomma, io non so che dirvi, se non Grazie. So che è una cosa che ripeto ogni volta, ma GRAZIE.

Non ho nemmeno risposto alle vostre recensioni, ma recupererò. Lo giuro.

Insomma, in questo capitolo Jacob rivela i suoi sentimenti a Edward, anche sicuro che Bella provi per lui le stesse cose.

Ma ne siamo sicuri? .-.

Ce ne saranno delle belle, nel prossimo capitolo. E per chi me l’ha chiesto nelle recensioni: sono tutti umani, nella mia fanfiction.

Poi, una bella novità.

Visto che molte di voi non hanno twitter, ho deciso di farmi un account face book dove possiamo parlare, e dove ci saranno spoiler dei capitoli e delle mie storie.

Eccomi qui: Tatiana Yeah

E’ ancora vuoto (anche perché l’ho fatto ieri .-.)

Grazie mille a tutti, dal primo all’ultimo.

E al prossimo capitolo :*

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Tati Saetre