Crossover
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Autore: nick nibbio    16/04/2011    4 recensioni
Nell'eterna lotta tra bene e male è finalmente giunto un eletto in grado di cambiare l'equilibrio tra queste due forze: un giovane ragazzo che, da semplice sognatore, diventerà protagonista e, insieme a molti grandi personaggi dei manga e delle anime, trasformerà il sogno in realtà
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Film, Libri, Videogiochi
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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32. la sesta armata (seconda parte)

Ciao a tutti quanti e ben ritrovati per un nuovo capitolo di questa bellissima storia.
Come promesso, questo capitolo è pieno di azione e di qualche piccola rivelazione ed è bello lungo quindi mettetevi comodi e magari sgranocchiate un po’ di pop corn.
Angolo dei commenti.

 

Lettore01: Il capitolo precedente era lungo solo otto pagine, mentre questo arriva a tredici e non ho nemmeno finito di descrivere tutti gli scontri.
Qui il Dark Prince mostra un po’ della sua bastardaggine, ma dovrai aspettare il prossimo per vederla completamente, così come lo scontro di Sasuke e di altri Sun’s Knights. Goditi il capitolo.

 

Fria: Se il precedente ti è piaciuto, questo ti farà venire il batticuore, specialmente quando leggerai di Itachi e Zane. Buona lettura.

 

Detto questo e sperando sempre in più lettori e recensioni, vi auguro buona lettura.

 

 

 

 

Dopo l’iniziale stupore, il Dark Prince recuperò l’autocontrollo e puntò Nick: “ Pensi davvero di spaventarmi? Illuso: ti distruggerò immediatamente.
Dahaka, Grifone attaccate!”
Le due creature obbedirono e si lanciarono all’attacco verso i quattro.
“Muro delle sabbie del Tempo” gridò Kaeleena e una barriera fatta di sabbia apparve e respinse la carica delle due creature “Nick, sconfiggi Dark Dastan anche da parte mia. Non avere pietà!”
“Hai la mia parola!” fece Nick.
“Non crederai mica di poter fermare i miei servi con questo misero muro” ghignò il Dark Prince e, alzata la sua catena, la calò verso il muro perforandolo e dirigendola verso la donna.
“Non ci provare nemmeno!” tuonò l’Uchiha maggiore e attivò Susano’o che difese la donna.
“Mio eroe” lo schernì il Dark Prince “Vediamo come te la caverai contro di loro. Uccidete quei tre, ma Nick e mio!” e si lanciò verso il Sun’s Warrior spingendolo fuori bordo.
“Adesso ci divertiamo!” ghignò Kisame riprendendo la sua Samehada “Fatevi sotto bestiole”.
“Distruggete i collari” disse Kaeleena “Solo così si libereranno dal controllo di Dark Dastan!”
“D’accordo!” dissero i due ninja e si lanciarono all’attacco.

 

 

Lasciando la scia sull’acqua, i due contendenti continuavano a combattere sulla superficie dell’oceano vibrando fendenti e colpi a mani nude.
Il Dark Prince alzò la sua catena e la diresse verso Nick, sfiorandogli la spalla e ferendolo, ma il Sun’s Warrior ignorò il dolore e calò la sua spada verso l’avversario, tagliando in due l’oceano, ma non riuscì a colpire l’avversario.
“Niente male!” fece Dark Dastan mentre atterrò sulla superficie marina “Il tuo potere distruttivo è davvero notevole. Io e te non siamo poi tanto diversi”.
“Non prendermi in giro” disse Nick mentre si mise in posizione “Tu ed io non abbiamo niente in comune”.
“Sì invece!” ribatté il demone “Entrambi combattiamo per soddisfare la nostra sete di potere; entrambi ci circondiamo di pedine che possiamo manovrare a nostro piacimento e sacrificarle quando vogliamo; entrambi pensiamo solo a noi stessi”.
“Ti sbagli: io non abbandono gli amici!” disse freddo Nick.
“E allora perché te ne sei andato dal villaggio di Konoha senza avvisare gli altri e prenderti il tuo angelo custode? Perché non ti sei fermato ad aiutare i tuoi compagni?
Tu dici di fidarti di loro e delle loro capacità; in realtà non te ne importa niente di loro: pensi solo a te stesso e al tuo egocentrico desiderio di onnipotenza. Quei mocciosi sono solo giocattoli che, quando non servono più, si buttano come immondizia” disse il Dark Prince “Se fossero davvero tuoi amici, saresti rimasto ad aiutarli, avresti preso i miei servi e, completamente da solo, li avresti disintegrati e invece li hai abbandonati al loro destino. Che grande capo che sei!”
Il Sun’s Warrior strinse maggiormente le mani sull’elsa: “Ti ripeto che ti sbagli! Se fossi davvero come te li avrei lanciati allo sbaraglio senza dare loro una guida, ma non è così: ognuno di quei ragazzi ne ha una; io mi sono solo limitato ad indicargliela, il resto dipende da loro”.
“Balle!” fece il Dark Prince “Stai solo cercando di giustificarti, niente di più. Non vuoi ammettere che ormai sono finiti. Molto presto morirete tutti e tu sarai l’ultimo a cadere: così vedrai che ho ragione”.
“Non ti facevo così chiacchierone” disse Nick “Sei solo bravo a parlare tutto qui: persino un bambino potrebbe batterti”.
“Dovrei essere io a dirlo” fece il demone alzando il pugnale “A questo punto ti distruggerò molto lentamente. Ottieni il potere SPODESTATORE”.
Una nube nera avvolse il demone mentre Nick si tenne pronto.
Quando si diradò il Dark Prince, apparve nella sua vera forma: un paio di ali di pipistrello uscivano dalle sue spalle, la pelle nera era ricoperta di tatuaggi gialli in continuo movimento e un paio di corna a corona coprivano il suo capo, il suo pugnale era diventato una spada ricurva con la punta bianca e la catena si era legata al suo polso sinistro cadendo in tutta la sua lunghezza.
“Che bella diablomanzia” fece Nick.
“Non è solo bella, ma anche pericolosa” disse il demone con un ghigno “Io stesso preferisco non usarla: mi da qualche piccolo problema. Tuttavia non mi hai dato scelta” e alzò l’indice sinistro dove si formò una piccola sfera nera “Darkos!”
Un’onda nera d’incredibile potenza fu lanciata verso il Sun’s Warrior che fu rapido a scansarla, ma così facendo il colpo andò verso una piccola isoletta distruggendola completamente con un fungo atomico.
“Che potenza!” fece Nick, mentre si coprì con le ali per ripararsi dall’onda d’urto “Meno male che era deserta”.
“Non hai ancora visto niente” disse il Dark Prince e si lanciò all’attacco.

 

 

 

Nell’accademia del duellante lo scontro tra i Sun’s Knights e i demoni della sesta armata infernale continuava senza esclusione di colpi.
I vari combattimenti erano questi: Jaden contro Dark Sartorius nei pressi del dormitorio rosso; Syrus contro Camula all’ingresso dell’accademia; Alexis contro Titan vicino alla foresta; Aster, Jessie, Chazz e Hassleberry contro Night Shraud vicino al vulcano.

 

Syrus fu colpito e schiantato contro le pietre dell’ingresso e ne uscì con qualche piccola ammaccatura.
“Maledetta!” fece il Truesdale minore digrignando i denti.
“A quanto sembra hai imparato a tirare fuori gli artigli Syrus, me ne compiaccio” disse la vampira mentre si avvicinò a passo lento “Però ne hai ancora di strada da fare per uscire dal guscio”.
“Sta zitta!” fece il ragazzo mentre si alzò in piedi “Una come te non dovrebbe nemmeno parlare”.
“Che gentilezza” disse lei alzando la mano e creando una sfera nera “Eccoti il biglietto da visita dei demoni al servizio del sommo Abhadon, la sfera nera nota con il nome di Darkos” e la lanciò verso di lui.
Syrus si difese con lo scudo, ma fu spinto all’indietro e andò a schiantarsi contro il vetro d’ingresso ferendosi alle spalle.
“Quell’armatura è davvero fastidiosa, non fa altro che prolungare la tua agonia” disse Camula apparsa davanti al ragazzo e presolo per il collo leccò la sua guancia “Che buon sapore che ha la tua pelle. Sono sicura che il tuo sangue sarà squisito”.
In tutta risposta, il ragazzo le sputò in faccia.
“In questo modo mi stimoli ancora di più orsacchiotto” disse lei mentre si leccò la faccia “Berrò il tuo sangue fino all’ultima goccia e poi mi divertirò con il tuo corpo senza vita come una marionetta senza fili” e avvicinò i denti aguzzi al collo del ragazzo.
“Puoi scordatelo” ringhiò Syrus e avvolse il suo corpo di energia elettrica folgorando la vampira e spingendola all’indietro.
“Piccola peste!” fece Camula alzatasi di scatto “Non è educato colpire una signora”.
“E tu saresti una signora?” disse Syrus sarcastico “Non farmi ridere” e divenne un guerriero selvaggio.
“Carino!” fece la vampira leccandosi le labbra “Sarà divertente pren…” ma non riuscì a terminare la frase, perché qualcosa la travolse, schiantandola verso il muro opposto.

 

“Syrus!” gridò Alexis “Stai bene?”
“Alexis!” sorrise il ragazzo “Si sto bene, non ti preoccupare! Che fine ha fatto il tuo avversario?”
“Non lo so! È volato da questa parte e non l’ho più visto” disse la ragazza avvicinandosi a lui per vedere le sue condizioni.

 

Da muro opposto Titan e Camula si azarono in piedi con qualche graffio.
“Ma come!” fece Titan “Non ti sei ancora sbarazzata di quel moccioso Camula? Eppure non dovrebbe essere un problema per te”.
“Lo avrei fatto se non fosse stato per un energumeno che mi si è schiantato addosso come un sacco di patate” lo puntò la vampira.
“Non incolpare me per la tua incapacità” la riprese l’uomo mascherato.
“Sta zitto!” fece la vampira.

 

“A quanto sembra non vanno molto d’accordo” disse Alexis mentre fece apparire le sue ali di drago.
“Dovrebbero fare terapia di gruppo: così risolverebbero i loro problemi” disse il ragazzo.
“Non siete spiritosi” disse Camula facendo apparire un paio di ali nere dietro la sua schiena.
“Pagherete per la vostra insolenza!” disse Titan seguendola a ruota.
“Forza Syrus, facciamo vedere a questi due cosa significa fare lavoro di squadra” disse la ragazza.
“Ci sto” disse lui.

 

I due Sun’s Knights attaccarono insieme i due demoni che fecero altrettanto, generando delle potenti onde d’urto e danneggiando l’ingresso dell’accademia.
Camula vibrò un potente colpo verso Syrus ma Alexis si frappose tra i due e, bloccato il colpo, rispose con un calcio rovesciato in piena faccia.
Nel frattempo Syrus bloccò un attacco di Titan che mirava ad Alexis e lo colpì allo stomaco con un potente pugno avvolto di energia elettrica.
I due demoni attraversarono il muro e finirono nella foresta senza riuscire a fermarsi.
“Chi pagherà i danni che abbiamo fatto?” chiese Syrus.
“Tranquillo: ci penserà Chazz a risolvere la cosa” rispose lei.
“Lo stiamo sfruttando troppo!” fece il Truesdale minore.
“Dici?” chiese la ragazza.

 

“Come avete osato” gridarono insieme i due demoni alzando la mano verso i due ragazzi, ma non ebbero il tempo di caricare il colpo che se li trovarono davanti e furono colpiti da un calcio volante perfettamente sincronizzato.
Syrus e Alexis non si fermarono e, dopo aver compiuto una doppia giravolta, li colpirono alla spalla con un calcio in rovesciata e poi con un pugno al petto.
“Maledetti!” tuonò Camula e sollevando le ali evocò una miriade di pipistrelli “Stormo Oscuro”.
“Morite: Raggi Ottici” e Titan lanciò loro un raggio che partiva dagli occhi.
“Insieme” fecero i due ragazzi lanciandosi all’attacco “TUONO FURENTE DEL DRAGO DEI MARI” e combinarono i loro attacchi generando un drago d’acqua avvolto da una scarica elettrica che si scontrò con i due attacchi avversari, surclassandoli e investendo i due demoni.
“AAAAARRGGHH!” gridarono i due e sparirono senza lasciare traccia.
“Evviva! Abbiamo vinto!”dissero i due e Alexis strinse a se il Truesdale minore.
“Alexis che fai?” disse Syrus mentre diventava completamente rosso.
“Ti stringo come un orsacchiotto” rispose lei “Non so perché, ma sei davvero tenero”.
“Davvero?” fece lui completamente rosso.
“Sì, sembri proprio un orsacchiotto di pezza che vuole solo essere abbracciato” rispose lei senza lasciarlo.
“Alexis!” fece lui, anche se avrebbe voluto continuare a restare in quel modo “Non abbiamo ancora finito”.
“Vero!” disse la ragazza lasciandolo a malincuore “però è strano, non mi sei mai sembrato così “tenero”!”
“Vuole forse dire che ho fatto colpo su di te?” chiese il ragazzo speranzoso.
“No! Direi che m’ispiri solo tenerezza” rispose lei.
“Cheee!” fece lui e si rannicchiò depresso “Allora non ti piaccio!”
“Chissà, forse è il tuo potere speciale: potremmo chiamarlo “orsacchiotto”!” disse la ragazza pensierosa.
“Se per te va bene, allora lo è anche per me” rispose lui e si alzò “Forza, andiamo ad aiutare gli altri”.
“Giusto!” disse lei e corsero verso il vulcano.

 

 

“Coda del T-rex” e Hassleberry si lanciò all’attacco contro Night Shraud che parò il colpo a mani nude.
“Grazie! Stavo cercando questo pezzo per completare il modellino che sto costruendo” fece sarcastico il cavaliere mascherato.
“Fai meno lo spiritoso” gridò Aster alla sua destra.
“Se ne hai bisogno, te lo do volentieri” disse Night Shraud e gli lanciò contro il guerriero dinosauro.
Aster prese al volo l’amico e quella distrazione gli costò cara: perché l’avversario si teletrasportò dietro di lui e gli lanciò un Darkos a distanza ravvicinata.
“Vai tartaruga Smeraldo” gridò Jessie e usò uno dei suoi spiriti per proteggere i due amici.
“Mio eroe!” esclamò Night Shraud “Non so se baciarti i piedi o staccarti la testa”.
“Ti concedo la prima possibilità” fece Chazz apparsogli davanti “ma prima assaggia questo: MORSA D’OMBRA” e ampliò la sua ombra fino a formare un’enorme bocca, ma il cavaliere demoniaco lo evitò con un salto e corse verso la cima del vulcano.
“Non ci scappi” disse Hassleberry e, trasformatosi in un velociraptor umanoide, corse al suo inseguimento.
“Addosso!” disse Aster seguito dagli altri due.

 

Night Shraud arrivò sulla cima del vulcano e si fermò ad aspettare le sue vittime.
“Ce ne avete messo di tempo” disse quando arrivarono “Per punizione sarete colpiti da questo mio nuovo amico” fece una serie di sigilli con le mani e poi “TECNICA DEL DRAGO DI’ LAVA”.
Dal cratere fumante del vulcano si formò un enorme drago fatto di lava incandescente che si lanciò verso il fianco del vulcano.
“Oh no!” fece Aster “Dobbiamo fermarlo o colpirà l’accademia”.
“Ci penso io” disse Hassleberry facendo una serie di sigilli “PARAMENTO TERRESTRE” e un’enorme scogliera apparve dal nulla e bloccò l’avanzata della lava.
“Adesso entro in scena io” fece Jessie “arte dell’acqua: SOFFIO DEL DRAGO MARINO” e lanciò dalla bocca un potente getto d’acqua che raffreddò e solidificò istantaneamente la lava.

 

“Che bravi” fece il cavaliere oscuro alzando tanto di cappello.
“Risparmia i complimenti per dopo” gli disse Aster alle spalle.
“E augurati di essere ancora tutto intero” disse Chazz davanti a lui.
“Come dice il detto: se non puoi batterli, unisciti a loro” fece il demone spostandosi dalla loro traiettoria e i due si colpirono in pieno volto con un doppio pugno spacca molari.

“Ho fatto bingo!” sorrise Night Shraud.
“Non ancora” disse Jessie mettendo le mani in un gesto tipico di un biondino di nostra conoscenza “TECNICA SUPERIORE DELLA MOLTIPLICAZIONE DEL CORPO” e un’infinità di Jessie si lanciarono contro il demone.
“Credo che avrò bisogno di prendere un paio di occhiali” scherzò Night Shraud e fatte spuntare un paio di ali nere, si lanciò a gran velocità verso le copie del ragazzo.
“Ti sono mancato” disse Hassleberry apparsogli davanti con le sembianze di uno pterodattilo.
“Sì, per il pranzo” fece il demone dalla battuta pronta.
“Eccoti il conto!” fece il dinosauro “URLO SONICO” e lanciò un potente attacco sonoro che investì in pieno il demone “Jessie adesso”.
“Sono pronto” dissero tutte le copie armate di un rasengan per mano.
“Non così in fretta” fece l’altro con in mano delle sfere di fuoco nero “Attacco del fuoco oscuro inf… CHE COSA!” fece poi.
“Tecnica del controllo dell’ombra riuscito” fece trionfante Chazz.
“Maledizione” fece Night Shraud “Fregato da un moccioso”.
“Il lavoro di squadra è sempre la cosa migliore” disse Aster apparsogli al lato e con in mano un rasengan color sangue.
“INSIEME” gridarono i tre Sun’s Knights “RASENGAN GEMMA DEL DINOSAURO ROSSO SANGUE” Jessie e Aster lanciarono i loro attacchi e Hassleberry, che non sapeva ancora usare quella tecnica, usò un raggio arancio.
“AARRRGGGH!” Night Shraud fu investito in pieno e spinto dentro il fiume di lava e non riuscì ad attivare una barriera a causa di Chazz che gli tagliò l’ombra facendogli perdere i sensi. Alla fine la sua energia sparì, segnando la sua sconfitta.
“VITTORIA!” gridarono i quattro.
“Questo si che si chiama lavoro di squadra” fece Hassleberry.
“Niente male” commentò Chazz “Io, però, sono stato il migliore”.
“Sì e domani è Pasqua” gli risposero i tre in coro.
“Tsk!” fece il moro.
“Avanti ragazzi, andiamo ad aiutare gli altri” disse Jessie.
“Manca solo Dark Sartorius” disse Aster dopo un momento “Andiamo ad aiutare Jaden”.
“Sì!” risposero gli altri e corsero in supporto dell’amico.

 

 

Sul ponte che conduceva al dormitorio rosso, era in corso la battaglia tra il giovane Yuki e il demone bianco che aveva tirato fuori delle enormi ali nere striate.
“E quelle da dove escono” chiese il ragazzo curioso.
“Questo è un piccolo regalo che il sommo Abhadon ha fatto ai vice delle varie armate” spiegò il demone con il suo orrendo sorriso “Quando le tiriamo fuori i nostri poteri, raddoppiano e abbiamo la possibilità di usare attacchi più potenti, come questo” e alzò entrambe le mani verso il ragazzo “DARKOS REALE BIANCO” e lanciò un enorme raggio bianco.
“Barriera dell’eroe attivazione” fece Jaden prendendo la carta in mano e restituì l’attacco al mittente.
“Non credere di avermi battuto” gridò Dark Sartorius e respinse l’attacco che finì in mare, ma poi rimase a bocca aperta.
Intorno a lui erano apparsi i mostri del deck del ragazzo ed erano pronti ad attaccarlo.
“Ma quando?” fece esterrefatto.
“Nel momento in cui ti sei concentrato sul tuo attacco” rispose il ragazzo con un sorriso “Attivazione carte trappola “Ragazzo miracoloso” e “Esplosione elementare” vediamo come reagisci” e attivò la sua particolare combo.
Il demone fu investito in pieno e precipitò malconcio in mare.
“Non credere di sfuggirmi” fece il ragazzo inseguendolo.

 

Quando Jaden s’immerse, vide che il demone aveva preparato una controffensiva con i fiocchi: sul fondo erano depositati una miriade di Darkos pronti a essere lanciati, inoltre era apparsa la creatura Energia Arcana Extra Sovrano delle Luce e il demone era tranquillamente seduto sulla sua testa.
“Quando accidenti ha fatto tutto questo” pensò il ragazzo, poi capì “Certo! Ha separato il suo colpo gigante quando è caduto in mare e poi ha aspettato il momento buono. Ci sono cascato come un allocco.
Dark Sartorius alzò la mano e le sfere luminose si lanciarono verso il ragazzo e si aggiunse l’attacco della creatura del demone.
Jaden, per difendersi prese la lancia di Luce e lanciò un attacco luminoso.
Ci fu un’enorme esplosione che sconvolse l’intera isola, svegliando tutti gli studenti.

 

Jaden emerse dall’acqua con una spalla lussata e diversi graffi e Dark Sartorius lo seguì a ruota con diversi tagli sul viso e un’ala bucata.
“Niente male!” fece il demone soddisfatto “Sei migliorato Jaden! Tuttavia la tua ora è segnata: distruggerò te e quest’isola in pochi secondi” e, alzate le mani, creò un vortice grigio che cominciò ad ampliarsi e a esercitare una grande forza di gravità “Devi sapere che questo vortice è un misto di un buco bianco e di un buco nero,. Quando avrà raggiunto le dimensioni di un paio di chilometri, risucchierà tutta la regione e poi la espellerà completamente distrutta. Facendo un calcolo, hai solo cinque minuti per poterla fermare, ma io non ci conterei, visto che non arriverai ai prossimi due” e si lanciò contro il ragazzo.
“Sei sleale!” gridò il ragazzo lanciandosi all’attacco.
I due si scambiarono una rapida serie di colpi ma Jaden non riuscì a prevalere: a questo punto si trasformò in Super Jaden.
“Non cambierai niente” gli gridò contro il demone.
“Non ci contare” disse il ragazzo illuminando la sua arma “GOKURIUHA!” e lanciò l’attacco.
“Non credere che lo lascerò passare” urlò il demone e lanciò un altro Darkos enorme che annullò il colpo “Sei un illuso!”
“Sei tu l’illuso” gridò Jaden mentre si lanciò verso il demone con il rasengan nella mano libera.
“Muori!” gridò il demone lanciandogli contro una miriade di colpi bianchi.
Il ragazzo mise avanti la lancia di Luce squarciando tutti gli attacchi e giunse davanti a lui “Questo è per tutte le persone cui hai cercato di rovinare la vita” e lo colpì con la tecnica vorticante “RASENGAN!”
“AAAAARRRRRGGHHH!” e Dark Sartorius fu lanciato verso il suo stesso vortice, finendone risucchiato.
“JADEN!” gridarono i suoi amici appena arrivati.
“Ragazzi datemi una mano” disse il castano “Dobbiamo fermare il vortice o l’accademia sarà distrutta”.
“Attacchiamo insieme” gridò Jessie, per sovrastare la corrente che si era creata.
“Sì!” dissero tutti e, concentrate le loro energie le lanciarono sottoforma di raggio energetico che si scontrò con il vortice distruggendolo completamente.

 
I giovani duellanti si scesero a terra ansimanti.
“Ce l’abbiamo fatta!” disse Jaden “L’accademia è salva, ma siamo a corto di energie e non possiamo aiutare i nostri amici”.
“Non se ci sono queste” disse Alexis tirando fuori un sacchetto pieno di pillole della vita “Me le ha date il signor Nick prima di lasciare il villaggio”.
“Sei grande Alexis” fece Jessie “Forza, prendiamone una e andiamo ad aiutare i nostri amici”.

 

 

A Konoha la battaglia continuava senza interruzione di colpi: Alan e Jiraya tenevano a bada i demoni più deboli e un enorme drago apparso dal nulla nei pressi del parco; Naruto, Hinata, Rock Lee e Shikamaru stavano affrontando Imperius; Zane era alle prese con Korag; tutti gli altri aiutavano Buffy e Tsunade contro Necrolai.

 

“Non sapete fare di meglio mocciosi!” disse la vampira.
“Vediamo se questo ti piace” disse Tenten tirando fuori i suoi rotoli “DRAGHI DI’ CARTA DELL’AMAZZONE GEMELLA” e lanciò una miriade di spade e pugnali normalmente brandite da un’amazzone.
La vampira aprì le sue ali e deviò la loro traiettoria senza troppi problemi, ma era solo un diversivo: infatti, si trovò i piedi bloccati dall’edera rampicante.
“E questa da dove sbuca!” fece Necrolai cercando di mantenersi in equilibrio.
“E’ un mio piccolo omaggio floreale” disse Ino “EDERA D’AGLIO”.
“CHE COSA!” disse la vampira mentre si ritrovò coperta da una grande quantità d’aglio.
“Ottimo colpo Ino” fece Buffy “L’aglio è il punto debole dei vampiri, ma con lei non basta”.
“Provvediamo noi” dissero Kiba e Shino “ZANNE DELLO SCARABEO LUPO” e combinarono le loro abilità creando un vortice fatto d’insetti che investì Necrolai.
“Tocca a me!” disse Neji con Byakugan attivo “STILE HYUGA DELLE 128 CHIUSURE STELLARI”.
“UNITO A PUGNO DELL’ANGELO ESPLOSIVO” gridò Sakura e i due colpi colpirono in perfetta sincronia Necrolai, danneggiandola in modo serio.
“Choji sei pronto?” gli disse Tsunade.
“Quando volete”, disse il giovane Akimichi chiuso a palla.
“Vediamo di fare gol” disse Buffy sollevando il piede destro.
“Questo è da parte nostra” disse Tsunade alzando la gamba sinistra.
Le due donne colpirono Choji come se fosse un pallone da calcio che si diresse verso la vampira “SUPER PROIETTILE ENERGETTICO TRAVOLGENTE” gridò l’Akimichi investendo la vampira che fu travolta e spazzata via.
“E una è andata, avanti il prossimo” disse la Summers.
“Il prossimo lo stendo tutto da sola” si vantò l’Hokage.
“Con la lentezza che ti ritrovi, arriverai a battaglia conclusa” fece Buffy.
“Questo lo vedremo” e le due bionde corsero via verso il prossimo scontro.
“Ma quelle due sono instancabili!” fece Kiba col tic nervoso.
“E’ solo sana rivalità” fece Tenten estasiata “Quanto vorrei avere una rivale che mi stimoli a tanto” {il gene di Gay l’ha contagiata}.
“Ci mancava solo questo” esclamò sconsolato Neji “Avanti seguiamole” e si avviò seguito dagli altri.

 

 

Intanto Jiraya e Alan erano davanti a un enorme drago apparso dal nulla: si reggeva a due zampe ed era verde e ambra.
“Wow!” fece il ninja leggendario “Non avrei mai immaginato di poterne vedere uno”.
“Sai che Nick può richiamarli?” fece Alan “In qualunque caso io ne ho già incontrato qualcuno”.
“CHE COSA!” gridò Jiraya a bocca aperta “Si può sapere da dove venite voi due?”
“Da un mondo speciale!” rispose Alan “Allora, vogliamo abbatterlo? Ho sentito dire che la carne di drago ha proprietà incredibili”.
“Davvero?” fece Jiraya tornando serio “Allora che aspettiamo?”
Il drago, dopo aver abbassato la testa, vide i due e li attaccò.
“Dobbiamo puntare agli occhi: è il suo punto debole” gridò l’angelo.
“Lascia fare a me!” disse il Sannin mordendosi il dito “Gamabunta sarà felice come una Pasqua. TECNICA DEL RICHIAMO” .
Apparve una grande nuvola di fumo e poi fece la sua comparsa un gigantesco rospo color arancio, vestito con una casacca nera, una spada ninja e con una grande pipa in bocca.

“Wow!” fece Alan “Ora capisco perché t chiamano l’eremita del rospo”.
“JIRAYA, PERCHE’ MI’ HAI CHIAMATO IN MEZZO AL VILLAGGIO?” disse il rospo con un potente vocione.
“Guarda un po’ chi c’è lì!” disse Jiraya, indicandogli il drago a pochi metri da lui.
“MA QUELLO E’ UN DRAGO!” fece il rospo con un ghigno “FINALMENTE HO LA POSSIBILITA’ DI’ FARNE A FETTE UNO.
QUEI LUCERTOLONI TROPPO CRESCIUTI SI CREDONO CHISSA’ CHI!
SARA’ UN VERO PIACERE DARTI UNA MANO” ed estrasse la sua spada.
Il drago, quasi provocato dall’affermazione di Gamabunta, spalancò le fauci e sputò fuoco, ma il rospo fece un grande salto, salvandosi dall’arrostimento.
Il drago non si fermò e sputò un’altra fiammata contro di lui.
“Avanti amico prepara l’olio” urlò il Sannin mentre faceva una serie di sigilli.
“DETTO FATTO” rispose il rospo si riempì la bocca di olio.
“Drago alla griglia in arrivo!” fece Jiraya al suo nuovo amico “ARTE DEL FUOCO: FIATO INCENDIARIO DEL ROSPO” e, sputò una potente fiammata che, unitasi con l’olio, esplose in un’onda travolgente.
Il drago intensificò il suo alito infuocato e le due fiammate si scontrarono per diversi secondi.
“Adesso tocca a me!” fece Alan e saltò verso le fiamme.
“ALAN” gridò Jiraya.

 

Mentre scendeva verso l’inferno di fiamme, Alan avvicinò la mano libera alla lama della sua katana: “E’ passato molto tempo dall’ultima volta che abbiamo combattuto insieme amico mio. Torniamo ai vecchi tempi. Illumina l’intero creato di pura luce HIKARU NO TSUME” {traduzione: Artiglio di Luce}.
La lama s’illuminò di un’intensa luce bianca e si allungò di alcuni metri, estinguendo le fiamme.
“Che diavolo è quella luce” fece Jiraya stupito.
La lama fu calata sul drago e lo tranciò in due parti perfette in un secondo, dichiarando la fine dello scontro.
Abbattuto l’enorme drago, l’angelo fece apparire tre paia di ali e scese a terra, seguito dal rospo e dal suo cavaliere.
Jiraya, ancora senza parole, scese da Gamabunta e osservò Alan a bocca aperta.
“Allora sei davvero un angelo!” fece il Sannin.
“COSA!” fece il rospo stupito “QUELLO SAREBBE UN ANGELO?”
“Devo correggerti amico mio, io sono uno Shinigami promosso alla guardia del re degli spiriti e sono il quarto in potenza” disse Alan “In teoria, io sono un arcangelo” e ritirò le sue ali.
“Cavolo!” fecero il Sannin e il rospo.
 “Se vuoi chiedermi qualcosa, fallo dopo, adesso abbiamo da lavorare”.
Jiraya risvegliatosi dal torpore annuì e, dopo che Gamabunta si fu ritirato, i due corsero verso gli altri scontri.

 

 

Intanto, alla porta est del villaggio, Zane era impegnato contro Korag che si era rivelato un avversario davvero molto forte e la cosa rese felice il Truesdale maggiore.
“Ti vedo soddisfatto, Zane Truesdale!” commentò Korag.
“E’ così!” fece Zane leggermente ansimante “Sono scontri come questo che mi permettono di dare il meglio di me”.
“Hai il fiatone e parli di dare il meglio di te?” fece il guerriero viola “A me sembri già battuto!”
“Non è niente” disse “Sono uno che si riprende in fretta”.
“Non ho mai visto un ragazzo più cocciuto di te” fece Korag “E’ un peccato che ti debba distruggere” e alzò lo scudo verso il ragazzo “ATTACCO DEL LUPO” e una pioggia di energia viola a forma di lupi si lanciò all’attacco.
“Non ci contare. TRIPLA FIAMMATA TONANTE” e alzata la sua spada fece esplodere un’onda di energia elettrica che prese forma di drago.
I due attacchi vennero a contatto e si scontrarono senza che nessuno dei due prevalesse sull’altro.
“Adesso” pensò Zane “Ama… “ ma in quel momento una fitta al cuore gli provocò un forte dolore che gli fece perdere la concentrazione e l’attacco dell’avversario lo investì in pieno.
“E’ finita!” disse Korag e si voltò, ma sentì un rumore alle sue spalle.
“Dove credi di andare!” disse il Truesdale maggiore mentre, ansimante si rimise in piedi “Non mi hai fatto niente!”
“Sei davvero coriaceo, ” commentò Korag “Tuttavia non c’è disonore ad ammettere la sconfitta”.
“Io non mi arrendo per nessun motivo” disse Zane e, con una mano sul petto, si lanciò contro l’avversario.
Korag, senza aspettare il suo arrivo, si teletrasportò davanti al ragazzo e lo colpì all’addome con un calcio facendolo rovinare a terra.
Zane cercò di rialzarsi, ma Korag lo costrinse a terra mettendogli il piede sul petto.
“A quanto sembra ho perso” fece il ragazzo.
“Così sembra” rispose l’avversario preparandosi a un affondo “Le tue ultime parole?”
Davanti al ragazzo passarono le immagini della sua vita e, con un sorriso, disse: “Mi dispiace di non essermi potuto battere di nuovo contro Itachi e di non aver detto ad Ayame che la amo dal profondo” e chiuse gli occhi.
“Molto toccante” disse Korag “Vorrei evitarlo, ma non ho scelta, addio!” e calò la spada.
“Addio!” fece Zane, pensando a tutte le persone che stava per lasciare.

 

La lama colpì una roccia e il piede fu tolto dal petto.
“Ma cosa?” fece Zane aprendo gli occhi.
“Sei ancora giovane, figliolo e la tua ora non è ancora giunta” disse Korag con una voce a un solo tono e tendendo la mano al ragazzo.
Meccanicamente, Zane afferrò la mano e fu aiutato ad alzarsi.
“Che significa Korag!” disse senza capire.
“Korag non è mai esistito ragazzo” spiegò “In realtà era un guerriero giusto e votato al bene la cui mente fu manipolata dal male, ma non ha mai smesso di lottare per riemergere. Io ho solo preso in prestito il nome e l’armatura per infiltrarmi all’interno delle armate infernali”.
“Infiltrarti?” chiese Zane “Vuoi dire che sei “.
“Esatto, sono un guerriero del Fantasy” e l’armatura cadde rivelando il suo vero aspetto: era un essere simile a una mummia, ricoperto di sabbia; una strana maschera gli copriva il volto di cui si potevano vedere solo gli occhi verde smeraldo. “Mi presento: il mio nome è Yaphisan Sandtimes” e fece un inchino.
“Sandtimes?” fece Zane mentre rievocò lo scontro contro Malfork “Sei un parente di quella donna in rosso”.
“Conosci mia figlia Kaeleena, ne sono contento” disse Yaphisan.
“Tua figlia?” fece stupito il Truesdale.
“Esatto! Ti racconterei volentieri la mia storia, ma non ho il tempo materiale per farlo: devo adempiere al ruolo di padre. Tuttavia voglio fare qualcosa per alleviare il tuo dolore” e appoggiò una mano sul petto del ragazzo “Sabbie del Tempo: Ricordo controllato”.
Una luce avvolse il corpo di Zane e lo attraversò interamente, finché non s’inginocchiò a terra ansimante.
“Ecco fatto!” disse Yaphisan.
“Che cosa mi hai fatto?” chiese il ragazzo senza capire.
“Ho riportato il tuo cuore indietro di un anno e due giorni, nell’attimo precedente all’inizio del tuo primo duello clandestino. Adesso sei come nuovo”.
Zane si alzò incredulo: non sentiva più dolore al petto e il fiatone era sparito.
“Ora non perdere tempo: raggiungi i tuoi amici e aiutali a sconfiggere Imperius. Prendi questo ti sarà molto utile” e gli diede lo scudo di Korag “Sono sicuro che saprai come utilizzarlo. A presto ragazzo” e sparì in una nube di sabbia.
Zane rimase immobile per diversi minuti ad osservare lo scudo, poi sorrise e corse verso l’ultimo scontro in atto.
“Grazie Yaphisan!” disse mentre correva.

 

 
Sullo yacht Clessidra , il trio stava dando il meglio di se per fermare le due creature manipolate dal Dark Prince, ma non era molto facile battere il Dahaka e il Grifone in coppia.
“Accidenti!” fece Itachi mentre atterrò sulla paratia “Anche se le colpiamo le loro ferite si rimarginano velocemente. Chi è il folle che ha dato un simile potere a queste creature?”
“Personalmente, non me ne importa signor Itachi” rispose Kisame a pochi passi da lui “Io mi sto divertendo troppo e poi come fate a combattere con addosso solo l’accappatoio?”
“Questi non sono affari tuoi!” rispose secco Itachi coprendosi le sue nudità.
“Per rispondere alla tua domanda Itachi” fece Kaeleena mentre si voltò verso i due “Queste creature erano al servizio del mio clan e avevano il compito di sorvegliare dei potenti manufatti: il Grifone la maschera dello spettro, il Dahaka la clessidra in cui sono contenute le sabbie.
Quel maledetto di Dark Dastan le ha affrontate e… MA CHE VI’ PRENDE” gridò.
I due ninja erano rossi in viso e perdevano sangue dal naso.
“Si può sapere che avete?” chiese la donna, poi, seguendo i loro sguardi, abbassò la testa e capì: il suo petto era completamente scoperto mostrando l’enorme seno e, rossa in viso, si coprì.
“ITACHI PUO’ ANCHE PASSARE, MA A TE KISAME TI AMMAZZO!” gridò furiosa.
“Le mie scuse!” fece lo spadaccino, mentre si tamponò il naso.
La scenetta comica fu bruscamente interrotta dal Dahaka che tornò all’attacco con i suoi enormi tentacoli che si avventarono su Kaeleena e la presero.
“KAELEENA!” gridò l’Uchiha che si teletrasportò davanti a lei e la prese per le braccia “Resisti!”
“La fai facile!” disse la mora “La prossima volta mi metto il costume da bagno”.
“Lo fai apposta!” esclamò Itachi mentre cercava di non distrarsi.
“Devo sempre fare tutto io!” gridò Kisame lanciatosi in avanti e pronto a tagliare i tentacoli della creatura, ma il Grifone lo intercettò e, con una testata, lo fece sbattere contro l’albero maestro “Adesso ti cucino come un tacchino” ruggì lo spadaccino dopo essersi alzato.

 

“Non mi mollare!” urlò Kaeleena mentre cercava di liberarsi dai tentacoli del Dahaka che continuava a tirare.
“Non ci penso nemmeno a lasciarti!” fece l’Uchiha mentre attivò lo Sharingan ipnotico e puntò l’occhio destro sul Dahaka “Amaterasu!”
Le terribili fiamme nere colpirono in pieno l’enorme mostro, ma non sortirono alcun effetto sul suo corpo di sabbia. L’unico lato positivo fu che perse la presa sulla donna che finì tra le forti braccia dell’Uchiha.
“Stai bene?” chiese lui.
“Divinamente!” rispose lei mentre avvicinava le labbra a quelle del moro, ma la loro attenzione fu richiamata alla realtà dalle imprecazioni dello spadaccino “Continuiamo dopo!”
“Sì! Sperando che ci sia il dopo” disse lui.
La donna non ebbe il tempo di rispondere che si trovarono davanti l terribile Dahaka che, furioso, si era lanciato contro di loro.

 

“Quante volte devo salvare la situazione!” fece una voce.
Tutto avvenne in una frazione di secondo: il Dahaka fu colpito con un poderoso pugno e scaraventato via e il Grifone afferrato per un’ala e lanciato contro il compagno.
“Che cosa è successo!” fecero i tre stupiti.
Davanti alla coppia apparve Yaphisan di spalle che si rivolse tranquillamente alla figlia: “Da quanto tempo Kaeleena!”
“E quello chi è!” fece Kisame stupito.
“Lo conosci?” chiese Itachi.
“Padre!” disse la donna con gli occhi sgranati.
“Padre?” ripeterono i due ninja stupiti.
“Le presentazioni a dopo ragazzi” disse Yaphisan “Adesso mettetevi qualcosa addosso: fa un po’ freddino stasera” e schioccò le dita.
I corpi dei tre furono avvolti da una luce giallognola e quando scomparve, si ritrovarono con i loro vestiti addosso.
“Adesso va meglio, vero?” fece Yaphisan poi s concentrò sulle due creature “Adesso restate fermi: ci penso io a fermare le mie creature” e avanzò.
“Le sue creature?” fece Itachi stupito.
“Si” rispose Kaeleena “Il Dahaka e il Grifone sono sue creazioni. Lui è Yaphisan Sandtimes: il patriarca del mio Clan, uno degli precedenti eletti delle sette chiavi dell’apocalisse e mio padre e maestro”.
“Ed io che pensavo di avere una famiglia curiosa?” disse Itachi “si vede che è destino” {XD}.

 

 

Yaphisan si avvicinò al Dahaka e al Grifone e disse loro: “Mi si spezza il cuore a vedervi così, mie creature, ma adesso vi libererò con l’unico modo che conosco”.
Le due creature ruggirono e si lanciarono contro di lui.
“Antichi poteri del tempo” fece il Sandtimes giungendo le mani “FUOCO INFINITO DELLA FENICE” e una fiamma dorata apparve dal nulla avvolgendo interamente le due creature.
Quando il fuoco si estinse, le due creature erano a terra e completamente incapaci di muoversi.

 

“Le ha uccise?” chiese lo spadaccino.
“No, le ha liberate del controllo del Dark Prince” rispose la donna.
Le due creature si rimisero a fatica in piedi, ma il loro sguardo non era più feroce e selvaggio e i collari erano completamente spariti.
“Ben tornati amici miei” disse Yaphisan.
Le due creature lo fissarono e poi s’inchinarono rispettosamente davanti al loro creatore.
“Non inginocchiatevi: lo sapete che non voglio simili riverenze” disse Yaphisan, poi si rivolse al trio “Adesso dobbiamo dividerci e aiutare gli altri”.
“Ehi!” fece Kisame “Solo perché sei il padre di... “ ma Itachi lo fermò con un gesto.
“Dove dobbiamo andare?” chiese l’Uchiha.
“Scegliete voi” rispose il Sandtimes “Io andrò altrove” e sparì insieme al Dahaka e al Grifone in una nuvola di sabbia.
“Sempre il solito: viene, prende ciò che deve e poi se ne va!” esclamò Kaeleena, poi si rivolse ai due ninja “Andiamo!”
“Ci vediamo dopo piccioncini” disse Kisame e volò via.
“Dove andiamo?” chiese l’Uchiha guardandola intensamente.
“Dove vorresti andare?” chiese la donna avvicinandosi a lui e ricambiando lo sguardo.
“Dovunque purché ci sia anche tu!” e dopo averla abbracciata, la baciò appassionatamente {Ah! L’Amore!}

 

 

A diversi chilometri di distanza, il Dark Prince si fermò e si voltò nella direzione della nave.
“Vedo che te ne sei accorto” fece Nick “I tuoi soldati stanno cadendo e tu stai perdendo punti”.
“Ah! Pensi che me ne importi qualcosa?” disse Dark Dastan “Che muoiano tutti, non batterò ciglio o verserò lacrime. Ciò che conta è il mio obiettivo, nient’altro”.
“Sei un autentico mostro” fece Nick “Pensi solo a te stesso”.
“Esatto e tu fai lo stesso” rispose il demone.
“Dici?” fece Nick con un ghigno “Se davvero fossi come te, non avrei allenato personalmente quei ragazzi, preparandoli a battersi contro tipi mostruosi come te e poi non avrei chiamato rinforzi”.
“Cosa?” fece il Dark Prince.
“Non te ne sei accorto? Ci sono ben tre alleati che sono giunti in aiuto dei ragazzi e hanno la mia piena fiducia. Ora posso concentrarmi pienamente su di te!” e si mise in posizione.
“Non illuderti” rise Dark Dastan “La partita non è ancora finita” e fece schioccare la sua catena.

 

 

“Vento selvaggio della Foglia” fece Rock Lee dirigendo l’attacco verso Imperius.
“Illuso!” disse il demone sventolando il suo ventaglio e generando un raggio nero e colpendo il ragazzo.
“LEE !” fecero i tre compagni.
“Perché non lo raggiungete”, disse Imperius lanciando un altro raggio.
“ATTACCO DEL LUPO!” gridò Zane e fermò il raggio con il colpo di Korag.
“Cosa!” fece il demone girandosi verso di lui “Tu guarda! A quanto pare sei stato in grado di battere Korag. Per ricompensarti lo raggiungerai. COSA!” fece il demone senza riuscire a muoversi.
“Finalmente la tecnica del controllo dell’ombra è riuscita” disse il giovane Nara.
“Come osi fermarmi, moccioso” ruggì il demone “Me la pagherai molto cara”.
“Comincia con questo!” gridò Naruto col Rasengan nella mano sinistra e la spada di Luce nella destra “RASENGAN” e colpì il demone che fu spinto verso il muro.
“Ottimo colpo!” fece Rock Lee appena alzatosi “Ormai stiamo per vincere”.
“Meglio non cantare vittoria troppo presto” disse Zane.
“Hai detto bene!” urlò il demone che fece esplodere la sua energia e avanzò furioso “Avete osato colpirmi e adesso la pagherete. È il momento di mostrare il mio vero potere” e fu avvolto da un’aura negativa che lo inghiottì.
Quando riapparve, il suo aspetto era cambiato: indossava un’armatura blu e in testa aveva un elmo raffigurante uno sciacallo, poi tirò fuori delle grandi ali pelose e nere.
“Che accidenti gli è successo!” fece Naruto.
“Si è trasformato” disse Hinata che poteva vedere il suo cambiamento col Byakugan “E la sua forza è cresciuta a dismisura”.
“Esattamente” rispose il demone “Questa è la mia vera forma e adesso la userò per distruggervi.” E si lanciò all’attacco.
“Arrivo!” disse il biondino trasformatosi in Super Naruto e lanciandosi all’attacco.
“Ci sono anch’io” esplose Rock Lee.
“Che seccatura!” fece Shikamaru e seguì gli amici.
“Non crederete di lasciarmi indietro!” disse Zane che corse in avanti.

 

I quattro ragazzi attaccarono senza sosta il demone ma non riuscivano a farlo cedere; inoltre all’appello mancava una persona.
Hinata era rimasta ferma a guardare, sentendosi incapace di muoversi.
“Perché? Perché non riesco a muovermi?” si disse “E’ la paura?”
“Hinata!” le disse Rayearth “Perché non combatti?”
“Non riesco a capirlo!” fece lei stringendo le mani “Sento che c’è qualcosa che mi manca”.

 

“Non c’è niente che ti manca piccola Hinata: è solo una tua impressione” disse una voce.
La ragazza spalancò gli occhi: il villaggio era sparito e tutto era buio.
“Dove mi trovo?” fece la Hyuga spaventata.
“Questa è la tua illusione” disse di nuovo la voce e poi apparve una luce rossa che si avvicinò alla ragazza.
La luce si affievolì e, avvolta da fiamme rosso vivo, apparve una ragazza di circa sedici anni: il suo viso era identico a quello della Hyuga, ma illuminato da un dolce sorriso e gli occhi erano rossi come il fuoco così come i capelli che si muovevano come l’elemento stesso di cui avevano il colore.
"Chi sei?”fece la ragazza.
“Mi chiedi chi sono?” disse la ragazza “Io sono il calore che porti nel cuore Hinata!”

 

 

 

Nel prossimo capitolo.
Hinata capirà da dove viene il calore che ha dentro e tornerà più agguerrita che mai e pronta a sconfiggere Imperius insieme ai suoi compagni.
Gli altri scontri continuano: Gaara e i suoi fratelli mostreranno al Visir e ai suoi seguaci di che cosa sono capaci; Shaoran mostrerà i suoi progressi e Sasuke scoprirà in cosa consistono parte dei suoi poteri.
Lo scontro tra Nick e Dark Dastan prosegue e quest’ultimo rivela il suo terribile potere.
Questo e altro nel prossimo capitolo.

 

Yaphisan Sandtimes è una mia personale creazione e il suo personaggio resterà quasi sempre nascosto nel mistero, così come Alan.
Ringrazio Michiuzumachi per il nome della spada di Alan e per il suo cognome.

 

Anche se mi dispiace, la prossima settimana non posso postare il capitolo, quindi ci rivediamo il 30 aprile.
Buona Pasqua ciao!

  
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