Vacanze al mare
Durante il periodo in cui si
susseguivano le varie gare di qualificazione i ragazzi non goderono di molto
tempo libero se si escludono le pause per il pranzo e la cena. Marika e Patty
erano anche loro molto prese dai rispettivi impegni, ma gratificate nel vedere
la squadra che conquistava sempre maggiore successo con le sue sbaraglianti
vittorie. In quei giorni Mirko, trascurato dalla nazionale giapponese, era
entrato molto in confidenza con i signori Hutton riuscendo a infondergli nuove
energie e contagiandoli con la sua innata vivacità. Da parte loro i genitori di
Holly erano notevolmente ben disposti nei confronti del bambino e non solo per
il suo carattere dolce e sempre allegro, ma anche perché avevano notato il
profondo affetto che legava loro figlio al piccolo. Oliver infatti, anche se
occupatissimo tra allenamenti, partite e interviste, riusciva a ritagliare un
po’ di tempo da trascorrere con Mirko, che a sua volta aspettava con ansia quei
momenti. Marika, invece preferiva non essere presente a quegli incontri per
dare la possibilità ai due di conoscersi a fondo. Dalla sera della festa lei e
Holly non erano più stati soli in modo da poter approfondire i loro sentimenti
dopo la dichiarazione del calciatore. Nonostante ciò si era instaurato tra loro
una sorta di tacito accordo per cui avrebbero affrontato argomenti più delicati
al termine dei mondiali.
Patty aveva preso molto sul
serio il suo ruolo di guardia del corpo e assisteva Marika nella gran parte
della giornata, quando cioè non era con Holly. In quei momenti si poteva
dedicare al suo bel portiere che, dopo essersi presentato con la manager al
gala d’inaugurazione dei mondiali e avendo scoperto che era splendidamente
sopravvissuto, si era notevolmente lasciato andare. Neanche le battutine di
Lenders avevano destato in lui imbarazzo, anche perché l’attaccante aveva avuto
modo di apprezzare le svariate qualità della manager e la stimava molto.
Mark inoltre non aveva solo Price da
stuzzicare, ma anche Tom Beker, che lanciava continuamente occhiate in
direzione di Mary. Era sempre stato un fratello protettivo, ma a parte qualche
battutina non se la sentiva di intralciare l’amicizia che stava nascendo tra il
numero 11 e la sua adorata sorellina. In fondo non l’aveva mai vista così disinvolta
tra persone che aveva appena conosciuto.
Tom e Mary riuscivano a
trascorrere un po’ di tempo insieme dopo gli allenamenti del ragazzo
allontanandosi dagli occhi dei compagni. Parlavano del più e del meno
solitamente, ma una sera Tom si ritrovò a raccontarle dei suoi sogni, delle sue
aspettative, del suo io più intimo e nascosto,insomma. Nel momento stesso che
prese coscienza di aver messo a nudo la sua anima con quella ragazza, capì di
essersi perdutamente innamorato. Mary, d’altra parte era contenta di aver
conosciuto Tom, si sentiva sicura quando era con lui e non aveva più il timore
di non essere apprezzata o capita dal resto della gente. L’unica nota negativa
era che il termine dei mondiali si stava avvicinando e con quella il momento
della separazione.
- cosa c’è che non va, Mary?
Lo sai che mi puoi dire tutto- chiese Tom rivolgendosi alla ragazza che gli
sedeva tranquillamente accanto a lui.
- scusa, non volevo essere di
poca compagnia, ma…- Mary non riusciva a trovare le parole per spiegare al
calciatore come si sentiva. Fra pochi giorni si sarebbero dovuti separare e lei
non avrebbe più potuto trascorrere ore così felici.
- avanti continua- insistette
lui dolcemente.
- sono un po’ triste perché
fra pochi giorni devo tornare in Giappone - aveva lo sguardo basso per cercar
di rimandare indietro le lacrime senza farsene accorgere da Tom.
- …capisco. Anche io ci sto
pensando da un po’ e vorrei chiederti una cosa al riguardo-disse serio.
-dimmi pure- rispose lei ora
attenta alle parole del ragazzo.
- vorrei potere continuare a
vederti-
Quelle parole rimbombarono
nella sua testa per qualche minuto come se nascondessero un oscuro significato.
Quando si rese conto che non aveva ancora risposto a Tom, gli si avvicinò piano
poggiando la testa al suo torace. Il ragazzo sorrise a quel gesto dettato dalla
timidezza e passandole due dita sotto il mento fece alzare il viso di Mary
verso il suo. Erano vicinissimi, i loro sguardi si intrecciarono come se non
volevano più sciogliersi, finché non chiusero gli occhi pronti a scambiarsi
quel bacio tanto atteso e desiderato.
Le continue vittorie
riportate dal Giappone consentirono alla squadra di classificarsi per la finale
dei mondiali di calcio. Il loro prossimo, ed ultimo avversario, era il Brasile.
La scalata affrontata con il medesimo impegno dai ragazzi brasiliani era stata
seguita con occhio attento specialmente da Benji. Il ragazzo, infatti, non
aveva dimenticato la sfida lanciatagli da Roberto e non vedeva l’ora di
smentire le accuse infondate davanti a milioni di testimoni.
Il giorno dell’incontro,
tanto atteso e sognato da tutti, era arrivato. Ogni membro dello staff sportivo
giapponese era teso e concentrato.
Quella mattina Marika si era
svegliata presto, in preda a sentimenti contrastanti: da una parte era contenta
perché finalmente quell’avventura, al tempo stesso stressante e fantastica,
stava volgendo al temine; dall’altra avrebbe quasi sicuramente rivisto Roberto
e questo non era certo una cosa positiva.
Mentre le due squadre si
stavano dirigendo agli spogliatoi per prepararsi all’imminente incontro, Marika
era tornata in dietro per recuperare una valigetta dimenticata sull’autobus con
cui erano giunti allo stadio. Sulla via del ritorno agli spogliatoi Roberto era riuscito a bloccare Marika nel
corridoio. Non passava nessuno poiché erano tutti proiettati verso il campo da
calcio. La ragazza, non volendo esprimere il profondo disagio in cui si
trovava, cercò di assumere un atteggiamento disinvolto provando a raggiungere
la porta che la metteva in comunicazione con la panchina giapponese. Ma Roberto
si frappose fra lei e la strada, facendola indietreggiare finché non la spinse
al muro.
- non così in fretta,
tesoro!- disse mentre le bloccava le mani ai lati della testa.
-lasciami andare
immediatamente!!! – si dibatté lei, ma senza grosso risultato. L’uomo era di
gran lunga più robusto e più forte della ragazza.
- dimmi un po’, cosa ci trovi
di speciale in Holly? È soltanto un ragazzino!! Ti farò provare cosa significa
stare con un uomo vero!- continuò lui con tono rabbioso.
- parli a vanvera! Sei solo
un buffone al suo confronto!- non riuscì più a continuare perché lui le aveva tappato la bocca con le proprie
labbra, baciandola furiosamente. Quando si scostò da lei si trovò dinnanzi un
paio di occhi che lo guardavano furiosamente.
- lasciala andare subito!!-
Patty impensierita per l’eccessivo ritardo dell’amica era andata a cercarla.
Roberto, spiazzato
dall’arrivo della manager, allentò la presa sui polsi di Marika che si svincolò
per rifugiarsi dietro Patty.
- sparisci dalla mia vita,
Roberto.- disse con tono astioso.
- non farla così facile, dolcezza!
Cosa credi che ti lascio andare senza dire o fare nulla? Ho deciso che sarai la
mia compagna e così sarà. Dillo pure al
campione!- e così dicendo si allontanò dalle due ragazze scioccate.
- credo che la situazione sia
degenerata, bisogna prendere seri provvedimenti: non appena finita la partita
vado dal capitano e lo faccio andare di corsa alla stazione della polizia!-
disse Patty che per prima si era ripresa dallo spavento.
- aspetta tra due giorni
partiamo per la villa di Benji in costa azzurra, ci allontaniamo dall’ambiente
calcistico prendendoci un mese di riposo. Possiamo farlo trascorrere
serenamente, non credi. Staremo sempre insieme, non ci saranno pericoli, eh
Patty?- chiese Marika speranzosa.
- …non capisco perché mi
lascio sempre convincere! Ma non appena siamo a casa di Benji racconterai tutto
al capitano, chiaro?-
- grazie, sei un’amica! Ora
torniamo alla panchina voglio vedere Oliver che segna!-
la partita era finita 2-0 per
il Giappone, i marcatori erano stati Lenders al 35’ e Hutton al 79’.
Una volta terminati i
festeggiamenti per la loro vittoria i ragazzi raggiunsero il loro albergo.
Erano stanchissimi, ma felici. Finalmente tutto il mondo avrebbe guardato con
occhi nuovi verso il calcio giapponese.
Il giorno dopo Holly doveva
pranzare con i suoi genitori che sarebbero partiti quella sera stessa. Una
volta giunto al ristorante scese dal taxi porgendo la mano alla ragazza che lo
accompagnava. Marika era molto contenta, il mondiale era terminato e ora si sarebbero
concessi un po’ di meritato svago, finalmente! Dopo di lei si affacciò alla
portiera dell’auto il piccolo Mirko che tanto per cambiare era felice come una
pasqua.
Nel locale i signori Hutton
stavano parlando proprio del terzetto che fra non molto avrebbe varcato la
soglia del ristorante.
- credo che il nostro bambino
sia cresciuto! L’ho osservato molto in questi giorni e ho notato come è felice
quando sta in compagnia di Marika e Mirko. Tu cosa ne pensi?- Maggie guardava
con apprensione il marito.
- che ti devo dire? Anche io
ho notato questo cambiamento e ne sono felice: Marika è una ragazza molto dolce
e credo che ricambi appieno i sentimenti di Holly, e Mirko è un bambino
adorabile. Credo che nostro figlio sia un ragazzo fortunato, spero solo che se
ne accorga in tempo.- disse lui con un sospiro.
- che vuoi dire?- chiese
Maggie già preoccupata
- lo sai com’è fatto, non si
sbilancia molto quando si tratta dei sentimenti, specialmente se sono i suoi.-
intanto i ragazzi erano
entrati nel ristorante e un cameriere li stava accompagnando al tavolo dove
erano attesi. Lungo il tragitto molte occhiate li accompagnavano.
La serata trascorse
piacevolmente, i signori Hutton non volevano assillare il figlio con domande
insistenti perciò aspettarono che Holly intavolasse l’argomento quando più lo
ritenesse opportuno. Il ragazzo grato per la cortesia decise di svelare i
propri piani per l’immediato futuro solo al dolce.
- ho un mese di ferie e
intendo godermele tutte!- disse sorridendo mentre si portava una mano dietro la
testa come era solito fare- domani partiamo per raggiungere Benji e Patty nella
casa al mare- aggiunse passando un braccio sulle spalle di Marika sottolineando
il fatto che lei lo avrebbe seguito.
Notando lo sguardo triste
della madre Holly si affrettò ad aggiungere- ma staremo lì due settimane, poi
veniamo a casa mamma!- felice di aver fatto tornare il buonumore nello sguardo
della genitrice.
- sono contenta! È da tanto
che non resti per più di tre giorni. Ma Mirko…?- chiese titubante Maggie
- cosa?- intervenne
preoccupata Marika forse non vogliono che
venga anche lui. Non ho più chiesto ad Oliver cosa ha effettivamente spiegato
ai suoi genitori…
- volevo sapere se viene con
voi da Benji, perché se vi va noi ci possiamo prendere cura di lui. È cosi un
bravo bambino!- rispose Maggie accarezzando con lo sguardo il bambino che stava
mangiando di gusto il suo gelato.
- non so se sia il caso, è
venuto da poco a vivere con me e non mi va di lasciarlo anche se so che sarebbe
accudito con amore, Maggie- rispose dolcemente lei.
-credo che sia un bene per te
staccare la spina, Marika. Infondo staremo via poco e poi Mirko si trova bene
con i miei genitori, cosa ne dici?- s’intromise Holly. Siamo stati soli così poco in questi giorni…pensò guardando Marika a
lungo negli occhi.
- dai zia faccio il bravo!-
aggiunse Mirko facendo quella sua vocina dolce.
- vedo che sono in
minoranza…ok!- rispose lei
-evviva!- esclamò Mirko.
Una volta giunti
all’aeroporto la tristezza lasciò velocemente il posto all’allegria per il
viaggio verso il Giappone nell’animo del piccolo Mirko.
- comportati bene e non fare
arrabbiare i genitori di Holly- gli disse la zia piegandosi sulle gambe in modo
di avere di fronte il viso del bambino.
- si zia, ma tu ricordati di
portarmi un regalo- aggiunse lui con un aria furba.
-ehi non esagerare!-rise lei
- divertitevi ragazzi, ci
vediamo tra due settimane!- li salutò Maggie.
a casa di Benji
i quattro ragazzi erano
appena giunti in una graziosa villetta a due piani che si affacciava direttamente
sul mare. Il riverbero dell’acqua era tale da far rimanere tutti accecati da
tanta luce. Una volta entrati in casa Benji fece fare un rapido giro ai suoi
ospiti per potersi organizzare con le cose più urgenti da fare.
- ragazzi, che meraviglia!
Questo posto è fantastico Benji!- disse Patty entusiasta.
- anche a me piace molto,
diciamo che è il mio angolo di paradiso. Vengo sempre qui quando voglio riposare.-
- la casa è in ordine, troppo
veramente…di la verità, hai avvertito qualcuno che saresti tornato?- lo prese
in giro Marika.
- si, confesso! C’è una
signora che due volte alla settimana viene a dare una sistemata. Non pensavi
che io fossi capace di sopravvivere da solo, spero?- rispose Benji stando allo
scherzo.
-ok questo facilita le cose.
Organizziamoci così andiamo prima a fare
un bel tuffo in mare, che ne dite?- disse Patty, pratica come sempre.
- ottima idea- risposero in
coro.
- io e Holly andiamo a fare
la spesa mentre voi sistemate i bagagli, ok?- propose Benji.
- mi sembra ottimo-
le due ragazze una volta
rimaste sole iniziarono a guardarsi in torno con più calma, poi con passo
deciso si avviarono verso il piano superiore.
- non mi sembra ancora vero
che i ragazzi siano liberi dagli allenamenti e dalle partite per un mese
intero- disse Patty sorridendo all’amica.
- è vero avevano proprio
bisogno di prendere fiato, anche se non ho mai visto Oliver così felice come in
questo periodo- rispose Marika spalancando le finestre delle varie stanze per
farle arieggiare.
- infatti, ma non credo che
sia solo merito della vittoria dei mondiali…- disse Patty allusiva.
- Patty, smettila! Mi prendi
continuamente in giro.- Marika divenne improvvisamente rossa.
- che male c’è, scusa? Siete
felici di stare insieme, non vedo cosa ci sia di sbagliato.- esclamò Patty andando
al sodo.
- non è per questo, solo che
da quando abbiamo chiarito il ruolo di Roberto nell’intera faccenda non abbiamo
avuto molto tempo per stare assieme, per parlare di noi, di cosa faremo…non ho
avuto neanche il coraggio di chiedergli quale sarà il suo prossimo ingaggio!-
confessò tristemente.
- questa vacanza mi sembra
l’occasione migliore per potertene stare con il tuo adorato Holly, non ti
preoccupare si risolverà tutto con naturalezza, pensa solo a divertirti, ok?-
disse di rimando cercando di far ritornare il sorriso sul volto dell’amica.
- ok!... Patty? Come ci
organizziamo per la notte?- chiese guardando alternativamente le camere da letto.
- ecco, io avrei pensato che,
visto che le camere sono due, io e Benji ci sistemiamo in quella più vicina
alle scale, e tu e Holly nell’altra. O vuoi fare a cambio?- disse con fare
innocente.
- Patty! Ma io non ho mai
dormito con Oliver! Che diavolo ti salta in mente!- ecco sono arrossita di nuovo!
- se è per questo anche io
non ho mai dormito con Benji, ma credo che vivere un po’ di tempo a stretto
contatto ci farà solo bene. Non so tu, ma io potrei passare molto tempo lontana
dalla persona che per me conta di più e voglio approfittare di ogni istante,
anche se solo per dormigli accanto!- non
so ancora come dirlo a Benji senza scavarmi prima un buco e parlargli da lì.
- scusa non avevo pensato al
tuo punto di vista…credo che sarà un po’ imbarazzante all’inizio, ma non credo
che morirà nessuno!- comprendendo appieno il desiderio dell’amica.
- grazie!- sorrise
-ok, ma ora diamoci da fare
altrimenti niente bagno!- disse Marika.
- o mio Dio, stai diventando
autoritaria come Holly!-
scherzando e ridendo le due
ragazze distarono velocemente le valige e prepararono i letti per la notte,
dopodiché indossarono costume e prendisole in attesa del ritorno dei due
dispersi…
- Holly cosa credi che stiano
facendo Marika e Patty?- chiese Benji soprappensiero.
- non so, ma spero che ci
abbiano aspettato per scendere sulla spiaggia altrimenti saranno già circondate
da una decina di corteggiatori!- scherzò lui.
- caspita non ci avevo
pensato, muoviti!- non avendo capito la battuta del compagno accelerò
notevolmente l’andatura.
a me dice muoviti e allora mi chiedo perché ci ha
messo tanto a ricordarsi dove era l’alimentari
una volta tornati alla
villetta i ragazzi si diressero subito verso le camere da letto per mettersi i
costumi mentre Patty e Marika sistemavano la spesa.
Sulla spiaggia Holly si pentì
di tutta quella fretta: Marika era bellissima in quel ridotto bikini bianco che
metteva in risalto le sue forme sinuose. In più il sorriso si affacciava
frequentemente sul suo viso sintomo di un effettivo relax che provava. Tuttavia
non riusciva a starle accanto poco più di alcuni secondi, visto come rispondeva
il suo corpo a quella splendida visione. Il risultato fu che la maggior parte
del tempo Holly lo trascorse in acqua per cercare di raffreddare i suoi
bollenti spiriti.
Marika d’altra parte non si
accorse dell’effetto che aveva sul calciatore, ma era convinta che il ragazzo
stesse solo dedicandosi un po’ al nuoto cosa che in Brasile faceva regolarmente.
Ogni tanto lanciava nella sua direzione occhiate rapide che le rinfrescavano la
memoria sul fisico asciutto e scattante del centrocampista, occhiate a cui
seguivano immancabilmente languidi sospiri.
Patty e Benji si erano decisi
a rientrare dopo aver scherzato per un po’ in acqua per preparare la cena
convincendo i loro amici a godersi il bel tramonto.
Holly indeciso, ancora non si
era avvicinato alla ragazza quando notò da lontano un ragazzo suo coetaneo
avvicinarsi a Marika e intavolare con lei una conversazione. Anche dalla sua
postazione poteva vedere che la ragazza si era subito irrigidita e cercava una
via di fuga quando decise di intervenire.
- c’è qualcosa che non va
Marika?- chiese con un tono duro volgendo lo sguardo verso il tipo da spiaggia.
- no è tutto a posto, però
ora vorrei rientrare se non ti spiace- rispose lei cercando di lenire la
tensione che andava crescendo tra i due ragazzi.
- ehi amico scusa, non
credevo che fosse la tua ragazza…- disse lo scocciatore.
- ecco ora che lo sai vedi di
lasciarla in pace- così dicendo raccolse le sue cose e spingendo gentilmente
Marika in avanti si diresse verso casa.
- grazie per essere
intervenuto, quel tipo era decisamente appiccicoso- chiese ancora imbarazzata
per la frase di prima.
- è colpa mia, oggi ti ho decisamente
trascurato!- disse con un sorriso un po’ stentato. Non riesco ancora a capire come quel deficiente si sia permesso ad
importunare la MIA Marika. Se ci penso ancora un po’ torno indietro e lo prendo
a pugni!
-no, ma che dici! Devi solo
pensare a divertirti! Io..- le parole le morirono sulla bocca.
Holly si era bloccato
all’improvviso e afferrandole la mano l’aveva costretta a voltarsi verso di
lui. Ora erano l’uno di fronte all’altra, in silenzio. Marika sentiva il suo
cuore accelerare i battiti. Dio come ho
nostalgia dei suoi baci, non posso più farne a meno oramai…
Holly attirò più vicino a se
la ragazza, che ora per poterlo guardare negli occhi doveva inclinare la testa
verso l’alto, e le mise una mano dietro la nuca per impedirle di allontanare il
suo viso. Il bacio tanto atteso da entrambi era finalmente giunto. Dapprima
delicato, stava crescendo d’intensità e entrambi i ragazzi si resero conto che
non potevano trattenere ancora per molto le totalità dei loro sentimenti. Si
scostarono impercettibilmente l’uno dall’altra, ancora ansanti.
- credo che sia meglio
rientrare…- disse Marika dopo un po’, per interrompere il silenzio che era
sceso tra loro.
- ok, ma dobbiamo parlarne
prima o poi, non credi?- disse con voce roca accarezzando con un dito il volto
ancora arrossato dal bacio. So che mi hai
deliberatamente tenuto distante durante questi mondiali, anche se non comprendo
appieno il motivo. Ora però le partite sono terminate e non ho più la voglia di
starti lontano.
- …hai ragione. Ora entriamo
e stasera chiariremo tutto, va bene?- aveva parlato con tono basso, molto
dolce, forse dovuto al tocco gentile di Holly che la stava guardando con palese
calore.
- andiamo-disse e la condusse verso la villetta.
Patty si era già cambiata e
messa all’opera in cucina, mentre Benji le teneva compagnia e ogni tanto si frapponeva tra di lei e il suo obbiettivo pretendendo un
bacio come pedaggio. La qual cosa non dispiaceva molto alla ragazza che
accettava con foga di accontentare la richiesta concedendo spesso dei baci
extra.
Marika fu la prima a
presentarsi giù dopo aversi fatto la doccia, non si era nemmeno asciugata i
capelli e tutto per poter evitare le domande di Holly quando il ragazzo si
fosse reso conto che avrebbero dovuto condividere la stessa camera. Aveva
indossato un fresco pantalone di lino color cachi coordinato con il top
allacciato dietro e sandali bassi.
Il suo arrivo era stato
subito notato da Patty che la coinvolse nei preparativi della cena, mentre
Benji andava a raggiungere Holly al piano di sopra.
- ehi, capitano! Ma quanto ci
metti? Tra un po’ siamo pronti per andare a cena!- disse il padrone di casa.
- sono pronto!- rispose Holly
aprendo la porta della stanza.
- finalmente! Secondo te alle
ragazze andrà di fare una passeggiata o sono troppo stanche?- chiese il
portiere.
- sarà meglio
chiederlo…Benji?- lo richiamò l’amico.
- dimmi-
- ecco…io...divido la camera
con Marika- era un’affermazione più che una domanda
- ah si lo sapevo. È stata un
idea di Patty credo, non siamo stati molto insieme in questo periodo a causa
dei nostri rispettivi impegni e inoltre non so se lei potrà seguirmi subito…
questo ti crea qualche problema?- chiese guardando dritto in faccia il suo
amico
- no, ma non posso affermare
che sia lo stesso per lei. Anche noi non siamo stati molto insieme ultimamente
e oggi non riuscivo a starle accanto se non per pochi minuti senza perdere il
controllo, come faccio a passare una intera nottata con lei al mio fianco?!-
- fai come me…tante docce
fredde!!!-
i due ragazzi ancora ridendo
raggiunsero Patty e Marika al piano di sotto. Le due ragazze, notando gli
sguardi divertiti che ogni tanto si scambiavano Holly e Benji, non sapevano più
che cosa pensare. La cena venne consumata in un’atmosfera allegra e
spensierata, che sembrò infondere nuove energie all’intero quartetto che decise
di muoversi in direzione della cittadina per fare un giro delle zone più
caratteristiche.
Una volta rientrati in casa
le due coppie si diressero ognuna verso la stanza assegnatale.
-Marika, ti sei divertita
oggi?- chiese Holly per rompere l’imbarazzante silenzio che era sceso tra loro.
- si, molto. Anche se è
strano avere tutto questo tempo libero dopo essere stati stressati da ventimila
impegni non meno di tre giorni fa. Non mi sono ancora abituata.-
- già…non ti sei neanche
abituata a me, allora!- disse usando un involontario tono triste.
- Oliver, non dire così. Io
sono molto confusa ed ho l’impressione che in qualsiasi modo io mi comporti
sbaglio, ma ciò non significa che non voglio stare con te. Sono molto felice di
questo tempo che trascorreremo insieme, dico davvero!- l’impeto delle sue
parole l’aveva portata più vicino al ragazzo che ora la guardava con una luce
nuova negli occhi.
- promettimi che ti rilassi e
che smetti ti farti tutti questi problemi ed io mi potrò finalmente godere
questa bella vacanza, ok?- le sorrise gentilmente.
- te lo prometto- aveva solo
sussurrato quelle parole, ma Holly le sentì lo stesso visto che si stava
avvicinando al suo viso per baciarla dolcemente.
Non appena le loro labbra si
incontrarono piccoli brividi smossero il corpo di Marika che si abbandonò
completamente alle piacevoli sensazioni provocate dalle mani di Holly che
correvano lungo la sua schiena. Istintivamente abbracciò il calciatore aderendo
al suo corpo muscoloso, passando le braccia attorno al suo collo, iniziando a
far scorrere le dita tra i suoi soffici capelli.
Holly sentì un tuffo al cuore
quando la morbidezza del corpo di Marika si abbandonò sul suo torace. La
ragazza stava rispondendo al suo bacio con una passione tale da fargli perdere
completamente il controllo. Vincendo il desiderio istintivo di depositarla sul
letto per potersi scambiare effusioni in maniera più comoda, si staccò da lei e
baciandole entrambe le mani disse – che ne dici di sentire come se la passa
Mirko?-
Marika non aveva gradito molto
quell’interruzione, visto che aveva appena iniziato a far scorrere le mani sul
petto del ragazzo. Le piaceva sentirlo irrigidire sotto il suo tocco.
- ok! Inizia a telefonare che
io vado un attimo a cambiarmi- rispose filandosela in bagno con una cambiata in
mano.
Quando ritornò trovò Holly al telefono che
stava ridendo a più non posso per il racconto delle peripezie del bambino. Non
appena si era reso conto della presenza della ragazza in camera si voltò verso
di lei restando in silenzio dinnanzi alla sensualità che traspariva dalla
semplice tenuta scelta per trascorrere la notte. Dei corti pantaloncini
elastici fasciavano i suoi fianchi sodi, mentre una larga t-shirt completava la
divisa.
Notando l’espressione stupita
del giocatore Marika si affrettò a riprendere la conversazione telefonica che
il ragazzo aveva inavvertitamente abbandonato.
- pronto?...ciao piccolino,
come va?...davvero??!sono contenta che tu ti stai divertendo. Noi siamo
arrivati solo oggi… si non ti preoccupare ti porteremo tanti regalini…fai il
bravo, un bacio- e chiuse la comunicazione.
Intanto Holly, pronto per
dormire, si stava infilando sotto le leggere lenzuola. Marika spense le luci
prese posto accanto al suo capitano. Si preannunciava una nottata interessante.
volevo ringraziare luxy che come sempre mi incoraggia con i suoi affettuosi messaggi, e tutti voi che siete giunti fino all'ottavo capitolo senza ancora abbandonare l'idea di linciarmi!! un bacione e alla prossima
Siria