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Autore: LaTuM    17/04/2011    4 recensioni
“Sto solo aspettando.”
“Cosa?”
“Il mio diciottesimo compleanno.”
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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What if…?

Disclaimer: è tutto mio!

What if…?

 

Tra di loro le cose non erano mai state facili: la differenza d’età, gli interessi completamente opposti che non gli permettevano di condividere le stesse passioni… però si erano trovati. Non capivano il perché – e forse nemmeno il come – ma tra i due era nata una complicità che si era inaspettatamente trasformata  in un legame che, dopo un anno, era divenuto irrinunciabile. Mitchell, a differenza di Cameron, non si era mai posto troppi problemi. Cameron gli piaceva e quindi non vedeva cosa ci fosse di male: erano entrambi maggiorenni e lo volevano entrambi.* Nulla di strano. Per Cameron invece era stato molto più difficile: ritrovarsi a trentasei anni con già un divorzio alle spalle – e un amante ancora teenager – l’aveva scombussolato molto più di quanto si potesse aspettare.

 

Tutto era partito da una birra in un pub. Non sapeva come, ma Mitchell l’aveva convinto a comprargli una birra prima ancora che avessero il tempo di presentarsi.

“Cosa ci fa un uomo d’affari come te in una bettola del genere?” gli aveva chiesto il ragazzo portandosi alle labbra il bicchiere colmo di liquido scuro. Strano che un ragazzo della sua età – londinese per di più – amasse così tanto la Guinness.

“Non dovresti essere a casa con tua moglie e i tuoi figli? ”

Cameron lo guardò alzando un sopracciglio davanti all’impertinenza del ragazzo.

“Non ho figli” rispose lui.

“Ma sei sposato.”

“Lo ero.”

“Ti ha lasciato?”

“Qualcosa del genere…”

“Sento puzza di tradimento, o sbaglio?”

“Cosa sei? Una spia?!”

“Solo un tipo curioso.”

“E hai un’identità o devi tenermi all’oscuro anche di quella, oltre che della tua età?” domandò l’uomo restituendo la banconota da dieci sterline che il ragazzo gli aveva dato per farsi comprare una birra.

“Mitchell.”

“Cameron” disse l’altro porgendogli la mano e Mitchell la strinse gentilmente.

Da quel giorno iniziarono ad incontrarsi una volta alla settimana, sempre nello stesso pub, sempre lo stesso giorno e sempre alla stessa ora senza però essersi mai dati in qualche modo appuntamento.

“Sei uno stalker?” gli domandò un giorno Cameron non riuscendo a capire il perché del comportamento del ragazzo.

“Sto solo aspettando.”

“Cosa?”

“Il mio diciottesimo compleanno.”

La faccia di Cameron assunse la tipica espressione da punto di domanda e Mitchell ritenne che, a quel punto, fosse anche il caso che l’uomo ricevesse quella che si poteva definire una spiegazione.

“Tua moglie ti ha mollato perché te la facevi con il segretario o qualcosa del genere… sbaglio?”

Cameron lo guardò con tanto d’occhi ma si limitò ad annuire.

“Il mio compleanno è tra una settimana” sussurrò Mitchell all’uomo prima di lasciare il pub. E Cameron lo odiò profondamente per quel gesto che faceva tanto telefilm americano di serie B. Pensava seriamente che non avrebbe mai più rivisto il ragazzo, ma la settimana dopo lo trovò vestito elegantemente – e con un sorriso ben poco raccomandabile – che lo aspettava davanti all’entrata del locale.

“Allora… dove mi porti?”

E Cameron rise.

 

Era passato un anno da quella sera. Era successo di tutto, ma Cameron non riusciva a smettere di sorridere ogni volta che in un messaggio di Mitchell leggeva I <3 U. e giustamente, lui non poteva fare a meno di rispondergli con il suo inglese antiquato I love you too.

 

Note dell’autrice:

* I commenti sull’età dei due personaggi e sul fatto che entrambi volessero si rifanno a Cuteness is not a good reason di Yulin, grazie donna rakkaus per il gentile prestito di cui sei totalmente all’oscuro <3

 

Questa storia non era minimamente programmata. Durante un’ora di grammatica inglese, Cecco ha avuto la brillante idea di disegnare un fumetto sulla foto di due tizi che stavano litigando e farli dichiarare. La mia mano si è mossa autonomamente rispetto al mio cervello e – tadan! Ecco una slash originalissima! I nomi me li ha gentilmente forniti Cecco e la storia è stata betata – o qualcosa del genere – su carta da Cecco e Olga.

 

   
 
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