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Autore: Gloom    17/04/2011    1 recensioni
Per tutti, Mem è mitica: sempre presente per tutti, sempre disposta ad ascoltare, ad aiutare, a sorridere.
Eppure non permette mai a nessuno di avvicinarla troppo: l'unico che ci è riuscito è un Old Boy tenero e non troppo alto.
Ma Mem ha anche un padre, dilaniato dalla paura di perdere l'ultima donna della sua vita; qualche sua iniziativa potrebbe compromettere la fama della mitica Mem che tutti conoscono.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ora che tutte le barriere erano miserevolmente crollate, sentire i passi di suo fratello che risuonavano per casa faceva uno strano effetto a Mem: come quando, in un caldo pomeriggio estivo, ti viene offerta dell'acqua in un bicchiere decorato con quei motivi natalizi stilizzati.
 
Lui ripartì un paio di settimane dopo. Fece i bagagli, ma le fece anche una promessa. Mem non chiedeva mai niente... quindi, per una volta che voleva le fosse data la parola d'onore, accontentarla veniva naturale.

 Fu così che i mesi passarono, ma dentro Mem bruciava una speranza che la promessa alimentava. Grazie a quel fuoco tutto fu più illuminato, più caldo e più sopportabile.
Bruciava tutto ciò che si frapponeva fra lei e il suo obiettivo... bruciava, ma senza distruggere niente.
 Mem tornò a riepire pienamente i suoi jeans; sparirono le occhiaie, sparirono le notti insonni e i mal di pancia lancinanti. I capelli crebbero più morbidi, fino a quando non fu ora di tagliarli di nuovo, e gli occhi pian piano si disabituarono a quelle lenti viola che tanto contribuivano al fascino della proprietaria.
Mem aprì letteralmente il culo ai prof, quando si trattò di recuperare le insufficienze; i professori furono un po' stupiti nell'assistere a quel decollo, per questo non le misero mai il massimo. Ma, nell'intimo, sia loro sia Mem sapevano che la vincitrice era lei.
 Gli amici di Mem avevano tirato un sospiro di sollievo nel vederla sollevarsi in quel modo. Si rammaricarono per non essere stati in grado di aiutarla più di tanto, ma lo stesso furono felici di non averle voltato le spalle durante quel brutto periodo. E, nel vederla sorridere, sapevano che lei era grata a loro come se avessero davvero avuto tutto il merito. Forse, ne era davvero convinta.
 
 Arrivò il caldo. Arrivò l'estate, con giugno e con abbastanza sufficienze da potersi godere le vacanze.
 Arrivò il momento che aveva sostenuto Mem per tutto quel periodo... arrivò suo fratello, di nuovo.
Stavolta con il dovuto preavviso.
 Il ragazzone entrò il casa, urlando un saluto generale che fece sorridere i due familiari. Non appena lo sentì, Mem gli corse incontro saltellante... come lui si era aspettato facesse la prima volta. 
Non ci furono abbracci o commoventi salti tra le braccia: ma gli occhi luccicanti della sorella gli bastarono per farlo sentire a casa.
 -Ce li hai? Ce li hai?- chiese lei, ansiosa.
Il ragazzo sorrise, si sfilò la tracolla e ne tirò fuori due cartoncini:
 -Eccoli. Andata e ritorno... uno per me, e uno per te-.
 Mem ne prese uno, e si stupì di non sentire neanche un velo di lacrime ad oscurarle la vista... aveva mantenuto la promessa.
 Si voltò radiosa verso il padre:
 -Mi porta in Grecia! Papà, mi porta in Grecia davvero!- strillò, al culmine della gioia.
 La gioia era troppa. Era la persona più felice del mondo.
 Era talmente felice che, se avesse potuto frammentare tutta quella felicità e iniettarla in ogni abitante della Terra, avrebbe reso ognuno il più felice del mondo.
 Era talmente felice che, finalmente, si buttò tra le braccia di suo fratello prima, e di suo padre poi.
Ecco: era il loro calore che ci voleva per farla sciogliere in lacrime.


Bene! Casualmente, Mem è felice sono proprio ora che lo sono anche io. Che cosa strana, eh?
Non vi dico neanche quanto manca, perché ci vuole poco per intuirlo. Posso solo affermare che, finalmente, questa storia sta arrivando alla fine.
Ma non è ora il tempo dei convenevoli.
 Piuttosto, volevo ringraziare una persona - che tanto non leggerà mai, ma vabbò... da qualche parte, dovrò pur scriverlo: grazie a G., che mi ha finalmente ( e questo "finalmente" ha proprio nel senso di "alla fine")
regalato la sua maglietta dei Ramones.
Chissà se l'ha fatto apposta, a darmela solo ora invece che quando glie la chiesi la prima volta.
Mah, probabilmente non ci avrà fatto neanche poi così caso.
 Alla prossima. Grazie a chi legge, a chi segue, a chi preferisce e a chi recensisce :)
 

  
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