Note dell’autrice: non sono molto sicura della collocazione temporale. Potete vederla come una scena rubata dal Natale a Grimmauld Place, o forse come una fic AU nella quale Sirius ritorna dal Velo e cucina dolcetti. (Perché che altro fareste voi se tornaste dalla morte?)
Note della traduttrice: come al solito per i commenti
lasciate pure a me, mi occuperò poi di farli avere all’autrice. Grazie, Faith
Like
All Great Sundays
Di Mackitten
Come tutte le belle Domeniche, iniziò con un raggio di sole che si riversò sui
suoi occhi, attraverso uno spiraglio delle tende.
Come tutte le belle Domeniche, si svegliò senza senza il peso delle cose da
fare e delle faccende domestiche, e anzi con l’eccitazione di un intero giorno
nel quale non fare assolutamente nulla. Sorrise nella sua assonnata foschia e
stava per girarsi, quando ci fu un improvviso tuffo sul letto seguito da una
lingua calda che gli leccava l’orecchio, le guance e qualsiasi altro posto riuscisse a raggiungere.
“Yurgh! Padfoot!” Remus si lamentò, mentre spingeva via il grosso cane nero. Si
asciugò la bava dal viso, prima di stropicciarsi gli occhi. Quando riaprì gli
occhi, il suo sguardo cadde su un uomo, non su un cane.
“’Giorno Moony,” Sirius disse con un sorriso sbilenco.
“Sembri essere di buon umore,” Remus osservò sedendosi sul letto, tirando a sé
le coperte così che coprissero di più il suo petto nudo.
“Cosa te ne pare di una torta?” Sirius chiese, ignorando il commento di Remus.
“La torta è buona,” Remus replicò, ancora non completamente sveglio.
“Bene. Ora alzati!”
Remus guardò Sirius significativamente, finchè lui disse “Oh. Va bene”, con un
rossore sulle guance e lasciò la stanza, così che Remus potesse uscire dal
letto e mettersi una vestaglia sul suo corpo nudo. Sebbene
Remus covasse fantasie nelle quali lui era nudo di fronte a Sirius, la fredda
realtà era che erano solamente amici. Amici che indossano
vestiti quando sono insieme.
Remus soffocò uno sbadiglio mentre andava a piedi nudi verso la doccia. Si lavò
velocemente, prima di indossare ancora la sua tunica e scendere stancamente le
scale di quella vecchia casa.
Sirius e Harry erano già in cucina ma, invece di preparare la colazione,
sembrava stessero mescolando qualcosa in una ciotola.
Barattoli e tazze misuratrici erano sparpagliati sul banco, un sottile strato
di farina copriva tutto ciò che c’era in vista.
Era piuttosto comico e Remus si avvicinò alla soglia della porta per guardare
in silenzio. Sirius e Harry avevano entrambi spruzzate di farina nei capelli e
sui vestiti. Sirius aveva una striscia di una sostanza marrone, probabilmente
cioccolata, sulla guancia, mentre i capelli di Harry erano ancora più in
disordine del solito.
“Due tazze?” Harry chiese, mentre Sirius guardava il libro sul banco. “Sei
sicuro?”
“E’ quello che dicono,” Sirius replicò, tamburellando
assente la sua bacchetta sulla pagina, mentre leggeva le istruzioni ancora una
volta. Si voltò verso la porta e sorrise quando vide Remus che stava lì.
“Moony,” esclamò con un grande sorriso sul viso.
“Grazie a Dio sei qui!”
Remus si allontanò dalla soglia, e notò un bicchiere di liquido ambrato sul
tavolo della cucina. Aprì la bocca per commentare sull’alcol a mezzogiorno, ma
ci ripensò. Sirius di buon umore era una rarità e un Sirius che cucinava
allegro lo era ancora di più.
“Stiamo cucinando?” chiese invece con un sorriso.
“Ci stiamo provando,” Harry brontolò, versando una tazza d’acqua nella mistura.
“E’ brutto quanto pozioni.”
“Solo senza un deficiente unto,” Sirius aggiunse.
“Sirius,” Remus lo ammonì, nascondendo un sorriso.
“Vieni ad aiutare,” Sirius disse, allungandogli una mano. Remus si avvicinò e
prese la mano di Sirius. Harry sorrise quando Sirius strattonò Remus nel loro
pasticcio ricoperto di farina.
Remus scrutò velocemente la ricetta, con Sirius che sbirciava da sopra le sue
spalle, i suoi lunghi capelli che solleticavano il collo di Remus. Remus lo
guardò con la coda dell’occhio, e fece un passo indietro rimanendogli comunque vicino.
“Aggiungi quello,” Sirius disse a Harry che aveva smesso di mescolare per
guardare Remus e Sirius.
“Ora dobbiamo solo mescolarlo insieme,” Remus disse, estraendo la bacchetta da
dove l’aveva incastrata nella cintura attorno alla vita.
“No!”, Sirius disse velocemente, afferrando il polso di Remus.
“Niente magia,” spiegò Harry con un indelicato roteare d’occhi.
Remus abbassò lo sguardo dove la mano di Sirius era ancora sul suo polso e lui
allentò la stretta ma esitando, o così Remus pensò. Remus alzò gli occhi al
viso di Sirius e scoppiò prontamente in una risata.
“Cosa?” Sirius chiese, indietreggiando.
“Hai…” Remus si affievolì, mentre sollevava un dito sulla guancia di Sirius e
toglieva la cioccolata. Si mise il dito in bocca e la leccò via, un sorriso
fiorì sulle sue labbra.
“E’ buona,” disse a Harry e Sirius, che lo stava
guardando con occhi spalancati. Remus si voltò, imbarazzato. Non avrei
dovuto farlo, pensò tra sé.
“Cosa si fa ora?” Harry chiese, rompendo il silenzio.
“Uh…” Remus si fece sfuggire il libro di cucina.
“Mescola tutto insieme.”
Harry fece così, osservando Sirius e Remus con un’espressione pensierosa sul
viso. Sirius tornò al tavolo e bevve un sorso del suo drink, e poi, come se ci
avesse ripensato, ne bevve l’intero contenuto.
Remus aprì la bocca per commentare, quando Harry disse, “tutto fatto.”
“Bene,” Remus disse distrattamente, prima di voltarsi
da Sirius a Harry. “Ora dobbiamo solo metterla nella pentola e nel forno. Bel
lavoro, Harry.”
Harry sorrise e Remus ebbe l’impressione che non fosse
abituato a essere lodato quando era a Pozioni. Sirius si unì a loro nel versare
la mistura di cioccolato nella pentola per torte. Remus sentì la sua calda
presenza dietro di lui e e si appoggiò leggermente.
“Fai attenzione,” Sirius disse a Harry da sopra le spalle di Remus, mentre
andava ad aprire il forno. Remus si allontanò dal forno finendo addosso a
Sirius. Vacillò leggermente, quasi inciampando.
“Attento,” Sirius mormorò e appoggiò le mani sulla sua vita per tenerlo in equilibrio.
Harry li stava osservando ancora in silenzio, prima di ritornare alla
casseruola con la torta.
“Qui, lascia a me,” Remus disse, avvicinandosi. Le braccia di Sirius si
abbassarono immediatamente e Remus sospirò dentro di sé. Esternamente disse a
Harry che non voleva che si bruciasse. Mise la torta nel forno e lo chiuse
trionfante.
“E ora?” chiese Harry.
“Ora aspettiamo”, disse Remus con un piccolo sorriso.
“Ora mangiamo l’impasto avanzato,” Sirius esclamò
mentre si avvicinava alla ciotola con l’impasto sul bancone. Afferrò un
cucchiaio dal lavandino e lo fece correre lungo i lati della ciotola,
raccogliendo la crema di cioccolato. Leccò il cucchiaio con uno schiocco
soddisfatto. Harry prese un altro cucchiaio mentre Remus li osservava
divertito, appoggiato contro il bancone di fronte a loro.
“Moony?” Sirius offrì, allungandogli il cucchiaio. Remus scosse la testa.
“Moony…” Sirius ripetè, avvicinando il cucchiaio alle labbra di Remus.
Ridendo tranquillamente, Remus aprì la bocca e leccò l’impasto della torta.
Credette di sentire il rimasuglio del liquore di Sirius, ma pensò che poteva essersi sbagliato. Quando
guardò Sirius negli occhi, vi notò qualcosa di selvaggio, quasi pericoloso, che
non vedeva dai giorni dei loro scherzi a Hogwarts. Un brivido
gli corse lungo la schiena quando Sirius ritirò il cucchiaio.
“Io, uh, dimenticato qualcosa di sopra,” Harry disse, rimettendo il cucchiaio
nel lavandino con un metallico clunk.
“Va bene,” Sirius disse, voltandosi verso Remus. Si fermò, il cucchiaio a mezz’aria,
finchè Harry non fu scomparso fuori dalla cucina e si
sentirono i suoi passi per le scale. Poi tornò alla ciotola dell’impasto e
passò un dito lungo i bordi. Remus lo osservava, ancora appoggiato al bancone.
Una sensazione bruciante si fece strada nel suo stomaco, quando Sirius si voltò
con un dito coperto di cioccolata.
Sussultò per lo stupore, quando Sirius fece una scia di cioccolata sulla sua
guancia.
“Questo è per prima,” disse con un sorriso.
“Io l’ho tolta, non l’ho messa,” Remus protestò.
“A questo ci stavo arrivando,” Sirius disse, i suoi occhi ancora brillanti di
malizia.
Remus guardava, la sensazione bruciante nel suo stomaco diventava sempre più
forte, mentre Sirius si avvicinava e leccava Remus dalla mascella allo zigomo,
catturando tutto il cioccolato. Era molto più intimo delle sue leccate di prima
per svegliarlo, e Remus rabbrividì involontariamente.
“Padfoot,” Remus disse sommessamente e Sirius fece un
passo indietro. Torna qui, Remus gemette in silenzio, ma poi si accorse che Sirius stava solo prendendo la ciotola
dell’impasto. Inserì un dito nella ciotola e spalmò l’impasto sul naso di
Remus. Sorrise brevemente, prima di leccarlo via con la punta
della sua lingua. Remus sentì qualcosa nel suo stomaco fare una
capriola.
Trattenne il respiro,mentre Sirius passò un altro dito
sulla sua mascella. Inclinò leggermente la testa, così che Sirius potesse leccarlo e baciarlo via. Sirius si stacco
lentamente, le sue labbra che si attardavano sullo zigomo di Remus.
I pensieri di Remus non riuscivano a tenere il passo con le sensazioni che
stava provando, e stavano facendo inutili commenti a metà e altre ingarbugliate
sciocchezze, così disse loro prontamente di sparire,
prima di abbassare lo sguardo. Avevano pulito quasi l’intera ciotola.
Sirius prese ciò che era rimasto dell’impasto e lo spalmò
attentamente sul labbro inferiore di Remus. Remus socchiuse leggermente le
labbra e sospirò di piacere quando Sirius catturò il suo labbro inferiore con i
suoi denti, e succhiò via delicatamente tutta la cioccolata. Quasi gemette
quando Sirius lasciò il suo labbro con una leccata finale.
“Guarda è finita tutta,” Remus disse, con tristezza
nella voce.
“Tu hai un sapore migliore,” Sirius disse e si avvicinò per baciare Remus sulle
labbra. Quando le loro labbra si divisero, Remus sapeva di cioccolato e di alcol e di Sirius. Non aveva mai assaporato nulla di più
buono in tutta la sua vita. Si lasciò andare nel bacio, assaporandolo, non
volendosene mai allontanare. Ci fu un forte rumore metallico, quando la ciotola
di metallo con l’impasto cadde sul pavimento e Sirius avvolse le sue braccia
attorno a Remus, attirandolo più vicino.
Sebbene Remus avesse fantasticato spesso su questo momento, le sue fantasie non
erano mai state vicine alla realtà. Le mani di Sirius
nei suoi capelli, sulla sua schiena, sul suo collo, sulla sua vita, erano più
calde di quanto avesse pensato. Il bacio di Sirius era
più lento, delicato, di quanto avesse pensato e questo
rendeva tutto più dolce. I loro corpi combaciavano alla perfezione. Si
plasmavano così completamente, che Remus si dovette chiedere se non fossero due pezzi di un qualche puzzle del destino.
Trasalirono ad uno stridulo rumore proveniente dal forno. Si staccarono
velocemente e si aggiustarono i vestiti quasi con timidezza.
“E’ pronta?” chiese Harry, scendendo dalle scale.
“Sembra di sì,” Sirius rispose. Si abbassò verso il
forno e Remus lo aprì.
“Ha un buon profumo,” disse Harry entrando in cucina.
“Scommetto che il sapore è ancora meglio,” disse Remus con un sorriso. Colse lo
sguardo di Sirius mentre prendeva la tortiera e si sentì avvampare.
Sirius si tenne occupato tagliando la torta in grandi fette, mentre Remus
pigramente chiamava i piatti con Accio dall’armadietto di sopra. Poteva sentire
gli occhi di Harry su di lui, e si chiedeva se lui sapesse cos’era successo in
sua assenza.
“Una per te,” Sirius disse, allungando una fetta a
Harry. “E una per te,” disse, allungandone un’altra a
Remus.
“E tu?” Remus chiese prendendo il piatto.
“Lo sai, non sono proprio così affamato. Penso che potrei andare di sopra per
un sonnellino veloce,” Sirius disse, pulendo i piatti
con un movimento della bacchetta.
“Mi pare una buona idea,” Remus disse lentamente, appoggiando la sua torta sul
bancone. “La torta è comunque ancora troppo calda.”
“Per me va bene,” Harry disse da dove era seduto al tavolo della cucina. “Ma voi due andate. Più torta per me.”
Quando Remus si voltò verso di lui, avrebbe potuto giurare di aver visto Harry
fargli l’occhiolino, ma prima che potesse esserne sicuro, sentì
i passi di Sirius lungo le scale, e si affrettò a seguirlo. Sentì Harry dire,
“dormite bene”, dalla cucina, mentre saliva le scale, sorridendo tra sé e
pensando come la Domenica fosse davvero il suo giorno
preferito della settimana.
Fine ^^
Questo è il sito dove potete trovare altre ff di questa autrice:
http://www.livejournal.com/community/katfix