Byakuya nel frattempo cercava di respirare normalmente. Lo spot di Jako l’aveva sconvolto. Il ragazzo era bellissimo. Anche se un po’ troppo truccato.

Non riusciva a smettere di pensare al bacio a fior di labbra che gli aveva dato. Si impose di ritrovare l’autocontrollo e finire alla svelta la presentazione del programma, per andare a casa e dormire, per non pensarci più.


Fece un sorriso stanco e impugnò nuovamente il microfono. “Cari amici telespettatori, siamo così arrivati al nostro penultimo concorrente! Ecco a voi la pubblicità di… Inuyasha!” Il mezzo demone sorrise esaltato alle telecamere che lo riprendevano.










Lo spot partì. Inuyasha era in un salone immenso, arredato di un divano in pelle bianca ed una vetrata enorme. Il ragazzo veniva ripreso quasi di spalle, mentre contemplava un bellissimo tramonto.
Guardando dal vetro, si intraveda una città sconfinata.  Evidentemente la scena era stata girata in un lussuoso appartamento agli ultimi piani di un grattacielo.
Inuyasha era scalzo e indossava un paio di jeans larghi e una camicia nera. Tutte le scene dello spot erano state rallentate. Di sottofondo c’era una canzone fatta di solo basso.
L’inquadratura successiva faceva vedere un maestoso gatto sacro di Birmania, dai bellissimi occhi blu. La shot seguente mostrava l’animale di profilo, mentre si muoveva con eleganza e con passo felino(!), lasciando intravedere parte dell’arredamento moderno del colossale appartamento.
Un istante dopo venivano ripresi i piedi di Inuyasha, e, un secondo dopo, il corpo del gatto che gli si strusciava sulle caviglie.
L’immagine successiva: Inuyasha era ripreso leggermente dal basso, e il ragazzo fece un lento sorriso che gli conferiva un’espressione molto, molto accattivante. Abbassò con lentezza  la testa per poter vedere meglio il suo amico a quattro zampe.
Padrone e animale venivano poi ripresi di profilo, mentre Inuyasha si abbassava con calma per accarezzare la testina del docile gatto.
La shot immediatamente dopo faceva un primo piano dell’animale, che si passava la lingua sul musetto.
A quel punto partì una voce femminile fuori campo, molto suadente. “Anche lui ha bisogno di coccole e di cure.” Nel frattempo si vedeva l’immagine di Inuyasha in posizione frontale, già rialzato, che camminava. La testa non si vedeva.
L’inquadratura che ne seguiva era il primo piano delle mani del mezzo demone, intento ad aprire una scatoletta di cibo per gatti.
“E quando ha fame” continuava la voce fuori campo, “*** è la soluzione ideale.”
Le immagini successive erano sempre le mani di Inuyasha che versavano il contenuto della lattina in una ciotola, e un attimo dopo il gatto si dava da fare per ripulirla alla grande. “Ricco di vitamine e sali minerali, fornisce al tuo gatto tutta l’energia di cui ha bisogno.”
L’inquadratura finale faceva vedere il ragazzo da dietro, mentre si muoveva lentamente per andare chissà dove.
Aveva una camminata da modello. La telecamera scese un po’ verso il basso, per mostrare il gatto che seguiva dolcemente il padrone.










La fine della proiezione fu seguita da un boato di applausi, fischi e urla. Il pubblico femminile era andato letteralmente in delirio. Ci vollero più addetti per far scendere nuovamente il silenzio.

Kikyo, Kagome e Jakotsu erano in estasi.

Koga, invidioso, mandò subito delle frecciatine. “Ehi, cuccioletto, ma dovevi sponsorizzare jeans e capello, oppure il cibo per gatti?” Il mezzo demone lo guardò male. “Taci, cretino. Non hai visto lo spot?” “Certo che ho visto, idiota. Ma dimmi un pò” ed assunse un’espressione sarcastica, “per caso hai giocato dopo a cane e gatto?” Inuyasha si imbarazzò.

Koga lo fissò meglio. “E così hai fatto di tutto per fregargli il mangiare nella scodella.” “Beh.. Veramente.. Non ti riguarda!” “In effetti.. Affidare a un cagnolino come te un gatto sul set…”.

“Inuyasha, dovresti vergognarti!” esclamò Miroku. “Sesshomaru, ma che fratello hai?” “Non è mio fratello, monaco pervertito.” “Pervertito a chi? Sango, spiegagli come stanno le cose!” Per tutta risposta, la ragazza voltò di scatto il viso altrove, offesa.

Nel mentre, Kagura cercava di sedurre Sesshomaru. “Sono rimasta solo io, e come si dice, gli ultimi saranno i primi.” “Ne sei così sicura?” “Certo. Dovrai venire in ginocchio a chiedermi di cederti il primo premio.” Sesshomaru alzò un braccio e scrocchiò i suoi artigli.