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Autore: cloe cullen    17/04/2011    41 recensioni
Brandii la forchetta esasperata. “E’ normale, ok? E’ normale infuriarsi se il tuo ragazzo sorride a quelle oche, è normale piangere se sei triste ed è normale vomitare e ingozzarsi se sei incinta ok?” Le parole mi uscirono prima che potessi fermarle o anche solo provare a contenerle. Le sentii riecheggiare nella stanza. O merda… Alzai gli occhi ed incontrai quelli spalancati del mio ragazzo. Mi fissava sconvolto..più o meno inebetito Poi accadde tutto molto velocemente. Sentii due tonfi. Uno provocato dalla forchetta che mi era caduta, sbattendo sul piatto. L’altro da Rob che era…semplicemente precipitato dalla sedia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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like the first time Buonasera ragazze!!!! Siamo qui con un' ansia terribile stasera! perchè?! Come perchè?! Perchè stiamo postando l'ULTIMO  capitolo di Qui dove batte il cuore  e poi perchè stasera c'è la premiere di Water for Elephant e stiamo pregando tutti i Santi di qualunque religione del mondo per un RCcon Kris  *______*
Unitevi anche voi in preghiera ma prima...leggete Joy O___+ mi raccomando!!!
Ci si vede... mmm credo la settimana prossima per l'epilogo e per quella che si prospetta essere una lunga e commovente nota delle vostre autrici preferite T___T
Vi lasciamo al capitolo.
Kiss kiss Cloe e Fio


CAPITOLO  52 (Fio)


LIKE THE FIRST TIME



Pov Rob


“D'accordo.. non dovrebbe essere così complicato..” cercai di auto-convincermi dopo aver letto le indicazioni per la preparazione. “Che dici amore, ci proviamo?”
La mia piccola, nel suo adorabile completino giallo, annuì convinta.
“Ok.. quindi vediamo.. Ci serve un recipiente.. Me lo passi Joy?” le chiesi  indicando il contenitore che era accanto a lei. Avrei potuto prenderlo io  perfettamente ma mi piaceva renderla partecipe e lei era contenta di sentirsi utile. Con le sue manine l'afferrò e mo lo porse.
Io lo presi e la ringraziai con un grande sorriso a cui rispose felice battendo le mani sul tavolo in attesa che le dessi altri ordini.. peccato che non ci fosse molto da fare visto che si trattava di un preparato per torte già pronto.
L'aiutai a versare il latte ma quando iniziammo a girare insieme il tutto si stancò presto e scese dalla sedia per iniziare a gironzolare per la cucina. Avevamo coperto gli spigoli dei tavoli in modo che non ci sbattesse per sbaglio e aveva già imparato, in seguito a uno spiacevole quarto d'ora di pianti e urla, che le prese della corrente non dovevano essere toccate. Tuttavia quando era irrequieta o estremamente sveglia non riusciva a stare ferma. Accendeva la TV per poi restare a guardarla solo qualche secondo, a meno che non si trattava di MTV. In quel caso, se capitava qualche canzone che le garbava particolarmente, poteva anche mettersi a ballare e saltare dappertutto. In particolare sembrava piacerle molto Katy Perry..
Scossi la testa sorridendo quando infatti si trovò ad accendere lo schermo proprio mentre trasmettevano un suo vecchio brano..
“U e mi... eee laaaaka a liii aaaa..i ne dri...e weeee o me ooo” risi mentre girando su se stessa rideva e cercava di cantare Tennage Dream e arrotolava la lingua per la velocità della canzone. Riconosceva il ritmo ma non era ancora capace di articolare frasi di senso perfettamente compiuto.. come poteva pensare di cantare il verso di una canzone..?
Mentre la sua vocina invadeva la cucina mi concentrai sul dolce, che era l'ultima cosa rimasta da fare. Il resto era pronto e potevo solo sperare che fosse tutto commestibile.
Kristen non sarebbe tornata prima di mezz'ora quindi avrei dovuto farcela a finire.. il problema era che dovevo ancora lavarmi e darmi una sistemata prima del suo arrivo.
Preparai la tavola in terrazza in meno di cinque minuti senza tralasciare un paio di candele e una rosa al centro del tavolo.
Tornai in cucina giusto in tempo per vedere Joy allungarsi sulle punte per cercare di prendere il contenitore con le patatine che le finì addosso prima che potessi impedirlo.
“Joy!” la ripresi accovacciandomi per toglierle quel disastro tra i capelli. Perfetto.. ora aveva bisogno di un altro bagno.
“Non si fa! Guarda che ti sei combinata!”
“Papaaaà.. fameeee” si lamentò combattendo con le mie mani che cercavano di pulirla.
“Ora mangiamo amore.. su..” la tranquillizzai mentre la mettevo nel suo seggiolone. Pulii per terra e riempii di nuovo il recipiente con le patatine.
“Atatinaaaa” urlò lei dalla sua postazione apparentemente sicura e senza rischio di altri piccoli disastri imprevisti. Apparentemente...
Ne misi qualcuna in un fazzoletto e glielo misi davanti.
“Tiiiiiii” esclamò felice. Sorrisi e le baciai il capo per poi tornare ad occuparmi del resto.
Controllai l'orologio e visto che mancavano ancora cinque minuti di crescita all'impasto della torta che sarebbe dovuta poi andare nel forno, mi dedicai a mettere  un po' di ordine in casa. Non che ci volesse molto visto che era una casa molto modesta. L'avevamo scelta appositamente piccola in modo che non fosse troppo complicato trasferirsi da un posto all'altro, soprattutto dato che era solo per un mese.
Era una casa graziosa e nonostante ci vivessimo da solo un paio di settimane mi ci ero già affezionato. Mi chiedevo come dovesse sentirsi Joy quando si trovava a vivere continuamente in ambienti diversi.
Los Angeles, Baton Rouge, Londra.. e ora New Orleans.
Kristen adorava quella città e sapevo che venirci per un po', abbandonare l'aria pesante e cattiva di Los Angeles, anche se per lavoro, le aveva fatto immensamente piacere e le aveva portato un po' di sollievo.
Da dieci giorni ormai lavorava assiduamente e sebbene tornasse a casa distrutta aveva sempre un sorriso sulle labbra.. Era felice, serena come non la vedevo da tempo.
Sì.. era stato decisamente un bene e un colpo di fortuna dover venire in un posto in cui non si respirava paura e terrore nemmeno per strada.. Un posto in cui potevamo uscire, camminare, ridere senza che qualcuno ci avvicinasse e ci chiedesse perché lo facessimo, senza che qualcuno ci avvicinasse per niente
Mi resi conto, mentre pensavo, che adoravo anche io quel posto.. e infatti non mi sarebbe per niente dispiaciuto..
http://i55.tinypic.com/sb3u9y.jpgInterruppi bruscamente i miei pensieri quando rientrai in cucina e trovai Joy seduta sul tavolo, un sorriso vittorioso sul viso mentre immergeva le mani nell'impasto di cioccolata e si portava alla bocca una piccola scodella.
Restai a fissarla per qualche secondo impietrito.. non sapendo se essere preoccupato perché si era arrampicata dal seggiolone alla tavola, arrabbiato perché al 90% avevo appena detto addio alla torta, oppure afflitto perché si stava sporcando tutta.. di nuovo.
Lei mi guardò sorridente, alzò le mani al cielo facendo schizzare qualche goccia di cioccolato qua e là, e con un grido entusiasta esclamò: “Papiiiii guaddaaaa! Zoccolataaaa!”
Mi viene da piangere...pensai mentre sentivo il cellulare vibrarmi nella tasca.
-Sei ancora vivo?
Non avevo nemmeno avuto tempo di rispondere al messaggio precedente di Kristen per cercare di finire tutto in tempo.. Le risposi prima che potesse avere qualche sospetto.
-Certo my love. Perché? Hai dubbi?
-Ovvio. Ho scommesso con me stessa su quanti giorni riuscirai a resistere senza di me.. e senza impazzire..
Sorrisi. Aveva ragione.. stavo leggermente impazzendo. Joy chiedeva spesso di Kris e riuscire a distrarla senza farle avere una crisi iniziava a diventare sempre più difficile.
Altre due settimane pensai.. ce la posso fare..
Già.. due settimane e avremmo dovuto lasciare quel posto.. per cosa poi? Per tornare nell'assolata e sempre troppo affollata California. Storsi il naso solo al pensiero..
-Che sfizio c'è a scommettere con te stessa?
-Bè, se perdo mi imporrò una settimana di astinenza da te..
Cosa!?
-Scusa se mi permetto, ma sei altamente egoista. Perché non fai scommesse con te stessa che non comprendano anche i miei sacrifici?
-Tu non preoccuparti.
-Mi preoccupo eccome. Questa cosa fa acqua da tutte le parti.
-Bè.. allora vedi di impazzire senza di me entro.. domani. O sarai tu a fare acqua da tutte le parti..
Non potei fare a meno di ridere mentre scrivevo la risposta.
-Sono già folle.. con o senza di te. Sono folle per te e di te...
-Uh è stato facile..
-Sai.. non vorrei rischiare di restare a secco..
-Potresti restarci comunque...
-E in quel caso moriresti di assurdo dolore... e di piacere x
-Non vedo l'ora LOL Dai un bacio alla peste! love you.. <3 a dopo! Xx
-Ti amo anch'io..
Posai il cellulare e tornai a fissare la peste che imperterrita continuava a pasticciare con le mani nella cioccolata praticamente fusa, morbida e dolce.
“Ok amore.. abbiamo fatto abbastanza le monelle per oggi.. su..”
Presi una salvietta e le pulii le mani, ma lei non demordeva.
Prese una patatina e la immerse nel recipiente. Riuscii a fermarla giusto prima che potesse portarsela alla bocca.
“No amore! Fa male!”
“Aaaaaah vollio la zoccolataaa! Papaaaaaà, daaaaai. Poco pocooooo”
“No..”
“Tiiiii.. poco... Poco poco..” ripetè più calma iniziando a farmi un piccolo broncio adulatorio.. tipica tattica che le aveva insegnato Kris.. o forse l'aveva proprio ereditata da lei.
La guardai nei suoi occhi verdi, così simili a quelli della madre, gli unici occhi a cui non sapevo resistere.. e infatti cedetti con un lungo sospiro.
“Poco poco!” dissi serio mentre immergevo un mio dito nella crema marrone e lo portavo alla sua bocca.
Afferrò il mio dito e assaggiò con piacere.
“Mmmm..” gustò con un'espressione così beata che mi fece sorridere. “Acche tu!”
Stavo per dirle di no ma lei già aveva di nuovo affondato una mano nella cioccolata e l'aveva praticamente spalmata sulla mia bocca.
“Mmm che buonooo” l'assecondai leccandomi le labbra.
“Buonooo” ripetè lei e per qualche secondo ci guardammo negli occhi. Mi persi nei suoi piccoli occhi come la prima volta in cui li avevo visti.. come riuscivo a perdermi solo in un altro paio di occhi.. Solo nei loro.
Solo loro riuscivano a mettere in pausa ogni parte di me per lasciarmi adorarle completamente..
“Ancolaaaa” prima che potessi accorgermene mi trovai con la faccia totalmente ricoperta di cioccolata che grondava dal mio mento colando per terra e sulla mia maglia.
Rimasi in stand-by per molto tempo, osservando il sorriso timido e birichino di mia figlia.
Come avrei potuto sgridarla mentre mi guardava così, mentre era così felice..? come?
Non potevo..
“Piccola monellaccia che non sei altro!” esclamai fiondandomi su di lei e avvicinando il mio viso al suo in modo che anche lei si sporcasse della cioccolata che mi aveva buttato addosso.
Rideva, rideva.. e il mio cuore si riempiva di quel suono.
“Aaaah papaaaà papaaaaà! Hahahaha battaaaa”
Ma io non mi fermai e nemmeno lei. Le facevo il solletico, fingevo di soffrire quello che lei cercava di fare a me, e andammo avanti per non so quanto.. finché non fu la voce di Kris ad interromperci.
“Che diavolo state facendo..?!”
Mi voltai a fissarla sulla porta. Aveva le chiavi e il cellulare in mano. Lo sguardo accigliato e l'espressione sconcertata.. eppure vedevo che le sue labbra nascondevano un sorriso divertito alla vista di suo marito e di sua figlia stesi sul tavolo della cucina con i vestiti impastati di cioccolata.
“Amore.. sei tornata prima..” notai soffocando l'ultima risata.
MAMMAAAAA!” aiutai istintivamente Joy a saltare giù dal tavolo prima che si rompesse qualcosa provandoci da sola.http://i51.tinypic.com/hs3j7p.jpg
Corse verso Kristen che, nonostante fosse sporca dalla testa ai piedi, non poté fare a meno di afferrarla.
“Ciao amore!” rise. “Ma che state facendo tu e papà?”
“La lotta di zoccolataaa!”
“Uuuh davvero? E stai vincendo tu, vero?”
“Tiii. Zoca pule tu mammaaaa!”
Kristen non le rispose mentre girava per la cucina osservando il casino che si era creato. Infine si fermò davanti a me.
“Sei retrocesso ai cinque anni per caso?” chiese divertita e risi.
“Rob.. che cosa hai fatto..?”
“Bè.. pensavo che stasera potremmo festeggiare..” risposi e con un dito le pittai il naso di cioccolata. Lei chiuse gli occhi per un istante e si morse le labbra.
“Ma è il tuo compleanno...Dovevo essere io a preparare qualcosa..” sussurrò chinando gli occhi ma la costrinsi a guardarmi di nuovo.
“Hey, tu stai lavorando e io invece ero qui senza fare niente.. ti assicuro che va bene così.. ci siamo divertiti, vero Joy?”
“Ti tanto!”
“Lo vedo..” rise lei. “Ma comunque.. una torta l'avevo già preparata io..”
“Davvero? Quando?”
“Stamattina presto.. Dormivate ancora..”
“E dov'è?”
“E' nel freezer Einstein” mi schernì ma ormai avevo le guance così tirate per il sorriso che abitava sul mio viso che quasi facevano male.
“E sai questo che vuol dire?” le chiesi avvicinandola a me. Le leccai la cioccolata dal naso mentre una mia mano andava silenziosamente all'impasto.
“Che almeno una cosa di quella che mangeremo sarà commestibile..?”
“Anche.. ma.. fondamentalmente vuol dire che... SIAMO IN GUERRA!!” urlai spalmandole in faccia una mia intera mano coperta di cioccolata.
Indietreggiò e tirò un forte respiro incredulo. Mi guardò per qualche secondo furiosa..e il suo viso si contrasse tutto d'un tratto.
“Sei proprio un idiota Rob.. torno a casa distrutta e hai il coraggio di farmi trovare questo schifo! Voglio augurarmi che sarai tu a ripulire tutto dopo! Vai a farti una doccia! E smettile di fare il bambino!” mi fulminò con lo sguardo e con le parole per poi voltarsi per uscire dalla cucina.. ma.. Non potevo crederci..
Doveva stare scherzando.. non poteva davvero prendersela per una cosa del genere.
Le corsi dietro e la bloccai per una spalla ma non si girò.
“Kristen.. andiamo.. non starai facendo sul serio..” dissi abbandonando tutte le mie difese; e si rivelò un grande errore visto che si voltò e a sua volta mi passò una sua mano sporca sul viso.
“No.. ma ora siamo pari!” esclamò ridendo divertita e Joy insieme a lei.
Tirai subito un sospiro di sollievo e dichiarai guerra aperta.
“Guellaaaaa!” urlava Joy buttando una mano qua e là per partecipare alla lotta.
Non scappavamo nemmeno, ci limitavamo solo a riempirci a vicenda di crema al cioccolato.
Quando non potei più fare a meno di lei presi Joy dalle sue braccia, l'afferrai per la vita e l'avvicinai a me. La guardai negli occhi e poi piano mi chinai sulla sua guancia e la leccai assaporando il dolce gusto che la cioccolata creava con la sua pelle.
“Sei buonissima..” sussurrai con la voce carica di desiderio.
Sembrò notarlo e potei vederla avvampare improvvisamente, il suo respiro si accelerò fino quasi ad ansimare.. Infine passò una mano tra i miei capelli e afferrandoli avvicinò la mia bocca alla sua, le nostre lingue entrarono subito in contatto assaporando a vicenda quel sapore misto di voglia e di cioccolata.
Ci staccammo qualche secondo dopo per prendere fiato; le nostri fonti restarono a contatto, le nostre labbra si sfioravano ancora e stavano per riprendere la loro opera quando furono interrotte un secondo prima di incontrarsi.
“Ehi! Cosa sono queste zozzerie davanti la mia nipotina?! Me la deviate così!”
Non mi voltai a guardare chi fosse e continuando a guardare Kristen sorrisi e salutai. “Ciao Tom..”
“Non dimostrarti così felice di vedermi eh!”
“Decisamente no, visto che sono due settimane di seguito che ti vedo..”
“Tioooo Tooooooom” urlò Joy quando si accorse del mio amico. Come un'anguilla scivolò giù dalle mie braccia e corse tra le braccia di quello che era praticamente uno zio per lei.
“Vieni qui scricciolooo!” la chiamò lui con voce quasi supplichevole. La strinse a sé è iniziò a parlarle intimandola a non prendere esempio da quei due depravati e mentalmente deviati che si trovava come genitori.
Io e Kristen ridemmo mentre Joy si ostinava a volergli far assaggiare la cioccolata.
Tuttavia Tom rifiutò. “Datevi una pulita voi due! Fatevi una doccia! Allo scricciolo ci penso io!” se la caricò in spalla stile pecora e si allontanò dalla cucina borbottando qualcosa simile a un “Fortuna che ci sono due bagni...”
Guardai Kristen che rideva sotto i baffi. La baciai di nuovo.
“Fortuna che c'è una doccia sola..” feci eco al mio amico e tra le sue risate me la caricai sulle spalle.


“Sicuri che non è un problema?” disse Tom mentre noi tornavamo in cucina dopo una lunga e … rilassante doccia.

“Ma sei idiota!?” esclamammo insieme e ci guardammo sorridendo.
“Avevi preparato per due.. non vorrei sconvolgervi i piani..”
“Hey.. stai un po' zitto per cortesia..” lo interruppe Kris mentre io già lo trascinavo a sedersi con me al tavolo fuori il terrazzo.
Kristen ci raggiunse poco dopo e aggiunse velocemente un altro posto per Tom. Ormai eravamo una specie di trio.. nonostante fossimo distanti la maggior parte del tempo Tom era sempre, sempre, stato vicino a me e a Kris quando ne avevamo bisogno. Non si era fatto alcun problema di interrompere quello che stava facendo e prendere il primo aereo e ora che le circostanze per la prima volta ci avevano portato a poter stare un mese nella stessa città sarebbe stato da stupidi non approfittare del tempo che avevamo a disposizione.. Senza contare che Joy era pazza di lui..
Durante la cena aveva teso le braccia verso di lui, che l'aveva presa dal seggiolone contento, gli aveva dato un bacio sulla guancia e accoccolandosi sul suo petto aveva finito di masticare la sua patatina.
“Tom.. dovresti davvero pensare a diventare papà..” lo schernii quasi commosso da quella scena e da quanto la mia piccolina potesse essere assurdamente dolce.
“Prima dovrei trovare una ragazza..” rise mentre carezzava i capelli di Joy.
“La troverai” commentò Kris.
“Già..” sussurrò quasi pensieroso. “Spero di essere fortunato come voi..”
Io e Kris ci guardammo per un secondo quasi non sapendo cosa dire. Era insolito che Tom fosse così profondo e abbandonasse il suo lato sempre scherzoso e divertente..
“Sarà fortunata la ragazza che ti avrà accanto!” Kristen si era alzata per lasciargli un bacio sulla guancia e abbracciarlo da dietro.
Tom non disse nulla e carezzò il suo braccio mentre io restavo a guardarli. Il mio amore, il mio migliore amico, la mia bambina. La mia famiglia. La mia vita.
“Ah Rob, comunque Sam e Garrett ti fanno gli auguri..” disse Tom scuotendomi inevitabilmente dai miei pensieri. Vidi Kristen distogliere lo sguardo un po' rigida mente cercava di trattenere una risata.
“Oh.. davvero?” chiesi scettico.
“Si, perché? Che ho detto?”
“Niente, lascialo stare. Si infastidisce sempre quando parliamo di loro.. Non posso quasi nominarli che si irrigidisce tutto..”
“E perché?”
“Perché mi hanno vista nuda..” fu la risposta di mia moglie e mi trovai a stringere i pugni.
“E allora? È per un film..”
“Lo so! Ma lui non capisce..” rise lei mentre giocava con le mani di Joy.
“Si che lo capisco.. figuriamoci. Ma permetti che mi dia fastidio che altri uomini vedano mia moglie nuda..?”
“Rob, che dovrei dire io? Hai fatto servizi fotografici con modelle con le tette al vento”
“Era diverso... e non ero io a essere nudo”
“E voglio sperare che tu non lo faccia mai per un servizio fotografico.. ma andiamo.. E' lavoro, nient'altro..”
Sospirai. “Ma non sto mettendo in discussione te.. Solo quello che hanno potuto pensare loro mentre..”
“Che vuoi che abbiano pensato? Sicuramente che ho un corpo fantastico, che sono stupenda e che avrebbero trovato un modo per sfruttarlo anche all'esterno..” parlò col tono più finto che le avevo mai sentito.
“Ah-ah”
Lei rise e lasciò il collo di Tom per venire a sedersi sulle mie gambe. Portò le mani al mio collo, la fronte sulla mia e infine sussurrò al mio orecchio: “Avranno pensato che sei l'uomo più fortunato del mondo.. perché sono solo tua.. idiota..”
Sorrisi stringendo la presa sul suo fianco e lasciando scivolare la mia mano sulla sua schiena liscia.
“Ok.. ora dei regali!” esclamò Rob facendo un cenno a Kris.
“Ti raggiungo subito Tom!” disse lei mentre lui usciva dalla cucina portando Joy con sé.
“Che regali?” sbuffai in difficoltà. “Non dovevate..”
“Ssssh..” mi mise a tacere con un dito sulle labbra. “Voglio darti il mio adesso...” sussurrò e io sorrisi continuando a carezzarla. Non volevo che si alzasse da me.
Come se mi leggesse nel pensiero non lo fece, si limitò ad estrarre dalla tasca della felpa un mazzo di chiavi e me lo mise in mano.
“Auguri amore mio..” disse contro le mie labbra.
“Cosa.. sono?”
Un sorriso le dipinse il viso. “Queste.. sono le chiavi della nostra casa a Warwick Avenue.. numero 27...a Londra...”
Mi bloccai quando sentii quell'ultima parola e Kris sorrideva mentre mi concedeva il tempo necessario per collegare il tutto e capire..
“Tu.. tu hai.. hai comprato una casa a Londra?”
“Mm-mm”
“Perché..?”
Alzò le spalle chinando il viso. “Perché.. perché quella è casa tua.. perché ti rende felice.. perché ti brillano gli occhi quando ne parliamo e ti batte forte il cuore ogni volta che ci andiamo.. Io riesco a sentirlo...e mi piace. Mi piace quando sei senza pensieri, mi piace vederti sorridere, ridere. Mi piace vederti felice e Londra di rende felice.” alzò gli occhi e incontrò i miei, lucidi.
Dio, quanto amavo quella donna.. perché lei era una donna..
“E ovviamente anche perché così eviterai di sedurmi sul divano dei tuoi genitori mentre tua sorella partorisce..”
Sorrisi sincero e la strinsi a me commosso.
“Dio Kristen.. io.. ti amo così tanto..”
Baciò il mio collo. “Anche io Flippy.. Troppo..”
Presi il suo viso tra le mie mani e lo carezzai, lo strinsi, lo carezzai e lo strinsi ancora perdendomi nei suoi occhi lucidi come i miei.
“Ora non ti commuovere altrimenti mi muori quando ti darò l'altro regalo..”
“C'è un altro regalo..?”
“Spero di si amore...” rispose vaga per poi alzarsi velocemente per andare ad aiutare Tom.
“Chiudi gli occhi!!” sentii urlare da dentro qualche minuto dopo e feci come mi era stato ordinato tuttavia dovetti aprirli quando sentii intonare un “tanti auguri a te”.
L'unica fonte di luce veniva dalle candeline sulla torta che Kris reggeva mentre Joy davanti a lei si avvicinava con un palloncino e un foglio di cartone sui cui potei leggere “Auguri Papi! Ti voglio bene”.
Potevo commuovermi davanti una scena del genere?
Evidentemente potevo perché sentii una lacrima accumularsi sul mio occhio e forse scese quando Joy mi raggiunse e si buttò tra le mie braccia.
“Agui papi..” disse timida affondando il suo faccino nel mio collo e mi si strinse il cuore. Sicuramente era stata Kristen a insegnarle quella nuova parola e a addestrarla per dirmela al momento giusto.. ma sentire la mia bambina augurarmi buon compleanno fu davvero troppo.
Sospirai mentre la baciavo e la stringevo a me, sospirai quando Kristen sorrise e poggiò la torta davanti a me, e sospirai quando mi disse di esprimere un desiderio prima di soffiare.
Avevo tutto quello di cui avevo bisogno per essere felice.. Cos'altro potevo desiderare?
C'era un'ultima sola cosa che mi mancava, una cosa che mi avevano portato via e che avrei voluto riavere indietro, una cosa che sentivo sarebbe arrivata prima o poi..
Come potevo essere così meschino da desiderare altro oltre quello che avevo quando c'era gente che non poteva nemmeno avere una torta di compleanno?
Desiderai che ogni uomo, donna o bambino provasse almeno una volta nella vita la felicità e il senso di completezza che sentivo io in quel momento.. Avrebbero senza dubbio avuto una vita migliore se si fossero sentiti almeno una volta come loro riuscivano a farmi sentire ogni giorno, ogni secondo, ogni minimo attimo della mia vita.
Mangiammo la torta e ringraziai Tom per il suo regalo, una Gibson del 1978 che avevo visto in un negozio a Londra ma non avevo avuto il tempo di comprare prima della partenza.
Era favolosa, ma ancora pensavo al regalo di Kristen. Alla casa a Londra e a quello che ancora mi aspettava.
Morivo di curiosità e stavo per chiederle ancora una volta di alleviarmi il desiderio di sapere quando mi chiese se mi andasse di fare una passeggiata.
Le sorrisi e annuii.
“Perfetto.. devo solo andare un secondo in bagno e usciamo..”
“D'accordo, vai..”
La lasciai andare mentre velocemente Tom mi aiutava almeno a liberare il tavolo dai resti del dolce.
Era Maggio e si stava bene per strada anche a maniche corte tuttavia era sera perciò costrinsi Joy a mettere almeno una felpa sopra il vestitino.
Preparai il passeggino sapendo che prima o poi si sarebbe stancata e si sarebbe addormentata tra le mie braccia. Restammo all'ingresso aspettando Kristen.
Uscì dal bagno a testa bassa e senza guardarci si diresse alla porta borbottando un cupo “Andiamo!”.
Mi scambiai con Tom uno sguardo preoccupato soprattutto dopo che dieci minuti che camminavamo per le strade di New Orleans non aveva ancora alzato il viso né ci aveva rivolto la parola. Solo ogni tanto si limitava a chiamare Joy quando correva e prendeva le distanze da noi.
“Papi”. Joy, che da una decina di minuti camminava mano nella mia mano sempre più lentamente, mi chiamò e mi guardo supplichevole alzando le braccia.
Come previsto.. povera cucciola, si era sfrenata tutto il giorno e ora era distrutta.
Mi chinai per prenderla e stringerla a me. Poco dopo era già addormentata così la misi nel passeggino e continuammo a camminare mentre mi chiedevo che fine avesse fatto il sorriso che in quei giorni era stato parte di Kris.
“Ragazzi.. torno a casa da qui..” disse Tom quando arrivammo a un incrocio. Lo salutammo, lo ringraziai e mi sentii quasi in difficoltà. Kristen ancora non parlava e certo Dean e John che ci tenevano d'occhio a distanza non contribuivano a creare un'atmosfera confortevole. Alla fine arrivammo sul lungomare e chiesi loro se volessero prendersi un gelato. Rifiutarono all'inizio ma quando capirono che in realtà era un mio tentativo di restare solo con mia moglie acconsentirono.
Mi diressi verso il molo e lei camminò silenziosa accanto a me finché non ne ebbi abbastanza e mi fermai.
“Kris..” la chiamai ma prima ancora che potessi dire altro lei alzò il viso umido e mi guardò, triste.
“Credevo.. credevo...” la sua voce tremò. “Avevo.. un ritardo di sette giorni.. Credevo che..” si morse le labbra cercando di non piangere. “E invece vado in bagno e.. mi sono venute e...” singhiozzò senza lacrime. “Dio! Che stupida! Non avrei dovuto dirti nulla! Avrei dovuto esserne certa! Ora.. ora ti sei illuso e..”
“Amore!” la bloccai prima che con quella piccola bocca potesse fare danni. “Guardami. Non importa. Mi hai capito? Non importa.. Voglio che tu me le dica queste cose. Non sono né deluso né illuso..”
Alzò lo sguardo. “Volevo farti il regalo perfetto. Volevo guardarti felice e dirti 'Auguri amore.. aspettiamo un bambino..'”
“Kristen, il regalo perfetto sei tu.. Anzi, non sei nemmeno un regalo perché vorrebbe dire che ti ho solo nelle occasioni speciali.. Tu e Joy.. voi siete il dono più bello che la vita potesse darmi.. Qualunque cosa verrà sarà sempre ciò che deriverà da voi.. Io non ho bisogno di nient'altro.. Solo di voi..” mi fermai per prenderle il viso tra le mani e inchiodare i suoi occhi ai miei.
“Quando verrà, perché so che verrà, avrò solo un pezzo in più di te.. Ma io sono già completo così.. Non ho bisogno di altro.. mi capisci? Capisci quello che voglio dire?” sapevo che era un ragionamento contorto e difficile da spiegare a parole ma avevo davvero bisogno che mi capisse; in fondo per noi non erano mai servite e infatti non servirono nemmeno quella volta.
Annuì abbozzando un mezzo sorriso e io le asciugai le ultime lacrime.
“Sai, pensavo.. che mi piace questa città. Non voglio lasciarla così presto... potremmo restare qui ancora un po'.. anche dopo le riprese.. Un mese o due.. Solo per noi..”
“Si.. si, mi piace come idea..” sussurrò contro il mio petto.
“Bene.. perché ho davvero bisogno di te.. e di Joy. Ho bisogno solo di voi. Voi e nient'altro. È il mio unico desiderio.. puoi aiutarmi a farlo avverare?” le carezzai i capelli e la sentii annuire.
“Si.. posso farlo..”
“Bene.. grazie piccola mia...”
E per non so quanto tempo restammo su quel molo, stretti l'uno all'altra, a godere dei nostri respiri, l'unico rumore in quella città che sembrava perfetta per noi. L'unica perfetta in un momento in cui non contava altro.

POV Kris

“Lizzie.. la smetti di scusarti?” dissi per l'ennesima volta esasperata.
“Scusa! E' che mi dispiace non essere lì..”
“Ma dai! Seriamente.. non ti avrei permesso di affrontare un viaggio con due bambini di tre mesi!”
“Si ma.. due anni si fanno una volta sola..”
Già, due anni. Due anni. Era passato davvero così tanto tempo senza che me ne accorgessi?
Mi sembrava ieri quando avevo scoperto di essere incinta, ieri quando lo avevo detto a Rob, quando avevo dato alla luce la nostra bambina.
E invece il tempo era passato e troppo velocemente aveva portato con sé anche i mesi di Giugno e Luglio passati a New Orleans nel completo relax. Avrei voluto restare ancora e Rob sembrava disposto ad assecondare ogni mio desiderio ma non affrontare la realtà sarebbe stato inutile. La nostra casa era a Santa Monica, in California, e per quanto il ritorno e la fine di quella specie di vacanza avevano creato una patina di malinconia attorno a me, tutto andava bene. Avevamo vissuto due mesi senza pensieri ma non potevamo illuderci che fosse per sempre e avevamo deciso di tornare prima del compleanno di Joy in modo che potesse esserci anche la mia famiglia. Avevamo invitato anche Britney e Garrett, tanto per dare a Joy un bambino con cui poter giocare.
La sua vita sociale con bambini della sua età era alquanto scarsa e Rob mi rincuorava rassicurandomi che sarebbe andata meglio quando avrebbe frequentato l'asilo e la scuola.. ma invece il solo pensiero mi terrorizzava ancora di più. Ero arrivata a un punto in cui riuscivo a sentirla al sicuro solo quando era con noi e non potevo immaginare di doverla lasciare a qualcun altro per mezza giornata.
“Ci saranno altri compleanni..” sorrisi contro la cornetta ricordandomi di Lizzie dall'altra parte.
“D'accordo ma almeno passamela. Voglio farle gli auguri!”
“Liz, non so quanto capirebbe..”
“Tu passamela e basta!”
Sospirai scuotendo il capo. Stessa ostinatezza del fratello; inutile combattere.
Mi affacciai dalla veranda per vedere in giardino Joy che giocava insieme a Scott sotto la supervisione dei miei fratelli mentre mio padre era tutto preso dal barbecue e mia madre, in cucina, cercava di abbozzare un nuovo dolce.
“Joyyyy!” la chiamai ad alta voce per farmi sentire e lei bloccò quello che stava facendo e mi saluto, le manine colorate dalla pittura con cui stavano giocando.
“Vieni qui amore!” continuai e la vidi mettersi in piedi e correre verso di me nel suo costumino intero.
A Luglio faceva così caldo che ogni tanto sia lei che Scott, con il quale sembrava aver riscoperto una nuova amicizia, si tuffavano nella piccola piscina di gomma che avevamo comprato appositamente per giornate come quella.
L'unica nota stonata era il vento che aveva iniziato ad alzarsi e che portava mio padre a borbottare esausto nel tentativo di tenere acceso il fuoco per finire di cuocere le salsicce.
Joy mi raggiunse e buttò le mani nell'asciugamano che avevo aperto.
“C'è la zia che vuole parlarti amore..” le dissi dandole in mano il telefono. “Dici pronto” le suggerii.
“Ponto” disse facendomi eco.
Cercai di avvicinarmi alla cornetta per sentire quello che Lizzie le stava dicendo ma ogni volta Joy mi allontanava con la mano oppure si voltava dall'altra parte, come se poi condividesse con la zia i misteri del mondo che noi comuni mortali non potevamo sapere.
La vidi annuire e sorridere un paio di volte.
“Okay..” disse infine e con la mano mandò un bacio all'aria.
Infine mi passò il telefono e si voltò per tornare in giardino ma la bloccai per il costumino.
“Si può sapere cosa le hai detto?” ripresi la mia conversazione con Lizzie.
“Oh.. cosa tra zia e nipote.. non puoi capire..”
“Oh si certo..” l'assecondai mentre con qualche sforzo facevo indossare a Joy una maglia a maniche corte.
Le legai i capelli in una codina ma non sembrava felice e fui lei stessa a slegarli di nuovo.
“Mammaaaa.. batta.” si lamentò. “Dov'è papà?” chiese appendendosi alle mie gambe.
“Torna tra poco amore.. Torna a giocare!” le diedi un piccolo buffetto sul culetto e lei rise prima di tornare in giardino. La guardai mentre Lizzie mi raccontava di Tom e Jamie. Tuttavia l'ascoltavo distratta.. La piscina ancora mi dava un senso di angoscia e vedere la mia piccola aggirarsi da quelle parti mi faceva saltare il cuore in gola.
Eppure Cam le stava dietro ogni volta che si avvicinava al bordo mentre Taylor e Dana la prendevano fingendo di volerla buttare dentro.
Lei rideva ignara dell'ansia che albergava in me al ricordo di quei giorni terribili.
“Kristen, mi stai ascoltando..?”
Cazzo.
“Oh.. ehm.. si Lizzie, si. Mi dicevi delle.. poppate..”  azzardai sperando che fosse quella l'ultima parola che mi sembrava di aver sentito.
“Già.. Tom mangia come un porco.. mi svuotano completamente. Mi sento una mucca fisicamente sfruttata per esperimenti genetici e alimentari..”
Risi di gusto allontanandomi dalla veranda.
“Comunque.. dov'è quel carciofo di mio fratello?”
“E' andato con Tom a comprare una torta.. visto che ha fatto cadere quella che avevo preparato..”
“Come diavolo hai fatto a sposarlo imbranato com'è!?”
Risi. Forse perché ero imbranata anche io.. pensai ma non glielo dissi.
“Uh, sono tornati” le dissi invece quando vidi la macchina parcheggiarsi fuori casa.
“Oh bene! Passamelo!”
“Dagli il tempo di entrare..”
Li guardai dalla finestra mentre si avvicinavano alla porta. Tom aveva la confezione di una pasticceria tra le mani mentre Rob..
“Tuo fratello ha in mano uno scatolo di cartone completamente anonimo..” informai Liz con voce sospetta. Aggrottai le sopracciglia e Rob accennò un saluto a cui risposi con un cenno scettico.
“Oh-oh. La vedo brutta..” commentò Liz mentre entravano in casa.
“Rob.. c'è Lizzie al telefono!” gli dissi ma lui non mi calcolò quasi per nulla.
“Non ora amore” mi diede un veloce bacio sulla guancia continuando a tenere la scatola in mano, ben chiusa. “Dov'è Joy?”
“E'.. in giardino..”. Parlavo sia a lui che a Lizzie.
“Che succede?” mi chiese lei dall'altra parte del mondo.
“Ancora non lo so...” risposi lentamente. “Ma chissà perché non ho un buon presentimento..”
Restò in linea mentre le facevo la cronaca di quello che succedeva.
Rob chiamò Joy chiedendole di avvicinarsi, si chinò alla sua altezza quando lei gli si avvicinò, le baciò la testa, le parlò, le disse che quella scatola era un regalo per lei, infine l'aprì e ne estrasse un....
“Non ci credo..” sussurrai a me stessa.
“COSA!?”
“Scusa Lizzie. Devo andare a decapitare tuo fratello un secondo. Ti chiamo dopo!” attaccai senza aspettare la sua risposta e con tutta la calma di cui ero capace mi accovacciai accanto a Rob che cercava di insegnare a Joy il modo più consono di tenere in mano il gattino senza fargli male.
“Ciao amore..” lo salutai con un sorriso forzatissimo.
“Ciao amore mio..” rispose come se nulla fosse.
“Aaaaaw mammaaaa vedi? Che belloooo! È piccoo piccooo”
Sorrisi a mia figlia cercando di trattenere gli istinti omicidi.
“Perdona la domanda.. ma.. Da quando le pasticcerie vendono animali?” Evitò il mio sguardo e si concentrò su Joy che rideva felice carezzando il pelo del gattino grigio.
“Era in omaggio con la torta. Non potevo rifiutare..”
“Rob..”
“Andiamo Kris.. era in uno scatolo lì fuori.. Guardalo.. è così piccolo.. e così carino! E miagolava e mi guardava come per chiedere aiuto! Cosa potevo fare?”
“Confermo tutto!” Tom mi solleticò i fianchi facendomi perdere l'equilibrio e finii addosso a Rob facendolo barcollare e cadere.
“Zitto tu! Sono sicura che è anche colpa tua se ora ci troviamo un animale in casa!”
Tom si limitò a farmi un occhiolino e insieme a Joy iniziò a giocare col micio.
“Andiamo Kris.. tu ami gli animali.. sei pazza di Jella..”
“Si è vero... Li amo, ma sono una grande responsabilità Rob..”
“Abbiamo cresciuto una bambina senza saperne quasi nulla e guarda com'è venuta su..”
Guardai Joy che carezzava il gattino e poi correva via quasi come se volesse farsi inseguire.
“Si ma noi viaggiamo spesso..”
“Lo porteremo con noi..”
“Oh Rob..” alzai gli occhi al cielo.
http://i55.tinypic.com/28qzoy1.jpg“Ti prego amore.. L'ho anche già portato dal veterinario e fatto sverminare.. ti assicuro che non ci darà problemi.. E se dovesse essere così gli troverò una sistemazione..”
Lo guardai sardonica. “Tanto lo sai che mi affezionerò così tanto che non lo permetterei..”
“Non ho una mente geniale?!” esclamò soddisfatto e io non potei fare a meno di sorridere mentre la sua mano che mi carezzava la schiena mi dava piccoli brividi che abbattevano ogni mia barriera. Sentii un improvviso bisogno di lui e non vedevo l'ora che tutti gli altri andassero via e che Joy dormisse beata..
Sospirai mentre tutti gli altri aspettavano la mia sentenza.
Non mi ero nemmeno accorta che anche mia madre si era unita al gruppo che si era creato attorno al nuovo arrivato.. Tutti mi pregavano e aspettavano la mia decisione non sapendo che l'avevo già presa quando avevo visto quella palla di pelo uscire dalla scatola.
“Mami..” mi supplicò Joy avvicinandosi a noi e affondando il faccino nel pelo di quel cucciolo.
Erano così teneri che cedetti definitivamente e annuii dando il mio consenso.
“Tiiiii..” Joy si buttò su di noi facendo cadere il micio sull'erba.
Iniziavamo bene...
Avremmo dovuto spiegarle cosa poteva e non poteva fare.
“Avrà bisogno di un nome questa bestiolina” disse mia madre andando in suo soccorso.
“Io avevo pensato a Cake, visto che era fuori la pasticceria..” suggerì Rob e io scrollai le spalle. Non era male.
“Che dici Joy? Ti piace Cake?”
“Caaaaaaake” esclamò lei contenta e diede un bacio sia a me che a Rob prima di tornare dal suo nuovo amico.
“Direi che le piace..” notai poggiandomi al petto di Rob che mi baciò i capelli.
Sei ore dopo, quando la casa era ormai di nuovo vuota, ero nel salone a fissare la mia bambina che era crollata sul divano e non sembrava intenzionata a lasciare quel povero gatto.
Erano davvero così teneri che non mi pentii per niente della decisione di averlo tenuto con noi.
“Sono dolci vero?” le mani di Rob mi circondarono la vita e chiusi gli occhi chinando il capo indietro e stringendo le mie mani sulle sue.
“Si.. Ma ora dovremmo trovargli un posto per dormire..”
“Gli ho comprato delle cose..”
Gli pizzicai la mano. “Brutto bastardo che non sei altro. Eri così sicuro che avrei detto di si vero?”
Rise solleticandomi il collo con le labbra. “So solo che non puoi resistermi..”
“Ne sei così sicuro, eh?”
“Si..”
E aveva ragione.. aveva proprio ragione.
“Portiamo Joy a letto..” sussurrai con voce carica di desiderio.
Rob la prese tra le braccia e salì in camera mentre io sistemavo Cake sulla cuccia che  aveva comprato appositamente per lui ma quando mi allontanai mi corse dietro strusciandosi contro le mie gambe.
“Aww cucciolo.. devi stare qui..” sussurrai prendendolo in braccio e riportandolo a posto.
http://i51.tinypic.com/3005tgy.jpgRestai a carezzargli il pelo finché non chiuse gli occhi e lentamente andai via ma avevo la sensazione che durante la notte lo avrei trovato sul mio letto.
Aprii la porta della camera di Joy e vidi Rob che dolcemente le carezzava il viso.
Restai a guardarli per un po' sicura che non si fosse accorto di me.. e invece..
“Ho visto il test in bagno..”
Annuii senza dire niente e andai accanto a lui.
“Non l'hai ancora fatto..” non era una domanda ovviamente visto che il test era ancora chiuso.
Presi un profondo respiro. “Due anni fa a quest'ora avevamo una bambina di poche ore.. L'anno scorso a quest'ora eravamo in ospedale dicendo addio a una vita di cui non eravamo nemmeno a conoscenza..” feci una pausa per guardare Joy e fermare la mia attenzione su di lei e sulla fortuna che avevamo avuto.
Come avrei potuto vivere senza di lei? Come?
Non potei fare a meno di pensare al bambino che avevo perso; adesso avrebbe avuto circa cinque mesi..
“Non voglio sorprese oggi.. non in questo giorno.. voglio aspettare domani..” dissi infine. “Va.. va bene per te se aspettiamo domani?”
Non disse nulla; si limitò a guardarmi, mi prese le mani stringendole alla sue e silenziosamente mi portò in camera da letto.
Mi sfilò la maglia e baciò il mio collo, il mio seno, il mio ventre. Fece scendere i pantaloni mentre anche il suo viso scendeva sulla mia intimità.
“Rob..” ansimai stringendo i suoi capelli tra le mie mani; sentivo le gambe iniziare a crollare e non sapevo per quanto ancora sarei riuscita a restare in piedi.
“Cosa.. cosa vuoi fare..?”
Le sue mani carezzarono le mie gambe per poi salire di nuovo sulla mia schiena.
Trascinando il naso su tutto il mio corpo si alzò e passò la sua lingua sulla mia bocca chiedendo il permesso che non gli negai.
“Voglio amarti.. come se fosse la prima volta..”
Persi controllo del mio corpo quando le sue mani improvvisamente mi solleticarono in basso e fu costretto a tenermi salda a sé per non farmi cadere. Mi aggrappai alla sua schiena stringendomi a lui e baciandogli il collo quando mi resi conto che non eravamo soli..
“Ehm.. Rob.. abbiamo visite..” gli dissi portandolo a voltare il viso verso la porta sulla cui soglia era accucciato Cake.
Dio, se fosse stata Joy..
Il probabile pensiero mi abbandonò quando Rob tornò a torturarmi facendomi gemere di piacere.
“Che facciamo.. con.. con lui..?” ansimai spudoratamente cercando di non pensare alle sue mani nel mio corpo.
“Lascia che si goda lo spettacolo..” sorrise facendomi stendere sul letto e presto divenne tutto così insopportabile che non potei fare a meno di affidarmi alle sue mani e lasciarmi andare al suo corpo sopra il mio.

Ma vi immaginate se Rob e Kris fanno il RC vicini vicini *___* Sì, scusate siamo partite in quarta...mamma mia che ansiaaaaaaa. All'epilogo girls.
P.S= Ahahahah allora??? Positivo o negativo??? Muhahahah ricordo l'utlima volta che vi ho fatto questa domanda muahahah..ehm..ehm.. mi sa che la ricordate pure voi ehm... ok iniziamo a correre.
   
 
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