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Autore: Francibella    17/04/2011    2 recensioni
Sarò tua per sempre, ma, in fondo, lo sono sempre stata. Ecco Harry a cosa penso, quando me lo chiedi e io dico niente. Ricordo. Ricordo di me, di te. Ricordo di noi.
Ginny ricorda i momenti più importanti della sua storia con Harry.
[Harry/Ginny]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ricordo di noi. 


Ricordo ogni singolo momento che ho condiviso con te. Ogni singolo istante che abbiamo passato nella stessa stanza. Inutile enumerarli, tu nemmeno lo sai, io sono solo una figura in secondo piano nella maggior parte dei tuoi ricordi. La sorellina di Ron, ecco cosa sono sempre stata. Ti guardavo sempre, non potevo farne a meno. E se per caso i tuoi splendidi occhi verdi incrociavano i miei, mi sentivo morire dentro. Se mia madre ci faceva sedere di fianco a Natale o durante l’estate, mi venivano i brividi e mi si attorcigliava lo stomaco. Giocare a Quidditch con te, poi, mi è quasi costato la vita più di una volta, troppo presa a guardare te, magnifico sulla tua scopa. Finalmente, dopo tanti anni, perché quattro anni per una ragazzina innamorata sono tantissimi, tu ti sei accorto di me. Non so come sia successo. Hai cercato di spiegarmelo, dopo avermi baciata. Ma davvero pensi che io stessi ascoltando quello che dicevi? Mentre eravamo seduti l’uno accanto all’altro, mentre mi tenevi una mano e mi guardavi negli occhi e mentre sentivo il tuo cuore battere forte, quasi come il mio, davvero pensavi che avrei potuto ascoltare quello che dicevi? Forse lo hai pensato, ma te lo confesso, non è così! Dei primi tempi in cui siamo stati insieme, non ricordo nulla di quello che tu mi dicesti. Solo immagini, l’unico suono era il martellare incessante del mio cuore, che sembrava non farcela a resistere. Desideravo solo stare con te, solo baciarti, solo sentire le tue mani salde sui miei fianchi. Ma all’esterno sembravo tranquilla come al solito, felice certo, ma normale. Volevo nasconderti quanto ti amavo, perché sapevo di essere una ragazzina sciocca. Ed era così! Mi ero innamorata del grande Harry Potter, solo dopo ho capito che in realtà io il grande Harry Potter lo odiavo! Io amavo Harry, il ragazzo timido, a cui sudavano le mani le prime volte che andavamo in giro mano nella mano a scuola. Quando mi hai lasciata ho pensato che fosse colpa mia! Sapevo benissimo che tu lo avevi negato, ma ne ero convinta. Poi ho capito! La vita stava mettendo alla prova entrambi! Quello che dovevi fare tu nella battaglia contro il male era molto più difficile, ma almeno ti era stato detto in modo chiaro, il mio ruolo era molto più marginale e nessuno si era premurato di dirmi come dovevo muovermi. Solo allora l’ho capito. Io dovevo resistere, per te e per noi. Ho resistito a scuola e quando i miei mi hanno tenuta a casa, ho resistito anche lì. Mi alzavo ogni mattina con la speranza che un giorno mi sarei alzata con te accanto. Tenevo su il morale di mia madre, rassicurandola, perché sapevo che era in pena, ma lei non aveva idea di quanto lo fossi io. Non c’era in ballo solo la salvezza di tutto il mondo magico, ma in questa battaglia mio fratello, la mia migliore amica e l’amore della mia vita (Sì Harry , tu!) combattevano in prima fila. Della battaglia ricordo pochissimo. So solo che dopo Fred non c’è più stato. Mi sono sentita sola come mai prima di allora, avevo pensato che tu fossi morto, non lo eri, ma non eri comunque vicino a me. Ora dovevo pensare alla mia famiglia, pensavo. E l’ho fatto, ma non ce la facevo. Non potevo pensare di superare la morte di Fred, senza te accanto. Quando una sera di Luglio, dopo due mesi dalla battaglia, mi hai chiesto di venire un attimo in giardino con te, il mio cuore è tornato a battere come dopo la famosa partita di Quidditch. Mentre ci dirigevamo nel giardino della Tana, cercavo di pensare ad altro, pensavo ai miei genitori a cena da Bill e Fleur con i signori Delacourt. Pensavo a Percy, in giro per il mondo, per ritrovare sé stesso. Pensavo a George, solo nell’appartamento sopra il suo negozio, pensavo a Charlie, che era appena ripartito per chissà dove, pensavo a Ron e Hermione, che in soggiorno facevano finta di non amarsi follemente, ma di essere solo amici. Non riuscivo a pensare a te, Harry, e me, Ginny, da soli in giardino. Non riuscivo perché probabilmente tu volevi solo dirmi che avevi capito che non ero fatta per te e cose così. Ma questa volta volevo precederti, volevo mettere fine io alla storia, almeno avrei odiato me stessa e non te. Ero pronta. Ho detto che la mia memoria è fatta di immagini di noi due, ma ricordo chiaramente il tono della mia voce che diceva semplicemente il tuo nome, quel nome «Harry». Ancora ringrazio i geni di tuo padre che in quel momento si sono impossessati di te e ti hanno dato il coraggio e la determinazione di fregartene delle lacrime, che mi velavano gli occhi. Ricorderò sempre ogni secondo del tuo viso che si avvicina al mio. Delle tue labbra sulle mie. Il tuo sapore. Ricordo come ti buttai le braccia al collo, cercando di starti il più vicina possibile, ricordo come mi stringesti a me ed io a te. Le tue mani sui miei fianchi, sulla mia schiena, su nei miei capelli. E le mie che compivano lo stesso tragitto su di te. Mi ricordo come ci eravamo dimenticati di respirare. Quando ci staccammo e tu appoggiasti la tua fronte sulla mia, ricordo benissimo il sorriso e poi la risata liberatoria che si impossessò di noi. Potevamo essere felici, era la nostra occasione. Da allora i miei ricordi non sono solo immagini, ci sono un sacco di suoni e odori. Vorresti sapere quali sono i ricordi migliori dopo questo? Beh sicuramente c’è quel giorno in cui abbiamo fatto un picnic, in un parco a caso, dicendo ai miei che tu andavi da Teddy e io da una mia amica. Il picnic con i panini cucinati di nascosto e la torta che mia madre ti aveva dato per Andromeda e per Teddy. Come dimenticare quei baci che sapevano di cioccolato? Nulla a che vedere però con il ricordo di te sdraiato su di me, dimentichi del resto, del vento che aveva fatto volare via i tovaglioli. Il mio vestito, che avevo scelto con cura, per la prima volta, che cadeva a terra, tu a torso nudo, contro il sole, bello come un dio. La certezza  che ho letto nei tuoi occhi che era la prima volta anche per te. I primi movimenti, delicati, come a chiedermi il permesso. Le tue labbra su ogni singola parte del mio corpo. Ricordo che il dolore che mi sarei dovuta aspettare, non arrivò, o arrivò e io non lo sentii, troppo presa da te. La completa soddisfazione alla fine, insieme, finalmente alla pari. Non più la piccola Ginny Weasley e il grande Harry Potter. Quanto tempo siamo rimasti abbracciati sull’erba? Non lo so. So che ero felice, troppo. Avrei voluto dirlo a mia madre, ma io non volevo che lei sapesse della nostra relazione. Tu volevi dirlo ai miei, a mio padre, a tutto il clan Weasley, ma io avevo bisogno che fosse una cosa solo mia e tua, ancora per un po’. E poi ci sono ricordi di contorno. Il tuo ultimo anno a Hogwarts insieme, io ero la ragazza più invidiata della scuola, ma tu nemmeno te ne rendevi conto. Un’altra estate insieme. Il mio ultimo anno da sola, a vagare per il castello con la consapevolezza che ogni luogo sapeva di te. E poi, una sera d’estate, eravamo tutti alla Tana, come al solito, in veranda a bere qualcosa di fresco, tu ti sei alzato e hai chiesto a mio papà se era un problema che tu uscissi con me. Non gli hai chiesto il permesso, era il tuo modo di informarlo, ma io ho notato il tono che non ammetteva repliche. Tutti troppo sorpresi per dire qualcosa. Mia madre che ti abbraccia e che ti dice che sei uno di famiglia, ormai. E poi, Harry, il giorno in cui mi ha chiesto di vivere insieme, qui nella casa ristrutturata dei tuoi genitori a Godric’s Hallow. E ora, Harry, mentre ti guardo ancora perso nel mondo dei sogni, nel letto, sdraiato di fianco a me, non posso fare a meno di guardare l’anello sul mio anulare e ricordarmi di quando avevo solo sedici anni e mi svegliavo ogni mattina sognando questo momento. Fra poche settimane sarò ufficialmente Ginevra Weasley Potter. Sarò tua per sempre, ma, in fondo, lo sono sempre stata. Ecco Harry a cosa penso, quando me lo chiedi e io dico niente. Ricordo. Ricordo di me, di te. Ricordo di noi. 

   
 
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