“
EVAAAANNSSSS!!!”
No. Non di
nuovo. Per favore. Basta. Qualcuno lo fulmini ora. Avevo tra le mani il
libro
di Pozioni e il mio libro preferito, nella Sala Comune, mentre Mary
ripassava
Pozioni. Stavamo sedute sulle poltrone, in santa pace, a leggere. Ma
ovviamente
lei ridacchiò rumorosamente. Traditrice. Mi girai pronta per
esibire il mio
sguardo peggiore.
“
Potter, ti
prego, non nella Sala Comune” chiesi. Eccolo lì:
Potter, Black, Remus e Minus.
Basta, mi avevano stancato. I Malandrini, si facevano chiamare.
Praticamente, i
ragazzi più popolari di tutta la scuola.
Potter mi
guardò con quello stupido sorriso che gli inarcava le
labbra. Black ovviamente
era appena dietro di lui. Non potei non scorgere la faccia di Mary: era
estasiata. Wow, il grande Sirius Black era lì vicino. Che
cosa straordinaria.
Io non ci dormirei la notte. Peter e Remus erano ancora più
dietro a quei
grandi miti di Potter e Black. Probabilmente si vergognavano. O forse
sapevano
che avrei preso a insulti Potter. Bravi, ragazzi, avete fatto tombola.
“
Ormai
dovresti saperlo, Evans, che ogni momento è
buono!” esclamò.
“ Sono
contenta, ora vattene” risposi io seccata. Mi
sfilò il libro dalle mani.
“ Che
cosa
leggi?” chiese guardando la copertina.
“
DAMMELO,
POTTER!
“ No,
qui
non c’è scritto ‘ Dammelo,
Potter!’, ma c’è scritto
‘Romeo e Giulietta’! Da
quando sei così romantica, Evans?” chiese
provocante. Mi alzai di scatto,
facendo cadere l’altro libro sul pavimento. Ma lui si
allontanò. Mi diressi
verso di lui a passo di marcia.
“ Oh, ma quale
luce irrompe da quella finestra lassù?”
recitò leggendo aprendolo.
“ Essa
è l'oriente, e Giulietta è il sole. Sorgi, bel
sole, e uccidi l'invidiosa luna già malata e livida di
rabbia, perché tu, sua
ancella, sei tanto più luminosa di lei!”
finì. Afferrai il libro dalle sue
mani.
“ Ma
che versi romantici!” gridò Black. Lo fulminai
con lo sguardo.
“
Taci, Black!” dissi. Al diavolo le future proteste
di Mary. Black era solo uno stupido presuntuoso.
“ Bei
versi, davvero. Non pensavo di vivere così a
lungo da poter vedere il tuo lato sentimentale, Evans!”
osservò James.
Risata generale da tutti i Malandrini, tranne ovviamente da Remus.
“
Giulietta e Romeo, idiota! È poesia! L’ha scritto
un
uomo chiamato Shakespeare, un poeta Babbano che…
“ Dai
che lo conosco! Ok che era Babbano, ma mia madre
ne va matta e…
“ E
allora saprai che non è roba per soliti idioti
come te!” risposi voltandomi. Lui mi prese un braccio.
“
Perché secondo te sono un idiota, Evans?” chiese.
Mi
tolsi dalla sua presa.
“
Vorresti negarlo? Scommetto che non hai neanche
capito quello che hai letto!” replicai.
“
C’è
scritto che questa Giulietta è come il sole per quanto è bella
e che supera di
gran lunga la luna, che probabilmente sarà
un’altra ragazza. Insomma, sta
dicendo che Giulietta è meravigliosa. Anche se, secondo me,
questo Shakespeare
non aveva mai visto te” affermò serio. Non captavo
ironia nella sua voce.
Infatti i Malandrini cessarono di ridere. Guardai Potter. Nei suoi
occhi
leggevo… non so, una sorta di malinconia. Che voleva dire?
Mi stava prendendo
in giro?
“ Sei
un
idiota, Potter” dissi sottovoce.
“
Però ci ho
azzeccato, vero? È questo il senso di quello che ho
letto?” chiese come un
bambino. Che voleva sentirsi dire? Tutti i Malandrini osservavano la
scena,
quasi stupiti. Mary anche aveva smesso di leggere.
“
Sì, ci hai
azzeccato, contento?” chiesi. Potter sorrise. Quando
sorrideva era molto bello,
dovevo ammetterlo. Aveva un sorriso malandrino, sì.
“
Molto
contento di averti impressionato!” ammise. Volevo davvero
ucciderlo. Mi voltai
tenendo il mio libro tra le mani. Quando mi fui riadagiata sulla
poltrona, i
Malandrini erano scomparsi. Strano. Guardai il libro. “
Pozioni Avanzate”…
cosa? Ma…
“
Lily…”
disse Mary porgendomi un libro. “ Giulietta e
Romeo”.
“ Ti
è
caduto mentre ti alzavi. Potter ha letto dal tuo libro di Pozioni
Avanzate. Non
ha mai aperto ‘Giulietta
e Romeo’. È
sempre stato qui per terra” affermò. Era vero.
Avevo strappato a dalle mani di
Potter il mio libro di Pozioni. Ma allora…
“ Come
faceva Potter a sapere i versi di Shakespeare?” chiesi io
sorpresa. Mary scosse
la testa.
“ Non
ne ho
idea” dichiarò.
Per quanto
mi sforzassi, Potter per me rimaneva un oscuro mistero.