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Autore: LoveSmile    18/04/2011    1 recensioni
Negli ultimi tempi ormai, Ron era diventato un uomo geloso e violento. La minacciava con quel pugno alzato, nonostante non avesse mai avuto il coraggio di usarlo.
Credeva sempre che lei avesse un altro uomo. Ma andiamo, perchè avrebbe dovuto? Lei lo amava. Anche se ultimamente la spaventava, lei non aveva avuto il coraggio di lasciarlo; non ci riusciva.
Lo amava da troppo tempo ormai, e il solo pensiero le faceva mancare il respiro.
Era solo un periodo - si convinceva. Anche se il "periodo" durava dal loro matrimonio.
Tratto dal primo capitolo: "Gelosia."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Camminava spedita verso casa. Quando si accertò di essere sola però, si infilò in un piccolo cunicolo e scomparve con un flebile pop.
Giunta sul vialetto della sua casa, entrò.
Lui la stava già aspettando. Seduto al tavolo della cucina, picchiettava l'indice sul tavolo, impaziente.
<< Ciao amore. Scusa se ho fatto tardi, ma.. >>
<< Dove DIAVOLO sei stata? >> l'aggredì lui.
<< Ron, ero al lavoro. >> puntualizzò con un pizzico di sarcasmo.
Le si avvicinò pericolosamente, la mano stretta a pugno.
<< Sono stanco di questi continui ritardi! Mi nascondi qualcosa?? Perchè se è così io.. >>
<< Caro, ho fatto soltanto alcuni straordinari. Ti prego, calmati.. >> cercò di infondere sicurezza che lei stessa non aveva.
<< Va bene. >> si rilassò finalmente << Avvisami la prossima volta. >> concluse con un grugnito.
Hermione trasse un sospiro di sollievo. Per un attimo aveva creduto che potesse aggredirla. Il solo pensiero la fece rabbrividire. Negli ultimi tempi ormai, Ron era diventato un uomo geloso e violento. La minacciava con quel pugno alzato, nonostante non avesse mai avuto il coraggio di usarlo.
Credeva sempre che lei avesse un altro uomo. Ma andiamo, perchè avrebbe dovuto? Lei lo amava. Anche se ultimamente la spaventava, lei non aveva avuto il coraggio di lasciarlo; non ci riusciva.
Lo amava da troppo tempo ormai, e il solo pensiero le faceva mancare il respiro.
Era solo un periodo - si convinceva. Anche se il "periodo" durava dal loro matrimonio.
I primi mesi erano stati fantastici; avevano viaggiato in posti meravigliosi e ogni giorno era sempre più entusiasmante.
Tornati alla vita di sempre però, Ron si era rivelato per quel che davvero era: un uomo estremamente geloso.
Esser stato all'ombra di Harry Potter per tutti quegli anni, non aveva di certo giovato al suo carattere, ma Hermione non si aspettava un comportamento così immaturo.
La aspettava impazientemente a casa e, una volta, la seguì.
Mentre camminava lemme lemme verso un bar, per una pausa caffè, si accorse di un uomo che non la perdeva di vista. Indossava un cappuccio e Hermione non riusciva a scorgere il viso. Così, giunta in un posto deserto, si nascose e gli tese un'imboscata, la bacchetta alla mano. Il cappuccio gli cadde e rivelò il volto di Ron.
Hermione rimase non poco sconcertata da quell'accaduto. L'aveva seguita.
Ormai erano passati 5 anni. Quanto ancora avrebbe dovuto sopportare questo comportamento?
Scossa da questi pensieri, si diresse verso il bagno per una doccia rinfrescante.
Indossato il suo solito pigiama estremamente casto (un regalo di Ron), andò a letto.
Lui la stava aspettando naturalmente e, con riluttanza, si mise a sedere.
<< Mi dispiace per oggi. >>
<< Non importa, hai ragione. >>
Ottenuta la risposta che voleva, Ron si accasciò sul letto e cadde in un sonno profondo.
Hermione, al contrario, stava con gli occhi rivolti al soffitto, senza riuscire a dormire.
Dove aveva sbagliato con lui? Cosa l'aveva indotto a diventare così geloso?
L'indomani avrebbe preparato una cenetta romantica, per dimostragli il suo amore.
Rincuorata da questi pensieri, sprofondò anche lei in un sonno senza sogni.
 
*
Si svegliò di soprassalto, la fronte imperlata di sudore.
Lo sapeva, lei lo tradiva. L'aveva capito dal suo comportamento.
Era con un altro uomo, in questo momento.
Si voltò di scatto e la luce della luna che filtrava dalla finestra, rivelò il volto addormentato di Hermione.
Era solo un sogno, solo un sogno..- si ripetè sollevato.
Rimase a guardarla per un altro po'. Era così bella.
Senza poter resistere, le accarezzò il viso.
Le sue ciglia vibrarono e un secondo dopo, aprì gli occhi.
<< Che succede? Tutto apposto..? >>
<< Shhh. Dormi amore. >> la tranquillizzò.
Con un cenno impercettibile della testa, annuì e richiuse gli occhi.
Ron la seguì a ruota e, finalmente, si riaddormentò.
 
 
 
La luce filtrava insopportabile dalla finestre ed Hermione fu costretta ad alzarsi.
Ron stava ancora dormendo e, con un leggero grugnito, si girò dall' altra parte.
Ben lieta di non averlo svegliata, si diresse verso la cucina, per preparare il caffè. Lo preparò anche per lui, ma non lo mise nella tazza, si sarebbe raffreddato.
Dopo essersi sistemata in bagno -neanche un filo di trucco, ovviamente- partì in auto verso la banca.
Giunta a destinazione, entrò e si dileguò dietro alla sua scrivania.
<< Buongiorno, Hermione. >> la salutò cordialmente il suo collega.
Ricambiò con un sorrisetto nervoso e si rituffò nel lavoro.
La stanza era silenziosa. L'unico rumore che si sentiva era il picchiettare delle dita sulla tastiera del computer.
Improvvisamente, qualcuno bussò alla porta ed Hermione balzò dallo spavento.
Dopo aver risposto flebilmente <>, chinò nuovamente la testa sulla pila di fogli che sovrastava la sua scrivania.
Senza alzare lo sguardo, aspettò che la persona si sedette.
<< Vorrei chiedere un prestito. >>
<< Molto bene. Lei è..? >> sorrise Hermione sempre con la testa china.
<< Malfoy.. Draco Malfoy. >>
Alzò finalmente lo sguardo, spaventata dal nome che aveva appena udito. Non era vero, doveva essere un'altra persona.
Sperando di aver capito male, guardò finalmente l'uomo seduto sulla sedia e la sua paura si concretizzò.
<< Tu?! >> esclamarono all'unisono.
<< Che ci fai qui?! >> urlò lei, la voce un po' troppo alta.
<< Beh, mi pare di avertelo già chiarito. Sono qui per un prestito. Hai qualche problema di udito? >> le disse con la sua solita punta di sarcasmo.
<< E perchè TU, avresti bisogno di un prestito? >> chiese Hermione, scandalizzata.
<< E ti pagano per questo? >>
<< Scusa? Non capisco >> rispose spaesata.
<< Ti pagano per immischiarti nei fatti dei tuoi clienti? é inclusa nell'offerta la tua sfacciataggine? >>
<< Come.. Tu.. Non sei un mio cliente! >> gridò, rossa di rabbia e umiliazione.
<< Sì che lo sono. E se non ti dispiace, avrei fretta, quindi possiamo sbrigarci? >> sbuffò annoiato.
Sconcertata, si rimise a sedere e continuò il lavoro.
Gli chiese i dati, che già conosceva, e alzò lo sguardo ogni 5 secondi per scrutarlo e gettargli un'occhiataccia.
La noncuranza di Malfoy era oltremodo irritante.
Finite le pratiche, si alzarono entrambi.
Sembrava, deciso a stringerle la mano. A lei.
Hermione continuava a soffiare come un gatto, quindi Draco abbandonò la precedente idea.
Uscì semplicemente, lasciando Hermione basita e piena di domande.
  
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