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Autore: Samari    18/04/2011    2 recensioni
Marge sospira e lascia che il suo capino colmo di petali bianchi venga spostato dal vento in un'altra direzione.
Eppure le sembra importante, il fatto che tutte le margherite del grande prato stiano pian piano perdendo la testa. Letteralmente. Quando Gary lo scoprirà (e lo scoprirà) darà di certo la colpa a lei, per non averlo avvertito in tempo. E' strano essere la minore di dieci margherite gemelle. Non capisce ancora perché la responsabilità di avvisarlo in caso di catastrofi è stata affidata proprio a lei.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nulla è impossibile, a parte la morte
Le margherite, si sa, hanno un modo tutto loro di vivere il dolore .



-Gary, Gary!-

-Che c'è?-
-Tua madre è morta.-
-Oh. Non importa, prima o poi moriamo tutte.-
-Anche tua zia è morta.-
-Ah. Beh, idem come sopra.-
-Anche Rita è morta.-
-Ci penseremo domani ad appendere i necrologi sullo scivolo, adesso va'-
-Ma...-
-Niente “ma”, Marge, sono molto impegnato. Lo sai.-
Marge sospira e lascia che il suo capino colmo di petali bianchi venga spostato dal vento in un'altra direzione.
Eppure le sembra importante, il fatto che tutte le margherite del grande prato stiano pian piano perdendo la testa. Letteralmente. Quando Gary lo scoprirà (e lo scoprirà) darà di certo la colpa a lei, per non averlo avvertito in tempo. E' strano essere la minore di dieci margherite gemelle. Non capisce ancora perché la responsabilità di avvisarlo in caso di catastrofi è stata affidata proprio a lei.
-Gary si arrabbierà, Marge. Dovresti essere più decisa nell'affrontarlo.-
-Oh, sta' zitta Becks.- Marge non la sopporta, Becks. Le avrebbe già staccato lo stelo a morsi, se non lo avessero avuto in comune. Sempre con quell'aria da maestrina anche se è la penultima tra le dieci. Becks la ignora e continua a parlare da sola, insultandola ripetutamente per il suo essere così insicura, in presenza di Gary.
Solo in presenza di Gary perché, si sa, in realtà Marge è molto sicura di sé.
-Marge- il giovane fiorellino si irrigidisce sullo stelo.
-S-sì, Gary?-
-Ho appena trovato la testa di Rita. Sapresti spiegarmi perché qui c'è la sua testa, se abita dall'altra parte del prato?- Marge sa per esperienza che quando usa quel tono gentile (troppo gentile, per i canoni di Gary) vuol dire che, dopo, la rabbia sarà direttamente proporzionale.
-Ehm...te l'avevo detto che Rita era...ehm...deceduta, no?- i petali di Gary si tingono appena di rosso. L'ira cresce dentro il suo stelo robusto.
-Certo che me l'avevi detto, Marge cara. Ciò che hai tralasciato di riferirmi è che è stata decapitata!- cominciano le urla.
Sospira, Becks, tentando di mantenersi il più lontano possibile dalle litigate persistenti delle due giovani margherite. Eppure tutto ciò è naturalmente impossibile, avendo anche lei avuto la sfortuna di essere nata appiccicata alle gemelle. In particolare, quella più vicino a Gary e Marge. In quel momento, desidererebbe moltissimo essere figlia unica.
Eppure, quella strana coincidenza che aveva fatto sì che tutte e dieci nascessero assieme, condividendo lo stesso gambo si stava rivelando un po' una fortuna.
-Vedi Gary, io ho tentato di dirtelo, ma tu e la tua mania di non dare retta alle persone me lo avete impedito!- Strilla Marge, il vento che la fa oscillare qua e là mentre tenta invano di rimanere stabile.
-Io sono il fiore più accomodante e comprensivo dell'intero Prato, e questo lo sai molto bene Marge!- Gary gonfia i petali in modo tale da assumere una posizione minacciosa. Trattiene a stento una risata, Marge. Gary accomodante e comprensivo?
E da quando? Semmai vanitoso, narcisista ed approfittatore, tutto il contrario di come si è appena definito. Eppure china il capo, la corolla di petali folta che accompagna il movimento: -Sì, Gary, lo so.-
Alle sue spalle, sente chiaramente la risatina di Becks farle eco.
E sa di essere ripetitiva, ma non la sopporta.
Gary fischia soddisfatto, dimenticando per una attimo la discussione appena iniziata.
Ama quando gli si dà ragione, perchè è estremamente convinto di meritarla. Sempre.
Anche Marge finge che non sia successo nulla, ora più preoccupata per le sorti delle povere margherite del Grande Prato.
Ha paura che prima o poi, quella sorte tocchi anche a loro, e ciò la preoccupa, sebbene le sorelle non ne sembrino minimamente turbate.
-Ehi Marge?- sbuffa, voltandosi per constatare che quella è la voce di Dina, la sorella più chiacchierona e stressante di tutte le margherite.
-Che c'è Dina?-
-Tu sai perchè quasi tutte le margherite del prato sono state decapitate, tranne noi?-
-A dire la verità no. Credo che l'assassino abbia preferito cogliere i fiori più belli, tralasciando noi che siamo...meno belli, ecco.-
-Ah...- Dina pare soddisfatta della risposta. Indugia un po', prima di lasciare che il vento la rivolga verso il sole.
Marge sospira, domandandosi per l'ennesima volta perchè tocchi sempre a lei dare spiegazioni alle sorelle.
-Marge?- le foglie della più giovane delle gemelle vibrano di irritazione.
-Sì, Dina?- sibila a denti stretti.
-C'è un gigantesco affare che ti sta per spiaccicare.- esclama tranquilla Dina, per poi a volgere il capo verso Becks. Marge guarda in alto. In effetti un enorme radice giallo fosforescente (dalla forma piuttosto bizzarra, a dir la verità) le copre il sole e si avvicina sempre di più. Si stringe nelle foglie, indifferente. Le radici non sono poi così pesanti, alla fine.
Marge però si sbaglia. Come al solito, direbbe Gary .
Infatti, quando l'enorme “radice” si abbatte su di lei il suo pezzo di stelo si lacera, facendo sì che si stacchi dalle altre margherite. Poi, veloce com'è venuta, la pianta mutante se ne va, lasciando che la luce torni a sfiorare il corpicino sdradicato di Marge.
Sente delle urla. Dina. James. Jessie. Catherine. Poi subito il silenzio.
Sa che la sua vita deve volgere al termine, ma non vuole lasciare il Grande Prato prima di aver controllato le condizioni dei superstiti.
Si alza, reggendosi appena sullo stelo mutilato. E vede.
Vede Gary che ondeggia tranquillo al vento.
Vede Becks che parla al cellulare con una zia francese.
Vede Kat che si lima le punte delle foglie.
Vede Giosuè che recita poesie del suo omonimo per corteggiare giovani margherite.
Gli dà dello scemo, prima di cadere a terra, perché con “Pianto antico” ci puoi corteggiare solo un morto, dice. Nessuno, apparentemente, si è accorto delle sue condizioni. Sorride dolcemente prima di addormentarsi per sempre.
Non ci aveva mai pensato ma, infondo, le margherite hanno proprio un modo strano di vivere il dolore.




Certe volte ci si ritrova ad uscire con un amico e a decapitare tutte le margherite del prato per confezionarne inutili coroncine che dureranno un giorno, senza pensare che magari anche esse hanno una vita.
oppure, nel giardino della propria scuola, sbocciano fiori geneticamente modificati, che addirittura in dieci condividono lo stesso stelo.
ed è in momenti come questi, che due menti pazze fondono insieme le loro esperienze, per dare vita ad una fic altamente fuori di testa.
Ma dopotutto...la pazzia è sottovalutata ;D
  
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