Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: piccolalettrice    18/04/2011    11 recensioni
"...Lo fissai sbalordito. Se diceva la verità eravamo in pericolo. Se diceva la verità allora tutti i miei attacchi erano colpa sua. Se diceva la verità Talia aveva fatto bene a fare quello che aveva fatto. Se diceva la verità voleva dire che eravamo stati traditi di nuovo. Se diceva la verità tutte le cose successe negli ultimi tempi avevano trovato un’unica spiegazione: lui."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Solo intuendo'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
SPAZIO AUTRICE:
lo so, lo so sono in ritardo... ma questo cap è IL cap.
Volete sapere il perché? Leggete, non vi dico nulla (muhahaha)
Altra cosa... ho pronto un capitolo Percabeth che doveva annettersi a questo, ma siccome non c’entra proprio un fico secco nemmeno se divido il cap in due ho deciso di fare un altro cap.
Inoltre non so se continuare con Talia e Luke o mettere il suddetto capitolo, perché non vorrei “spezzare”la trama... ma vedrò poi.
Va bè, spero vi piaccia come a me è piaciuto scriverlo.
Un bacio
piccolalettrice
 
 
 
16- Luke si da alla fioricoltura.
 
Mi sembravano passate ore da quando eravamo rimasti chiusi nel cassonetto.
Tra la puzza e le cose che ogni tanto si muovevano sul fondo non sapevo cosa fosse peggio.
Forse in cima alla lista delle cose sgradevoli c’erano i battibecchi dei miei due adorati compagni di pattumiera:
“ Ahi! Grover!” fece Clarisse con aria indignata
“che vuoi?”
“mi hai tirato un pizzicotto!”
“non sono stato io!”
“certo e chi è stato? Lo Yeti?”
“qui dentro potresti trovarci pure lui” disse il satiro con quella che, siccome era buio pesto, intuii essere una smorfia di disgusto.
“divertente... non farlo mai più”
“ma non ero io!”
“sei un vero idiota, ragazzo-capra!”
“senti chi parla!”
“porta rispetto ad una figlia di Ares, altrimenti...”
“che fai? Mi uccidi?... magari così non mi toccherebbe sopportare la puzza che c’è qui!”
“se vuoi ti accontento!”
“E BASTA!” urlai esasperata!
Quei due mi facevano montare un nervoso... era già abbastanza brutto essere seduta su sacchi dell’immondizia e la loro puzza, al buio, da quasi due ore, con strane... cose... che ti strisciavano intorno ai piedi di tanto in tanto... in più ci si mettevano loro!
Chissà dov’era in quel momento Luke... magari mi stava cercando, all’inizio del vicolo, magari era lì accanto alla mia prigione puzzolente...
E forse era anche preoccupato... anzi lo era di sicuro, conoscendolo.
Ma cosa potevo farci? Nessuno avrebbe aperto un cassonetto rumoroso per paura di ritrovarsi a faccia a faccia con un barbone ubriaco o che so io...
Ero condannata all’ergastolo tra i sacchi dell’immondizia; la fine di una semidea, la figlia di Zeus, tra l’altro!
Ma il mio dolce paparino non poteva intervenire? Tanto per concedermi almeno una degna sepoltura... mi sarebbe tanto piaciuto morire in modo normale, possibilmente al più tardi possibile...
E adesso mi ritrovavo a soccombere lentamente dentro un cassonetto!
Ma di chi era stata la brillante idea?!
in quel momento mi venne voglia di strozzare Grover, che belava disperato qualcosa riguardo alla luce del sole e a quanto gli mancasse.
Clarisse al suo fianco batteva la punta del piede sulla parete di lamiera con sempre lo stesso ritmo che ricordava vagamente una canzone di...
“ti piace Hilary Duff?” le chiese Grover
“eh?”
“stai battendo il piede a tempo di una sua canzone”
“oh, non posso dire che mi facci impazzire ma non è...”
“io adoro Hilary Duff!”
La figlia di Ares lo guardò come se fosse un decerebrato, poi disse:
“tu hai seri problemi, capra”
Il satiro intanto si mise a suonare con quel suo stramaledettissimo flauto.
Ecco, in quel momento era tutto davvero perfetto.
 
Dopo circa un quarto d’ora di note stonate e spappolamenti di cervello da parte mia e di Clarisse qualcosa attirò la mia attenzione sotto all’assordante rumore del flauto: “toc”
“zitto un secondo, Grover” gli dissi.
“ehi, la mia musica non è poi così male!”
“sta’ zitto per favore, sto cercando di...” un altro di quei “toc” “l’avete sentito?”
“toc”
“che cos’è?”
In risposta alla domanda di Clarisse arrivò un potente colpo sulla parete dietro la mia schiena, io mi spostai in fretta finendo in braccio ai miei compagni, guardai spaventata la parete del cassonetto staccarsi dalla struttura, per lasciar filtrare uno spiraglio di luce aranciata.
Libertà!
I sacchi rotolarono fuori ed io uscii con loro.
Quello che vidi mi lasciò basita. Un uomo in tuta da trekking, con un caduceo in mano.
-Per la barba di Afrodite, puzzi come una fogna figlia di Zeus – disse una vocetta proveniente dal caduceo. Fissai il bastone e vidi due serpenti arrotolati attorno a tutta la sua lunghezza.
-no, Martha, puzza come un TOPO di fogna... magari ne ha preso qualcuno per me!- disse il secondo rettile, sibilando nella mia direzione.
Dietro di me anche Clarisse e Grover uscirono.
“Divino Hermes?”fece Grover a bocca spalancata.
“in tutto il mio splendore!”
“ma che... cosa...?” balbettai
“oh, Talia, non ci crederai... ma mi hanno pregato di fare qualcosa per... uhm, la tua condizione o quella che lui credeva fosse la tua condizione... non potevo restare con le mani in mano” ridacchiò

_Se non le racconti tutta la storia non può deridere quell’idiota di tuo figlio- disse Martha
_
Già... e dovevi vedere come si teneva stretto quelle piantine!-
“non prendete in giro mio figlio!” sibilò il dio e le due bisce si zittirono
“suo figlio?! Piantine?!... ma che  sta succedendo, porco Zeus?!” urlò Clarisse molto educata, come sempre...
-figli di Ares... sempre così sgarbati... mai che mi portino un topo!-
- pensi solo a mangiare, George... è per questo che Hermes preferisce  me!-
“ancora con questa storia?! Va avanti da secoli, ormai!” urlò Hermes ai due, poi si rivolse a me con un sorrisetto furbo:
“credo che mio figlio ti spiegherà un po’ di cose, ma tu farai bene a raggiungerlo...”
“ma...”
“ la carrozza vi attende, madame” fece lui, indicando tre pegasi che planarono verso di noi.
“ma...”
“sanno già la strada, vi porteranno da Luke”
“ma...”
“ma cosa?”
“scusi, divino Hermes... ma non ci capisco molto...”
“appena vedrai mio figlio capirai” sospirò “sei una brava ragazza, Talia”
Io? Una brava ragazza? Lanciai un’occhiataccia ad Hermes, senza capire.
“eh?”
“sei una brava ragazza, la degna figlia di tuo padre... sarai un’ottima nuora”
Nuora?!
“co-come scusi?”
“adesso andate, quei cavalli non vi aspetteranno in eterno” ci sospinse verso i pegasi, i quali, non appena salimmo, si alzarono in volo
“... salutatemi Luke!” urlò il dio
-e portatemi dei topi!- ingiunse George, prendendosi una testata da Martha.
Guardai quell’assurda figura rimpicciolirsi fino a diventare un puntino scuro.
Cos’era quella storia della nuora?!
 
 
POV
 
Ormai era buio, la notte era calata sopra la mia testa e nella mia vita.
Niente aveva più senso, ormai.
Avrei potuto tornare il mostro che ero per quanto mi riguardava, tanto non avevo più nemmeno un briciolo di... lei.
Sì, perché quella parte di me che aveva voluto riscattarsi rendersi migliore lo aveva fatto solo per lei e con la sua morte anche io, in un certo senso, ero morto.
Fissai di nuovo quelle piantine delicate.
Non le somigliavano, non le rendevano giustizia.
Lei era bella, forte, unica... nulla a che vedere con il delicato bocciolo bianco che avevo tra le dita.
Ma lì era racchiusa la sua anima e quindi avrei conservato e curato quelle piantine a costo della mia stessa vita; erano tutto quello che mi rimaneva di lei.
Fortunatamente i miei compagni di viaggio avevano capito che dovevano lasciarmi in pace, nella mia tristezza.
Era stata una tortura rispondere “tutto bene” alle loro preoccupazioni.
Non era “tutto bene”, non lo era per niente.
Adesso che Morfeo era calato su di loro potevo annegare nel mio dolore.
La sua immagine mi era impressa nelle palpebre, così nitida da fare male.
Il suo nome mi assordava i timpani, sentivo solo e soltanto quel dolce suono.
Percepivo la sua stretta decisa sulla spalla, le sue mani affusolate che mi scrollavano dolcemente. 
Il pensiero che era tutto quanto frutto della mia immaginazione mi faceva morire.
Inspirai, per sentire il suo profumo, sperando che la mia mente ne avesse conservato le note.
Ma evidentemente non era così; un odore pestilenziale di fogna mi bruciò le narici, facendo contrarre i miei lineamenti in una smorfia di disgusto.
Aprii gli occhi, sorpreso.
Ma quelli, infami, volevano continuare a guardare il suo ricordo, le orecchie volevano sentire la sua voce e la pelle voleva sentire il suo tocco elettrico.
“Luke, ti senti bene?”
Com’era bella, com’era reale.
Allungai una mano per sfiorarle il viso, e mi sorpresi nel sentire la scossa famigliare che prendevo ogni volta che la toccavo.
“Luke?”
“Talia... sembri così vera”
“sembro che?”
“sembri qui, davanti a me”
“sono qui davanti a te, idiota”
Era davvero un ricordo realistico.
Strizzai le palpebre, era un’immagine davvero  troppo reale... e se lo fosse stato davvero?
“Talia? Sei tu?”
“e chi altro dovrei essere?”
Mi alzai di scatto, fissandola ancora per un istante, la pelle chiara, punteggiata di lentiggini, i capelli neri scompigliati e gli occhi di quel blu troppo intenso, che in quel momento mi guardavano straniti.
Era davvero lei.
Le preghiere fatte a mio padre l’avevano riportata da me.
“sei viva” dissi, in tono neutro, troppo sorpreso persino per manifestare tutta la mia incredula felicità.
“Direi di sì” fece mezzo passo indietro come se stesse parlando con uno squilibrato.
Alla fine non resistetti e l’abbracciai.
“sei viva” ripetei.
Lei si scansò per guardarmi negli occhi.
“Ti senti bene?”
“sei viva!”
In quel momento tutta la sorpresa che avevo dentro strabordò, rompendo ogni confine, ogni senso logico, ogni timor e ogni paura.
 la abbracciai di nuovo, sollevandola da terra.
“LUKE, CHE STAI....?!”
Non le lasciai il tempo di finire che, troppo entusiasta di averla tra le braccia, la baciai.
  

   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: piccolalettrice