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Autore: _Emanuela_3    18/04/2011    1 recensioni
Una nuova vita in un paese perso tra le montagne…un passato da scoprire e un futuro da (ri)scrivere. Quando il mondo sembra sparire sotto i piedi si può trovare la forza per RICOMINCIARE?
[…]
I nostri occhi si cercano nella folla, finalmente si trovano, attratti come calamite.
Come se legati da una strana alchimia ci avviciniamo l’uno all’altra, fino a raggiungerci al centro della sala.
Ancora incatenati con lo sguardo ci sorridiamo.
_: Ciao…
I: ciao
_: così avevi ragione a dire Ricomincio da me…ci sei riuscita.
Lo guardo e riconosco nei suoi occhi la mia stessa paura. Ma è un attimo. Rapita dal sua sguardo cadono tutti i miei timori, le mie finte-certezze, le mie barriere…e come se aspettassero di uscire da tempo le parole scivolano via dalle mie labbra:
I: No..avevo torto marcio- sorpreso spalanchi gli occhi, ti sorrido e prendo fiato- la verità è che TI AMO, da sempre…la verità è che Ricomincio da NOI…
[…]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Capito 4

 

So take these words
And sing out loud
'Cause tonight's the night
The world begins again

Goo Goo Dolls- Better Days

 

C’è un tempo per parlare, per amare, per sognare. Adesso è arrivato per me il tempo di cambiare, o meglio il tempo di ricominciare!

Con questo pensiero spengo la luce del mio appartamento nel centro di Roma, due trolley, un valigione  e qualche scatolone da mettere in macchina e sono pronta.

Così mentre Roma e il resto del mondo si preparano a festeggiare il nuovo anno io sfreccio con la mia mini verso l’autostrada.

La mia play-list mi tiene compagnia mentre il paesaggio intorno a me cambia , si iniziano a vedere le prime montagne dai cocuzzoli innevati, il termometro scende a -1 e la strada diventa sempre più curvilinea.

Do uno sguardo veloce all’orologio che segna la mezzanotte, ben venuto 2011!

Una lacrima lenta, morbida come una carezza, si fa strada sul mio viso, mentre i ricordi riaffiorano…

 

 

*31.12.2009

 

P: Sarà per sempre, te lo giuro.

I: per sempre…

Poi quel bacio, lento e passionale,  testimone sella nostra promessa. *

 

 

Sorrido amaramente, al suo per sempre non ci ha creduto neanche un ora…ma adesso basta pensarci, basta.

Decido di fare tutta una filata senza fermarmi a nessun autogrill e dopo due ore e mezza circa eccomi giunta ad Acciano, in Abruzzo, un paesello costruito su una montagna che non arriva a settecento abitanti.

Dalla piazza intravedo casa, una villetta su tre piani dove dovrò vivere da sola.

Fermo la macchina e scendo, l’aria gelida mi provoca dei brividi lungo tutto il corpo, o forse sono i ricordi dei giorni passati in questa casa con tutta la famiglia.

Cerco la chiave ed apro la porta, una flebile luce giunge dalla cucina, è il cammino che brucia due ciocchi di legna. Mi complimento con me stessa per aver chiamato Renato chiedendogli  di riscaldarmi la casa.

Torno fuori a scaricare i bagagli e posteggio in uno spiazzato vicino alla casa, pregando che la notte non geli la strada.

Mi scopro stanca così dopo aver messo altri due ciocchi nel cammino mi sdraio sul divano in cucina, coperta da un piumone mi lascio sopraffare dal sonno.

La mattina non tarda ad arrivare e alle otto sono già in piedi pronta per iniziare la giornata.

Mi preparo un caffè e proprio nel momento in cui la tazzina fumante sta per sfiorare le mie labbra…DRRRRRRR…suonano alla porta!

Poso la tazzina e vado ad aprire. Trovo ad attendermi un uomo sulla cinquantina dalla faccia simpatica che riconosco essere Renato!

R: Guarda guarda la ragazzina che dava filo da torcere a tutti come è diventata!

I: Renato! Ti trovo benissimo!

R: Alessandra sei la solita bugiarda!  -scoppiamo a ridere tutti e due! Quante gliene combinavo da bambina!-è strano ritrovarci uno di fronte all’altra dopo tanti anni!

I: Entra si gela sulla qui fuori.

Lo faccio accomodare dentro sperando che non noti il caos che ci circonda.

R: sempre ordinatissima è! – dice sorridendomi-

Come non detto!

I: certi vizzi sono duri a morire!

R: come stai ragazzina? E non dirmi bene perché tanto non ti credo!

Sorrido lievemente, quest’uomo mi ha sempre capita con un solo sguardo, ricordo che da piccola ho desiderato spesso che fosse lui mio padre.

I: Bè diciamo che sono in ricostruzione!

R: devo andare a spaccare la faccia a qual romano?

È sempre stato così protettivo e dolce con  me.

I: No tranquillo me la sono cavata da sola! –come sempre, vorrei aggiungere.- tu invece come stai? Hai messo la testa apposto?

R: Che ragazzina impertinente! – si finge offeso ma tanto lo so che sta sorridendo sotto i baffi- E tanto per la cronaca ho messo la testa apposto e ho trovato una donna con cui spero di passare il resto della vita..

I: è fantastico e non vedo l’ora di conoscere la fortunata! –sono sincera-

R: o bè non dovrai aspettare molto sei invitata a pranzo da noi e non accetto un no come risposta.

È sempre il solito!  consapevole che sarebbe capace di caricarmi in spalla e portarmi a casa sua di peso accetto l’invito.

Dopo essermi lavata indosso un maxi maglione con un pantacollant pesante ,stivali fino a sotto il ginocchio e sono pronta.

Prima di andare da Renato prendo la macchina – che fortunatamente parte al secondo colpo- e la porto in piazza, meglio non sfidare la fortuna.

Scendo a piedi e poco prima di casa mia trovo quella di Renato, una struttura su due livelli in stile con le vecchie case del paese. Suono alla porta e un ragazzo moro dagli occhi verdi viene ad aprirmi.

 

 

DAVIDE  

Quando ho saputo che Alessandra si sarebbe trasferita qui non ci potevo credere, lei mia spina nel fianco, la mia piccola scheggia che ho tanto amato e tanto detestato stava per tornare nella mia vita, improvvisamente così come l’aveva lasciata.

Ricordo ancora quel giorno, avevamo diciassette anni e qualche brufolo in più!

 

Estate 2004

 

Erano gli ultimi giorni che Ale avrebbe passato qui, così mi feci coraggio e le chiesi di uscire, con l’intenzione di rivelarle i miei sentimenti. La sua risposta si fece attendere un po’ ma alla fine accettò.

Avevo programmato tutto: l’avrei aspettata al bar della piazza e poi le avrei fatto conoscere il mio posto nel mondo, una piccola casetta che stava nella boscaglia sottostante alle nostre case. Lì ci aspettava un pic-nic con i fiocchi grazie anche ai consigli di Renato, un vero don Giovanni, l’unico a conoscenza dei miei sentimenti.

L’appuntamento era per le quattro ma…lei non arrivò. MAI.

Aspettai non so più per quanto tempo, finché una lieve pioggia estiva iniziò a bagnarmi i vestiti. Così mi destai e capii che non sarebbe mai arrivata, che mi aveva solo preso in giro.

La conferma non tardò ad arrivare, infatti mentre me ne tornavo a casa incontrai Claudio e i suoi amici, anche loro lì in vacanza, che mi derisero fin quando non entrai dentro casa.

Passando davanti ad uno specchio mi vidi, forse per la prima volta.

Come potevo sperare di piacere ad Alessandra, ero così goffo, non di certo magro e il viso pieno di brufoli. 

La mattina dopo Renato mi disse che Alessandra era partita la sera prima.  Io alzai le spalle e me ne andai per la mia strada.

 

 

***

 

Ma ormai le cose sono cambiate e molto. Io sono cambiato. E adesso lei non è più mia, non lo è mai stata. È solo Alessandra. E non mi rapirà di nuovo il cuore. Come del resto nessuna l’ha mai fatto negli ultimi sette anni.

Il campanello mi sottrae dai miei pensieri e mi alzo per aprire.

Come si dice? Parli del diavolo e spuntano le corna! 

Lei è davanti ai miei occhi, bella come sempre, o forse di più.

I: Ciao Alessandra.

Dico in modo molto sensuale, mentre le sorrido.

Cara la mia Ale, adesso non sei l’unica a saper giocare.

 

 

ALESSANDA.

 

Wow. Da dove è uscito questo Dio?

I: …Ci conosciamo?

Dico non appena ritrovo la facoltà di parola. Sorride e si morde il labbro inferiore.

D: io direi proprio di si ! Scheggia.

Scheggia…     O C***O! è Davide! Sono totalmente sotto shock.

Notando la mia faccia sorride beffardo. E non contento mi da anche il corpo di grazia.

D: Accomodati Ale –dice mentre fissa i suoi occhi dentro i miei.-

I: Davide…? – no, non può essere il mio Davide lui era un cucciolo…era diverso…

-un cucciolo che hai ferito bella mia! – coscienza non ora grazie!

D: presente! Adesso vuoi entrare prima che si geli casa.

Mentre lo dice si sposta per lasciarmi passare. Gli passo vicino e il suo profumo mi arriva subito al naso. Paco Rabban  One Million! Wow.

R: Alessandra sei arrivata finalmente!

Grande Renato! Arrivi sempre nel momento giusto!

I: scusa il ritardo – dico mentre sorrido timida-

D: tranquilla  è risaputo che ti piace farti aspettare!

Sono senza parole, che ne è stato del mio dolce amico?

M: O Ale sei arrivata!

Marta…la mamma di Davide, è sempre uguale con un sorriso che le parte prima dagli occhi e poi le arriva alle labbra.

Mi si avvicina e mi abbraccia, sa di casa e di pulito. La mia mente ci mette un secondo ad elaborare. Marta e Renato nella stessa casa può voler dire solo una cosa.

A: Un momento…-dico sciogliendomi dall’abbraccio.- è lei vero?

Renato sorride e mi basta. Ho sempre saputo che si sarebbero messi insieme.

 

La giornata vola tra risate, vecchi amici ritrovati e frecciatine dal “cucciolo” cresciuto.

M: Davide accompagna Ale a casa.

I: No ma non fa niente abito a un passo.

M: non sento ragioni è notte e non si sa mai cosa può succedere.

Sorrido, questa donna ha l’istinto materno innato.

D: dai andiamo.

Si alza dal divano e si sistema i jeans.

Bello per quanto arrogante si avvicina e con la testa mi fa segno di seguirlo mentre si avvia verso la porta d’entrata.

I: Non eri costretto ad accompagnarmi…

D: non mi andava di sentire le lamentele di mia madre...

 

   
 
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