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Autore: Noir    02/02/2006    0 recensioni
Lisa ha sedici anni, è la ragazza più carina del villaggio vacanze, ma le manca una cosa... la sensibilità.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Cosa provi guardando il tramonto? – chiese Marina. - Noia – rispose Lisa. – Come sempre -. Erano tornate per l’ennesima volta in un villaggio tra la Basilicata e la Calabria, un posto che racchiudeva in sé molta atmosfera, soprattutto se si osservava il mare dall’alto del monte dov’era situato il loro villaggio vacanze. Ma tutte quelle bellezze non erano percepite da Lisa, una giovane adolescente di sedici anni. Lei era una di quelle ragazze che passerebbero la notte in discoteca a flirtare con il primo che capita e non riusciva a capire cosa potesse esserci di eccezionale nel guardare un tramonto sul mare con il ragazzo che si ama. Sua cugina Marina. quindicenne, non era dello stesso parere: credeva che, se si fosse osservato ogni sera l’immenso disco di fuoco rosso cullarsi fra le onde spumeggianti, il principe azzurro sarebbe apparso dal nulla solo per quell’incantevole magia; almeno questo pensava di lei Lisa. Non le piaceva affatto quel posto, così pieno di animatori che cercano in tutti i modi di farti divertire e di ragazzi che farebbero di tutto per poter avere un numero di telefono. Non capiva perché, dopo una tresca di una serata in discoteca, un ragazzo dovesse insistere tanto per mettersi con lei. Che insistenza! A lei piaceva l’avventura di un momento, gli sguardi complici prima di un bacio, i suoi lunghi capelli castani accarezzati ogni giorno da mani diverse… Marina la sgridava molte volte di essere un po’ troppo “aperta” e lei le rispondeva sempre che era ancora piccola per capire che il principe azzurro non arriverà mai, meglio accontentarsi di tanti piccoli cavalieri occasionali. - Perché non dai qualche possibilità a Luca? – le chiese la cugina osservando un ragazzo che passava “per caso” davanti a loro cercando di sembrare disinteressato alla ragazza coi capelli ricci e castani che mangiava un gelato al tavolo dal bar. - L’ho già fatto l’altra sera – disse Lisa ignorando completamente il ragazzo, che parve molto afflitto. - Ma lui vorrebbe essere il tuo ragazzo, non una tresca qualunque! – - Non voglio un fidanzato: troppo noioso -. Marina alzò lo sguardo esasperata verso il cielo stellato, e così rimase, mentre un gabbiano volava verso la spiaggia, illuminato dai lampioni delle strade. - Ti va di andare in disco? – le chiese Lisa spostando la sedia dove era seduta. - Non si può avere una serata tranquilla? – domandò di rimando Marina con sguardo esasperato. - Ma dai! – la rimproverò la cugina. – Oggi ho proprio voglia di rimorchiare nuovi ragazzi… - - E allora vacci da sola! - .Marina si alzò di scatto e, senza salutare Lisa, le voltò le spalle e si diresse imbronciata verso casa. “Quella solida piattola!” pensò Lisa. “Solo perché non riesce a trovarsi un ragazzo vuole che non lo faccia neanche io! Se almeno smettesse di sperare nel principe azzurro, qualcuno almeno decente lo troverebbe...”. Mentre era persa nei suoi pensieri, camminando a testa bassa, le mani nelle tasche della minigonna nera, si avvicinò alla riva del mare, si piegò in ginocchio e osservò il proprio riflesso azzurrino. I lunghi capelli ricci castani le svolazzavano davanti al viso per via di una lieve brezza marina, scoprendo gli orecchini a cerchio d’argento e nascondendole, invece, i vivaci occhi color verde smeraldo. Solo voltando improvvisamente lo sguardo si accorse che un bambina di circa dieci anni la stava osservando, tranquilla. Lisa si alzò di scatto, quasi impaurita da quella presenza innocente, ma pallida come un fantasma. - Chi sei? – le chiese, aggrottando la fronte. - Mi chiamo Merope – rispose la sconosciuta sorridendo. - Perché mi stavi fissando? – - Non sei di qui -. Lisa parve quasi seccata dalla risposta. – No, sono al villaggio per le vacanze estive -. La bambina continuò a sorridere, e solo allora Lisa si accorse che in realtà la nuova arrivata stava fissando le lievi onde coprire lentamente la sabbia. - E’ un bel posto – disse improvvisamente Merope, portando lo sguardo al tramonto che arrossiva il mare. - Niente di speciale – negò Lisa con un’alzata di spalle. - Vedi quei gabbiani che volano verso il basso? – esclamò la bambina, indicando con un dito. – Stanno cercando il loro piccolo che si è perso qui intorno, cercava di volare, ma non c’è riuscito, così e caduto giù e… splash!, è finito in mezzo al mare – - Come fai a saperlo? – domandò Lisa, sospetta, ma convinta, senza sapere perché, che la tesi di Merope era vera. - Guarda il loro sguardo: è pieno di angoscia e paura, come quello di una madre a cui hanno rapito il figlioletto – rispose l’altra con sicurezza. – Ehi, adesso osserva gli alberi vicino alla spiaggia: il vento è calmo, eppure loro sono agitati, le foglie si muovono violente insieme ai rami. Forse un uccellino è caduto dal nido... Andiamo a riprenderlo! Ma, prima, dimmi una cosa: cosa vedi in quel tramonto? – - Boh, non so – rispose Lisa scrollando la testa. – Tu cosa ci vedi? – - E’ diverso dalla natura circostante – affermò Lisa con un enorme sorriso. – E’ tranquillo, sereno, si riflette perfettamente nel mare rilassato, illuminando un piccolo gabbiano che attira l’attenzione dei genitori preoccupati che lo cercano – - Lo vedo! – esclamò Lisa indicandolo, felice. – Quel rosso fuoco che contorna il sole sembra un segnale di avvertimento e la luce… la luce è speciale! -. Sorrise, lo sguardo perso nella contemplazione di quel paesaggio meraviglioso. – Ma ora bisogna andare a salvare quell’uccellino che è caduto dal nido, ricordi? -. Si voltò di scatto, Era sola, non c’era la minima traccia di presenza umana. Le uniche impronte su quel lembo di spiaggia erano le sue. Alzando le spalle con aria interrogativa, si diresse comunque verso gli alberi vicini e, proprio accanto ad un melo, tra le braccia un piccolo uccello neonato, c’era Luca, il ragazzo di alcune sere prima, che la fissava sorridente.
  
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