C.S.I. Kanagawa

Siamo al terzo capitolo, penso che la fic sarà più lunga dei cinque capitoli a cui avevo pensato inizialmente. Comunque sia la nostra storia va avanti e si intricherà sempre di più, sperando che voi lettori ci capiate! Good reading! (ma si dice? sn negata di inglese ndR bho!ndS Sakura tu sei un ignorante!ndK tu perchè lo sai vero kaedino?!?ndR ehn ehn o_O ndK)

CAPITOLO 3

"Allora diamoci da fare; Miyagi voglio che mi analizzi la polvere trovata sul tavolo e i bicchieri. Tu Nobu vai a controllare i tabulati telefonici di Jin; Flash io e te confrontiamo le foto di oggi con quelle degli omicidi precedenti. Ok ragazzi?" annuirono tutti.

"Ed io?" chiese timidamente Rukawa.
"Ti ricordo solo che sei l'uomo che parla ai cadaveri" disse deciso Maki.
"Vedi un pò se ti dice qualcosa?" boffonchiò Sakuragi, Kaede lo guardò.
"Sai essere simpatico anche in queste situazioni lo sai?" disse Kaede sarcasticamente "Come faremo senza di te?" Sakuragi lo guardò interdetto alzando un sopracciglio. Maki richiamò l'attenzione di entrambi con un fischio poi gli fece cenno con la testa: era ora di riprendere il lavoro.

Ne hai ammazzato un altro, ragazzo...Come ti senti? Male eh? Allora perchè continui?, ribellati. Eri un ribelle prima di entrare in questo mare vorticoso che ti sta inghiottendo. E tu non fai nulla per tirarti fuori, anzi ti ci tuffi sperando che si fermi. Ma continua e gira, gira e continua. E tu ti lasci trasportare. Ti stai disintegrando con le tue stesse mani. Dove è finita la grinta? La voglia di vincere? La voglia di vivere? Tutto scomparso come castelli di sabbia cancellati da un' onda anomala. Quest'onda ha travolto anche te, ragazzo. Vergognati.
Il ragazzo lasciò che la porta sbattesse alle sue spalle, gettò le chiavi sul divano sgualcito, si avvicinò al muro e accese la luce. Si accasciò sul pavimento. Non sopportava più quella vita, quelle giornate passate a dormire e quelle notti insonni. Non sopportava quella voce che gli girava per la testa. Nascose la testa nelle mani, portò le ginocchia al petto. Lasciò che il silenzio avvolgesse lui e la stanza, che cancellasse tutto, lui compreso. Voleva svegliarsi e trovarsi a dodici anni di distanza per non aver mai incontrato quell'uomo, che ora era lì sbucato dall'ombra...
"Che fai, piangi?" disse l'uomo sogghignando. Il ragazzo alzò il volto completamente asciutto, l'uomo inarcò un lato della bocca con aria sarcastica. Il ragazzo sapeva cosa stava per accadere, si lasciò prendere da quel bastardo; ogni colpo era un granello di dignità perso, ogni graffio cancellava sempre di più dalla sua testa il significato della parola rispetto, ogni gemito dell'uomo era un pezzettino del puzzle che si aggiungeva alla sua vendetta.

Rukawa stava analizzando quel corpo straziato dalla paura e dilaniato dalla sofferenza. Prese le pinzette e iniziò a sfilare lo spago che teneva legato il torace spaccato in due; si chiedeva, mentre il filo scivolava sinuosamente da un passante all'altro, come un uomo potesse fare una cosa simile ad un altro uomo. Pensava che solamente un matto poteva fare una cosa simile, oppure qualcun'altro? Soichiro Jin, la stella più brillante nel basket internazionale, era stato ucciso. Si domandava perchè proprio lui e gli altri due. La morte di Akagi era stato il primo grande colpo basso. Un colpo che aveva scatenato tutto. Osservò il filo intinto di sangue, poi lo ripose in un sacchetto e lo catalogò. Immerso ancora sui suoi quesiti irrisolti si scosse quando sentì la porta aprirsi alle sue spalle. Miyagi era entrato nella stanza trafelato.
"Cocaina e sedativo per cavalli!" disse agitando dei fogli nell'aria
"Ohi calmati! Non ho capito"
"Allora, la polvere sul tavolo è coca, e nel liquido che stava nel bicchiere c'era sedativo per cavalli" sbattè sul viso di Rukawa i fogli delle analisi. "Quel bastardo oltre ad ammazzarli li drogava pure" Rukawa annuì.
"E se fosse l'aggressore a prendere la coca?" Miyagi rimase interdetto da quella domanda.
"Non si può escludere. Bisogna che tu..." Rukawa troncò il discorso.
"Sì, lo so, comunque è morto più o meno intorno a mezzanotte, ma ora che mi dici che c'era del sedativo...ti analizzo il sangue e il DNA e poi ti faccio sapere meglio. Hai avvisato Maki?"
"No, stavo per andare ma visto che stava imprecando ho preferito venire prima da te, adesso vado."
"Ok, ti faccio sapere appena posso! Grazie."
Miyagi fece un cenno a Kaede, si chiuse la porta alle spalle e iniziò a correre per le scale e in breve tempo raggiunse l'ufficio di Maki. Bussò. Nessuna risposta. Ribussò. Niente. Bussò di nuovo.

"Avanti" Aprì un pò la porta e si affacciò; vide che Maki era al telefono.
"Possò?" sussurrò, l'altro gli fece cenno di sedersi. Si avviò alla scrivania e si sedette. Qualche minuto dopo Maki aveva finito la telefonata.
"Chi era al telefono?"
"Guai in vista...Nobu mi ha fatto avere i tabulati e le ultime chiamate di Soichiro, la maggior parte provenienti e uscenti da e verso sono di nientemento che Haruko Akagi....tu che hai trovato?"
"La polvere sul tavolo è cocaina" Maki si portò le mani al viso mentre si velava di desolazione "e in uno dei due bicchieri sedativo" Maki era disperato "per cavalli" Maki si portò una mano sulla fronte, inspirò profondamente e poi si sistemò i capelli.
"Altri guai in vista" disse solennemente e poi fissò Miyagi negli occhi.

FINE CAPITOLO 3

WIP (work in progress)--------->>> Owari ^^