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Autore: Lady Arwen    19/04/2011    5 recensioni
Non posso innamorarmi di lui, è stato solo un gioco, uno stupido gioco. Ma ormai è troppo tardi, per me.
La storia di Sofia Black e Nick Jonas.
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Un breve saluto a tutte e un grazie di cuore a voi che continuate a seguirmi :) vi lascio al capitolo e spero che vi piaccia davvero :) Un bacione!


my beating heart belongs to you*



Guardavo fuori dal finestrino mentre l'asfalto si muoveva sotto di noi. Guidavamo da ore, ci eravamo fermati giusto un pò per mangiare, a pranzo.
«A che pensi?» disse Nick, interrompendo la mia riflessione.
«Mi sto chiedendo dove stiamo andando e cosa vuoi farne del mio cadavere!» risposi sarcastica. Lui si voltò a guardarmi ridendo, e io gli diedi un pugno sul braccio.
«Guarda la strada o ci ammazziamo veramente» risposi ridendo anche io.
Continuai ad osservarlo per un pò, senza esser vista, e studiai bene il suo viso. Seguii la linea del suo profilo perfetto, soffermandomi sulle labbra piene e poi fissai la mano che teneva stretta alla mia, e sorrisi. Non ricordavo un periodo della mia vita in cui fossi stata più felice. Ora avevo tutto quello che desideravo. Un fratello, due migliori amici meravigliosi e un angelo al mio fianco.


Mi svegliai qualche ora dopo, guardandomi attorno. Ormai erano le 7 e ancora non ci eravamo fermati.
«Siamo quasi arrivati» disse Nick sorridendomi. Avevo ancora la sua mano stretta alla mia. Mi guardai attorno, e dai cartelli eravamo dalle parti di Phoenix. Chissà che ci facevamo lì.
«Ok, ora ti bendo» disse Nick fermandosi dalle parti di un bosco. Lo guardai perplessa.
«Non è che davvero hai brutte intenzioni?» chiesi ridendo.
«Oh si. Ma non adesso» rispose, facendo un sorriso malizioso. Lo guardai con sufficienza mentre lui mi legava la benda sugli occhi, continuando a ridacchiare. Dopo poco partì di nuovo e ci fermammo cinque minuti dopo. Mi aiutò a uscire dalla macchina, poi mi infilò una maglietta.
«Sono molto confusa..» dissi, sentendo un sacco di voci vicino a noi. Nick mi tappò la bocca con un bacio, schiacciandomi contro la macchina. Gli infilai le mani sotto la maglietta, toccando la pelle calda della schiena e stringendolo sempre di più. Dopo un secondo che parve lunghissimo ci separammo e Nick mi prese per mano trascinandomi chissà dove.
«Stai per scoprire dove ti ho portata»
«Oh beh sarà meglio per te. La curiosità mi sta uccidendo» risi. Ci fermammo un minuto dopo, con tantissime persone attorno a noi, che ridevano o urlavano.
All'improvviso sentii una musica familiare intorno a noi.
«Oddio. Non posso crederci..» sussurrai, incredula. Nick rise e mi sciolse la benda. Eravamo sotto un palco, mille luci di diversi colori erano sparate ovunque, e gente ovunque. Guardai in alto e vidi lo striscione "Jammin Festival". Non ci potevo credere.
«Non dirmi che sto per vedere i Greenday e i Muse live.» dissi, incapace di muovere un muscolo, con gli occhi spalancati.
«Beh, tecnicamente ci sono anche i Kings Of Leon ma, sì, stai per vederli live» rispose Nick, continuando a sorridermi. Io lo fissai, incapace di proferire parola, per qualche secondo. Poi gli saltai in braccio, urlando come un'invasata, e abbracciandolo quasi fino a farlo soffocare. Dopo qualche minuto in cui andai avanti così, scesi, rimanendo abbracciata a lui.
«Non so cosa dire. Non so come ringraziarti.»
«Non devi.» sorrise lui. «Voglio vederti felice, come tu rendi felice me»
«Non sarei felice, se non ci fossi tu. Non c'era bisogno di fare tutto questo..ma sono contenta che tu l'abbia fatto» dissi saltellando dalla felicità. Lo baciai, prendendogli il volto fra le mani, poi mi voltai, dedicando più attenzione a Billie Joe, mentre Nick mi stringeva forte da dietro.


«E' stato fantastico. Incredibile. Bellissimo» dissi, con gli occhi luccicanti, mentre entravamo nella stanza d'albergo che Nick aveva prenotato.
«Non ti ho mai vista così emozionata. Ne è valsa la pena.» rispose lui, sorridendo.
«Tutto grazie a te. Ancora mi chiedo come hai fatto ad avere i pass per il backstage!»
Nick fece spallucce. «Lì si che ti sei divertita. Hai quasi violentato Billie.» disse sarcastico.
Risi. «L'avresti fatto anche tu al mio posto»
Nick si voltò, scuotendo la testa e ridendo, e si tolse la maglia bianca. Contemplai per un attimo la sua schiena scolpita e sorrisi.
«Andiamo in piscina?» chiese, voltandosi verso di me. Annuii e dopo esserci infilati il costume ci precipitammo in piscina. Di notte era stupenda.
«Dai Nick, vuoi buttarti o no?» urlai, impaziente, mentre lo aspettavo in acqua. «E' calda!»
«Si come no..» sbuffò lui. Mi avvicinai piano, fissandolo. Nick sbarrò gli occhi.
«Non ti azzardare Sofia.» mi minacciò. Io mi issai piano sul bordo della piscina, sorridendogli angelica, mentre lui arretrava guardandomi torvo.
«Non ti farò niente, giuro.» gli sorrisi. Lui si bloccò e io ne approfittai per attaccarmi a lui, bagnandolo tutto. Lo sentii rabbrividire.
«Sei una bugiarda. E me la pagherai.» non finì neanche la frase che mi prese in braccio e si buttò con me in piscina. Riemersi scoppiando a ridere e poi mi appoggiai al bordo della vasca, avvolgendo il bacino di Nick non le mie gambe. Lui posò le mani sui miei fianchi e mi guardò intensamente.
«Nick, non so come ringraziarti..per tutto.» cominciai, andando in panico. «Ma sto per dirti una cosa, e non voglio che tu pensi che è per ciò che è successo oggi, perchè ti giuro che non è così, solo che volevo trovare il momento e non sapevo quando..» Nick interruppe il mio delirio poggiandomi le dita sulle labbra.
«Ti amo.» disse, senza esitazioni, deciso, dolce. Sorrisi, mentre una scossa mi attraversava il cuore. Mi faceva sempre quest'effetto, anche dopo mesi.
«Ti amo anche io, Nick.»
Ci trascinammo in camera, baciandoci. Nick mi buttò sul letto, raggiungendomi all'istante. Si teneva su di me coi gomiti, mentre ci baciavamo lenti, come se fosse la prima volta. Avvolsi il corpo di Nick con le mie gambe, mentre lui le accarezzava piano, portandole sulla sua schiena, ed io giocavo con l'elastico del suo costume. Poi entrò in me, concludendo nel migliore dei modi una delle giornate più belle della mia vita.


La mattina dopo aprii lentamente gli occhi. Ero stanchissimo, ma dovevamo tornare per il pranzo di Natale. Mi voltai verso Sofia, che ancora dormiva rannicchiata affianco a me.
«Ehi..» sussurrai dandole un leggero bacio sulla spalla. «Dobbiamo andare, bella addormentata.»
Lei mugugnò qualcosa di incomprensibile, poi disse «Si, amore.» e si voltò dall'altra parte. La guardai, sorpreso. Non aveva mai questi slanci di affetto improvvisi
«Come mi hai chiamato?» risi. Vidi la sua schiena irrigidirsi.
«Che hai da ridere, idiota?» sbottò.
«Ecco come non detto..» risposi, ridendo ancora. Lei si voltò, ormai sveglia e rise, poi si avvicinò per baciarmi, mentre le nostre lingue si incrontravano, desiderose. Dopo qualche secondo sentii la suoneria del mio cellulare, mi era arrivato un messaggio.
"E' tornato. A casa sua." Mi rabbuiai leggendo il messaggio. Mi alzai dal letto preparando la mia roba. Sofia era rimasta a fissarmi, interdetta. Mi voltai a sorriderle. «Dai andiamo, o faremo tardi. Sai che Joe e Adam ci uccideranno.»
«Si..ma stai bene? Avevi una faccia quando hai preso il cellulare in mano»
«No, tutto bene. Andiamo..» presi la sua borsa e uscii dalla camera prendendole la mano. Non sapevo se avrei dovuto parlargliene, ma decisi di no. Con lei era tutto diverso, migliore.
   
 
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