Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Ily18    19/04/2011    3 recensioni
Attenzione, spoiler sulla 2 stagione, in particolare sugli episodi 2x15 e 2x16!
E' una storia che si svolge prima, durante (con qualche modifica) e dopo l'unica scena Brittana della 2x16 e che parla di come Santana affronta il terremoto post confessione e su quanto sia difficile scrivere una canzone originale. Santana's POV.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A/N: Non so nemmeno io come questa storia sia spuntata fuori, so solo che ultimamente amo il Brittana alla follia e la mia girlcrush per Naya Rivera mi ha praticamente costretta ad inventarmi qualcosa per scrivere una ff su questa adorabile ship. Cosa ne sia uscito fuori, non lo so. Me lo farete sapere voi, no? :)

Piuttosto che fare una roba fluffosa però, mi è uscita una roba piena di angst, soprattutto visti gli utilimi sviluppi della coppia. Come scritto nel sommario, ci sono spoiler per la seconda stagione e in particolare per gli episodi 2x15 e soprattutto per il 2x16.

Piccoli appunti:
1- Troverete il dialogo originale della scena Brittana in "Original Song", che ovviamente appartiene alla Fox, etc... La scena è lievemente modificata, lo noterete di sicuro mentre andate avanti con la lettura e la battuta su Artie l'ho presa pari pari dai sub di ItaSA. Ultima cosa: di solito traduco tutto, dialoghi e altro, ma due cose in particolare non sono riuscita proprio a tradurle perché ci sono talmente affezionata al sentirle dire in inglese che mi piangeva il cuore al solo pensiero di tradurle. Spero non vi dispiaccia troppo. :)
2- Dovendomi mettere nei panni di Santana e non volendo rischiare di andare OOC, ho dovuto inserire qualche offesa che di sicuro lei avrebbe pensato. In particolare nei confronti di Rachel ed Artie. Ci tengo a precisare che in particolare per quelle di Artie sono dovuta uscire dal personaggio - inteso come me stessa - visto che non ho la brutta abitudine di andare in giro ad offendere le persone che hanno dei problemi. Chiedo scusa in anticipo se magari offenderanno qualcuno.
3- Santana dice qualche parolaccia, ma niente di che. :)

Bene, vi ho rubato abbastanza tempo... Ringrazio in anticipo chiunque si prenderà del tempo per leggere, recensire, mettere tra i preferiti e chi più ne ha più ne metta. :)

Buona lettura e ricordate...

Brittana is on. It was always on. <3




“Credo che ognuno di noi debba avere l’opportunità di scrivere una canzone.”

“Santana ha ragione. Ce la possiamo fare.”

“Cosa ne pensa professor Schue?”

“Penso che canteremo delle canzoni originali alle Regionali!”


Santana l’aveva avuta vinta, come spesso le succedeva, ma questa volta non era sicura di aver fatto la scelta giusta nell’andare controcorrente e non permettere a quel nano di Rachel Berry di scrivere qualsiasi canzone volesse portare alle Regionali e quindi di avere tutti i riflettori puntati su di lei.

Ora, grazie a questa sua brillante idea, avrebbe dovuto pensare ad un qualcosa che la ispirasse abbastanza da buttare giù qualche frase, un’esperienza vissuta sulla propria pelle che l’avrebbe portata a scrivere una canzone abbastanza bella e orecchiabile da poter essere degna di essere cantata in una competizione tra glee club.

Sfortunatamente l’unica cosa che le occupava costantemente la testa in questi ultimi giorni, era il rifiuto incassato da Brittany.

Certo, si era sentita dire dall’amica che anche lei ricambiava i suoi sentimenti, che l’amava, ma in fondo in tutto questo Santana cosa ci aveva guadagnato davvero? Un ‘forse, in futuro’ vissero felici e contente? No, non era certo la ricompensa che si era aspettata di ricevere dopo essere andata contro il suo credo ed aver ignorato quello che ogni singola fibra del suo cervello le suggeriva, ascoltando invece il suo stupido cuore, fermandosi ad ascoltare quello che aveva da dirle, ossia affrontare quegli stupidi sentimenti così profondi che provava per l’amica e che fino a quel momento era stata così brava ad evitare ed ignorare.

Si alzò velocemente dalla sedia, lasciandosi alle spalle il glee club e cercando di ignorare la sua (ex?) migliore amica che sussurrava qualcosa al suo stupido fidanzato. Cosa potesse avere di così speciale uno che non riusciva nemmeno a camminare, Santana non l’avrebbe mai capito.

Camminando sovrappensiero per i corridoi della WMHS, si chiese se effettivamente lei e Brittany potevano considerarsi ancora migliori amiche dopo il terremoto che aveva sconvolto la loro relazione. Santana sapeva benissimo la risposta a quella domanda.

No.

No, non potevano più essere migliori amiche per il semplice fatto che ormai questo a Satana non bastava più. Brittany l’aveva costretta ad uscire allo scoperto e ora lei voleva di più. Non si sarebbe più limitata a lanciarle occhiate maliziose di sfuggita, sperando che nessuno la notasse, e non avrebbe più nascosto né a se stessa, né a Brittany, che il vero motivo per cui la invitava a casa sua per stare insieme a lei, non era perché le serviva un corpo caldo sotto il suo per aiutarla a digerire, ma perché con lei stava davvero bene e poteva essere semplicemente se stessa, senza dover indossare quella maschera che era costretta a portare quando si trovavano al di fuori di quelle quattro mura.

Mentire a se stessa non le aveva portato altro che dolore e lei voleva smettere di stare così male.

Ora per Brittany era disposta ad andare contro gli sguardi, le battutine e le granitate in faccia che sarebbero arrivate quando la voce avrebbe iniziato a spargersi per la scuola. Per lei avrebbe affrontato il mondo, mano nella mano con Brittany, con il suo tipico sguardo da stronza che non tollerava di essere presa in giro da nessuno e che faceva capire a chiunque la guardasse storto che non le interessava nulla di quello che pensavano, finché Brittany fosse rimasta al suo fianco.

Ma con quel rifiuto, il mondo di Santana era finito col collassare su se stesso e quei pochi istanti di speranza nati dopo aver sentito quel suo “certo che ti amo anch’io” ed aver immaginato come le cose sarebbero potute andare bene, svanirono, lasciando spazio al dolore di quel suo “ma amo anche Artie”.

Come si potessero amare due persone allo stesso tempo, rimaneva un mistero per Santana. Per lei era così difficile ammettere di essere innamorata anche di una sola persona, mentre la bionda di fronte a lei sembrava riuscire a farlo con nonchalance.

C’era forse qualcosa di sbagliato in lei? Forse no.
In fondo finora amare non le aveva portato altro che dolore. Non osava immaginare cosa volesse dire in termini di sofferenza essere innamorata di addirittura due persone.

Senza rendersene conto, si ritrovò di fronte al suo armadietto.
Sospirò, ripetendosi che forse era ora di iniziare a dimenticare quello che era successo, visto il modo in cui la stava riducendo. Aveva bisogno di un nuovo inizio e da quel momento ‘voltare pagina’ sarebbe stata la sua parola d’ordine. Se Brittany preferiva stare con un paraplegico invece che con una bomba sexy come lei, beh peggio per lei.

“Ehi, posso farti una domanda?”

Ovviamente il destino, o chi per lui, aveva voglia di fare lo stronzo e non permetterle di vivere in pace.

Nemmeno un secondo dopo essersi ripromessa di non pensare più a lei, ecco che la migliore ballerina di tutta Lima le si presentò di fronte con quella sua adorabile espressione da cucciolo bastonato.

Santana sentì un po’ della sua risolutezza vacillare.

Brittany non aveva mai sentito il dovere di chiederle il permesso per parlarle. Tra loro le cose erano sempre state così naturali, così semplici. A volte tra loro bastava un semplice sguardo per capirsi al volo.
Un’alzata di sopracciglia quando si preparavano ad una battuta cattiva contro Rachel, un sorrisetto malizioso quando Santana aveva voglia di coccole nello stanzino delle scope, un minimo gesto della mano quando volevano intrecciare i mignoli.
Ora tutto era così diverso e Santana non poté fare a meno di sentirsi un po’ più arrabbiata con l’amica che aveva voluto cambiare le regole tra loro per colpa di quegli stupidi sentimenti che provava, ma che evidentemente non erano forti abbastanza da farle lasciare quell’idiota con cui stava.

Non avrebbe mostrato pietà a Brittany, non dopo il modo in cui l’aveva rifiutata e ferita.
Avrebbe fatto quello che Santana sapeva fare meglio. Vendicarsi.

Fece un minimo cenno con la testa, che Brittany prese come un invito ad andare avanti con il discorso.

“Eravamo davvero unite e mi manca essere tua amica.”

Improvvisamente Santana si ritrovò un ruolo che di solito le piaceva, quello della cattiva della situazione, ma che in questo caso non le si addiceva. Non era stata lei a voler rendere tutto tra loro così imbarazzante, portando la loro relazione in un punto in cui nessuna delle due sapeva esattamente cosa stava succedendo.

Beh, forse Brittany era all’oscuro di quello che stava succedendo veramente, ma Santana no. Tutto quello che c’era da sapere era che Brittany le aveva spezzato il cuore, tutto qui.

“Sto ancora aspettando la tua domanda.” Rispose in tono acido, cercando di ignorare quella vocina che le diceva di non trattare troppo duramente l’amica ed evitando di farsi influenzare dallo sguardo triste che ora era apparso sul viso di Brittany.

“Ho fatto qualcosa di male?” Chiese con la sua solita ingenuità che però questa volta infastidì Santana fino al punto da farle vedere tutto rosso.

Dio solo sapeva quanto era conscia del fatto che il più delle volte a Brittany serviva un po’ più di tempo rispetto agli altri per cogliere il senso delle cose, ma in questo caso come poteva non cogliere la semplicità della situazione? Come poteva non capire cosa le aveva fatto quando aveva preferito quello stupido ragazzo a lei?
Questa volta non riuscì a mordersi la lingua e le sputò addosso tutto il veleno che si era tenuta dentro in quei giorni.

“Non so, tu che dici?” Rispose sarcastica. “Tutto quello che so è che mi hai rifiutata per stare con il signor storpio-che-inciampa-da-solo.” E mentre le parole le uscivano dalla bocca – troppo infuriata per pensare a quanto avrebbero ferito Brittany – si chiedeva ancora una volta come aveva potuto preferire lui a lei. Non dopo tutto quello che lei e Brittany avevano passato insieme: i primi baci, le prime esperienze, le notti passate a confessarsi i segreti che nessun altro poteva mai sapere, le notti a piangere nelle braccia dell’altra che sapeva sempre come consolare l’amica.

Per Santana non esisteva nessuna spiegazione logica per il comportamento della bionda di fronte a lei.

Però più scaricava colpe su di lei e meno riusciva ad ignorare il fatto che se solo avesse ascoltato Brittany e quei sentimenti che da tempo sapeva di provare per lei invece di scacciarli non appena si facevano vivi, probabilmente ora le cose sarebbero diverse.

Di chiunque fosse la colpa, una cosa era certa. Santana Lopez non era la ruota di scorta di nessuno.

“Ma va bene, peggio per te. Ora ho l’occasione di scrivere una fantastica canzone etero su Sam, che poi canteremo alle Regionali.” Disse senza pensarci su più di tanto.

Anche perché, chi mai avrebbe capito o accettato una canzone sull’amore saffico tra due teenager al liceo? Magari un giorno, quando gli unicorni torneranno ad abitare e a galoppare felici per le praterie… ossia mai, per lo meno non qui in Ohio.

“Aspetta, stai ancora con Sam?” Si sentì chiedere dall’amica, quasi shockata da questa notizia che non si aspettava. E notando la punta di gelosia nella voce e nell’espressione dell’amica, Santana si permise di sorridere, anche solo per un secondo. Ma in fondo cosa le dava il diritto di essere gelosa? Non era forse la stessa identica cosa che stava facendo lei, stare con un ragazzo invece che con la ragazza che amava davvero?

“Ma mi hai detto che mi amavi…” Aggiunse delusa e mostrandole nuovamente quello sguardo da cucciolo che cercava di ammorbidirla e sembrava non volerle dare tregua.

‘Vendetta Santana. Vendetta.’ Si ripeté tra se.

“Onestamente non so a cosa stessi pensando.” Mentì guardandola di sfuggita, sperando che la stilettata che aveva appena inflitto al cuore di Brittany facesse male quanto quella che aveva ricevuto solo qualche giorno prima.
In realtà Santana sapeva benissimo a cosa stava pensando quando le aveva aperto il suo cuore. Probabilmente non era mai stata più sincera in tutta la sua vita, se non quando aveva finalmente confessato quei sentimenti, togliendosi un enorme macigno dallo stomaco. Ma non era il caso che Brittany lo venisse a sapere. Era giusto che anche lei provasse cosa volesse dire avere un cuore spezzato.

Santana si girò velocemente a fissare il suo armadietto, fingendo di dover prendere qualcosa e sperando che la bionda lo prendesse come un sottile invito a lasciarla in pace. Purtroppo però l’universo non voleva darle tregua, quasi volesse riversarle addosso tutto il karma negativo che aveva accumulato nell’ultimo anno.

Brittany continuò a rimanere immobile di fianco a lei, fissandola senza sosta.
Santana non poté fare a meno di notarla con la coda dell’occhio e sentirsi il suo sguardo addosso, quasi la vita di Brittany dipendesse dal contatto visivo con il suo corpo.

Cercò di ignorare quegli occhi blu che in passato aveva cercato spesso e provò a concentrarsi sull’armadietto che si trovava di fronte e sulla combinazione che lo avrebbe aperto. Se solo fosse riuscita ad aprirlo, avrebbe potuto prendere il primo libro che le capitava e scappare via da lì. Sfortunatamente sentirsi gli occhi di Brittany addosso, la rendeva ulteriormente nervosa.

‘Come diavolo era la combinazione?’ Ripeté tra se, ignorando la presa allo stomaco nel sapere che Brittany la stava ancora fissando. ‘8-18… no.’ Sbuffò irritata. ’18-32… merda, non è nemmeno questa.’

“Senti, potresti smetterla di fissarmi?” Sbottò, arrabbiata più con se stessa e per il modo in cui il suo corpo reagiva ancora a Brittany. “Non riesco a ricordare la combinazione dell’armadietto.” Aggiunse a voce un po’ più bassa e senza rendersene immediatamente conto. Sperò che la bionda non l’avesse sentita.

“18-42-25.” Disse a voce bassa Brittany e Santana non poté fare a meno di guardarla incuriosita, lasciando da parte per un secondo la sua tipica faccia da stronza. “E’ la tua combinazione.” Aggiunse come se fosse la cosa più semplice del mondo, prima di lasciare finalmente sola Santana coi suoi pensieri.

Santana corrugò la fronte prima di inserire i numeri che Brittany le aveva detto, riuscendo finalmente ad aprire l’armadietto di fronte a lei. Deglutì a fatica quando un pensiero in particolare la colpì.

Brittany non ricordava mai la combinazione del suo armadietto, però sapeva a memoria quella di Santana.


**********


Qualche ora più tardi, Santana era distesa sul suo letto alla ricerca disperata di uno straccio di ispirazione che la portasse a scrivere la ‘fantastica canzone etero’ da dedicare a Sam. Ma più ci pensava e meno riusciva a mettere in fila due parole che non avessero a che fare con le sue enormi labbra o che non fossero eccessivamente offensive.
Sbuffò portandosi le mani sugli occhi e pentendosi dell’orgoglio che l’aveva portata a dire una bugia a Brittany solo per farla ingelosire.

Già, Brittany, perché ormai tutto sembrava portare a lei… Santana si ritrovò a pensare a come sarebbe stato tutto più semplice se avesse dovuto dedicare la canzone a lei.
Avrebbe potuto mettere una strofa che parlava della passione che Brit aveva per le anatre o di come sarebbe risultata adorabile vestita da allergia al burro d’arachidi.
Magari la strofa successiva sarebbe potuta essere sui suoi adorati orsetti di gomma che vivono nei broccoli, seguita dalla rivelazione di come i delfini non siano altro che degli squali gay. “Ma visto che siamo in Ohio, avrei comunque dovuto riadattare quella strofa.” Disse sarcastica.

Avrebbe potuto proseguire la canzone con una strofa dedicata alla loro adorabile abitudine di andare in giro coi mignoli rigorosamente intrecciati tra loro, concludendo il tutto con una strizzata d’occhio alle loro sessioni di “sweet lady kisses”.
Cavolo, se solo Brittany non l’avesse rifiutata, probabilmente a quest’ora starebbe scrivendo una canzone su come sarebbe stato perfetto avere dei “lady babies” con lei.

Altre mille strofe di una canzone che non avrebbe mai scritto, le si presentarono davanti, facendola riflettere ancora una volta su come le cose sarebbero potute – ’dovute’ pensò tra lei – andare le cose tra loro due.
Santana si ritrovò nuovamente a sbuffare, stufa che Brittany occupasse gran parte dei suoi pensieri.

Aprì gli occhi e si mise a sedere. Aveva una fantastica canzone etero da scrivere ed era inutile rimandare. Prese in mano il taccuino che qualche minuto prima aveva gettato sul letto e pensò a cosa potesse scrivere di tanto fantastico su Sam.

Sorridendo scrisse a lettere cubitali “TROUTY MOUTH” – quelle labbra erano davvero impossibili da ignorare - il titolo che aveva pensato per quella canzone e iniziò a buttare giù le prime frasi che le vennero in mente.

Non sarebbe stata la canzone più romantica del secolo, ma almeno l’avrebbe distolta per un po’ dal pensare a Brittany. O almeno così sperava.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Ily18