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Autore: TittaH    19/04/2011    2 recensioni
Una canzone. Un bacio rubato. Un'illusione. Un cuore in pezzi. Una foto. Una bugia. Una ripresa di coscienza.
-Vendetta.- disse Jared più a sè stesso che ai due ragazzi.
E vendetta fu.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Attack

 

Era stato semplice, chiaro, conciso.
Da quel giorno Jared era rinato e il fratello non faceva altro che ringraziare Tomo ogni giorno.
Era già la terza ragazza che il frontman stava baciando quella sera, dopo lo show di Detroit.

La musica era altissima e scandiva beat sensuali, così come il movimento del bacino della biondona ossigenata che stava succhiando anche l'anima dalle labbra di Jared.
Shannon osservava la scena compiaciuto, sorseggiando il suo drink e ammiccando ogni tanto al chitarrista che alzava gli occhi al cielo.
-Poi mi dirai cosa gli hai detto!- urlò il batterista all'orecchio del croato.
-Gli ho semplicemente dato il consoglio di lasciar stare tutto e continuare con la sua vita. Niente di più.- rispose quest ultimo, sparendo con la sua Vicki.
Il moro dagli occhi castano-verde sorrise ad una morettina che gli passò di fianco; si avvicino ad essa offrendole un drink ed una nottata di puro sesso sfrenato.
Lei accettò senza indugi.
Uscirono dalla discoteca lasciando Jared alla sua preda.


Gemiti sommessi, morsi, urli, strusciarsi di corpi che diventano tutt'uno, coperte che diventano d'impiccio, vestiti sparsi sul pavimento e quattro mura che avranno un segreto in più da nascondere.
In tre stanze diverse stava succedendo la stessa cosa, ma con modalità diverse: Shannon era impegnata a succhiare i seni della mora che aveva un demone nel suo corpo; Tomo sussurrava alla sua consorte quanto l'amasse, spingendosi più a fondo in lei; Jared stava penetrando la biondina così violentemente da farle urlare bestemmie irriproponibili.


Il mattino seguente il cantante scese nel ristorante dell'albergo per fare colazione con gli altri componnti della band, ma loro non c'erano. In compenso, però, c'era la bomba sexy della notte prima.
Se ne stava seduta da sola, in disparte, a mangiare il suo croissant alla marmellata mentre leggeva una chissà quale notizia che la fece infervorare e non poco.
La vide mollare la colazione sul tavolo, sbattendo la rivista in un cestino e andandosi a spalmare su un divanetto beige, quasi a volersi fondere con esso.
Si premette le mani sul viso e rimase in quella posizione per un bel lasso di tempo, fin quando Jared non si avvicinò.
Le toccò un braccio, facendola sussultare.
-Che vuoi?- domandò lei sgarbata.
-Cosa, cosa c'è che non va?-
La ragazza rise di una risata priva di alcuna allegria.
Da quando Jared Leto, Jared Joseph Leto, si interessava dei sentimenti e dei problemi delle ragazze che scaldavano la sua parte vuota di vita?
-Nulla. Va tutto a meraviglia e anche se così non fosse, la cosa non ti riguarderebbe.-
Poteva sentire la cattiveria nel tono di voce della ragazza.
E pensare che voleva solo cercare di capire, cercare di essere umano, una persona migliore. Girò i tacchi e se ne andò a sedersi al solito tavolino.
D'altronde cosa gliene poteva importare?
Sarebbe partito a breve per chissà dove e non sarebbe tornato in quella città per chissà quanto. Perchè avrebbe dovuto interessarsi di quella ragazza? Conosceva ogni centimetro del suo corpo, conosceva ogni signola sfumatura delle sua voce incrinata dal piacere e dalla voglia, la conosceva, ma non sapeva il suo nome. Che senso aveva tutto questo?
"Nessuno."
Cercava di imprimere quel pensier nella memoria, ma per quanto si sforzasse, per quanto lo volesse, non ci riusciva.
Cosa gli aveva fatto Tomo? Cosa gli aveva detto?
Quale realtà si nascondeva dietro le sue parole? Che meccanismo aveva innescato in lui?
Ancora una miriade di domande che lo fecero sprofondare in una voragine chiamata oblio.
Voleva dimenticare tutto, voleva solo vivere in santa pace la sua per così dire vita*, voleva solo vivere, dimenticando tutto il resto. Voleva sentirsi vivo, senza il peso dei rimpianti e dei rimorsi.
Immerso nei suoi pensieri, non si accorse di star seguendo la ragazza che ormai era uscita dall'albergo. Se ne fotteva dei paparazzi, dei flash e degli scoop: dietro la star c'è una persona, dopotutto.
La seguì, correndo quasi, finchè lei non si accorse di lui e  rimase bloccata nel bel mezzo della strada con un'espressione mista a scazzo e imbarazzo.
-Cosa stai facendo, Jay?- chiese lei, piano, per paura di una risposta troppo grande.
Lui si avvicinò a lei, rompendo ogni distanza, e la baciò lì, in mezzo al putiferio che non aveva niente a che fare con uragani e temporali.
-Come ti chiami?- domandò, paradossalmente.
-Come pensi che io mi chiami?-
-Mary.- disse senza pensare.
Stava pensando a lei, di nuovo; si stava legando ad un'altra ragazza in ricordo di lei; stava cercando Mary negli occhi di un'altra.
Ma era impossibile.
-Ma per me tu sei Crystal, dal primo momento.-
Lei sorrise confusa.
-Crystal?-
-Sì, perchè con te ho capito chiaramente che il passato è passato. Il mio presente lo vedo con te.-
Sarebbe potuta sembrare irreale come situazione, sarebbe potuta sembrare affrettata come dichiarazione, ma Jared è sentimentalmente romantico e vive di pancia.
Si baciarono ancora, sotto gli occhi di tutti, esplorando sentimenti nuovi e curando le ferite leccandole col sapore dell'amore.


Erano passate due settimane e Crystal era ancora lì, con loro.
, non si sa di preciso dove, ma era con la band, in tour, dato che il leader non la lasciava andare.
In quel periodo aveva scritto molte nuove canzoni che riproponeva agli Echelon per sapere cosa ne pensavano.
In quei momenti sul palco erano solo lui, la chitarra, gli Echelon e Crystal, che era la sua musa ispiratrice.
Dopo ogni concerto, cantante e chitarrista prendevano le loro dolci metà ed andavano ad amarsi silenziosamente in un astanza d'hotel, mentre Shan se ne stava beatamente seduto in un solitario privé, attendendo una sventola da potersi scopare senza impegni.

"Cosa gli hai fatto Tomo? Perchè la tua magia funziona con lui e non con me? Perchè voi non siete immuni al richiamo dell'amore, mentre io ne pago ancora le conseguenze? Quanto tempo deve passare ancora, eh Tomo?"

Le domande che si fecero spazio nella mente del batterista lo sorpresero, mentre contemplava la sua solitudine.
Mandò giù, tutto d'un sorso, la vodka liscia lasciandosi burciare la gola, e attuò il piano di ogni sera.
Abbordò una rossa focosa, che ormai gli stava succhiando i capezzoli ricoperti dalla leggera peluria, e se la godette per tutta la notte.

Il mattino dopo si svegliò solo, come ogni giorno, ma trovò un foglietto sul comodino.

 

"So che per te sono solo una valvola di sfogo, ma volevo comunque dirti il mio nome. Mi chiamo Becky ed è stata la prima volta più bella di tutta la mia vita. Grazie e addio."
 


Era stata la sua prima volta. Ora gli apparteneva. Stronzate, pensò, io sono il Dio del sesso, non ho bisogno dell'amore.
E con questo pensiero andò a far colazione tra baci, abbracci, cornetti e cappuccini.





Note dell'autrice: Dopo un po' l'ho finita. Manca il Missing moment che spiegherà tutto, ma ci vorrà un altro pochino di tempo dato che sto lavorando ad altro.
Eniuei, ringrazio chi ha letto e commentato, ma anche chi ha solo letto. Mi farebbe piacere, comunque sia, sapere cosa ne pensate. Vi spiego il nome che da Jared alla ragazza: allora Crystal perchè al nostro amato cantante barra attore barra regista barra un altro milardo di cose xD, piace tanto dire che ama vedere le cose "Crystal clear" (Nda, chiaramente). Capito?

*puro e "casuale" riferimento al telefilm "My so-called life" a cui Jay e Sha n hanno preso parte in gioventù (1994).

Ringrazio ancora.
Baci *__*
TittaH.

  
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