1. Svegliati, bocciolo di rosa
Riconobbi immediatamente l’infermeria della Shibusen. Da qualche parte, sentivo il dottor Stein parlare con Nygus. La prima cosa che avvertii fu l’intenso odore di fiori che c’era nella stanza misto a quello asettico degli ospedali. Aprii gli occhi: seduta scompostamente su una sedia accanto al letto dormiva Maka. È rimasta qui per tutto il tempo? E poi, quanto tempo sarà passato?
Provai a ricordare gli ultimi avvenimenti, ma il mio cervello si spegneva nel momento in cui ero stata trafitta dalla Vector Blade di Medusa. Immaginai di essere stata portata alla Shibusen e di aver dormito per chissà quanto.
Come sempre, Ragnarok saltò fuori dalla mia schiena ad interrompere i miei pensieri. «Idiota, hai rischiato di farti fare a fette! Lo sai che se ammazzano te ci lascio la pelle anch’io, eh?», e iniziò a tirarmi pizzicotti sulle guance.
«Si che lo so, non l’ho fatto apposta! Scusa Ragnarok, scusami tanto!».
Smise di farmi male, e mi guardò. Diventai subito rossa. «Ti prego, non picchiarmi più. Mi fa male dappertutto».
Inaspettatamente per la prima e forse unica volta Ragnarok mi abbracciò stretta. Avevo voglia di piangere, di urlare. «Krona, sfogati ora che puoi. Non ti darò un’altra occasione, testa di legno».
Parole inutili. Gli occhi mi si erano già riempiti di lacrime, ripensando a tutto ciò che era accaduto. Medusa non c’era più, ero libera. Potevo finalmente stare con i miei amici senza tradirli, senza sentirmi un’esclusa. È vero, non sapevo ancora come comportarmi con loro, ma Maka diceva che avrei imparato, e io le avevo promesso di provarci.
Restai un po’ così a farmi consolare, però avevo da fare. Staccandomi da Ragnarok sussurrai un “grazie”; lui rispose con un verso che forse significava “và al diavolo”. Prima di sparire mi disse: «Vedi di non farti uccidere davvero».
Mi asciugai gli occhi con la manica del camice, ma qualcosa mi bloccò la mano. Maka.
«Krona! Oh, sono felice, sei sveglia! Ma che c’è, non stai bene?».
Cercai di accennare un sorriso. «N- no… sono solo felice di essere viva. E sono felice perché tu stai bene. Ma tutti gli altri?».
Mi rivolse un altro sorriso. «Tutti stanno perfettamente. Fisicamente, almeno. Beh… diciamo che Kid non si è ripreso del tutto».
Ebbi un tuffo al cuore. «Si è fatto male a causa mia?».
Lei si mise a gesticolare con le mani. «No, assolutamente. Ti spiegherò un’altra volta, è una questione legata al suo ego più che altro. Ah dimenticavo, i ragazzi ti hanno portato dei fiori». Indicò il comodino a destra.
Affacciati su un vaso lilla spuntavano una decina di rose rosse completamente sbocciate circondate da tante piccole margherite di campo. Ma il fiore più bello era una semplice rosa bianca, posta al centro delle altre, una presenza atipica ma splendida nell’insieme.
È così che mi vedono?
«G- grazie, ma… non c’era bisogno, davvero».
«Hanno fatto tutto di testa loro. Oh, Kid si era dimenticato dell’appuntamento con Soul e Black Star, occupato com’era a rendere simmetriche le sopracciglia di Liz, quindi ha portato solo quella rosa bianca. Mi ha detto di augurarti una buona guarigione e mi ha pure fatto promettere di tenerti compagnia. Come se non lo facessi già, stupido di uno Shinigami!».
Osservai Maka divertita, poi il fiore. Semplice, bianco, nulla di che. Una singola rosa, eppure un dono prezioso, molto altro ai miei occhi inesperti. Tanto incantevole da regalarmi la mia prima vera risata. Maka era allibita.
Adesso davvero non so come comportarmi.
N.d.A.
Ecco, adesso nessuno potrà lamentarsi éwè
La storia si fa sempre più complicata... cosa sarà mai accaduto all'orgoglio di Kiddo - kun???
Abbiate pazienza, se mi do una mossa entro stasera avrete pane per i vostri denti, sisi u.u
Nel frattempo, faccio una pausa merenda (improvvisa voglia di onigiri *ç*). Lo so, sono baka.
Itadakimasu!!!
-Yuki♥
Aggiornamento delle 22.13 ---> Mi sa che dovrete aspettare fino a domani ><