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Autore: honeysuckle_s    20/04/2011    1 recensioni
Pubblicità!!! Nooo, niente spam, tranquille!! ^_^ I nostri partecipano ad un programma di presentazione e selezione del migliore spot.. fatto da loro! Chi vincerà???
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I concorrenti sbirciarono la targhetta che Koga stringeva con rabbiosa amarezza. Non sembrava molto dissimile da quella di Kagura.

“Ehi lupastro” disse Inuyasha, non potendo evitare di fare il sarcastico verso l’amico/nemico, “stai per caso cercando di imitarmi? Smettila di fare il cane rabbioso.”

Koga lo guardò stravolto: “Se non la smetti di importunarmi, ti ritroverai il tuo bel faccino combinato peggio di un quadro di Picasso!”

“Inuyasha! Lascia stare il povero Koga!” e Kagome gli si avvicinò. Stranamente il demone non la scacciò in malo modo. Inuyasha restò interdetto ed tornò a sedersi con la coda tra le gambe.

Kikyo colse al volo l’occasione. Gli si avvicinò con fare da femme fatale, gli si sedette accanto con una certa compostezza e gli prese delicatamente le mani.

A vedere quella scena, Kagome si infuriò. Perché il suo fidanzato era ancora preso da quella strega, perché?? Koga comprese al volo la situazione e ne approfittò. Abbracciò platealmente Kagome, scatenando un moto di gelosia in Inuyasha.


“Scusate se vi interrompo” intervenne la piccola Rin, “ma oserei definirvi quasi infantili per come vi comportate. Oltretutto siamo in televisione.” “E tu cosa ne sai di comportamenti infantili?” disse Inuyasha. Rin: -_-‘’’’. “Rin, torna qui. Lascia amoreggiare quelle capre e non prendere esempio.” disse Sesshomaru.



“Uff, quest’ansia mi snerva. Ho una tensione addosso incredibile.” Disse Sango. “Già” replicò Miroku, “ma dove diavolo è finito Byakuya?”


Entrambi si voltarono di scatto, ma Jakotsu era fermo al suo posto. “Che avete da guardare? Vi sembrerà strano, ma anch’io sono molto teso e incapace di muovermi da qui!”



Naraku intanto doveva sorbirsi le lamentele di Kagura. “Non capisco in base a quali criteri si siano basati quei tonti di giudici. Sono stata bravissima, un genio! E poi, pure beffata nel vedermi passare davanti lo spot di Koga!” “Kagura, sei sicura di non sentirti toccata nel profondo da qualcos’altro?” “Che vuoi dire? Spiegati subito meglio!” “Beh, Koga è sicuramente un demone molto veloce… Pubblicizzando poi quelle scarpe, dà l’idea di essere ancora più veloce… Ehm… Credo che abbia tolto a te, signora del vento, l’immagine della velocità.” Kagura aveva già tirato fuori il ventaglio per scagliarlo contro l’interlocutore. “Stai forse dicendo” ringhiò la ragazza, “che a confronto sembro una tartaruga?” “Hai detto che c’è un uomo che ha la tartaruga? Dov’è questo dio con la pancia scolpita?” e Jakotsu si guardò intorno, incuriosito.






Byakuya intanto era ritornato al centro dello studio.



Era andato a bere diversi bicchieri d’acqua. La serata si stava profilando così interessante da lasciargli la gola arida.


Anch’egli sentiva una certa emozione. Stava per scoprire chi fosse il vincitore di quell’edizione particolare.








Dalla regia gli diedero il segnale. Potevano registrare. Al “tre”, Byakuya guardò emozionato le telecamere. “Ed eccoci di nuovo qui, miei fedeli amici telespettatori!”





I finalisti, il pubblico e anche i tecnici non staccavano gli occhi dal presentatore. L’ansia e la tensione iniziarono a farsi sentire ancora una volta.






“Stiamo per conoscere il vincitore, o la vincitrice della settima edizione dell’”Advertise Yourself!”








Nello studio calò un pesante silenzio.







“Come tutti sappiamo, la pubblicità è un mezzo di comunicazione fondamentale. Essa si è evoluta, assumendo tante sfumature.”





Miroku bisbigliò: “Ma adesso si mette pure a fare cenni storici?” “Secondo me quello lì è tutto strano.” Rispose Sango.
L’addetto li richiamò, stancamente. Inuyasha gli fu subito addosso. Lo afferrò il colletto della camicia e gli sussurrò minacciosamente: “Stammi bene a sentire, dannato scocciatore. Un'altra parola ed assaggerai i miei artigli. Chiaro?” L’addetto non si scompose: “Vi faccio sbattere fuori di qui, vedrete. Siete indisciplinati e maleducati oltre misura.” Con uno strattone si liberò dalla presa e fissò il mezzo demone con aria di sfida. Il pubblico presente si rivolse a quei due con un sonoro “SHHHHHH!!!!!”








Byakuya continuò: “Gli spot oggigiorno non sono omogenei. Ci sono diversi metodi per presentare un determinato prodotto. Per chi non ci avesse seguito finora, la nostra giuria ha trovato particolarmente interessanti due pubblicizzazioni.

La sig.na Kagura ha ottenuto il terzo premio, grazie ad uno spot sulla comunicazione mobile. Esso è stato premiato per la sua verosimiglianza, per il brano musicale che lo accompagna, e per gli spezzoni presentati.”




Le telecamere inquadrarono la figura della vincitrice. Non sorrideva, e aveva lasciato la targhetta accanto a lei.




“Il secondo posto è andato invece al sig. Koga.”



Le telecamere si spostarono sul demone lupo. Era seduto accanto a Kagome, e fissava gli obiettivi con espressione torva.




“Lo spot che ha presentato il secondo classificato è stato premiato per le sue inquadrature, per il modo in cui il protagonista e il prodotto pubblicizzato si approcciano al pubblico, per la vivace canzone scelta e un pizzico di esasperazione decisamente inverosimile ma alternativa.”







Byakuya a quel punto si fermò.






Ecco, stava per arrivare il momento.






“Potete mandare dalla giuria la busta che contiene il nome del primo classificato, uomo o donna o bambina che sia.”








La ragazza dalla coda alta si avvicinò al presentatore con una lentezza esasperante.







Senza quasi rendersene conto, i finalisti e il pubblico si sporsero più che poterono.







Byakuya prese lentamente in mano la busta.







Il respiro dei finalisti si fece veloce e rumoroso.







Nessuno di loro osava pronunciare una singola parola.







L’emozione era ormai alle stelle, e tutti, chi più e chi meno, sembravano aver perso la sicumera.







Le luci dello studio si erano nel frattempo offuscate.







“Il vincitore…”







Anche Koga e Kagura seguivano attentamente la scena, benché fossero già stati premiati.







“…di questa settima edizione…”







Byakuya aprì lentamente la busta.







Il battito cardiaco di pubblico, tecnici, personale e soprattutto dei concorrenti era ormai violento.







A molti di loro le guance si erano trasformate praticamente in peperoni.







“…dell’”Advertise Yourself!...”







Le mani di gran parte dei finalisti sudavano freddo.







Silenzio.







Alcuni di loro respiravano ormai con la bocca.







Pausa.







Uno dei concorrenti rimasti in gara congiunse le mani e vi appoggiò sopra una testa diventata pesantissima.







Silenzio.







Byakuya estrasse delicatamente il foglio bianco ma continuava a tacere.







Il tempo si era come fermato.







Nello studio non volava una mosca.







La signorina dalla coda alta aveva assunto un’espressione seria e concentrata.







Il silenzio continuava.







I secondi che passavano sembravano ore.







“…è…”







A quel verbo, gran parte del pubblico e dei concorrenti sobbalzò.







Byakuya ridacchiò.







Una voce di ragazzo si levò tra gli spettatori: “…è il leone di Koga!!”







Ne seguì una risata stridula dettata più che altro dalla tensione.







L’interpellato agitò il pugno verso il pubblico.







Byakuya tornò a fissare le telecamere.







Silenzio.







Silenzio prolungato.







Non si percepiva alcun rumore.







I concorrenti ormai scalpitavano, seppur compostamente, per conoscere il nome del vincitore. O meglio, speravano di sentire il proprio, di nome.






Byakuya continuava a tacere.







Seguirono altri lentissimi secondi di mutismo totale.







Silenzio.







Pausa.







Silenzio.






 
E poi venne tutto a un tratto la risposta.
                                                                                       

                             




                                                                                         “NARAKU!!!!!!”





Per i primi due secondi nessuno si era mosso, né aveva fiatato. Ma non appena l’informazione fu assimilata da tutti quei cervelli, esplose un boato di applausi ed urla. Gli occhi di Naraku schizzarono fuori dalle orbite. I concorrenti fissarono Byakuya sorpresi e incapaci di muoversi.

Naraku? Avevano sentito bene? Il presentatore non aveva pronunciato il loro nome?? Questo significava che avevano davvero perso?? Erano ancora troppo sorpresi per reagire.




L’onda di applausi intanto non solo non scemava, ma continuava a salire. Le ragazzine fan di Naraku urlavano dalla gioia ed erano scatenate. Il demone sbatté le palpebre e si rese conto sul serio di essere il vincitore.



Byakuya, emozionato anch’egli, invitò il demone a raggiungerlo.




Naraku si alzò estasiato e raggiunse l’uomo con passo malfermo.




Non appena i due furono vicini, esplose un nuovo boato di tripudi, applausi ed urla. Lo studio si era radicalmente trasformato da eremo allo stadio di Camp Nou. ll pubblico continuava a festeggiare, e si poterono sentire addirittura trombette e megafoni.




Byakuya ci mise un po’ a calmare quegli scalmanati. “Naraku” disse allegramente, “questa è per lei una serata indimenticabile!!! Ha vinto la settima edizione dell”Advertise Yourself!””





La ragazza dalla coda alta portò una coppa di dimensioni immani. Byakuya la prese e la sollevò, trionfante. “Consegniamo” tuonò, “il primo premio al nostro Naraku!”





Nel momento in cui il demone, che quasi piangeva dalla gioia, prese la coppa, un’enorme palla di metallo sulle loro teste si aprì e una pioggia di coriandoli invase lo studio. Il proiettore alle loro spalle, che quella sera aveva trasmesso undici pubblicità diverse, iniziò a mandare a ripetizione lo spot del vincitore, mentre partiva il ritornello di “We are the champions” dei Queen.





A quel punto, il pubblico si scatenò peggio di prima. C’erano persone che cantavano urlando, ragazzine bloccate da più tecnici perché volevano catapultarsi su quel mito che aveva vinto, fan che strillavano e incoraggiavano il loro idolo. Gli applausi si triplicarono, e la maggior parte delle persone era scattata in piedi, eccitata ed euforica.





Dopo quei brevi minuti di paralisi, delusione e presa di coscienza, anche gli altri concorrenti si erano ormai ripresi. Dopo aver finalmente realizzato di non aver vinto, le ragazze si lasciarono comunque prendere dalla grande euforia generale e non poterono resistere al lanciarsi in quel turbinio colorato dei coriandoli, per poter fare le congratulazioni a Naraku.






Non appena il vincitore fu circondato affettuosamente dalle altre finaliste ormai fuori gara, il pubblico esplose nuovamente. Stavolta furono i maschietti ad incanalare meglio le proprie energie per farsi sentire.



Dopo minuti di festeggiamenti, ovazioni, tifi, fischi, urla e soprattutto tanti, tantissimi applausi, l’euforia gradualmente scemò. Sango, Kagome, Kikyo e la piccola Rin si diressero nuovamente al comodo divano bianco.







A quel punto Byakuya, rimasto solo col vincitore, chiese: “Allora, Naraku, come si sente? Il demone aveva la voce squillante e un po’ tremolante: “Sono emozionatissimo. E’ una sensazione stupenda quella di vincere!” “Se l’è meritato questo premio, Naraku. I nostri giudici hanno valutato il suo spot come il migliore di tutti. Benché mancasse una colonna sonora, sono stati comunque apprezzati il suo modo affabile di porsi alle telecamere, il prodotto pubblicizzato stesso, perché rivolto a qualsiasi fascia d’età, le situazioni realistiche, la sua interpretazione del buon padre di famiglia, rassicurante ed affettuoso, ma soprattutto la semplicità dello spot stesso, che non pretende nulla.”





Naraku sorrise, trionfante. Le telecamere erano esclusivamente puntate su di lui.




“Dica un po’, Naraku” chiese il presentatore, “ma nella realtà le piace dedicarsi al giardinaggio?”
Il demone ci pensò su e rispose: “Beh… Fino ad ora mi bastava tendere la mano verso qualsiasi forma di flora per avvelenarla a morte.”


Byakuya rimase perplesso ma proseguì con un “Facciamo ancora un applauso al nostro vincitore!!” Prese la mano del demone e la sollevò con forza. E lì vi fu l’ultima esplosione di consensi da parte del pubblico: un ripetersi di sentiti e sonori applausi, fan urlanti in delirio, canti di tripudio, e, per finire, la scansione in sillabe del suo nome da parte di tutto lo studio. O quasi.






Byakuya si rivolse alle telecamere: “Amici miei, questa edizione del nostro programma finisce qui!! Ci vediamo l’anno prossimo, buonanotte a tutti!!”






Naraku tornò leggero come una piuma verso gli altri concorrenti. L’accoglienza, a differenza del resto dello studio, fu tiepida, ad eccezione di Kagome, Kikyo, Sango e Rin che sorrisero al vincitore.






“Allora ragazzi, che ve ne pare?” E tese in avanti la coppa, che sotto le luci scintillava. Sesshomaru si voltò da un’altra parte, Koga abbassò gli occhi ed Inuyasha guardò malissimo il demone. “Sì, ok, hai vinto, ma smettila di darti delle arie, va bene?” “Uh-là-là. Sembra che tu stia morendo dall’invidia.” “Per una volta quel misero mezzo demone ha ragione” intervenne Sesshomaru, “piantala di fare il gallo nel pollaio.” “E va bene, me ne vado, stupide gallinelle. Con certa gente che non fa altro che rosicare è meglio non avere nulla a che fare!” “Sciocco! Guarda che io, a differenza di questi incompetenti, sono arrivato subito dopo di te! E comunque adesso togliti dai piedi, o ti ci vorranno più di quattro stupide garzine per rimetterti in sesto.”





L’addetto scattò: “Ma insomma!!!!!!!!!! Anche adesso che dobbiamo chiudere lo studio vi mettete a litigare?” “Non seccarmi, testa di rapa!” sbraitò Inuyasha. “Toglietevi tutti di mezzo, lo faccio fuori in un istante” disse freddamente Sesshomaru, con gli artigli già protesi. “Chi ti credi di essere?” sbottò Koga, “smettila di fare il bello, impossibile e tuttofare della situazione!” “Lupastro e fratellone, la faccenda riguarda me! Scansatevi!” E fu così che i tre si misero a litigare furiosamente.



L’addetto sospirò e alzò le spalle. Certa gente era davvero incorreggibile.




Girò la testa verso sinistra e vide che le due finaliste, Kikyo e Kagome, si erano appartate e stavano avendo una vivace discussione. Le sentì litigare a proposito di Inuyasha e di uno schiaffo dato in precedenza. Non passò molto che le due si presero per capelli, furiose.






L’addetto scosse la testa. Lasciò la pesante chiave dello studio ormai non più illuminato e quasi spento dove prima c’era stato Byakuya. Volse le spalle a quella gabbia di matti e sparì.







Miroku intanto cercava di calmare i bollenti spiriti tra i tre litiganti, Kagura assisteva incuriosita al litigio delle due contendenti, Jakotsu era sparito nel nulla, Sango e la piccola Rin sostavano sul comodo divanetto.







Mentre lo guardava litigare, la piccola esclamò: “Chissà quando finirà il sig. Sesshomaru. Voglio tanto andare a casa.” Sango guardò dolcemente la bambina, si alzò e le tese la mano: “Che ne dici di lasciare qui questi deficienti e venire a casa mia? Mi sono rimaste ancora delle pesche sciroppate.” Il viso di Rin si illuminò, prese la mano della sterminatrice e insieme si diressero all’uscita dello studio.
  
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