Ringrazio tutte le persone che leggono le mie
storie … buona lettura!
Sanae78
Rokka getsu
di Sanae78
Capitolo 32
Una casa vuota
Quella sera Tsubasa aveva accompagnato Sanae a casa sua e poi si era recato di corsa a casa per la lezione di Portoghese con Carlos.
Purtroppo non aveva potuto avvisare il suo insegnante, che non ci sarebbe stato nessuno a casa, e temeva che rimanesse chiuso fuori ad aspettarlo.
Aveva corso più che poteva e l’ aveva trovato ad aspettare di fronte al cancello di casa loro.
“Tsubasa!”
“Ciao Carlos! Scusami.”
“Ho suonato al campanello, ma tua madre non mi ha risposto …”
Sua madre non c’ era e Tsubasa lo sapeva bene. Per lui era una sensazione stranissima quella di andare a casa e sapere di non poterla trovare lì.
Aveva promesso a Sanae di avere pazienza ed avrebbe fatto il possibile per non dare a vedere agli quello che stava accadendo alla sua famiglia.
Si era confidato con Sanae ed aveva deciso di non parlarne con nessun altro, perché per lui sarebbe stato troppo penoso.
“ … mia madre non c’è … stamattina è andata a trovare i miei nonni …”
“Non lo sapevo, adesso capisco … e tuo padre?”
“Dovrebbe arrivare stasera sul tardi … dai vieni Carlos che dobbiamo fare lezione.”
“Ok, Tsubasa!”
Tsubasa aveva fatto di tutto per impegnarsi durante quella lezione, ma come per il resto della giornata, non aveva fatto altro che pensare a Tsubasa.
“Bene Tsubasa, per stasera abbiamo finito.”
“Grazie Carlos!”
“Visto che tua madre non c’è, domani potrei venire un pochino più tardi … sempre che a te vada bene.”
“Ok! Grazie Carlos!”
“Ma per quanti giorni sarà via?”
“Per un paio o forse qualcosa di più … ancora non lo sappiamo …” la voce di Tsubasa sembrava triste e Carlos aveva preferito non approfondire.
“A domani Tsubasa!”
“Ciao Carlos!”
In quel momento Tsubasa era solo e cominciava a capire di quanto potesse essere tremendo il peso di una casa vuota, un peso che sua madre era costretta a portare da parecchio tempo.
Tra poco più di un’ ora sarebbe rientrato suo padre dal suo ultimo viaggio e Tsubasa aveva deciso di apparecchiare la tavola e preparare la cena.
Era determinato ad occuparsi lui delle faccende domestiche, finché sua madre non sarebbe tornata da loro.
Non vedeva l’ ora di rivedere suo padre e teneva d’ occhio l’ orologio per controllare i minuti che passavano.
Era già da qualche mese che sua madre aveva deciso di insegnargli le faccende domestiche, perché, secondo lei, potevano essergli utili in Brasile.
Tsubasa le aveva spiegato che probabilmente avrebbe vissuto in un dormitorio o come ospite da Roberto ed in tutta risposta lei gli aveva detto: “Appunto, se due uomini dividono una casa, bisogna che almeno uno sappia cavarsela!”
Da quel giorno nei week-end gli aveva insegnato a fare moltissime cose: cucinare, usare la lavatrice, stendere i panni, riordinare, pulire …
Facendole si era reso conto che sua madre tutti i giorni si doveva occupare di un sacco di compiti, facendo un lavoro duro per cui nessuno le diceva mai grazie.
L’ aveva raccontato a Misaki, che fin dalla tenera età aveva dovuto sopportare il peso di quelle fatiche, e si era sentito in colpa per l’ infanzia spensierata che aveva avuto.
Dopo che sua madre glie aveva insegnato a cucinare, non aveva più toccato una padella ed era un po’ titubante.
In quell’ istante aveva pensato a com’ era stato divertente imparare quelle cose da sua madre ed automaticamente aveva rifatto tutti quei gesti che vedeva fare spesso a lei.
Non sapeva, se a suo padre sarebbe piaciuto, sebbene, dopo averlo assaggiato, il sapore non gli sembrava malvagio.
Poco dopo Tsubasa aveva udito la porta aprirsi. Era suo padre.
“Natsuko, Tsubasa sono a casa!”
Koudai non aveva avuto risposta ed un po’ sorpreso si era diretto in sala da pranzo, dove credeva di trovare moglie e figlio intenti a consumare la cena, e , con sua sorpresa, ci aveva trovato solo Tsubasa.
“Ciao Tsubasa! Dov’ è la mamma?”
“Papà la mamma non c’ è … è andata a trovare i nonni …”
“Cosa?”
Continua …
Disclaimer
I personaggi presenti in questa storia appartengono a Yoichi Takahashi.
Note
‘Rokka getsu’ è in Giapponese e significa ‘Sei mesi’.