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Autore: unleashedliebe    20/04/2011    16 recensioni
-Sei carina quando sorridi, dovresti farlo più spesso- mi strinse in un abbraccio protettivo.
Non essendo molto alta, sentivo il cuore di Bill battere attraverso la pelle. Batteva forte, come il mio.
-Batte forte- sussurrai sopraffatta dalla situazione.
-E' colpa tua, cretina- rispose scompigliandomi i capelli.
-Mi viene il diabete così- esclamai.
-Ehi! Penso che morire a causa del diabete, non sia così brutto- mi riaccoccolai fra le sue braccia esili.
Dio, eravamo così dolcinati. Ma, mi piaceva. Parecchio.
Abbiamo lasciato Anna (Carotin) con un cellulare in mano, dopo aver ricevuto quel messaggio inaspettato. E ora che farà? Ci saranno tante svolte, e anche Bill si troverà a fare i conti con l'amore, ma non sarà tutto rose e fiori, anzi.
"Immer wenn es wehtut, ist sie ganz allein.
Doch nach dem letzten Mal, hat sie nicht mehr geweint."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '~ Louder love '
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AnnA

Salve! Ecco il nuovo capitolo, rimasti scioccati da quello precedente eh?
Bwauhah! *risata diabolica*
Comunque, come state, tutto bene? :)
Io si, finalmente vacanze! Santo Kaulitz non vedevo l'ora!
Oggi sono andata a fare il piercing, l'helix, sono troppo contenta, questo è il mio ottavo buco!
Okay, non ve ne frega nulla lo so ç___ç
Ma stasera sono un po' logorroica, dettagli.
Anyway, http://www.facebook.com/justforalittlewhile questa sono io u.u
Aaaah, ho cambiato nickname! Non sono più AnnsFreiheit, mi faceva un po' schifo D:
Sto divagando ancora ò___ò
Vado, stay Tokio.

* * * *

Tredicesimo capitolo: un asino


Pdv: Anna (Carotin)

Un mese, era passato un mese da quando avevo fatto quel test.

-Anna, sono passati trenta giorni, è iniziato dicembre, non pensi sia ora di dire a Tom quello che c'è da dire?- mi domandò Maia, per la decimillesima volta.

Ero incinta, nona settimana, la pancia non si notava quindi.. perché dirglielo? Volevo godermi gli ultimi momenti insieme, perché qualcosa mi faceva credere che non ce ne sarebbero stati tanti altri. Tenere il segreto era difficile, considerando le nausee mattutine e il fatto che avessi cominciato a mangiare un po' troppo, inoltre la mia amica era di un'insistenza più unica che rara, mi assillava in continuazione!

-No, non penso. E tu invece? Quando pensi di chiarire con Bill?- Sbottai io, esasperata.

Quei due erano contorti, ma forte! Il frontman mi aveva confessato che Maia le piaceva, ma era convinto di non essere ricambiato; questo perché, lei si comportava in maniera altalenante: prima dolce, poi acida e antipatica. Ero sicura fosse il suo modo di proteggersi dal mondo, nonostante non si fosse mai confidata con me, si capiva che aveva una storia personale abbastanza pesante alle spalle, e perciò le era difficile aprirsi con gli altri.

-Chiarire cosa?- domandò lei, improvvisamente più timida e taciturna. Beccata!

-E dai, dopo che ehm... avete fatto quel che avete fatto, vi evitate! Cioè, tu soprattutto! Perché?- chiesi.

-No, niente, io non evito nessuno!- sviò il mio sguardo, io picchiettai sulla sua spalla, non mi arrendevo facilmente!

-Lui ti piace- affermai sicura io, lei arricciò il naso.

-Okay, partendo dal presupposto che quando ti ci metti, sei una vera scassa palle, un po' mi piace! Te l'avevo già detto un mese fa, no? Quindi smettila di rompere, tra me e lui non succederà nulla!- rispose sottolineando l'ultima parola, beccandosi una mia occhiata scettica.

-Smettila di guadarmi così! Che rottura sei! E smettila di cambiare argomento. Devi dirglielo! Non puoi mantenere segreta una cosa del genere!- alzò un po' la voce.

Purtroppo, proprio in quel momento, Bill aveva deciso fosse ora di venire a chiacchierare con me, e probabilmente aveva percepito qualcosa.

-Che stai nascondendo rossa?- domandò infatti, chiudendosi la porta alle spalle. Tirai un calcetto alla mia cara amica, ero nei guai.

-Nulla!- ricevetti uno sguardo ammonitore dall'altra e anche dal ragazzo, capiva al volo quando mentivo.

-Anna..- sussurrò Maia incoraggiandomi ad asserire la verità, mi decisi a svuotare il sacco.

-Sono incinta!- esclamai. Vidi la faccia del Kaulitz cambiare velocemente espressione: dallo stralunato, al sorpreso e a qualcosa che non seppi identificare.

-Ma..- iniziò, ma lo fermai.

-Ma è un disastro, un terribile casino? Un errore? Sì, si! Come cazzo faccio? Bill, conosci Tom, sai che non è pronto per una responsabilità del genere, senza contare che sareste comunque sempre in tour, ed io? Cazzo, cazzo, cazzo!- Sbottai io.

-Anna, non dire cazzate!- mi bloccò il moro. -Tom ti ama- continuò dolcemente, -Non penso sarebbe capace di... lasciarti! Magari all'inizio resterà stordito, penso sia normale, insomma.. te lo immagini padre? No, ma se ci pensi, nessuno pensava si sarebbe ufficialmente fidanzato, smettendo i panni di SexGott, devi dirglielo, non puoi nascondere una cosa del genere!-

Stetti in silenzio per un momento e poi confessai. -Ho paura, non per via del bambino, penso che riuscirei a crescerlo, magari non perfettamente, ma non sono così impedita. Il problema è Tom, non ce la farei senza di lui e temo che, dicendoglielo, la nostra storia volga al termine.. non sono pronta per tutto questo, posso affrontare una gravidanza, ma non una sua possibile perdita-

Era così, lo amavo troppo. La nostra relazione era da sempre altalenante, il sentimento ce ne aveva messo per uscire, e poi avevo sofferto tanto, talmente tanto da rendermi conto che, senza di lui nella mia vita, non avrei trovato un senso per ciò che mi circonda.

Perché era Tom che rendeva tutto bello, speciale! Ogni momento, nella sua ingenuità, strafottenza, ma era terribilmente dolce quando voleva.

Mi bastava ascoltare Unter deiner Haut e le lacrime scendevano, erano la conseguenza di numerosi ricordi, tristi e felici.

-Anna, non puoi fare finta che il bambino non ci sia, c'è. Più tardi glielo dirai, peggio sarà, potrebbe non perdonarti per averglielo tenuto nascosto, sai quanto sia cocciuto mio fratello. Va da lui- suggerì il gemello, subito spalleggiato dalla bionda.

-Per una volta sono d'accordo con Bill, va da lui, togliti un peso- mi sorrise.

-Siete due fottuti rompipalle, quando vi mettete!- Però avevano ragione, dannatamente ragione.

-Io..io vado- sospirai lasciando i due soddisfatti. -Mh, state pure in camera via voi, intanto. Avete delle cose da dirvi, no?-  Detto ciò me ne andai, dopo aver ottenuto la vendetta personale, tanto bravi a dare consigli loro! Ma aprire gli occhi e dichiararsi no? Sorrisi, mi ricordavano me e Mopp.

Sbuffando, percorsi il corridoio come se fossi una condannata a morte, e bussai dal chitarrista.

-Ehi- disse aprendo la porta e dandomi un bacio sulla fronte.

 Il mio cuore cominciò a martellare, ero così spaventata.

-Senti, io devo parlarti- cominciai nervosamente, mi guardò curioso.

-Sai che non sono brava con i giri di parole.. quindi..- via il dente, via il dolore, giusto?

-Aspetto un bambino Mopp, da te- esclamai velocemente abbassando lo sguardo.

Silenzio.

Silenzio.

Nessuna reazione da parte sua, ecco.. lo sapevo.

-Ti sei fossilizzato per caso?- dissi fingendo sicurezza, in realtà avrei voluto piangere.

-U-un b-bambino?- domandò balbettando, perfetto, l'avevo perso.

-No Kaulitz, un asino guarda! Beh, in effetti, essendo tuo figlio, potrebbe anche essere!- che assurda conversazione.

-Parla la scimmia!- mi guardò scettico, cominciai a ridacchiare.

Stavamo girando intorno alla questione.

-Comunque.. tornando a.. beh..- non sapevo come riprendere il discorso.

-Da quando lo sai?- m’interruppe.

-Un mese..- mugugnai.

-Un mese? E hai aspettato oggi per dirmelo?- alzò la voce.

-Ero spaventata okay Kaulitz?- alzai io la voce, mi guardò incitandomi a continuare.

-Cosa avrei dovuto fare? Correre saltellando da te? Non puoi biasimarmi se ho avuto paura!-

Silenzio.

Ancora silenzio.

-Vado in terrazzo- uscì senza aspettare una risposta, fu davvero difficile arrivare sul tetto senza scoppiare a piangere prima

Uscita, l'aria fresca mi pizzicò il viso. Guardai il panorama, ci trovavamo a Dublino. Il cielo era bello, limpido.

Uno, due tre. Scoppiai a piangere, mi sedetti su una panchina e circondai le ginocchia con le gambe.

Lacrime su lacrime. Passarono due minuti.

E ne passarono altri cinque.

Mezz'ora dopo sentì una presenza vicino a me.

-Scusami, sono un cretino- Chi altro poteva essere? Tom.

Non risposi, tirai su col naso e pensai a che orrenda visione fossi: occhi rossi e gonfi. Si sedette vicino a me e mi abbracciò.

-Ti amo Carotin- sussurrò al mio orecchio. Brividi. -Non ero pronto a una notizia del genere, mi ci vedi padre? E' tutto così.. inaspettato! Però non ti lascio, cresceremo il nostro asinello insieme- mi sorrise e asciugò qualche residuo di lacrime.

-Sarà un bell'asinello- ridacchiai, terribilmente sollevata e felice.

-Ovvio, è mio figlio!- esclamò lui, stringendomi ancor di più e avvicinandosi al mio viso.

Poggiò le sue labbra sulle mie e, come ogni volta, il mio cuore cominciò a battere fortissimo. Amore, semplicemente amore.


* * * *

Dai, questo capitolo è da diabbbbete!
Ditemi che ne pensate susu u__u
Baci, grazie a tutte per l'attenzione.
Anns


   
 
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