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Autore: JustALittleLie    20/04/2011    13 recensioni
Li avevamo lasciati lì.
Lui era tornato a Los Angeles, lei era su un aereo per Madrid.
Lontani per sempre, divisi da un destino che li ha fatti incontrare, li ha fatti innamorare e poi, li ha separati.
E se ora il destino volesse ripagarli di tutto questo?
Ronnie verrà ricatapultata improvvisamente nella sua vecchia vita a Los Angeles, dove la aspettano le sue amiche e lui, dove potrebbe riavere la sua vita.
Ma, si sa, nella vita nulla è così semplice.
Sequel "Let me under your skin"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'There's a fine line between love and hate'
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chap 5  Hello everybody!
come state?
Non voglio intrattenervi molto, visto che il capitolo è bello lungo, volevo solo augurarvi una buona Pasqua, mangiate tanto mi raccomando *O*
Ed inoltre volevo ricordarvi che ho scritto una piccola one-shot su Kate e Joe che si chima "Promise that you'll stay" se vi va, dateci un'occhiata.
Non mi resta che augurarvi buona lettura! xD

Patience


Dear Jamie, I've got a letter I would like to send
It's lacking strings of words with punctuation at the end.
Should I trust this dial act?
To convey the right effect?

(Dear Jamie - HelloGoodbye)

Si deve aver paura dei fantasmi?

Ronnie ricordava che una volta, quando era ancora bambina, aveva fatto questa domanda a suo nonno, l'unico della famiglia con cui era riuscita ad avere un qualche tipo di rapporto, il quale l'aveva guardata con quel suo tipico sorriso dolce ed accondiscendente.

Non poteva certo dirle di cosa aver paura o meno; la paura non si controlla, non è volontaria, o si ha o non si ha.

E Ronnie, in quel momento, ne aveva parecchia.

Seduta al tavolino di quel bar continuava a sorseggiare il suo the alla pesca fissando la ragazza di fronte a lei che, appunto, le sembrava un fantasma uscito dal suo passato.

Jamie, a sua volta, la fissava con gli occhi quasi sbarrati e l'aria circospetta, come se si aspettasse che Ronnie potesse scomparire da un momento all'altro in una manciata di coriandoli, proprio come facevano quegli abili illusionisti che lei tanto amava da bambina.

Riusciva appena a trattenersi dall'allungare il braccio per pizzicarla, per confermare la sua esistenza.

- quando sei tornata?-

Quando Jamie le aveva chiesto di andare a prendere qualcosa ad un bar lì vicino, Ronnie non aveva opposto affatto resistenza, anzi, era stata entusiasta di poter parlare con lei, anche se appena l'aveva vista aveva rischiato l'infarto.

-solo ieri- rispose a monosillabi un po’ a disagio

La ragazza annuì prendendo a sua volta un sorso di the.

Era uno di quei momenti di silenzio imbarazzante, quelli in cui vorresti che intervenisse qualcuno a ballare la lambada per distrarti ed alleggerire la situazione.

Non c'erano mai stati silenzi imbarazzanti tra di loro, mai, e questo la fece sentire male.

-Jamie io...vorrei spiegare- cominciò mentre la ragazza si sporgeva verso di lei unendo le mani

-so che mi sono comportata malissimo con voi, proprio con voi che eravate la mia famiglia- abbassò lo sguardo incapace di sostenere lo sguardo dell'altra

-ma ero così confusa in quel momento...-

-momento?- la interruppe l'altra che fino ad allora era rimasta in silenzio -il tuo momento è durato tre anni-

Ronnie si sorprese di sentire quel tono brusco e cattivo che non faceva parte di Jamie.

La dolce e timida Jamie, ma erano passati tre anni e Ronnie non conosceva più niente di lei.

- ho pensato tanto a voi in questo tempo, a come contattarvi, come cercare di sistemare le cose, ma non ho mai avuto il coraggio di farmi viva-

Jamie annuì meccanicamente.

-ti avremmo lasciato il tuo spazio- cominciò mentre vedeva i suoi occhi inumidirsi -avremmo capito, o almeno ci avremmo provato, se solo tu ce ne avessi dato l'opportunità-

Ronnie si morse un labbro, incapace di rispondere.

-sei andata via senza dire niente, senza una parola, hai idea di come siano stati orribili questi anni senza di te?- la voce le tremava ormai, e dovette stringere forte i pugni fino a farsi male le mani per non piangere

- neanche io mi sono divertita lì, te lo posso assicurare-

-allora perchè te ne sei andata?!-

Ronnie sospirò, come spiegarle?

-Jamie, se lì era orribile...qui lo sarebbe stato ancora di più- Jamie la guardò scettica

-non capisci? Ogni singolo centimetro di questa città mi ricorda lui- si passò stancamente una mano sugli occhi -dopo tre anni riesco a sopportare il ricordo, ma se fossi rimasta qui allora, probabilmente ora sarei ancora chiusa nella mia stanza a piangere-

-ma qui avevi noi...-

Così non andava.

- Jamie in quel momento nemmeno voi sareste state in grado di farmi stare meglio. Non fraintendermi, sai il bene che vi voglio- parlò al presente -ma sai anche come sono fatta. Non riesco ad avere accanto qualcuno quando sto male e col mio atteggiamento non facevo che farvi del male, non potevo sopportarlo -

Jamie la guardò in silenzio per quello che a Ronnie sembrò un'eternità.

Cosa stava pensando?

-beh- sospirò in fine -ognuno affronta il dolore a proprio modo...ma sono cambiate così tante cose dall'ultima volta che ci siamo viste...-

Ronnie le sorrise, Jamie aveva capito, come sempre.

- Jam non pretendo che il nostro rapporto diventi lo stesso di tre anni fa, sarebbe assurdo aspettarsi una cosa del genere, ma se voi mi deste un'altra opportunità io vorrei...provarci-

Jamie la studiò ancora, non che avesse dubbi sulla risposta che dovesse darle.

- mi sei mancata - disse infine aprendosi in un sorriso ed a Ronnie venne del tutto spontaneo alzarsi di scatto ed abbracciarla.

La sua piccola e fragile Jamie.

-Ron, mi strozzi così- riuscì a dire lei mentre l'amica la soffocava nel suo abbraccio

-oh Jamie! mi siete mancate così tanto!-

Jamie ridacchiò sciogliendo l'abbraccio e sedendosi al suo posto

- non pensare che con Lex e Kate ti andrà così bene! Sai che io sono una frignona e sono così felice di vederti che non riesco a tenerti il muso, ma credo che Lex e Kate sapranno come farlo!- Jamie alzò gli occhi al cielo -sopratutto Kate- aggiunse

Ronnie sorrise malinconica.

- devo vederle- 

- beh- cominciò l'altra girando la cannuccia nel suo bicchiere -credo che per il tuo bene sia meglio evitare l'effetto sorpresa con loro- scosse la testa fingendosi inorridita -se al mio posto avresti incontrato Kate, molto probabilmente ti avrebbe presa a calci-

Sicuramente, pensò Ronnie.

Conosceva bene Kate, e conosceva ancora meglio le sue reazioni, se l'amica era stata benevola e l'aveva perdonata su due piedi, sapeva che con Kate la cosa sarebbe andata per le lunghe, per non parlare di Lexus!

Ma ora che era a Los Angeles ed aveva incontrato Jamie, non vedeva l'ora di incontrare le altre due!

- dovrei chiamare Kate?- chiese cauta

Jamie scosse la testa -non servirebbe, le parlerò io stasera-

-questo aiuterà?- chiese scettica

-no, ma devo prepararla psicologicamente in modo che i suoi istinti omicidi si affievoliscano-

Ridacchiò divertita prendendo l'ultimo sorso del suo the.

-penseremo dopo a questo, ora dimmi - cominciò Jamie sporgendosi verso di lei cos’hai fatto in tutto questo tempo?-

Ronnie sorrise e le raccontò tutto, dell'università, della bellissima città che era Madrid, e del suo improvviso trasferimento a Los Angeles che l'aveva del tutto spiazzata.

-quindi lavorerai qui?- chiese Jamie contenta

-si, in una casa editrice poco fuori Los Angeles, dovrò partire dal principio, probabilmente all'inizio non faranno altro che farmi fare fotocopie e rispondere al telefono- sbuffò, aveva già sopportato quello per un anno a Madrid, ed ora doveva fare tutto da capo.

-tu invece? cos'hai fatto in questi tre anni?-

Jamie sorrise prima di rispondere -poco dopo la tua partenza anche io sono partita, per l'Australia, ho studiato lì veterinaria mentre lavoravo al fianco di uno dei più grandi veterinari del paese, è stata un'occasione unica. Mi sono laureata solo un mese fa, ma ho già trovato un buonissimo posto in uno studio qui a Los Angeles-

Ronnie sorrise con un po’ di rammarico, si era persa tante cose.

-oh e con Tyler? state ancora assieme?- chiese illuminandosi

-oh, direi di si- Jamie non aveva intenzione di parlare a Ronnie del suo matrimonio imminente, almeno non subito, c'erano così tante cose da dire sulla sua vita passata, che voleva mettere per un attimo da parte il futuro, ma ora che l'amica glielo aveva esplicitamente chiesto di certo non poteva non dirglielo.

La ragazza allungò la mano sinistra, dove un enorme solitario faceva bella mostra di se, verso Ronnie che la guardò confusa, poi spalancò occhi e bocca.

-NO!- sbottò quando il suo cervello recepì la notizia - vi sposate! oh mio Dio, è bellissimo Jamie!-  

Jamie ridacchiò della reazione dell'amica e sospirò.

-Era un pò che ci stavamo pensando, ma volevamo prima realizzarci in campo economico ovviamente- sorrise tra se e se ripensando a quante cose erano cambiate da quando erano solo due ragazzini che si erano scambiati la promessa di stare insieme per sempre -ora che ho un lavoro stabile e Tyler lavora con...- si bloccò all'improvviso fissando gli occhi in quelli dell'amica.

Ronnie la guardò accigliata, perchè si era fermata di colpo?

-lavora con...?- la invogliò a continuare

Jamie prese un respiro profondo prima di parlare -lavora con...Nick- scandì parola per parola non distogliendo nemmeno per un attimo lo sguardo dall'amica, per valutare ogni situazione e fermarsi in tempo se fosse stato il caso, ma Ronnie a quella notizia aveva solo strizzato un pò gli occhi, rimanendo in mobile.

-oh, così ora lavora con i Jonas- disse cercando di sembrare il più indifferente possibile

-veramente i Jonas si sono sciolti- ed addio indifferenza

-cosa?!- sbottò battendo un pugno sul tavolo, facendo sobbalzare Jamie

-si, poco dopo il matrimonio di Kevin, lui voleva dedicarsi alla famiglia così Joe ne ha approfittato per cimentarsi nella recitazione-

Ronnie spalancò la bocca -Kevin e Danielle si sono sposati? Joe recita?-

Jamie sorrise lanciando uno sguardo all'orologio, era terribilmente in ritardo -mi sa che devi metterti a passo con le novità- sorrise -ma ora devo andare, ho tante cose da fare- si alzò fissando l'amica poi sospirò

Si sarebbe pentita di quello che stava per fare.

-Giovedì ci sarà una festa di "fidanzamento", tu sei invitata ovviamente-

Ronnie si alzò e sorrise felice all'amica -grazie-

Jamie si sporse per abbracciarla forte, ancora non poteva credere che fosse davvero lì.

-non sparire più- sussurrò e Ronnie si sentì tremendamente in colpa

Ronnie la strinse più forte per un attimo per poi sciogliere l'abbraccio.

-Jamie...parlerai con Kate e Lexus vero?- chiese speranzosa

-lo farò, ma non posso prometterti niente-

Ronnie sorrise e mentre vedeva Jamie allontanarsi un solo pensiero le affollava la mente.

Se l'amicizia è autentica, anche se non vedi quella persona da tanto tempo, hai la sensazione di non averla mai lasciata.

Can a song replace a broken heart?
Can a song replace a broken love?

Nick era chiuso in quella stanza da tempo indeterminato ormai.

Seduto alla scrivania, tra uno sbuffo e l'altro, tentava di scrivere qualcosa su quel foglio bianco, ma ovviamente l'ispirazione era pari a zero.

Non che non avesse cose da scrivere, ma quello che aveva in testa era troppo malinconico e frustrante per una sua canzone.

Un sorriso amaro si formò sulle sue labbra.

E pensare che una volta pensava che la musica fosse la cura a tutte le sue ferite, quanto era stato ingenuo.

Ci sono ferite che ne il tempo, ne la musica riuscirà mai ad arginare.

Stava per mettere la penna sul foglio quando due mani fredde si posarono sui suoi occhi, era così concentrato che non aveva nemmeno sentito il rumore della porta che si apriva.

Respirò forte sentendo quel profumo che avrebbe riconosciuto ovunque ormai, si voltò trovando il sorriso di Allie a pochi centimetri dal suo viso.

-ciao- sorrise la ragazza

-hei- salutò lui facendole una carezza sui capelli

La ragazza chiuse gli occhi per un istante prima di prendere posto sulle gambe del ragazzo e studiare attentamente il suo viso stanco.

-credo che tu abbia bisogno di una pausa- decretò in fine allacciandogli le braccia dietro al collo

-lo credo anche io- allungò un braccio per circondargli i fianchi

-bene, ti va di fare qualcosa in particolare?- sussurrò strofinando il suo naso con quello di Nick

-non lo so- sospirò l'altro sfiorandole le labbra con le sue

Allie colse al volo l'invito del ragazzo cimentandosi con lui in un bacio che non aveva niente di casto e delicato.

Nick era strano quel giorno, Allie l'aveva notato già quella mattina quando era rientrato nel negozio dove  lei stava provando vari vestiti. La ragazza pensava che forse la chiamata ricevuta l'avesse turbato in qualche modo, ma quando l'aveva chiesto a Nick lui le aveva risposto che andava tutto bene, era solo stanco. Quando poi erano tornati a casa, dopo pranzo, lui si era fiondato nella sua stanza dicendo che aveva bisogno di scrivere, ma, a giudicare dal foglio in bianco che giaceva sulla scrivania, il ragazzo non doveva essere poi così ispirato.

Nick, d'altro canto, era completamente in un altro mondo.

Per quanto si sforzasse, non riusciva a non pensare a quella ragazza che aveva visto quella mattina, quella che somigliava terribilmente a lei. Sapeva che non era possibile, e che forse stava diventando matto, ma la vista di quella ragazza l'aveva scombussolato. Per questo si era avventato sulle labbra di Allie con tanta foga, per non pensare.

Ma ancora una volta si sentì inevitabilmente un verme per quello che stava facendo. Ormai era quasi un anno che stavano insieme, la loro era una storia seria, non poteva pensare a qualcun altro quando stava con lei!

Doveva smetterla.

-Nick...- sospirò la ragazza allontanandosi da lui -io...credo di essermi innamorata di te-

Perfetto.

-tu...credi?- ansimò lui incapace di formare una frase di senso compiuto

Allie si morse il labbro inferiore, aveva forse sbagliato? Beh, ormai era tardi per tornare indietro.

-no, ne sono certa, io ti amo-

La  testa di Nick prese a girare vorticosamente, mentre sperava con tutto il suo cuore che quello che aveva appena sentito fosse solo frutto della sua mente malata e non la realtà. Anche se in effetti dopo quello che aveva visto quella mattina non si sarebbe stupito più di tanto se avesse scoperto di sentire "le voci". 

Sentiva lo sguardo pesante di Allie addosso, la ragazza si aspettava chiaramente una reazione da parte sua, ma in quel momento non sapeva cosa fare.

Avrebbe dovuto dire qualcosa?

-Allie...io...non so che dire- confessò

La ragazza inarcò un sopracciglio e si alzò lentamente dalle sue gambe.

-tu, non sai cosa dire- ripeté guardandolo con aria truce

Nick non provò nemmeno a parlare, conosceva quello sguardo e sapeva che la bomba stava per scoppiare.

-tu non sai cosa dire!- ripeté la ragazza urlando -è quasi un anno che stiamo insieme ed io non ho preteso mai niente da te, non me la sono mai presa quando annullavi i nostri appuntamenti perchè dovevi scrivere, perchè avevi questa o quell'altra cosa da fare, sono stata qui, ad aspettarti pazientemente- ormai era esplosa

-io ti dico di essermi innamorata di te, che ti amo, e dopo un anno la tua reazione è "non so che dire"-

Nick rimase a guardare la ragazza con sguardo colpevole. Aveva visto Allie arrabbiarsi altre volte, ma ora non era solo arrabbiata, ora era ferita e, si sa, è meglio evitare una donna arrabbiata e ferita.

-e non guardarmi così!- sbottò ancora lei pestando un piede per terra

Nick si alzò a sua volta andando vicino alla ragazza, cercò di moderare la voce prima di parlare -cosa vuoi che faccia? vuoi che di dica che ti amo anche se non è quello che provo?- forse stava peggiorando la situazione

Allie strinse gli occhi facendo un passo verso di lui -però di lei eri innamorato, vero?- sibilò

Colpo basso, decisamente.

-cosa centra questo con noi?- cercò di restare calmo

Allie sorrise sarcastica -e da quando esiste un noi?- sussurrò ferita

Nick sospirò posando le mani sulle braccia della ragazza che però se le scrollò di dosso con un gesto di stizza.

-Allie, ascoltami, io ci tengo davvero a te...-

-ma non abbastanza da amarmi- lo interruppe lei

-fammi finire, ti prego. Io sto davvero bene con te, e tu sai come sono stati gli ultimi anni per me. Non riesco ad innamorami Allie, lo sai, ma prima di te non riuscivo nemmeno a guardare una ragazza, deve esserci un motivo per cui riesco a stare solo con te- Nick fece un passo verso di lei, titubante, e poggiò di nuovo le mani sulle sue braccia, che questa volta non vennero scacciate. 

Nonostante era consapevole di non amare Allie, sapeva che senza di lei non ce l'avrebbe fatta, se ora aveva le allucinazioni non osava pensare cosa sarebbe accaduto senza di lei. Come minimo si sarebbe ritrovato a dondolarsi avanti e dietro con le mani nei capelli, in uno stanzino buio.

-ho bisogno solo di tempo- soffiò avvicinando il viso a quello della ragazza -so che un anno è già tanto per le persone normali, ma tu sai che io non lo sono- sorrise riuscendo a strappare un piccolo sorriso anche alla ragazza

-cosa una persona o normale?- sorrise lei

Nick poggiò la fronte alla sua sorridendo -se sono una persona è solo grazie a te, ora dobbiamo lavorare un pò sul normale- 

Il ragazzo le prese il viso tra le mani puntando i suoi occhi in quelli di lei, che ormai erano un pò lucidi -se tu vuoi continuare a lavorare con me- sussurrò

Allie sospirò pesantemente allacciando le braccia dietro al suo collo -non farmi soffrire- sussurrò prima di posare le sue labbra su quelle del ragazzo.

Nick sospirò pensando che ormai era troppo tardi, l'avrebbe fatta soffrire, e sarebbe stata tutta colpa sua e del suo egoismo.

I'm still hurting from a love i lost,
I'm feeling your frustration,
Then maybe all the pain will stop,
Just don't be close inside your arms tonight,

dont be to hard on my emotions

( Patience - Take That)

Joe diede una rapida occhiata al suo orologio, accigliandosi. Era quasi mezz'ora che l'aspettava.

La cameriera si avvicinò per l'ennesima volta al suo tavolo, con l'ennesimo sorriso -è sicuro che non vuole prendere niente?-

-no, sto aspettando una persona. Quando vedrà quella sedia occupata- accompagno la frase con un gesto che indicava la sedia di fronte a lui -sarò pronto per prendere qualcosa-

La ragazza dai lunghi capelli biondi, che aveva sciolto non appena l'aveva visto entrare, bofonchiò qualcosa girando i tacchi e tornando da dov'era venuta.

Joe non voleva essere scortese, affatto, ma era abbastanza teso di suo senza che la ragazza gli andasse vicino ogni tre secondi ricordandogli che la persona che stava aspettando era ormai in ritardo da quasi mezz'ora.

Era passata solo una settimana da quando aveva visto Kate, ma gli mancava già terribilmente.

Tra flash, riprese ed interviste lei era l'unica persona al di fuori della sua famiglia capace di farlo sorridere e sentire come una persona normale. Per questo quando non c'era si sentiva quasi soffocare, ne aveva bisogno, troppo.

Quando il campanello appeso alla porta trillò, la testa di Joe saltò come una molla in direzione dell'entrata.

Vide Kate entrare dalla porta con difficoltà, mentre tra le mani portava quelle che dovevano essere un milione di buste, e gli venne spontaneo sorridere mentre i suoi polmoni si riempivano finalmente di ossigeno.

Quando la ragazza riuscì ad entrare nel locale strattonando l'ultima borsa che era rimasta incastrata tra le porte di vetro, dovette abbassare la testa per non scoppiare a ridere.

Rialzò la testa in tempo per incrociare lo sguardo di Kate, che un attimo dopo sorrise raggiante avviandosi verso di lui.

Quando Kate raggiunse il suo tavolo posizionandosi di fronte a lui, Joe era consapevole di dover dire qualcosa di intelligente e profondo, era una settimana che non si vedevano ed il loro incontro doveva essere come si vedeva spesso in quei telefilm da adolescenti, qualcosa del tipo "hei piccola, mi sei mancata", ma Joe era altrettanto consapevole del fatto che era nella sua indole dire cose stupide dei momenti meno appropriati.

-i tuoi capelli sono arancioni- constatò piegando la testa di lato

Kate si lasciò scivolare sulla sedia lasciando cadere le buste sul pavimento.

-oh grazie a Dio non sei diventato ceco- sorrise sbottonandosi il giubbino di pelle nero

Joe rimase incantato a guardare i capelli lunghi dell'amica una volta biondi, ma ora risplendevano di un rosso acceso.

- tanto per precisare- cominciò lei levandosi del tutto il giubbino -sono rossi-

Joe avrebbe replicato volentieri che rossi o arancioni erano lo stesso per lui, se solo non fosse rimasto incantato a fissare la pelle della ragazza che si intravedeva dallo scollo a V della camicetta nera aderente.

- e comunque anche io sono felice di rivederti- concluse sarcastica cogliendo lo sguardo imbambolato dell'amico

Joe fu salvato al volo dalla cameriera di poco prima che, stavolta, era tutt'altro che fuori luogo.

-posso portarvi qualcosa, ora?- lo sguardo di Joe volò a Kate che però parve non cogliere la flessione della voce della ragazza sulla parola "ora"

- per me una cioccolata calda- 

La ragazza segno veloce sul suo taccuino quello che Kate aveva scelto per poi posare il suo sguardo su Joe che annuì -due-

La ragazza si allontanò con le loro ordinazioni e Joe si sporse leggermente sul tavolo, per vedere la miriade di buste che giacevano a terra.

-hai saccheggiato tutti i negozi della città?-

Kate alzò gli occhi al cielo sbuffando -sono stata tutto il pomeriggio con Jamie e Lex, non sai quant'è stressante organizzare un matrimonio- poggiò la schiena alla sedia rilassandosi -sopratutto se sei la damigella d'onore e la stilista degli sposi contemporaneamente- concluse indicandosi

-povera piccola Kate- sorrise sarcastico, mentre Kate gli rispondeva con una linguaccia

- e a te come sono andate le riprese questa settimana?-

-bene- sbuffò il ragazzo -anche se è stancante -

- bhe, altrimenti non si chiamerebbe lavoro, no?- chiese retorica strizzando l'occhio

-Joe, devo dirti una cosa- cominciò poi diventando seria e facendo spaventare a morte il ragazzo

Era successo qualcosa a lei? alla sua famiglia? E poi inevitabilmente il suo pensiero andò a finire lì, dove finiva sempre. Che avesse trovato un ragazzo che aveva avuto il coraggio di dirle quello che provava per lei?

Proprio in quell'istante fece la sua comparsa la cameriera, facendo ricredere Joe sul suo tempismo perfetto, portando la loro cioccolata.

Dopo averla ringraziata, Joe rimase a guardare Kate attentamente mentre la ragazza prendeva un sorso della sua cioccolata. Joe la imitò e prese il primo sorso proprio mentre la ragazza apriva la bocca per parlare.

-Ronnie è tornata-

Per fortuna Joe riuscì a sputacchiare gran parte della cioccolata nel bicchiere, ma un'altra piccola parte sembrava essersi affezionata parecchio alla sua faringe, facendolo tossire come un gatto malaticcio.

-come...scusa?- chiese una volta ripresosi, forse non aveva sentito bene

Kate chiuse gli occhi prendendo un respiro profondo -non fare l'idiota- cosa difficile -Ronnie è tornata-

Joe continuò a fissare immobile la ragazza fino a quando questa non si spazientì

-Ronnie, ricordi?! Alta più o meno come me, capelli lunghi neri, occhi verdi...- cominciò sarcastica

Joe la fermò con un gesto della mano -ho capito- 

Il ragazzo fece un cenno alla cameriera indicandogli di portare un'altra cioccolata, poi tornò a guardare Kate –quando è tornata?-

-ieri, ma l'ho saputo poco fa- sospirò lei abbassando lo sguardo

Joe piegò la testa da un lato studiando bene l'espressione della ragazza, che non sembrava agitata come si era aspettato, ma continuava a tenere gli occhi bassi giocando con un tovagliolino di carta, cosa che non era assolutamente da lei.

-e come mai non stai dando ancora di matto?- 

Kate alzò lo sguardo prendendo un altro sorso di cioccolata, mentre la cameriera ne portava un'altra a Joe.

-nonostante il mio istinto mi abbia suggerito di andare da lei e prenderla a calci- sospirò -devo organizzare un matrimonio, non è il momento di farsi prendere dal panico-

Joe annuì ed il suo pensiero andò automaticamente a Nick -pensi che dovrei dirlo a lui-

Kate alzò le spalle in modo eloquente -credo che prima o poi si incontreranno, visto che Jamie l'ha invitata al matrimonio-

Joe non si stupì più di tanto, era da Jamie perdonare tutto a tutti e poi Ronnie non era "tutti", ma era la persona coi cui avevano condiviso tutto per anni.

-e tu cosa pensi di fare?- chiese Joe

-cosa vuoi che faccia? Niente, quello che ha fatto lei in tutti questi anni- affermò acida mentre Joe alzava gli occhi al cielo

- e cosa intendi fare? Non le parlerai quando te la troverai faccia a faccia?-

-No- rispose semplicemente lei prendendo un altro sorso della sua cioccolata

- ma Kate...-

Stavolta toccò alla ragazza interromperlo con un gesto della mano mentre posava la tazza -non ho intensione di comportarmi come se non fosse successo niente...e - si affrettò ad aggiungere -non ne voglio parlare ora, grazie-

Joe scosse la testa sospirando. Quando Kate si metteva in testa una cosa, era meglio lasciarla fare, per il bene dell'umanità.

Joe evitò di pensare, almeno per il momento, a come avrebbe detto la notizia al fratello e si fissò sul viso di Kate, che in quel momento era voltò verso il basso con un espressione molto concentrata sulla tazza che aveva avanti, quello era un ottimo modo per distrarsi.

Si concentrò sulle labbra della ragazza dove, proprio in un angolo del labbro superiore, era rimasta un pò di cioccolata. Sorrise, era da Kate non riuscire a mangiare senza sporcarsi.

Allungò un braccio verso il viso della ragazza alzandole il mento con un dito -sei sporca di cioccolato- sorrise

Kate inarcò un sopracciglio sorridendo a sua volta, furba.

-oh, questa è la parte del film in cui tu mi pulisci il labbro e poi mi guardi imbambolato?- scherzò lei

L'espressione di Joe però si fece seria. Magari fossero stato in uno di quei stupidi film d'amore, sarebbe stato tutto più semplice, e lui magari sarebbe stato l'uomo forte e coraggioso che urla l'amore per la sua donna al mondo intero, e non lo sfigato che si nasconde dietro qualsiasi cosa, che non dispone di alcuna forma di dignità.

Dignità che ormai era andata a farsi benedire, dato che stava fissando le labbra della ragazza da più di dieci minuti, senza alcun ritegno.

Quando Joe sfiorò le labbra della ragazza queste tremarono leggermente, facendo spostare il suo sguardo dalla sua bocca ai suoi occhi.

Kate era in totale viaggio spirituale, con tanto di accappatoio bianco e cartellino "do not disturb"

Quel dannatissimo ragazzo aveva la capacità di fargli perdere ogni contatto tra lei ed i suoi neuroni che ora volteggiavano tranquilli sulle note di "all you need is love", non era possibile, doveva riprendersi!

Era appena riuscita a richiamare all'ordine metà dei suoi neuroni danzanti quando Joe fissò i suoi occhi in quelli della ragazza. Addio neuroni.

Kate non sapeva spiegare cos'avevano quegli occhi, ma ogni volta che incrociavano i suoi sentiva così caldo da sembrare che stesse prendendo fuoco, era sciocco ed infantile, e doveva fermare lei ed i suoi stupidi istinti selvaggi nei confronti di quel povero ragazzo.

-sei un...bravo...attore- riuscì a dire per miracolo

Joe sorrise malinconico allontanando la mano dal viso della ragazza - già -

Se solo stesse recitando.

You are my sunshine, my only sunshine
you make me happy, when skyes are gray
you'll never know dear, how much I love you
please don't take, my sunshine away

( you are my sunshine )
   
 
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