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Autore: Kat Logan    21/04/2011    11 recensioni
Un'amica da ritrovare, un matrimonio imminente, una coppia consolidata, un nuovo nemico. Per le Outer le avventure non finiscono mai. Seguito di "All we are"
Hotaru viene rapita e portata in una dimensione sconosciuta, ma quando uno degli alleati di Haruka e Michiru è la morte, chi potrebbe essere la nuova terribile minaccia?
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Hotaru/Ottavia, Michiru/Milena, Setsuna/Sidia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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- Questa storia fa parte della serie 'Il mio ultimo respiro, per te.'
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Le note di un pianoforte danzavano nel vento che portava con se il gelo pungente dell'inverno.
Una soffice coltre di neve candida ricopriva tutto il paesaggio.
Hotaru aprì gli occhi, si guardò le mani pallide lasciandole volteggiare piano sopra la sua testa per poi stiracchiarsi.
Accanto a lei c'era Jack, sdraiato su un fianco che con uno strano sguardo la guardava incantato.
"Ben alzata!"
"Hai dormito?"
"Io non ho bisogno di dormire!"
"Oh...giusto..."
La ragazzina si strinse a lui, nonostante avesse il cappotto addosso incominciava a sentire il freddo, l'illusione della morte, quel posto che aveva creato per loro si stava dissolvendo piano piano.
"Devo andare Hotaru!" le sussurrò all'orecchio.
"Tornerai sta notte?" 
"A mezzanotte, come sempre!"
Ormai da un mese Hotaru e il peggior nemico della sua famiglia passavano di nascosto il tempo insieme.
Allo scoccare di ogni mezzanotte lui la raggiungeva sulla terra e ogni volta creava un illusione perfetta per loro.
Jack la baciò.
Il bacio della morte.
Hotaru si sentì persa, smarrita, ogni volta era come cadere. Fare un lungo volo nel vuoto e nel buio.
Appena riaprì gli occhi si trovò sola, nel bel mezzo del giardino con la neve che le arrivava alle caviglie.
Scaricata in mezzo alla neve.
La musica si fermò violentemente. I tasti lisci del pianoforte sembrarono essere stati aggrediti ed ecco che un attimo dopo apparve sulla soglia di casa Michiru.
"Ma dove sei stata, Hotaru?" i suoi occhi accompagnarono l'apprensione che colorava la sua voce.
"A fare un giro."
"Tutta notte?"
"Si, poi mi sono addormentata!"
"dove?"
Nessuna risposta.
La mora entrò in casa lasciandosi alle spalle sua madre che continuò "Se ti fosse successo qualcosa..."
"Non sarebbe successo, con me c'è Saturn!" la interruppe lei.
Da quando Haruka e Michiru l'avevano divisa dalla morte, la loro bambina era diventata fredda e sfuggente.
Il suo carattere dolce e affabile sembrava essere sepolto sotto quella coltre fredda che aveva imbiancato il loro giardino.
"Maledizione Hotaru, porta rispetto a tua madre!" Haruka aveva alzato il tono di voce ed era comparsa dalla cucina nel corridoio rincorrendola.
La porta le si chiuse in faccia con un rumore sordo.
"Quando finirà questa situazione?!" 
La bionda sembrava sull'orlo di una crisi di nervi. 
Se Michiru sembrava ferita e paziente lei aveva l'aria di essere un toro infuriato e scalciante.
"Forse ci vuole..."
"Ancora un pò di tempo, si amore lo so..." la sua voce finì la frase ammorbidendosi un pò.
Sorrise dolcemente a Michiru che le scatenava ad ogni sguardo una tenerezza incredibile.
"Chiudi la porta, prenderai freddo!"
Le si avvicinò piano, con passo felpato, spinse la porta e poi le cinse i fianchi da dietro appoggiando il viso sulla sua spalla e respirando il profumo dei suoi lunghi capelli color verde acqua.
Come farei senza di te, Haruka?
Quella ragazza continuava ad essere il suo punto fermo, la sua ancora di salvezza. Il suo vento caldo che soffiava dolce su di lei e riusciva a consolarla ogni volta.
Viveva per lei, per ogni sua risata, ogni suo gesto, ogni sua parola.
Se qualcuno gliel'avesse strappata, portata via, allontanata, la disperazione sarebbe stata tale che lei sarebbe morta.
E se Hotaru provasse queste cose e noi le avessimo provocato questa disperazione lancinante?
I pensieri di Michiru correvano veloci nella sua testa, provocandole dei piccoli sussulti e un tormento che l'avrebbe accompagnata tutto il giorno.
"A che stai pensando?" le domandò con voce flebile Haruka senza staccarsi da lei.
"A quello che proverei se ti portassero via da me..."
"Non succederà..."
"Ma se..."
"Non è possibile, ti ritroverei ovunque, non puoi liberarti di me."
La presa di Haruka si fece più salda, voltò Michiru verso di lei e la guardò negli occhi.
"Smettila di pensare di esser colpevole del comportamento di Hotaru, abbiamo fatto la scelta che avrebbe compiuto ogni buon genitore".
Occhi blu in occhi del medesimo colore che si perdevano e annegavano oltremare.
Il respiro caldo della ragazza le solleticò il collo per poi accarezzarle le guance rosee.
Le loro labbra si avvicinarono, per poi scontrarsi violentemente e morire in un bacio che poco a poco si fece morbido, dolce e lento.
Il mio vento irriverente.
Michiru sorrise a quel pensiero.
Il mare che sa cullare la mia anima e far affondare ogni mio malessere.
Haruka fece lo stesso accarendole un braccio delicatamente.
 
"Affrontiamo anche questa giornata!"
 
 
 
Note dell'autrice:
 
Ciao a tutti! Eccomi qui con il primo vero e proprio capitolo della nuova storia.
Innanzi tutto grazie mille per le 251 recensione di All we are, e per quelle che mi avete lasciato qui al prologo, è stato emozionante iniziare così bene! :D
Spero che questo capitolo iniziale vi sia piaciuto, ho voluto lasciare un pò di spazio alle nostre Haruka e Michiru che di certo non abbandoneremo.
Non pensavo mi sarebbe venuto così, avevo pensato a un capitolo del tutto diverso, ma come al solito prendiamo quello che viene ;) 
A questo punto lascio a voi i commenti!!
   
 
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