Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Joliesloveisasinger    21/04/2011    0 recensioni
Ho deciso di cominciare a fare quello che più mi piace, scrivere, forse la mia storia potrebbe piacere, non lo so, può darsi che i sogni di ragazzine non interessino,ma solo noi, Beliebers, possiamo capire cosa significa sognare lui, sognare l'impossibile?
Forse si, forse è questo quello che significa sognare un qualsiasi artista, forse è solo questo, non ne ho idea, può darsi che una di noi ce la farà, una di noi avrà la sua attenzione un giorno.
Believe in everything because everything is reachable?
Uhm .. non so più se crederci, mi sono illusa parecchie volte, non vorrei più crederci, ma quel biondino fottutamente dolce mi impedisce di non crederci, continua a sperare che un giorno, i miei sogni si realizzino?
Il cuore è proprietà privata, Bieber ha violato la mia privacy.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I sogni di una ragazzina diventano realtà.

Capitolo due : Ma voi chi siete?

Lui? No, non può essere,è ancora una volta che questa mente viaggia con accanto il cuore e riesce a farsi dei film mentali che potrebbero vincere un premio, ancora una volta il cuore prende un elicottero per sorvolare vette molto alte, ancora una volta sembra che i miei occhi vogliano andare al di là dell’immaginazione, ancora una volta, ancora, ancora e ancora. Mi sento le gambe molli; non riesco ad alzarmi dalla panchina, proprio non ce la faccio, mi sento che le gambe ad un certo punto possano crollare come un castello di sabbia invaso dall’acqua del mare. Una tempesta d’emozioni mi assale mentre quel ragazzo si avvicina, gli assomiglia, ma non può essere lui, il mio sogno, non è altro che un ragazzo che vuol farsi un giro in parco, uno dei pochi stupidi che vuole tranquillità? Lo guardo avvicinarsi e mi sento il cuore bloccato, e se fosse lui? Si domanda la mia mente impaurita, paura di cosa? Non lo so, paura che forse sia tutta un’illusione, paura che qualcuno sta giocando con la mia vita, paura che quel qualcuno sia lui. Distolgo lo sguardo da quella figura di un ragazzo, un ragazzo qualunque, forse, e comincio a guardare il cielo, punteggiato da alcune stelle,anzi, tantissime stelle, ma altrettante nuvole, sembrano quasi i pezzi della mia vita, quando c’è il sereno, compare sempre qualche nuvolone nero pronto a buttarmi giù di nuovo. Tira un leggero vento, non ho preso la giacca, mi sento i brividi, ma forse non sono solo per il leggero venticello che s’è levato, ma per la paura che quel ragazzo sia solo un miraggio, una figura che viene da un sogno, sarebbe uno strappo al cuore sapere che in realtà quel ragazzo è solo un semplice adolescente che ha avuto bisogno di una boccata d’aria fresca. S’è seduto, su una panchina che sta a pochi metri dalla mia, ma sul lato opposto, sento il cuore velocizzare i battiti, quasi sta per esplodere, mi vengono in mente i fuochi d’artificio, forse è questo che capita dentro di me, fuochi d’artificio. Il ragazzo con le ray ban nere che luccicano sotto l’effetto della luce di uno dei tanti lampioni e il cappuccio della felpa alzato sulla testa abbassa il capo, sembra quasi che stia riflettendo sul da farsi. Come se stesse ascoltando i miei pensieri, si leva il cappuccio e scuote i capelli, è lui. E’ lui, quasi mi manca il respiro, ma perché fare tutte queste storie per un semplice ragazzo? Oh no, lui è il mio sorriso, non è un semplice ragazzo. Sfila le ray ban dai suoi occhi e mi è venuta voglia di andarli a guardare più da vicino per scorgere la loro profondità, per capire se sono dei piccoli diamanti presi da un luogo nascosto, per percepire la loro profondità e per capire se sono veri. Mi sta a pochi passi e mi sento mozzare il fiato, sono paralizzata, vedo il suo sguardo posarsi dal mio lato, non guarda me, è impossibile, infatti, guarda dalla parte di una ragazza, mora, bella, non molto alta, ma nemmeno bassa, magra e estremamente attraente, lei? La sua metà, le corre incontro e la bacia, mi sento crollare tutto il mondo addosso, ogni piccolo pezzo della mia vita sembra ripassarmi nella mente e tutto ha un senso, tutti i piccoli pezzi della mia inutile esistenza si racchiudono in lacrime, inutili e feroci lacrime, stupide lacrime, che assalgono il cuore e lo chiudono in un luogo oscuro, quasi non mi sento la faccia per quanto piango, mi inginocchio sulla terra e sembro implorarlo di venire e prendermi tra le braccia, passarmi le sue calde mani sulla schiena e consolarmi con il suo grande affetto, ma resta lì abbracciato a lei, che ride.

-No no no no no! Justin!- urlo nella mia stanza, sola senza nessuno, nessun parco, nessuna mora. Era un sogno, solo un sogno, uno stramaledetto sogno che mi stava uccidendo l’anima.

-Tesoro cosa succede?- mi chiede mia madre entrando nella mia stanza; in pigiama, con i capelli arruffati, è buffa, e preoccupata.

-Nulla, un incubo-

-Ah .. hai urlato il suo nome- mi dice mentre si siede sul letto accanto a me. Quindi non sono uscita e mi sono addormentata, vestita.

-Ah .. beh ..- non riesco a pronunciare altro, sillabe, suoni, il pensiero mi riporta a lui.

-Dormi piccola- mi raccomanda mia madre capendo che ho bisogno di restare sola, sola con me stessa, finché il pensiero di quel ragazzo non viene a disturbarmi. Guardo mia madre mentre esce dalla stanza chiudendosi dietro la porta, mi accascio nel letto e il pensiero delle sue mani calde che potrebbero sfiorare le mie braccia si fa sempre maggiore, Cassie,Cassie, la realtà è come un abisso, non te ne accorgi di esserci dentro prima di vedere il buio. Con un’emozione simile alla paura mi riaddormento e sogno il suo viso,stretta a Mister Bubble.





-Buongiorno mamma- dico mentre prendo una mela dal frigo.

-Giorno Cassie, come stai?- mi domanda preoccupata,mentre scende le scale.

-Bene ..- dico incerta, pensando al sogno di quella notte.

-Sicura?- prova a chiedermi di nuovo, mia madre non s’impiccia troppo, preferisce che mi sbrighi tutti i problemi da sola, ma lo fa per il mio bene, per farmi diventare una persona forte, pronta ad affrontare anche le sofferenze, sa tutto di ‘Lui’, e preferisce che io stia sola a pensare e che lei non si preoccupi.

-Sono un po’ sorpresa del sogno di stanotte, ma per il resto va tutto bene- le dico sorridendo- devo sbrigarmi le lezioni iniziano tra dieci minuti e io sono ancora qui- continuo mentre prendo la borsa e mi dirigo verso la porta; vedo che mia madre mi segue.

-Riguardati tesoro, oggi non ci sarò, questa sera ho il turno in ospedale- mi dice mentre mi bacia la guancia.

-Ciao mamma- le dico, chiudo la porta e mi dirigo verso la scuola.



Un altro giorno di lezioni finito, oggi la scuola mi è sembrata più scocciante del solito e i professori sono stati ancora più scoccianti, ora mi aspetta la danza, muovi quel culo e balla.

5,6,7,8, hip-hop, ballo Usher, e il mondo mi sembra più bello. Giro,salto,slancio, due passi in avanti, uno indietro,testa,mani,gambe,sedere e si riparte da capo. Ballo,ballo per me, per sentirmi bella, per sentirmi me stessa, per amare qualcosa che non sia quel cantante, per avere uno scopo nella vita da raggiungere, per sentirmi attratta e per attrarre. La canzone finisce e anche la lezione. Esco dalla sala da ballo pronta per andare negli spogliatoi e m’imbatto in un ..ragazzo.

-Scusa..-pronuncio a testa bassa.

-Scusami tu – mi dice. Continuo per la mia strada, con un certo calore nella spalla, esattamente il punto dove ho toccato quel ragazzo, mi volto a guardarlo, jeans, supra e una felpa, normale. Non l’ho visto in faccia, penso sotto il getto d’acqua calda eppure la sua voce. Che strani pensieri.

Sono in strada con l’Mp3 nelle orecchie, quasi non sento il mondo esterno, quasi mi sento il cuore battere, non so come, forse sento la mia anima che sussurra le parole di ‘Remember me-Avril Lavigne’, è sera. Attraverso,senza guardare, sicura che non c’è nessuno sulla strada, ma vedo una macchina, un auto che corre e i fari mi accecano gli occhi, mi blocco, non so cosa fare, sento solo due mani calde spingermi, spingermi in avanti e poi.. poi non vedo più nulla.

Sento gli occhi pesanti, provo ad aprirli, li apro, ma la luce mi acceca, li richiudo, mi sento strana, come se un’intera voragine m’abbia inghiottito, come se un abisso non mi permetta di guardare la luce del sole,sole? Non era sera? Provo a riaprire gli occhi, questa volta ci riesco, vedo un ragazzo, biondo, alto e bello. Molto bello, dagli occhi nocciola profondi e un viso che mi sembra familiare, scolpito da un angelo, di fianco a lui vedo una signora, alta, snella e bionda, sua madre? Non so.

-Tesoro come ti senti?- mi dice la signora. Ma chi è? Mi domando. Questa signora, chi è? Io non la conosco, non so chi sia, cosa vuole?

- Ma voi chi siete? -



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Spazio autrice: Questo è un altro capitolo della mia storia, penso che vi piacerà, non so, beh, lasciate una recensione :)
  
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