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Autore: Kia85    04/02/2006    7 recensioni
Cosa accadde tra i Malandrini prima della tragedia...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ed ecco a voi una nuova storia! Questa volta però riguarda James, Lily e tutti gli altri Malandrini! Spero vi piaccia! Non so bene come sia venuta!!



Friendship, love andMarauders!!

 

Prologo:After the tragedy”

Lentamente la folla cominciò a uscire dal cimitero. La celebrazione era appena terminata e, come era facilmente prevedibile, in molti vi avevano preso parte. Dopottutto era più che naturale. Nel piccolo villaggio di Godric's Hollow, i Potter erano benvoluti da tutti, sia dagli abitanti Babbani, sia dalle famiglie magiche. La spensieratezza di James e la dolcezza di Lily avevano conquistato tutti dal momento in cui si erano trasferiti in quel piccolo villaggio, proprio come era accaduto al loro arrivo ad Hogwarts: James che si era subito circondato di amici e Lily che era entrata nelle grazie di tutti i professori, per la sua straordinaria intelligenza. Perciò non c'era da stupirsi se il cimitero si era riempito di partecipanti alla loro celebrazione funebre e neanche delle parole struggenti e sincere del pastore, così visibilmente commosso.

Ma come si poteva restare indifferenti dopo quanto era accaduto loro? Una tragedia annunciata, certo, ma che in molti avevano provato ad evitare. Purtroppo, però, nessuno era in grado di sfuggire al Signore Oscuro, una volta che lui aveva individuato la sua preda. Lui, Voldemort, dal cuore di pietra, senz'anima, capace di sterminare una famiglia che si era appena generata.

Eppure, lui, Harry, era sopravvissuto per chissà quale motivo... Un innocente bambino di appena un anno sopravvissuto al potente Lord Voldemort con una sola cicatrice sulla fronte a forma di saetta, mentre il mago si era letteralmente dissolto nel nulla, quasi fosse evaporato. Tra le rovine di casa Potter non era rimasta alcuna traccia della sua presenza. Eppure lui era stato lì, lui aveva scagliato l'anatema che uccide prima contro James, poi contro Lily, che aveva sacrificato la sua vita per proteggere il figlio.

Nonostante la tragedia, quella notte, la notte di Halloween, si erano scatenati festeggiamenti in tutto il mondo. I maghi e le streghe, in qualunque parte della Terra, erano esplosi dalla gioia per la sconfitta dell'oppressore Voldemort. E i loro festeggiamenti avevano destato le attenzioni dei pigri Babbani, che notarono in particolare l'esuberanza di Dedalus Lux, il quale aveva provocato un'insolita pioggia di stelle cadenti nel Kent. Fortunatamente nessuno, a Godric's Hollow, ebbe voglia di festeggiare la scomparsa del Signore Oscuro, perchè questa coincideva con la morte di due persone meravigliose e innocenti.

Albus?”

Tutti questi pensieri aleggiavano nella mente del professor Silente, preside di Hogwarts, il quale era rimasto in piedi davanti alle tombe di due suoi ex allievi, James e Lily Potter, lo sguardo assente ma fisso sulla frase incisa sulla lapide di granito: “l'ultimo nemico che deve essere sconfitto è la morte”. Era stato lui a farla incidere. Perchè dalla sera in cui aveva affidato il piccolo Harry alle cure dei Dursley non aveva fatto altro che pensare a queste due vite troppo giovani per morire, troppo innocenti… E soprattutto a chiedersi dove fosse Voldemort. Ormai Albus Silente aveva capito che non era sparito definitivamente. Sì, sarebbe tornato, non sapeva come né quando, ma non era ancora stato sconfitto del tutto. Perchè la sua anima era stata spezzata e nascosta in sette oggetti diversi, ma tutti importanti per Voldemort. E lui non sarebbe mai morto fintanto che quegli oggetti, gli Horcrux, fossero rimasti intatti. Questo era il suo compito e avrebbe dovuto farlo da solo, prima che Voldemort avesse avuto la possibilità di rinascere e tornare a minacciare la tranquillità della comunità magica.

Sì, Minerva?” rispose lui, destandosi dai suoi pensieri.

La professoressa McGranitt, il volto ancora rigato dalle lacrime, si soffiò il naso sonoramente e singhiozzò.

Dovremmo tornare a Hogwarts! Gli studenti hanno bisogno della sua protezione! Sirius Black e i Mangiamorte seguaci di Lei-Sa-Chi sono ancora in circolazione.”

Sì, certo!” sospirò Albus, il quale però rimase ancora fermo nella sua posizione.

E' sconvolgente quanto è accaduto in questi due giorni, non trova, Albus? Prima la morte di James e Lily, la scomparsa di Lei-Sa-Chi e adesso la morte di Peter Minus e di tutti quei Babbani per mano di Sirius Black...Chi avrebbe mai potuto dirlo fino a pochi mesi fa?”

Ha perfettamente ragione, professoressa. Nessuno poteva immaginarlo.”

Siamo davvero tutti increduli. Sirius e James erano così legati, sembravano fratelli. E invece lui li ha traditi, vendendosi al Signore Oscuro. È terribile!”

E' terribile...ma ormai non possiamo fare nulla per cambiare il presente. Possiamo solo andare avanti e sperare in un futuro migliore.”

Minerva McGranitt annuì, soffiandosi il naso ancora una volta. Silente si voltò verso di lei, dandole delle lievi pacche sulla spalla per rincuorarla, e così facendo si accorse, attraverso i suoi occhiali a mezzaluna, di un uomo, avvolto in un lungo mantello scuro e lacero, con il cappuccio alzato, che stava accanto ad un cipresso più in là. Il preside non aveva dubbi a chi appartenesse quella figura.

Minerva, cominci pure ad andare con gli altri professori. Io vi raggiungerò fra pochi istanti!”

D’accordo!”

La professoressa, dopo aver rivolto un ultimo sguardo alla lapide di James e Lily, trattenne un ultimo singhiozzo e uscì dal cimitero. Silente, invece, si avvicinò all’uomo che aveva notato pochi attimi primi e che, vedendolo arrivare, si nascose dietro il tronco dell’albero.

La prego, professore, non si avvicini. Mi sono appena ripreso dalla notte scorsa.”

La voce dell’uomo era cupa, spenta, roca, come se non potesse più provare gioia alcuna.

Remus, ti prego, esci fuori, voglio parlarti!”

Chissà, forse era stato quel tono di voce, altrettanto spento e cupo, che convinse Remus Lupin a spostarsi in modo da vedere gli occhi azzurri, infinitamente tristi, del suo ex preside. Albus potè così notare parecchi graffi, più o meno profondi, sul volto e sulle mani dell’uomo: immaginò cos’altro avesse potuto procurarsi sul resto del corpo, disperato com’era.

E pensare che il mese scorso eravamo ancora tutti insieme, a correre nel bel mezzo della notte!- disse lui, con un sorriso malinconico- Da soli è terribilmente difficile sopportare la trasformazione in lupo mannaro. Lo sa bene lei, quanto io sia incapace di stare da solo, senza farmi del male al chiaro di luna.”

Silente gli mise una mano sulla spalla: “Remus, è una vera tragedia quello che è successo. Ma, ti prego, non lasciarti abbattere. L’Ordine ha bisogno di te e anche…loro vorrebbero questo, lo sai!”

Remus annuì con il capo chino e trattenne disperatamente le lacrime.

Harry…dov’è?” riuscì a chiedere poi.

L’ho portato dai suoi zii. Lì è al sicuro per il momento!”

Ha fatto bene!”

Erano gli unici parenti rimasti. E non trattandosi di maghi, potranno offrirgli una protezione migliore.”

Sì. E che mi dice di Sirius e Peter? Sono vere le voci?”

Silente annuì: “Sirius è latitante. Ma lo stanno cercando sia i Dissennatori sia gli Auror. Mentre Peter è morto!”

Remus si portò una mano sulla fronte, appoggiandosi al tronco dell'albero: “Oh, cielo. È terribile. Sirius che ha tradito James...non l'avrei mai creduto possibile!”

Lo so, Remus, ma non sottovalutare il fascino che esercita il Signore Oscuro sulle menti deboli. È per questo che ha così tanti seguaci!”

Ma Sirius non è mai stato debole...si ricorda di lui? Lui e James erano i più forti del gruppo..è troppo strano...” esclamò lui, convinto di quanto stava affermando.

Eppure le cose sono andate così.”

Remus annuì tristemente.

Ora devo tornare ad Hogwarts. - disse Silente- Mi raccomando, Remus, abbi cura di te!”

Ci proverò!”

Sono convinto che ce la farai. Fatti forza. Ci vediamo domani alla riunione dell'Ordine, d'accordo?”

Sì, a domani.”

Silente gli rivolse un ultimo sguardo fiducioso e se ne andò. Con passo incerto, il giovane uomo si incamminò verso le tombe dei suoi due migliori amici. Aveva paura di vedere la loro lapide, di leggere la data della loro morte, perchè questo avrebbe reso reale la tragedia.

Ed eccoli lì: i loro nomi e la data della loro morte, 31 ottobre 1981. Eppure Remus poteva ancora vederli davanti a lui. Il sorriso spavaldo di James e i suoi capelli in costante disordine e quello più materno di Lily, con i suoi dolcissimi occhi. Remus si inginocchiò di fronte a loro, stringendo tra le mani un mazzo di margherite gialle e di gigli, i fiori preferiti di Lily.

Ciao, ragazzi. È da un po' che non ci vediamo, vero?” disse Remus, sistemando il mazzo di fiori in mezzo a tutti gli altri.

L'ultima volta che ci siamo visti stavamo tutti bene ed eravamo felici e ignari di quanto stava per accadere. Invece adesso eccoci qui: voi non ci siete più, Peter è morto, Sirius è diventato un assassino e ieri sera ho passato la notte più brutta di tutta la mia vita. Ho riversato la mia disperazione su me stesso. Non ho potuto resistere, non ce l'ho fatta. Lo so, James, sono debole, ma cosa avresti fatto tu al mio posto? Abituato com'ero a trascorrere le notti di luna piena con voi, tu, Peter e Sirius. Sai, non mi ricordo chi ha detto che “L'amicizia raddoppia le gioie e divide le angosce”, ma sono pienamente d'accordo. Perchè i momenti felici trascorsi con voi sono stati indubbiamente i più belli della mia vita. E anche quelli tristi, difficili, come le notti di luna piena, insieme a voi sono state molto più sopportabili. Forse un giorno inventeranno una pozione che mi farà stare bene durante quelle notti, ma certamente nessuno potrà mai inventare qualcosa che potrà far risuscitare i morti. Credo che mi aspetteranno tempi difficili, ma so che mi sarete sempre accanto e con il vostro aiuto potrò superare il dolore che mi sta lacerando il petto.”

Che strana sensazione parlare ad una lapide! Se qualcuno l'avesse visto l'avrebbe scambiato per un pazzo. Ma lui, dopottutto, non era mai stato normale. Sempre instabile, sempre cagionevole di salute... Eppure in quel momento, parlare in quel modo, davanti alla lapide dei suoi migliori amici, gli era di grande conforto. Come se fossero ancora lì con lui, come se lo stessero ascoltando e consigliando. Ormai lui era l'unico Malandrino di cui loro potessero fidarsi.

Perciò riprese: “Harry sta bene, state tranquilli. Forse ti darà un po’ fastidio saperlo, James, ma Silente lo ha portato dai Dursley. Non so come lo tratteranno, ma almeno è al sicuro. È questo che conta. Quando avrà l’età giusta, tornerà fra noi e immagino che vorrà delle spiegazioni: io vorrei tanto fornirgliele, ma non credo di esserne in grado. Come posso spiegargli quello che è successo? Come posso dirgli che il migliore amico di suo padre, nonché suo padrino, ha tradito i suoi genitori e ha ucciso, poi, Peter e tutti quei Babbani innocenti? Non posso…non riesco ad accettarlo neanche io!- disse Remus, coprendosi il viso smunto con entrambe le mani- Da Sirius questa proprio non me l’aspettavo. Eravate così uniti, James…l'avevi accolto nella tua casa come un fratello! Non posso credere che abbia calpestato in questo modo la vostra amicizia. Oh…Lily, vorrei tanto che fossi qui per aiutarmi a capire…capire cosa è successo, cosa ci è successo. Come siamo arrivati a questo? Io mi fidavo di tutti voi, ho creduto alle vostre promesse, quando dicevate che saremmo stati amici per sempre. Eravate l’unica gioia nella mia vita e, adesso, ho perso tutto. Sono rimasto da solo…di nuovo…per sempre...”

Remus scoppiò a piangere disperato. Le lacrime che scendevano sul suo volto bagnavano i graffi che si era procurato la notte precedente, facendoli bruciare in quanto erano ferite ancora fresche. Per tutta la durata del funerale era rimasto in disparte e non aveva pianto: doveva essere forte in mezzo alla gente. Ma ora che si trovava da solo, davanti alle tombe dei suoi migliori amici, non riuscì più a trattenersi.

Il giovane uomo restò in ginocchio, davanti alla lapide, ancora per qualche minuto. Il suo pianto disperato non accennava a calmarsi. Ma poi Remus si costrinse a farlo. Perchè in quel modo avrebbe causato solo preoccupazioni in Lily e attirato gli scherni di James. Ah, James non glielo avrebbe mai perdonato: piangere davanti a lui…che cosa inammissibile! Ma era stato davvero più forte di lui.

Non credeva possibile che stesse capitando proprio a loro, ai Malandrini.

Non era così che doveva andare…

Non era così che doveva finire la loro amicizia…



Prossimo capitolo:Friendship”



Va bene, è corto. Ma è solo un prologo! Il prossimo “Friendship” sarà più lunghetto!

Kia85



   
 
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