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Autore: Pep_N4    22/04/2011    0 recensioni
Giovanni è un ragazzo di 16 anni che frequenta il secondo anno del Liceo Scentifico della sua città, Roma, insieme al suo miglior amico, Alessio, che lo accompagna in tutte le sue esperienze.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le 7:30, e mi accingevo ad andare a scuola. Come sempre, Alessio mi aspettava al bar. Scesi di casa, e, dopo averlo incontrato, arrivammo a destinazione. Quando fummo lì, erano ancora tutti fuori al cancello, nonostante fossero già le 8:00, e da qui a dieci minuti, dovremmo essere in classe. Ingannammo il tempo parlando tra di noi, discutendo dei compiti dati a casa, continuando anche in classe all'attesa della prof. della prima ora, quella di Matematica. Una volta arrivata, andammo tutti a posto. Stranamente, oggi eravamo al completo in classe, zero assenti. La prof. iniziò l'appello, e una volta finito, cominciò la lezione. Oggi c'era Geometria. Passò a controllare i compiti, e poi spiegò il cubo. Lezione semplice per me, essendo abbastanza bravo in materia (avevo 8...). Finita l'ora, iniziai a notare che Alessio cercava di dirmi qualcosa. Dopo la facile ora di Musica, arrivò l'intervallo: Ale venne al mio posto e mi disse: "Senti Giova, è già dalla prima ora che ho notato che Elena ti guarda con uno sguardo curioso, tu che dici?" risposi: "Mmm... è vero... beh, a dir la verità, le vado a parlare". Elena, la chiamai, lei rispose: "We Giovà, devi dirmi qualcosa?" Io: "Ehm... ho notato che mi stai guardando...". "Beh..." neanche il tempo di finire la frase, che suonò la campanella, che annunciava la fine dell'intervallo. Per sapere qualcosa avrei dovuto aspettare la fine della giornata. Per il tempo restante, non fui molto attento, ma fui molto distratto pensando a cosa mi dirà Elena. Finalmente, 13:10, suona la campanella finale, è giunta l'ora; all'uscita, corro subito da Elena, e mettendoci in disparte dalla massa di ragazzi, riusciamo a parlare. Io le dico: "Allora, cosa stavi dicendo prima?" - "Ah, bhe... semplice, ti amo!". Quella frase, mi fece rimanere di stucco. Risposi a malapena: "Ah...ok". "Ma cosa, dico, solo un OK? Certo che sono scemo" pensai. Lei disse alzando un po' la voce: "Vabè, ora vado a casa! Ci sentiamo dopo su Facebook" e mi fa un occhiolino. Prendo l'iPod, metto le cuffie, e immerso nella musica me ne torno con calma a casa con un sorrisetto sulla faccia.
  
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