Libri > Il diario del vampiro
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Autore: iosnio90    22/04/2011    9 recensioni
Nonostante i demoni siano stati sconfitti, le cose a Fell's Church non sono mai tranquille e un giorno, al pensionato, si scatena una furiosa lite.
Elena, confusa sui sentimenti che prova per Stefan e Damon, decide di lasciare Stefan e dare una chance a Damon.
Stefan la prende malissimo e, furioso, inveisce contro Elena e Damon.
L'unica che riesce a placarlo è Bonnie.
Stefan e Bonnie cominciano a passare sempre più tempo insieme finendo, addirittura, col diventare indifferenti alla relazione tra Damon ed Elena.
E se Stefan, deluso e arrabbiato a causa di Elena, scambiasse per amore il sentimento di grande affetto che lo lega a Bonnie?
E se tra Elena e Damon le cose cominciassero a prendere una brutta piega?
Riusciranno a riportare le cose alla normalità? Oppure arriveranno tardi e Stefan e Bonnie finiranno con l'innamorarsi per davvero? Damon riuscirebbe a sopportare una cosa del genere, se accadesse?
Qui non ci saranno mostri da combattere, ma solo loro e i loro sentimenti.
Naturalmente, da Donnie convinta, non può che essere una storia su di loro e chi mi conosce sa che adoro il lieto fine quindi...ma se avessi cambiato idea?
Leggete per scoprirlo....BACIONI...IOSNIO90!
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Amore platonico
- Si! Mi sono innamorata di Stefan! Come avrei potuto non innamorarmi di lui? Si! Mi sono innamorata di Stefan! Come avrei potuto non innamorarmi di lui? Si! Mi sono innamorata di Stefan! Come avrei potuto non innamorarmi di lui? Si! Mi sono innamorata di Stefan! Come avrei potuto non innamorarmi di lui? -
“Oh, ma andiamo!?! Basta adesso!” - urlò Damon.
Dopo l’incontro con Bonnie, il vampiro aveva passato l’intera notte a vagare per il bosco e il cimitero e l’unica cosa a cui riusciva a pensare era la frase che Bonnie gli aveva detto prima che lui andasse via e che adesso la sua mente gli riproponeva secondo dopo secondo senza dargli un attimo di sosta.
Damon era furioso.
Insomma, già il fatto che lo avesse respinto era stato uno smacco incredibile perché mai nessuna ragazza aveva respinto Damon Salvatore, neppure Elena ai tempi di Stefan aveva mai rifiutato un suo bacio, ma che addirittura si fosse innamorata anche lei del suo caro fratellino….no…questo non riusciva ad accettarlo.
Che poi…insomma..cosa c’era da accettare? Nemmeno questo riusciva a capire!
Lui aveva il suo angelo, no? Cosa gli importava della strega?
- Sarà sicuramente perché passa tutto il tempo con Stefan senza mai pensare a me! Sì…..deve essere per quella cosa…..com’è che fa quello stupido detto umano? In amor vince chi fugge? Mi pare di si! Comunque sia deve essere per quello anche se….in amor? Io non sono innamorato di Bonnie! Sono innamorato di Elena, solo di lei! Quindi proverbio o non proverbio io non c’entro niente e Bonnie può fuggire quanto le pare perchè io non le andrò dietro! Può fuggire anche con Stefan e a me non importerebbe! No…aspetta…forse…. - Damon agitò la testa - No, non mi importerebbe! E’ deciso! - pensò.
Presa questa decisione, il vampiro finì il suo girovagare e si incamminò verso il suo angelo: doveva chiarire con lei.
Arrivò al pensionato in un attimo, spalancò la porta e in pochi secondi era già sulla soglia della camera che la signora Flowers aveva dato ad Elena quando Bonnie aveva convinto Stefan a riammettere Elena in casa.
-Bonnie…. - pensò Damon, ma cacciò subito via quel pensiero ed entrò.
“Angelo?” - chiamò richiudendosi la porta alle spalle.
Elena uscì dal bagno sorridendo e già vestita di tutto punto.
“Angelo, eh?” - disse, allacciandosi una catenina al collo - “Quindi suppongo che qualsiasi cosa ti sia successa ieri ormai sia passata!”.
“Scusami per quello che ti ho detto ieri!” - fece Damon.
“Tu che chiedi scusa?” - fece Elena.
“Non ti ci abituare!” - rispose Damon.
La risata cristallina di Elena riempì la stanza.
“Accetto le tue scuse, Damon! Ma non mi hai ancora detto perché ieri te la sei presa tanto con Stefan per il bacio che ha dato a Bonnie!” - disse Elena e, a quel ricordo, un moto di inspiegabile rabbia attraversò il corpo di Damon.
“Vogliamo tornare di nuovo su questo argomento?” - le chiese forse un po’ troppo bruscamente.
Elena abbassò lo sguardo e scosse la testa.
“E poi non capisco perché continuare a parlarne! O forse ne parli perché sei davvero gelosa di Stefan?” - aggiunse Damon.
Elena sbarrò li occhi per un secondo, ma poi si riprese subito e : “Vogliamo tornare di nuovo su questo argomento?” - ripose usando le sue stesse parole di poco prima.
Uno strano silenzio calò nella stanza, silenzio durante il quale Damon guardava Elena ed Elena guardava il pavimento.
Fu Damon il primo a parlare: “Hai già fatto colazione?” - le chiese.
“Non ancora!” - rispose Elena tornando a guardarlo.
“Allora scendiamo giù! La signora Flowers avrà di sicuro già preparato!” - le disse.
Elena annuì e gli si avvicinò prima di accarezzargli una guancia e dargli un leggero bacio a fior di labbra: “Grazie!” - gli sussurrò.
Damon annuì.

“Finale della storia: hai detto a Damon che ti sei innamorata di me!” - fece Stefan.
“Esatto!”  - fece Bonnie.
Quella mattina presto non aveva neppure fatto colazione che si era subito precipitata da Stefan a raccontargli ciò che era successo con Damon la sera prima.
Stefan l’aveva ascoltata in silenzio seduto sul letto a gambe incrociate mentre lei faceva su e giù per la stanza.
“Ho fatto bene, no?” - gli chiese.
“A mentire? Mentire non è mai giusto, Bonnie!” - rispose Stefan.
“E’ di Damon che stiamo parlano! Per levarselo di torno ogni mezzo è giusto!” - fece Bonnie con un sopracciglio alzato.
Stefan ci riflettè un attimo: “Beh…se la metti così allora hai ragione!” - disse.
“Comunque sono venuta a dirtelo nel caso in cui Damon ti avesse detto qualcosa o…”.
“…o mi avesse minaccito di morte?” - la interruppe Stefan.
“Già!” - fece Bonnie - “Ma ti assicuro che non ho detto una cosa del genere per metterti in mezzo! E’ che non ho avuto altra scelta! Ero così furiosa….davvero….avresti dovuto vederlo, Stefan, si comportava come se io fossi…non so…come se fossi…”.
“Una sua proprietà!” - finì, per lei, Stefan.
Bonnie si illuminò: “Sì, Sì….hai colto nel segno! Mi parlava come se fossi una sua proprietà e pretendeva di dirmi cosa fare e cosa non fare! Insopportabile!”.
“E tu, per mandarlo via, gli hai detto di essere innamorata di me!” - fece Stefan.
“Beh, si! Non so se te ne sei accorto, ma lui è puttosto suscettibile riguardo questo punto! Penso che sia perché sai…Katherine, Elena….tutte e due si sono innamorate di te subito mentre lui…beh..per Katherine era solo un passatempo e con Elena ha dovuto sudarsela parecchio!” - disse Bonnie.
Stefan annuì: “Si, lo so!” - disse.
“Sei arrabbiato con me?” - gli chiese Bonnie sedendoglisi di fianco.
“Certo che no! Conosco Damon…so come è fatto! Ti capisco!” - rispose Stefan.
“Menomale!” - fece Bonnie sospirando sollevata e poggiandogli la testa su una spalla.
Stefan sorrise e l’abbracciò passandole un braccio intorno alle spalle.
“Ma…dimmi un po’…com’è che subito ti è venuta in mente quella cosa della proprietà?” - gli chiese.
“Nulla! Una frase che mi ha detto una volta!” - rispose Stefan.
“Beh, certo che è strano…trattare le persone così…come se fossero delle cose! Questo è mio, quello è tuo!” - commentò Bonnie.
“Damon è sempre stato così!” - Stefan.
“Damon ha la mente malata!” - Bonnie.
“Anche su questo hai ragione!” - Stefan.
Un attimo dopo erano scoppiati a ridere entrambi.
“Meglio che non ci senta!” - fece Stefan alzanosi.
Bonnie sorrise e si alzò anche lei.
“Allora mi aiuti? Mi tieni il gioco?” - gli chiese.
“Certo! Come potrei perdermi la occhiate omicide che mi aspetteranno, le frecciatine, le minaccie….” - rispose Stefan con finti occhi sognanti.
Bonnie rispose con un finto broncio.
“E io che pensavo che lo facevi per me!” - disse.
“Beh…ti sopravvaluti!” - rispose ironicamente Stefan.
Bonnie scoppiò a ridere: “Comunque sia…grazie!” - gli disse, poi aggiunse - “Wow, ho convinto l’incorrutibile Stefan a mentire!”.
“Beh…non lo chiamerei proprio…mentire!” - fece Stefan parandolesi davanti.
“Cioè? Ti sei forse innamorato di me?” - lo sfidò Bonnie.
Stefan sorrise e le afferrò entrambe le mani con le sue.
“No, cioè..non proprio…non come intendi tu, ecco!” - le rispose.
“E questo che significa?” - chiese Bonnie, curiosa.
“Vedi, Bonnie, io penso che…in un certo senso noi due ci amiamo!” - fece Stefan.
Bonnie sbarrò gli occhi: “Che?” - disse.
“Sì! Inomma io sono anche amico di Meredith e Matt, ma non ho mai baciato né l’una né l’altro!” - rispose Stefan.
“Eppure sono sicura che sarebbe un gran bel vedere, sai? Te che baci Matt, intendo!” - fece Bonnie.
Stefan le diede un leggero pizzicotto: “Scema! Non prendermi in giro e lasciami finire!” - le disse.
Bonnie alzò le mani in segno di resa.
“Bene, allora….dicevo che il nostro rapporto, l’affetto che ci unisce va più in là della semplice amicizia: è una sorta di amore! Ma, attenzione, non sto parlando di amore nel senso convenzionale del termine, non parlo di amore romantico, per così dire, ma di un tipo diverso di amore, una specie di amore platonico! Quel genere di amore puro che non ha niente a che fare con l’attrazione fisica o roba del genere, ma che è, piuttosto, una sorta di incontro tra due anime, capisci?” - le spiegò Stefan.
Bonnie sentiva gli occhi pizzicarle: “Perfettamente!” - disse - “E sono totalmente d’accordo!” - aggiunse stringendo le mani di Stefan.
“Quindi non è esattamente una bugia dire che tra noi c’è amore!” - disse Stefan.
“Giusto! Dopotutto non ci chiedono che tipo di amore ci unisce, ma solo se c’è amore!” - fece Bonnie.
“E l’amore ha diverse forme!” - aggiunse Stefan.
Bonnie annuì sorridendo.
“Adesso cosa ne dici di andare a fare una passeggiata, innamorata?” - le proprose Stefan mentre si avviavano alla porta.
“Per me va bene, innamorato!” - fece Bonnie aprendo la porta e ritrovandosi faccia a faccia con  Elena e Damon.
Dalla faccia sconvolta di Elena, Bonnie capì subito che avevano sentito.
“Cosa volete?” - chiese, spensierato, Stefan.
Elena sembrò riprendersi all’improvviso: “La-la signora Flowers ci vuole tutti in soggiorno!” - disse.
“E voi siete ritornati su tutti e due per venire ad avvertirci?” - chiese Stefan.
A rispondere fu Damon: “E’ quello che fanno due persone quando tra loro c’è amore: passano ogni momento possibile insieme!” - disse, bruscamente.
Ma Stefan non si lasciò intimidire dai modi del fratello e si voltò verso Bonnie.
“Be…se le cose funzionano così quando tra due persone c’è amore, allora credo che anche noi due dovremmo cominciare a fare tutto insieme, giusto Bonnie?” - le chiese.
Bonnie vide gli occhi sconvolti di Elena, che ovviamente non era riuscita a capire di che tipo d’amore Stefan stesse parlano, ma non se ne curò troppo e rispose: “Beh, se è così che funziona, allora sono d’accordo!”.
“Bene! Andiamo?” - le chiese Stefan offrendole la mano.
Bonnie gliela strinse sorridente e scesero al piano di sotto, mano nella mano, seguiti da Elena e Damon.
Arrivarono in soggiorno e trovarono la signora Flowers che conversava amabilmente con un’altra anziana donna.
Appena li videro le due donne si voltarono verso di loro e sorrisero.
“Ragazzi miei!” - esordì la signora Flowers - “Lasciate che vi presenti la mia più cara amica di tutta una vita: Armerilia Stones!”.
Armerilia Stones era una donna anziana e leggermente in carne, alta quanto la signora Flowers, la carnagione olivastra, i capelli corti e bianchi e un sorriso enorme.
A Bonnie parve simpatica e un po’ stramba, forse a causa del lungo vestito a fiori e dell’enorme cappello di tela che portava in testa.
“Anche lei è una strega!” - fece Damon e non era una domanda.
“Esatto, vampiro dagli occhi neri che, secondo la descrizione fattami poco fa dalla mia cara amica, dovresti rispondere al nome di Damon!” - rispose la donna.
Damon annuì leggermente.
“E tu devi essere la bellissima Elena!” - fece la signora Stones indicando proprio la bionda.
“Piacere di conocerla!” - rispose Elena.
La donna le sorrise e poi si avvicinò a Bonnie e a Stefan.
“Mentre voi due dovete essere il vampiro Stefan e la giovane strega Bonnie!” - disse.
“Piacere!” - fece Stefan.
“Benvenuta!” - aggiunse Bonnie.
“E gli altri vostri amici?” - chiese la signora Stones.
“Se si riferisce a Meredith e a Matt….Meredith è a casa sua adesso oppure è con il suo fianzato, Alaric, mentre Matt è al college!” - rispose Bonnie.
“Ooooh, allora lui non potrà essere dei nostri stasera!” - fece la signora Stones.
“Stasera?” - chiese Elena.
“Perché non ve l’ho detto? Stasera faremo una bella cena elegante qui, tutti insieme, così potrò conoscervi meglio e voi conoscerete me! Naturalmente è invitata anche la cara Meredith e il suo fidanzato!” - rispose la signora Stones.
“I vampiri non mangiano!” - fece notare Damon.
“Ma spero gradirete due belle brocche di sangue!” - rispose la donna.
“Io…” - fece per intervenire Stefan.
“Per te sangue animale, ovviamente!” - lo interruppe la signora Stones.
Stefan annuì.
“Beh..allora è deciso! A stasera! Puntuali alle sette, mi raccomando!” - li congedò la signora Stones.

La giornata passò piuttosto velocemente anche se la testa di Elena era costantemente tartassata dalle immagini di Bonnie e Stefan mano nella mano e dalle loro parole che lasciavano intendere parecchio, soprattutto quanto il loro rapporto fosse evoluto.
Pensare a Stefan era l’ultima cosa che voleva e che doveva fare, ma proprio non riusciva a deviare i suoi pensieri.
C’era anche da dire che Damon non l’aveva aiutata poi molto per quanto riguardava la questione “distrarsi”, anzi…lui sembrava più giù di lei e si era chiuso in un guscio fatto di mutismo e rabbia che proprio non riusciva a capire da dove venisse fuori.
Ultimamente Damon era così facilmente irritabile che ogni volta che parlava aveva paura di dire qualcosa di sbagliato involontariamente.
Ormai la vita di Elena si era ridotta a tre cose fondamentalmente:
Primo: cercare di calmare il suo cuore che continuava a struggersi per Stefan.
Secondo: il senso di colpa verso tutti i cattivi pensieri che faceva su Bonnie solo per il fatto che lei stava con Stefan.
Terzo: la ricerca di quel sentimento che l’aveva spinta a scegliere Damon e che adesso sembrava eclissato.
Elena si faceva pena da sola.
“Ehi, Elena….mi ascolti? Che succede?” - le chiese premurosa Meredith.
Per via della cena organizzata per quella sera, la signora Stones l’aveva praticamente sbattuta fuori di casa dicendole che avrebbe dovuto trovare un altro posto in cui farsi bella perché lei aveva un bel po’ di cose da rimettere a nuovo e modificare.
Così, Elena si era rifugiata da Meredith che poi era l’unica amica che le era rimasta dopo la lite con Bonnie del giorno prima.
“Tutto ok! Non preoccuparti!” - rispose tornando al suo lavoro di accuarata manicure.
“Pensierosa?” - le chiese Meredith sedendolesi di fianco sull’enorme letto.
“Un po’!” - ammise Elena.
“E dimmi…questi pensieri riguardano una certa rossa che conosciamo, un certo ex ragazzo oppure un certo attuale ragazzo?” - le chiese Meredith.
“Mi conosci bene, eh?” - fece Elena con un debole sorriso.
“Non hai risposto alla mia domanda!” - le fece notare Meredith.
“Tutti e tre!” - si arrese Elena con un sospiro.
“Beh…allora stai messa male!” - commentò Meredith.
Elena si stranì.
“Ehi, ma tu non eri la saggia del gruppo? Non hai qualche buon consiglio da darmi?” - disse Elena.
“Ultimamente mi sono un po’ scocciata dei consigli! Preferisco aiutare in modo concreto!” - rispose Meredith alzandosi e lanciando un’occhiata fuori dalla finestra.
Elena la guardò con fare interrogativo: non capiva dove Meredith volesse andare a parare.
Era proprio sul punto di chiederle spiegazioni, quando il campanello suonò.
Subito pensò che fosse tardi e che fossero già arrivati Damon ed Alaric.
“Aspettami qui!” - fece Meredith fiondandosi fuori dalla camera e giù per le scale.
Elena era sempre più confusa.
Approfittò dell’attimo di solitudine per accertarsi che l’auto di Damon non fosse fuori e, in effetti, non c’era.
Ma allora chi era?
“Meredith?” - chiamò - “Ma chi è?” - disse.
L’amica comparve pochi secondi dopo sulla soglia della porta con un sorriso enorme.
“Elena, è arrivato il mio aiuto in modo concreto!” - disse entrando e rivelando, alle sue spalle, la figura di Bonnie.
Elena si zittì e anche Bonnie, dopo un debole saluto, entrò nella stanza e rimase del tutto in silenzio.
Quel momento era così strano che era come se l’imbarazzo le colpisse ad ondate.
Il silenzio e la totale immobilità persistettero nella stanza per parecchi minuti prima che Meredith intervenisse.
“Andiamo, ragazze!!” - disse - “Io ho creato l’occasione mettendovi tutte e due faccia a faccia senza nessun vampiro di mezzo, ma adesso il resto dovete farlo voi! Parlate! Siete amiche, non potete rovinare tutto così! E poi, sinceramente, per me è molto più facile seguivi entrambe se posso tenervi nella stessa stanza senza il pericolo che vi uccidiate a vicenda!”.
Bonnie si lasciò scappare un risolino.
“Parli come se tu fossi nostra madre e noi due bambine dell’asilo!” - disse Elena.
Un secondo dopo il risolino di Bonnie era diventato un risata vera e propria a cui anche Elena si accodò.
Quando ripresero il controllo su loro stesse, Bonnie si fece avanti e le afferrò le mani.
“Mi dispiace per quello che ti ho detto, Elena, davvero!” - le disse.
Elena scosse la testa: “Non dirlo nemmeno! Sono stata io a cominciare! Perdonami!” - disse.
“Io ho un’idea!” - s’intromise Meredith - “Perdonatevi entrambe con un bell’abbraccio e non parliamone più!”.
Ed Elena e Bonnie furono più che felici di esaudire il desiderio della loro cara Meredith.

Quella sera Damon si sentiva in forma.
Aveva passato tutto il giorno a ripetersi - Chi se ne frega della streghetta! - e ormai questo sembrava essere diventato il suo mantra.
Ma poco importava: l’importante era che funzionasse e che gli permettesse di passare una bella serata con la sua Elena.
Già se la immaginava….bellissima nel suo abito da sera mentre gli siedeva al fianco.
Con questa fantasia bussò al campanello di casa Sulez, mai che si dica che lui non fosse ben educato.
Ad aprirgli fu Alaric.
“Ehi!” - lo salutò Damon.
“Buonasera, Damon!” - fece Alaric lasciandolo passare.
“Non sono ancora pronte, eh?” - fece Damon.
“Donne!” - commentò Alaric con un’alzata di spalle con la quale Damon concordò pienamente.
Passarono appena pochi minuti e lui ed Alaric erano ancora nell’ingresso ad attendere le ragazze, quando il campanello suonò.
“Chi è?” - chiese Damon.
Alaric non gli rispose e andò ad aprire.
Inutile dire che il nuovo ospite non era per niente gradito.
“Che diamine ci fai tu qui?” - chiese, rabbioso, Damon.
“Sono venuto a prendere Bonnie!”- rispose Stefan come se fosse la cosa più scontata del mondo.
Damon si stupì.
- Bonnie è qui? - pensò, ma subito rimpiazzò il pensiero con il suo mantra - Chi se ne frega della streghetta! -
Stefan pensò molto saggiamente di mettersi distante da lui e, mentre Damon cercava di ricordare le rarissime occasioni in cui suo fratello si era dimostrato tanto intelligente, le ragazze cominciarono a scendere di sotto.
La prima ad arrivare fu Meredith che venne subito presa sottobraccio da un raggiante Alaric.
- Come se potesse anche solo competere con il mio angelo - pensò, Damon.
E infatti, come volevasi dimostrare, Elena era stupenda nel suo abito panna con rifiniture dorate che le evidenziava in modo eccezionale gli occhi azzurri.
Damon le andò subito incontro e le baciò una mano.
“Sei bellissima, angelo mio!” - le disse.
“Grazie!” - fece Elena.
Ad interrompere il loro momento fu Stefan…come al solito.
“Ehi, ma dov’è Bonnie?” - chiese.
Damon non resistette proprio: “Magari ti ha dato buca! Dura essere respinti, eh?” - disse, maligno.
Ma un’altra voce lo contraddisse.
“Puoi star certo, Damon, che non respingerò mai Stefan in nessun modo!” - disse Bonnie facendo la sua comparsa sulle scale.
“Scusate! Avevo dimenticato il cellulare!” - aggiunse cominciando la sua discesa.
In quel momento fu come se tutto andasse al rallentatore.
Damon deglutì senza riuscire a togliere gli occhi di dosso a Bonnie.
- Chi se ne frega della strghetta! Chi se ne frega della streghetta! Chi se ne frega della streghetta! Chi se ne frega della streghetta! Oh, accidenti…al diavolo….è magnifica! Perfetta! - pensò Damon in preda all’ansia.
Noncurante di tutto, continuava a guardare Bonnie, fasciata nel suo abito nero che le arrivava appena sotto il ginocchio, mentre si riavviava all’indietro i capelli rossi tenuti fermi su un lato da una splendida rosa nera.
Ma Bonnie non lo degnò nemmeno di uno sguardo e lo sorpassò andando dritta da Stefan e lasciandosi indietro il suo dolce profumo di fragoline di bosco che annebbiò per un attimo i sensi di Damon.
Stefan la accolse a braccia aperte e le fece fare una piroetta rimirandola tutta.
“Sei fantastica, Bonnie!” - le disse e mentre Damon era troppo impegnato a concordare mentalmente col fratello, Stefan si sporse in avanti e toccò leggermente le labbra di Bonnie con le sue.
In quel momento Damon maledì se stesso e la sua debolezza: avrebbe dovuto guardare altrove.
Una gelosia cieca, perché di questo si trattava, lo invase.

In macchina con Bonnie, Stefan non smetteva di pensare a cosa quella serata avrebbe portato.
Sentiva che qualcosa aleggiava nell’aria, ma non sapeva bene cosa.
“Il bacio non è stato un po’ troppo?” - gli chiese Bonnie.
Stefan sorrise.
“Naaaa! In Australia gli amici si salutano così, coi baci sulle labbra!” - rispose.
Bonnie lo guardò di sottecchi.
“Te lo sei inventato!” - lo accusò.
“Di sana pianta!” - confermò Stefan.
Bonnie scoppiò in un’allegra risata che riempì l’ambiate e che terminò solo dopo svariati minuti.
Seguirono alcuni attimi di rilassante silenzio.
“Hai visto Elena? Era bellissima!” - gli disse Bonnie all’improvviso.
Stefan restò un po’ spiazzato per il cambio di argomento, ma annuì.
“Si! E’ vero!” - disse liquidando in fretta la questione.
“Stai bene?” - gli chiese Bonnie.
“Sto andando ad una cena che si prospetta quantomeno interessante con la mia innamorata platonica…certo che sto bene!” - rispose Stefan.
“Ok, innamorato platonico!” - disse Bonnie.
Uno strano pensiero balenò nella mente di Stefan mentre parcheggiava davanti al pensionato.
“Ehi…adesso non avrai mica intenzione di chiamarmi sempre così, vero?” - chiese a Bonnie.
“Innamorato platonico, dici?” - chiese lei.
Stefan annuì.
“Certo che ti chiamerò sempre così!” - rispose Bonnie con un’alzata di spalle.
“Ci avrei scommesso!”.







NOTE:
Ciao a tutti!!!!
Spero abbiate passato una buona settimana......la mia è stata un pò stancante, ma proficua...mettiamola così!!!!XDXDXDXDXD
Allora...nuovo giovedì, nuovo capitolo!!!!
Ringrazio ancora tutti coloro che hanno letto e commentato il capitolo precendente e soprattutto ringrazio di nuovo tutti per il vostro appoggio alla mia decisone di rendere questa storia una long!!!!
Detto questo....
In questo nuovo capitolo troviamo un Damon che fa dei leggeri passi avanti, direi!!!
Insomma...almeno adesso ha capito che è geloso ed ha ammesso, almeno a se stesso, che gli piace Bonnie!!!!
Elena e Bonnie hanno fatto pace, anche se non penso che le cose saranno come prima vista la situazione attuale...e questo loro lo sanno!!!!
Stefan...beh....lui non è ancora pronto per tornare a lasciarsi prendere totalmente da Elena nonostante sappia che quello che prova per lei è molto forte!!!!
Inoltre, da come avete letto, ha preso la questione della Bugia di Bonnie piuttosto filosoficamente uscendosene con uno sei suoi tanti bei discorsi!!!
Sinceramente la cosa dell'amore platonico ce la vedo bene tra di loro, perchè nonostante il loro rapporto non sia proprio quello tra due fidanzati innamorati persi, però non è nemmeno quello tra due semplici amici.....Che ne pensate?
PS: tenete d'occhio la nuova arrivata! XDXDXDXDXD
A giovedì....BACIONI...IOSNIO90!!!


   
 
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