Diploma.
Il grande giorno è ormai arrivato con o brutte notizie. Mi sembra ieri quando ero appena arrivata a NY, io che odiavo Bruno, e volevo John ed ero popolare. Ormai quei tempi sono finiti.Il giardino della scuola è pieno di studenti scintillanti per colpa delle tuniche e genitori elegantissimi come se devono andare a pranzo con Obama.
Tra bisbigli e urli la consegna dei diplomi inizia e io sono la 15esima. Arriva il mio nome e nessuno mi riconosce, neanche Bruno. Tornando a posto sento bisbigli verso di me ma non m’importa, sto bene.
Dopo due ore la consegna finisce e mi dirigo verso la fontana. Sarà l’ultimo giorno che vedrò lei. Lei che mi ha fatto passare bei e brutti momenti, che ha colto le mie lacrime e i miei sorrisi. Osservando il mio riflesso nell’acqua sento qualcuno dietro di me.. È Bruno, lo saluto –“Hey!”- mi abbraccia –“Hey ma guardati un po’”-“Come sto?”-“Benissimo!”- mi bacia e ci abbracciamo ancora. Con la testa appoggiata alla sua spalla noto che i suoi genitori non ci sono e sinceramente non gli ho mai visti e incuriosita gli chiedo –“Ma i tuoi genitori?”-non risponde-“Bruno! Rispondimi!”- niente! Nel cercare di rispondermi all’improvviso, vicino al buffet vedo un uomo famigliare.. È mio padre. Velocemente mi dirigo verso di lui, incavolata. “Papà? Cosa ci fai qui?”-“Ciao tesoro come sei cresciuta!”-“Non parlarmi così! Perché sei scappato di prigione? È lì che devi stare! Dov’è Tina?”-mi prende ferocemente la mano-“Sta nascosta. Dove deve stare e non in bella vista!”-“Lasciami!”-“No. Tu verrai con me cara!”-“NO!”- cerca di portarmi via e immediatamente arriva Bruno –“Chi è lei?”- con tono incavolato –“Sono il padre! Devo portarla via con me!”- mi sposta dietro di lui e si avvicina a mio padre con una sguardo che mette paura e risponde –“Vada via.. ORA!”- senza dire una parola mi guarda e va via.
Ho paura. Bruno prende la mia mano e mi accompagna a casa sua.