Brutta bestia l'amore.
Questo era l'unico pensiero che Ron Weasley aveva in quel momento, guardando il
suo migliore amico e sua sorella ignorarsi a vicenda nella cucina della Tana,
salvo per lanciarsi occhiate furtive quando pensavano che l'altro non stesse
guardando.
Eh già... Brutta bestia l'amore. Ron li aveva osservati parecchio, in quei
giorni durante i quali lui, Harry ed Hermione si trovavano alla Tana per
festeggiare il matrimonio di Bill e Fleur. Li aveva visti intenti a cercare di
evitarsi e a lanciarsi sguardi, a far finta che nulla fosse successo. Ed era
giunto a quell'innegabile verità: l'amore è una brutta bestia.
Era inutile negarlo: tra Harry e Ginny era nato qualcosa
di profondo, ma entrambi erano troppo testardi per ammetterlo. E non capivano
che così facendo, a lungo andare, avrebbero solo sofferto ancora di più,
entrambi.
Ron si accomodò meglio sulla sua sedia, stiracchiandosi. Accanto a lui, Harry
parlava con Charlie di Quidditch, mentre all'altro angolo della stanza, Hermione
e Ginny stavano sghignazzando per qualcosa che avevano appena letto su un
settimanale per streghe.
Cinque...
Quattro...
Tre...
Due...
Uno...
Ed ecco che Ginny si voltava a guardare di sottecchi Harry, certa che lui fosse
distratto. Ormai Ron li aveva cronometrati: esattamente ogni dieci minuti uno
dei due si girava verso l'altro. Se la situazione non fosse stata quella che
era, il ragazzo l'avrebbe anche potuta trovare divertente, in qualche modo.
Purtroppo però la situazione era grave: Silente era morto ed Harry aveva una
missione da compiere. Certo, lui capiva i sentimenti dell'amico: il moro non
voleva mettere in pericolo Ginny, e da un punto di vista strettamente fraterno
lui condivideva appieno, ma... Possibile che fossero entrambi così stupidi? Non
si accorgevano di avere entrambi un disperato bisogno l'uno dell'altra?
Certo, era un bel dilemma. Ron conosceva bene la
sensazione: lanciò un'occhiata ad Hermione, e pensò per un secondo che magari
anche lei sarebbe potuta rimanere a casa, al sicuro...
Naa, amico, ti farebbe diventare un bozzolo sbavante se glielo chiedessi,
si disse. Sorrise vedendo che lei aveva alzato lo sguardo verso di lui,
un'espressione interrogativa sul volto. Lui le fece segno che tutto andava bene,
e lei gli sorrise, tornando a concentrarsi su quello che diceva Ginny.
Ritornando ai suoi pensieri, Ron constatò che la situazione che si era venuta a
creare era veramente assurda. D'altra parte, però, non se la sentiva di
biasimare Harry per il suo comportamento, visto che onestamente avrebbe fatto la
stessa cosa. Ciononostante, era fermamente convinto che Ginny meritasse di
sapere la verità . Ok, forse non TUTTA la verità, ma almeno quello che Harry
provava per lei. Ron aveva tentato di parlarne all'amico, ma Harry era
semplicemente troppo testardo per dargli ragione.
Ed eccoli invischiati in quella situazione del cavolo. A Ron sembrava di essere improvvisamente tornato all'estate prima del suo secondo anno, con Ginny che tentava di nascondersi da Harry. tutto ciò era alquanto frustrante per tutti. Ron voleva troppo bene ad entrambi per lasciar correre. Anche se all'inizio aveva fatto un pò di storie a riguardo, ben presto si era abituato al fatto che Harry frequentasse sua sorella. E l'idea di loro due insieme, a dirla tutta, gli aveva anche fatto piacere.
Merlino, possibile che solo lui si fosse accorto che quei due erano fatti l'uno per l'altra?
In verità, ron pensava che la stupidaggine dell'amico avesse molto a che fare con quella rottura . Sicuramente il suo complesso dell'eroe tragico aveva portato il suo amico ad una decisione che, Ron ne era sicuro, avrebbe rimpianto amaramente.
Ma quello che più lo aveva sorpreso era stato il comportamento di Ginny. Conoscendola- e conoscendo il temperamento dei Weasley - si era aspettato come minimo una bella litigata tra i due, ma sorprendentemente ciò non era successo, GInny aveva accettato senza battere ciglio la decisione di Harry, senza protestare. Quando, tornati a casa, le aveva chiesto spiegazioni, lei, serafica, gli aveva risposto:" É un coglione, e se ne accorgerà."
Ok, le parole non erano state quelle, ,ma il succo del discorso era che Gin sapeva benissimo che Harry sarebbe tornato, prima o poi. Anche se lui non glielo aveva mai detto.
Ecco, appunto, era lì il problema. Harry doveva dirlo a Ginny, e doveva sapere quello che Ginny aveva detto a lui. Avrebbero sofferto, certo, ma almeno entrambi avrebbero avuto una consolazione.
Ron si versò altro succo di zucca nel bicchiere, passando in rassegna i vari espedienti per costringere i due a parlarsi( anche se dubitava della riuscita di un qualsivoglia piano), quando accadde una cosa che aveva dell'incredibile.
Harry si era appena avvicinato a Ginny , e dopo aver parlato brevemente, si erano allontanati dalla stanza,verso il giardino.
Beh, pensò, mentre un piccolo sorriso gli increspava le labbra, dopotutto Harry non era cosi stupido.
O forse si...