Ultimo dell'anno
Ary POV
Senza rendermene conto
l’ultimo dell’anno era arrivato.
Avevamo organizzato tutto nei
minimi dettagli e cosa molto importante, la Fede e Lorenzo sarebbero venuti,
ignari del nostro complotto.
Avevamo detto ad entrambi che
ci sarebbero state altre persone, in realtà quelle altre persone erano loro.
Sapevamo benissimo che se
avessero saputo che sarebbero stati gli unici non accoppiati, non sarebbero
venuti o meglio la Fede non sarebbe venuta, perché a Lorenzo non importava
molto di non essere accoppiato.
Era da un sacco di mesi che
cercavamo di combinare un appuntamento tra la Fede e Lorenzo, ma puntualmente
lei, appena sapeva che doveva incontrare un ragazzo, rifiutava.
Non riuscivamo a capire
perché non voleva conoscerlo, perché almeno non ci volesse provare, ma dopo un
po’ lasciammo stare.
Fino a quel punto.
Avevamo deciso di organizzare
la cosa io e la Ila, avvisando in un secondo tempo i ragazzi del nostro
programmino, ma quando gli raccontammo di quello che avevamo organizzato la
mattina di Natale, loro ci confessarono che avevano fatto la stessa cosa.
Avevano chiamato Lorenzo, la
mattina di Natale e lo avevo invitato per l’ultimo.
Era un bene, almeno non
avremmo dovuto sopportare discussioni strane.
Così, dopo quel giorno,
organizzammo tutto.
Avremmo passato l’ultimo a
casa di Simo, la Bea ed Ale sarebbero stati a casa di Edo con i suoi genitori.
Saremmo stati a dormire a
casa di Simo in salotto tutti insieme e
avremmo passato una serata divertente, magari bevendo anche.
Questo era quello che pensava
la Ila.
Diciamo che alla Ila piaceva
bere. Non beveva come un’alcolizzata, ma diciamo che le piaceva bere, solo che
non perdeva mai la lucidità.
Così Simo avrebbe conosciuto
anche quel suo lato che sinceramente non avevo mai visto neanche io, ma mi
fidavo di lei e sapevo che non avrebbe mai bevuto così tanto da essere ubriaca.
Quel giorno mi ritrovai a
casa di Simo dopo le quattro del pomeriggio. Dovevamo finire di sistemare le
cose, dovevamo comprare le ultime cose e poi sarebbe stato tutto pronto.
Alle sette la Ila e Simo
sarebbero andati a prendere la Fede per portarla al luogo della festa ed io ed
Edo avremmo aspettato Lorenzo a casa di Simo.
Dalle quattro fino alle
cinque e mezza fummo occupati per supermercati, dalle cinque e mezza in poco ci
preparammo tutti facendoci la doccia e vestendoci.
Quando uscii dalla doccia, la
Ila e Simo erano già partiti ed Edo stava guardando la televisione sdraiato sul
divano.
-Dici che andrà tutto bene?-
chiesi sedendomi vicino ad Edo. Lui mi fece spazio per sdraiarmi vicino a lui.
Mi sdraiai e mi accoccolai
vicino a lui.
-Andrà benissimo.- mi disse
lui cominciando ad accarezzarmi i capelli.
-Non intendevo la festa.
Intendo se andrà tutto bene tra la Fede e Lorenzo.- chiesi io un po’ in
imbarazzo.
-Be, penso che si piaceranno
e poi lui non è come gli altri ragazzi. Diciamo che in quel senso ci
assomigliamo molto.- sentendo quelle parole mi rilassai.
Speravo davvero che Lorenzo
sarebbe stato diverso dagli altri.
La Fede ne aveva davvero
bisogno, aveva davvero bisogno di un ragazzo diverso, di un ragazzo che le
facesse capire che c’era molto di più oltre al sesso, che il sesso non era
tutto.
Speravo davvero che sarebbe
andato tutto bene, che si sarebbero piaciuti.
Il campanello suonò
annunciandoci l’arrivo di Lorenzo.
Edo si alzò, cercando di non
farmi cadere ed andò ad aprire.
Mi alzai anch’io rimanendo
leggermente nascosta.
-Lore, come stai?- gli chiese
Edo aprendo la porta.
-Bene, grazie. Tu? Simo?-
sentii una voce un po’ roca e bassa. Non l’avevo mai visto prima di allora ed
ero curiosissima di sapere come fosse.
-Tutto bene. Simo è andato a
prendere un’amica della sua e della mia ragazza.- gli rispose sincero Edo.
Poco dopo mi trovai davanti
un ragazzo alto, castano che mostrava la sua dentatura bianca perfetta.
-Lore questa è Ary, la mia
ragazza.- disse Edo per presentarci.
Io mi avvicinai e gli strinsi
la mano.
-Piacere.- gli dissi felice
di appurare che fosse davvero un bel ragazzo.
-Piacere mio.- mi disse
guardandomi negli occhi.
Notai i suoi occhi marroni,
misti a grigi, un colore strano, ma che ti colpiva decisamente.
-Allora, quando arriva Simo?
Voglio proprio conoscere la sua ragazza.- disse lui sedendosi sul divano.
Io guardai Edo e gli sorrisi.
Lui mi fece un cenno con la
testa segno che avesse capito cosa intendessi. Era davvero carino e mi sembrava
anche simpatico.
Sentii la voce della Ila.
-Senti Fede, ma mi spieghi
che cazzo di problemi ti fai? Sorridi e vivi una buona volta.- disse lei
appendendo il giubbino.- Quanti cazzo di problemi che ti fai.- le disse
sbuffando.
-I problemi che ti facevi tu
una volta, vorrei ricordarti. Te ne facevi un sacco di problemi ed io dovevo
pure sopportarti. Non vorrei ricordarti quel periodo dove stavi di merda,
vero?- le rispose lei decisa.
La Ila stava facendo il suo
ingresso in salotto quando si girò di scatto.
-Non oserai dirlo, vero?- la
minacciò con il dito alzato.
-Osare dire cosa?- disse Simo
entrando.
-Niente.- sibilò tra i denti
la Ila prima di girarsi e di bloccarsi completamente vedendo un estraneo che la
guardava e che sorrideva.
-Come mai ti sei…- in quel
momento arrivò anche la Fede e si bloccò anche lei. Tutte e due avevano la
bocca aperta.
-Che succede?- arrivò Simo. –
Lore. Come stai?- gli chiese andandolo ad abbracciare.
-Bene, tu?- gli disse
distaccandosi.
-Bene bene.- rispose lui
sorridendo.
Le facce della Ila e della
Fede erano eloquenti.
Avevano ancora la bocca
aperta.
-Ila?- la chiamò Simo.
-Cosa?- gli rispose lei
chiudendo la bocca.
-Ti manca solo la bavetta
alla bocca.- rispose lui infastidito.
-Be, scusa e chi se
l’aspettava. Mi avevi detto che era carino, non uno schianto assurdo. Vedersi
queste visuali appena entrata e poi quando non te l’aspetti, non è proprio il
massimo per la mia sanità mentale.- la Ila riprese controllo di se stessa.
Simo la guardò male.
-Senti, non guardarmi così.
Non è colpa mia. Dovevi essere più preciso. Avrei lasciato te per lui.-
aggiunse lei guardandolo seria.
Simo la guardò malissimo.
-Bene, lasciami per lui, se
vuoi. Io ricomincerò ad andare con tutte.- gli rispose lui stizzito.
Prevedevo aria di tempesta.
-Se ti manca così tanto
scopartele tutte. Vai, esci. Entra in una discoteca e prendi la prima che ti
capita, non ti obbligo a stare con me, anzi non mi sembra di averti mai
obbligato a passare del tempo con me. Se vuoi tornare a scopartele tutte, basta
dirlo che mi metto il cuore in pace. – urlò lei per poi guardarlo con sguardi
carichi di delusione.
-Io non stavo dicendo
questo.- disse Simo abbassando la voce rispetto a prima.
-A me sembra tanto di sì.-
disse la Ila passandogli in parte ed andando in cucina. Lui la seguii. Sentii
sbattere la finestra che dava sulla piscina.
-Che caratterino.- disse
Lorenzo ridendo.
-Decisamente. Ma ormai noi ci
abbiamo fatto l’abitudine. Capita che discutano. Dopo un po’ ci fai
l’abitudine.- gli dissi io ridendo.
-Comunque, io sono Lorenzo.-
disse andando verso la Fede.
-Federica. – gli strinse la
mano. La vidi sussultare leggermente quando la sua mano andò a contatto con
quella di lui.
Simo e la Ila tornarono
proprio in quel momento.
-Piacere, io sono Ilaria.
Scusa per la piccola cosa di poco fa. – gli disse entrando e allungando la
mano.
-Piacere Lorenzo. E non ti
preoccupare. È bello sapere che Simo abbia trovato qualcuno che sappia tenergli
testa.- disse stringendo la sua mano e sorridendo.
Chiamammo immediatamente la
pizzeria per farci portare le pizze.
Mentre aspettammo, parlammo
del più e del meno, ridendo e scherzando.
Lorenzo si stava dimostrando
un ragazzo davvero simpatico e soprattutto gentile, ma mi dava anche l’idea che
se si fosse arrabbiato sarebbero stati guai.
La Fede non faceva altro che
guardarlo e perdersi nelle sue parole.
A quanto pareva il ragazzo
aveva davvero fatto colpo.
Io e la Ila ci guardammo,
scambiandoci uno sguardo carico di significato.
Finalmente avevamo trovato
qualcuno che alla Fede piacesse e che non fosse un completo deficiente.
Quando arrivarono le pizze ci
mettemmo tutti a sedere.
Non ce la facevo più dalle
risate tra Simo e Lorenzo, non sapevo chi era peggio e se si metteva in mezzo
la Ila o Edo erano davvero esilaranti.
Guardammo un film tutti
insieme, cercando di far passare la serata.
Senza che ce ne rendessimo
conto, le undici arrivarono.
-Oddio, ragazzi. Ma sapete
che ore sono?- chiese la Ila scioccata.
-Che ore sono?- chiedemmo
tutti insieme ridendo.
-Le undici. Su, forza.
Cappotti, andiamo fuori.- disse alzandosi dal divano, lasciando Simo di stucco.
Si affacciò alla finestra e
si bloccò.
-Che succede?- chiese Simo
preoccupato vedendo che il suo entusiasmo si fosse improvvisamente bloccato.
-Nevica.- disse girandosi
verso di noi.
Tutti scattammo in piedi
dirigendoci verso la finestra.
Un manto di candido bianco,
copriva il giardino e gli alberi circostanti.
Andammo tutti a metterci i
giubbini per uscire a giocare con la neve come dei bambini.
Il primo ad uscire fu Simo
che prese un po’ di neve e gliela lanciò in piena faccia alla Ila.
-Questa è guerra lo sai,
vero?- le disse lei con ancora tutta la faccia sporca di neve.
-Eccome se lo so.- disse lui
ridendo.
Stavo guardando la scena
divertita, quando mi arrivò una palla di neve in piena faccia.
-Edo, sei morto.- lo guardai
malissimo e cominciai a rincorrerlo.
Eravamo tutti talmente presi
a rincorrerci che non ci rendemmo nemmeno conto che mancavano due persone.
Due persone importanti per
quella serata.
Dopo qualche minuto a giocare
a coppie, cominciammo a fare una vera e propria battaglia di neve.
Mi bloccai improvvisamente
quando sentii una risata a me famigliare.
La Fede rideva.
Stava uscendo in quel momento
dalla porta seguita da Lorenzo.
Erano così carini che
ridevano insieme, che stavano parlando.
Ci bloccammo tutti quando
arrivarono finalmente in giardino.
-Che c’è?- chiese la Fede
arrossendo leggermente.
Se non la si conosceva si
poteva pensare che quel rossore era dovuto al freddo che c’era quella sera, ma,
in realtà, era in imbarazzo. Decisamente molto in imbarazzo.
-Niente.- dicemmo in coro io
e la Ila ricominciando la battaglia con la neve.
Eravamo felici. Ci stavamo
divertendo come pazzi, anche se da fuori potevamo sembrare dei bambini, alcuni
un po’ troppo cresciuti.
Rientrammo giusto in tempo
per stappare la bottiglia di spumante.
-Pronti, ragazzi?- urlò Simo
con la bottiglia in mano.
-10…9….-cominciammo
a fare il
countdown tutti
insieme.-8…7…6…5…4…3…2…1…Buon
annoooo.- urlammo talmente tanto
che mi fischiò un orecchio.
Io d’istinto baciai Edo e
vidi che la Ila fece lo stesso con Simo.
In quel momento non mi
ricordai che la Fede e Lorenzo potevano essere a disagio per questo nostro
comportamento, ma quando mi distaccai da Edo, potei ben constatare che stavano
parlando seduti sul divanetto vicino alla finestra.
Che fosse scoccata la
scintilla? Lo speravo davvero.
Simo passò a versare lo
spumante a tutti e brindammo al nuovo anno.
Ritrovandoci tutti insieme, a
vedere Simo e la Ila che si baciavano ed avendo finito di baciare Edo, mi
ritrovai a pensare.
L’anno che mi aveva cambiato
la vita, che mi aveva fatto conoscere una persona fantastica quando ormai avevo
perso le speranze, era ufficialmente finito e non potevo farci assolutamente
niente.
Pensando all’anno che era
appena passato, mi resi conto che era stato un anno difficile, pieno di alti e
bassi, ma era stato anche l’anno più bello della mia vita.
Senza volerlo, le principali
immagini di quell’anno mi passarono davanti.
La prima volta che vidi Edo,
il nostro primo bacio, le nostre giornate passate insieme, il matrimonio, il
giorno che mi aveva lasciato, la sofferenza dei giorni in cui lui non c’era, in
cui non era accanto a me. La vacanza. Il mio stupore quando lo avevo visto, il
suo sguardo puntato nel mio. La scena di essere stata portata via da lui di
peso, della chiacchierata del giorno seguente. Della discoteca, della sua
dichiarazione del suo amore nei mie confronti.
Il mio compleanno, la nostra
prima volta o meglio la mia prima volta e la nostra prima volta insieme.
Amavo tutto di quel ragazzo.
Non potevo fare a meno di lui.
Come potevo fare a meno dei
suoi occhi verdi? Dei suoi capelli arruffati? Delle sue carezze? Dei suoi baci?
Delle sue coccole? Delle volte che facevamo l’amore?
Di una cosa ero certa: il mio
primo amore l’avrei ricordato per tutta la vita, non avevo dubbi.
Buongiorno! No ragazze, non
sono un miraggio. Sono proprio io con il penultimo capitolo di questa storia. Lo
so, lo so, avevo detto che avrei postato il 26, ma ho pensato di darvi oggi il
penultimo capitolo e il 26 postare l’ultimo. Non mi sembra davvero possibile di
essere arrivata alla fine.
Comunque, vediamo di parlare
di questo capitolo. Ultimo dell’anno, le nostre due coppie hanno programmato un
appuntamento al buio tra Fede e Lore come avete potuto leggere nei capitoli di
Natale e in questo giorno si incontrano. Andrà tutto bene? Avranno una storia?
In teoria per risolvervi tutti i vostri dubbi ci sarebbe dovuta essere la
storia di Fede, ma non ci sarà, quindi, dovrete aspettare fino all’ultimo
capitolo per sapere se tra loro sarà andata a buon fine e se anche per le
nostre due coppie è andato tutto bene.
Il prossimo capitolo l’ultimo
capitolo o forse sarebbe meglio definirlo l’epilogo. Sarà svolto dieci anni
dopo e vedremo cosa è successo ai nostri protagonisti. =)
Ringrazio come sempre le
persone che hanno aggiunto la storia alle seguite, preferite e ricordare e hai
7 angeli che hanno recensito lo scorso capitolo. Davvero grazie *_*
Vorrei darmi una piccola
notizia, che magari non interesserà a nessuno, ma voglio darvela comunque. Dopo
aver finito di pubblicare questa storia, ne pubblicherò un’altra sempre
romantica. Se vi potesse interessare, tenete gli occhi ben aperti, non so
ancora di preciso quando la pubblicherò, ma sono sicura di farlo =)
Vi ricordo come sempre che
potete aggiungermi su Twitter e su Fb se vi fa piacere. =)
Vi rifaccio nuovamente gli Auguri di Buona Pasqua ragazze. =D
Vi rifaccio nuovamente gli Auguri di Buona Pasqua ragazze. =D
Alla prossima con l’ultimo
capitolo ^_^