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Autore: _Lightning_    22/04/2011    8 recensioni
E se Jim, invece di imbarcarsi sull'RLS Legacy e vivere favolose avventure sul Pianeta del Tesoro, fosse un pirata?
E se, alla ricerca di un imbarco, incontrasse proprio il vecchio Silver e si unisse a lui e alla sua ciurma?
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jim Hawkins, John Silver, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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VIII
 
Somewhere I Belong



«Scroop era...una specie di datore di lavoro. Anche se sarebbe meglio definirlo "ricattatore",» esordì Jim, spiando di sottecchi la reazione del cyborg.

«Spiegati meglio.»
 
«Il mio compito era farmi arruolare nella ciurma di una qualche nave pirata e poi sottrarre il bottino di nascosto e portarlo a lui.»

«Quante volte hai fatto questo bel lavoretto?» chiese sarcastico il pirata.

«Solo due.»

«E io sarei stato il terzo, giusto?»
 
Jim abbassò di nuovo lo sguardo, mormorando un "sì" soffocato. Silver sospirò, non sapendo come comportarsi... il suo orgoglio e codice d'onore gli diceva di sbatterlo fuori bordo all'istante, ma voleva prima sapere il perché di tutta quella strana storia.
 
«Rubare il bottino è l'atto più spregevole che si possa compiere su una nave pirata, lo sai?» disse dopo un po', con un'espressione corrucciata.

«Non avevo scelta. Quando trovavo un imbarco, Gant si imbarcava con me e mi teneva d'occhio per tutto il viaggio, nel caso avessi deciso di fuggire o di disobbedire agli ordini,» spiegò, atono.

«E si può sapere perchè, tra tutti i poco di buono che gironzolano per i porti, Scroop abbia scelto proprio te, un bimbetto, per fare il lavoro sporco?»

A questa domanda Jim rimase a lungo in silenzio, cercando le parole adatte per rispondere.

«È una storia lunga.»

«Non ho impegni urgenti,» replicò prontamente il cyborg.

Si cavò di tasca una pipa, ci pigiò dentro un po' di foglie di iyetl [1] e la accese distrattamente con un acciarino. Sbuffò una boccata di fumo azzurrino e rimase in ascolto.

 
«Prima di trovarmi al servizio di Scroop, vivevo con... con mia madre, in una locanda a Montressor,» mormorò, Jim, facendosi forza. «Gli affari non vanno molto bene da quando mio padre se n'è andato,» spiegò, senza riuscire a nascondere una sfumatura d'odio nella voce, «ma tiravamo avanti e c'era comunque un amico di famiglia – il dottor Doppler... è un noto astrofisico, forse ne hai sentito parlare.» Silver si limitò ad annuire. «Come puoi immaginare, è molto benestante, e ci ha aiutato nei tempi più difficili, durante la Guerra Galattica. Non potevamo lamentarci e la nostra situazione non era peggiore di quella di tanti altri. Un giorno, però, mia madre decise di chiedere un piccolo prestito, perchè i soldi non bastavano per pagare le bollette e non aveva alcuna intenzione di ritardare il pagamento, e neanche di chiedere di nuovo aiuto a Doppler... ed è da lì che è iniziato tutto.»

Si sfrgò il naso, sentendosi lo sguardo di Silver addosso.

 
«Andò in città, cercando qualcuno disposto a fornirle i soldi, che contava di restituire al più presto. Tornò a casa con una buona somma di denaro, più di quanto avesse sperato e sufficiente a risolvere i nostri problemi economici per quel mese. Sembrava che tutto avesse ripreso a girare per il meglio, e gli affari stavano andando così bene che stavo addirittura pensando di arruolarmi in Marina, visto che mia madre sembrava non ave rpiù così bisogno del mio aiuto. Il problema si presentò alla nostra porta un paio di mesi dopo: Scroop. Era lui che ci aveva concesso il prestito usando un prestanome di cui mia madre era all'oscuro. Il documento che aveva firmato richiedeva la restituzione immediata dei soldi entro due mesi, e l'avevamo fatto... ma delle clausole nascoste imponevano degli interessi triplicati e noi non eravamo in grado di saldare il debito, A Scroop questo non fece per niente piacere. Diede fuoco alla locanda, dopo averci storditi. Un monito per chi osava non dargli ciò che pretendeva. Quando ripresi i sensi, mia madre era scomparsa e io ero intrappolato nella locanda in fiamme... in qualche modo riuscii a scappare, anche se non ricordo come.- Si interruppe e tirò un attimo il fiato, sopraffatto dai ricordi. «Appena mi fui ripreso, tentai di scendere in città per chiedere aiuto... ma Gant, lo sgherro di Scroop, mi bloccò a metà strada e mi portò da lui. Mi disse che, visto che ero ancora vivo, dovevo saldare io il debito e se volevo continuare a vivere avrei dovuto eseguire i suoi ordini. Gli chiesi dove fosse mia madre, ma non ottenni solo risposte vaghe... credo sia morta, oppure lei crede morto me e ha deciso di costruirsi una vita altrove, oppure... oppure l'ha portata da qualche altra parte,» disse, mangiandosi le parole.

«Temi che l'abbia venduta?» intervenne Silver, captando la sua difficoltà.

«Lo temo e lo spero. Non lo so, è uno dei motivi per cui non ho mai tentato di scappare... perché forse, se avessi saldato il debito, avrei potuto rivederla,» mormorò lui, affranto. «E così, eccomi qua,» concluse, rialzando lo sguardo su Silver.

Quest'ultimo diede un'ultimo tiro di pipa, poi rispose, calmo:

«E adesso cosa hai intenzione di fare?»

Jim fu preso alla sprovvista da quella domanda.

«Io... non ne ho idea.»

«Non sei in una bella situazione: probabilmente i pirati che hai derubato ti stanno dando la caccia in lungo e in largo. Prima o poi risaliranno a Scroop e a te, ti acciufferanno e nel migliore dei casi ti sbatteranno ai ferri nella stiva.»

«Lo so,» rispose Jim, vagamente preoccupato.

«E tua madre...» Jim si accartocciò quasi su se stesso alla sua sola menziona. «C'è una possibilità che sia ancora viva, e adesso saresti libero di metterti sulle sue tracce. O perlomeno di scoprire la sua sorte.»

«Sì... anche se non saprei nemmeno da dove cominciare.»

Silver gli puntò contro l'indice tozzo e abbronzato dalle radiazioni dell'Eterium.


«Per questo, ora dovrai starmi bene a sentire. Sto per farti una proposta. Non ne faccio spesso, quindi pensaci bene.»

Jim si umettò nervosamente le labbra.

 
«Ti ascolto.»
 
«Puoi rimanere nella mia ciurma come mozzo. Ma così diventerai un pirata a tutti gli effetti, dovrai fare i conti con la Marina e non ti assicuro che potrai mai più rivedere i tuoi conoscenti, o addirittura Montressor e Crescentia. Ultimamente qui intorno hanno rafforzato i pattugliamenti e diventa sempre più difficile attraccare passando inosservati,» lo avvertì, serio. «E ho degli agganci validi a cui rivolgermi per cercare di rintracciare tua madre. Non ti prometto nulla, ragazzo, ma è un inizio.»
 
Jim rimase in silenzio, riflettendo su quell'inaspettata opportunità che gli si presentava davanti, decisamente più allettante di una vita passata a nascondersi qua e là, senza mai poter uscire allo scoperto e con una continua minaccia di morte sulla testa. Con un dubbio a perseguitarlo e la coscienza sporca.

«En on ti nascondo che non sarà una vita facile: siamo braccati in continuazione dalla Marina e spesso corriamo pericoli che molti potrebbero solo immaginare... ma in cambio vedrai l'intero Eterium e, se sarai fortunato, potresti vivere come un pascià per il resto dei tuoi giorni quando deciderai di "ritirarti dalla carriera".»

Il ragazzo lo guardò negli occhi, e in un lampo comprese che non poteva arrendersi e rimanere in quella situazione per sempre; doveva decidere cosa fare della sua vita e non aveva dubbi su quale fosse la scelta migliore per lui.

«Accetto,» disse sicuro, con gli occhi che gli brillavano e la mano subito tesa verso il cyborg.

Silver lo fissò, un stupito per la sua rapidità, per poi scoppiare in una risata profonda. Gli tese la mano meccanica, stringendo vigorosamente la sua.

«Ah! Non avevo dubbi sulla tua scelta! E ora preparati, perchè da qui in poi inizia la tua nuova vita!»


 



Note:

[1] Nome esotico per fare scena: in realtà è la parola in Nahuatl (azteco) per "tabacco".


Note dell'Autrice:

Ehm ehm...sì, è quasi un mese che non aggiorno *si rintana nell'angoletto* ma finalmente sono tornata su questi lidi, con l'attesissimo (?) capitolo che spiegerà i tanti guai del nostro povero Jimbo. Sì, ammetto che la mia vena Angst è venuta alla luce, me che FF è senza un po' di tragedia? :D
E così, (con un bell'inizio in medias res che farebbe prendere un colpo alla mia prof di italiano ) ecco che vediamo Jim prendere in mano la situazione e tirarsi fuori dai guai!
Questo capitolo non è scritto al meglio ed è anche piuttosto corto, me ne rendo conto, ma sono stata ferma a lungo e ora mi serve un po' per "ingranare" xD Chiedo ancora una volta la vostra pazienza ò__ò  xDD

Il titolo l'ho preso da una canzone dei Linkin Park (:Q__) ai quali mi sono da poco appassionata e la stavo ascoltando a loop mentre scrivevo...e mi sembrava anche adatta alla situazione :D
A parte questo, ringrazio tantissimo le mie lettrici, che hanno atteso pazientemente il mio aggiornamento e hanno aggiunto la storia tra le seguite <3

-Light-

EDIT: La storia non verrà purtroppo portata a compimento: sono passati anni e anni dall'ultima votla che l'ho presa in mano e, nonostante avessi sviluppato la maggior parte della trama, mi è impossibile riprenderne tutti i fili, soprattutto partendo da questi primi capitoli che ho leggermente risistemato, ma che sono comunque invecchiati piuttosto male. Grazie a tutti coloro che l'hanno recensita, anche a distanza di così tanto tempo <3
(Non escludo la possibilità di riadattare il tutto a una semi originale, considerando che amo le avventure piratesche... ma richiederebbe un lavoro enorme e un grosso sforzo di fantasia e riadattamento, essendoci forti elementi dell'universo fantasy del Pianeta del Tesoro, primo tra tutti il concetto di Eterium)
 

 

 
   
 
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