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Autore: Mediastino    22/04/2011    1 recensioni
Il capitano Shutfer stava sovrintendo le operazioni di raffreddamento della capsula di ibernazione perché fosse pronta per accogliere l’elemento E19. Era stata un ottimo soldato per più di due secoli, l’uomo ne aveva letto i fascicoli: all’inizio aveva creato moltissimi problemi era riuscita addirittura a fuggire facendosi a nuoto metà del mediterraneo per ritrovare i genitori. Però quando aveva scoperto che i suoi genitori erano pieni di debiti e l’avevano venduta volontariamente ai servizi segreti ne era uscita spezzata.
I suoi sentimenti erano morti insieme alla speranza di riprendere una vita normale, e così aveva iniziato a eseguire gli ordinino con meccanica impersonale precisione ed era andata avanti per tantissimo tempo. Ma da una trentina di anni aveva iniziato ad essere meno affidabile, doveva aver preso in simpatia i ribelli, non li uccideva....
Genere: Avventura, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3

Vagavo persa nel nero del sonno, brevi momenti di lucidità delineavano lo stato della mia mente, nell'assoluta tranquillità in cui vagavo da un tempo praticamente infinito.

 Inizialmente avevo continuato a rinvangare i ricordi sgradevoli, poi la mia mente, quasi inconsciamente, li aveva elaborati.

La mia vita, fino a questo momento, era stata un susseguirsi di morte e ordini; questo infinito abisso di sonno era la piu' bella "vacanza" che mi fosse capitata.

Mi lasciai andare e la mia coscienza si frammentò nuovamente.

La mia mente si fece sempre più lucida, presente. Era finito il sonnifero nella maschera di ossigenazione?
Provai a contrarre le dita di mani e piedi, piano, piano ritrovai tutto il mio corpo. Era debole e insonnolito, ma c'era.
La cella di ibernazione aveva smesso di funzionare! era stata spenta, o si era solo rotta? non sentivo più neanche lo stimolatore muscolare e il freddo.
Aprii gli occhi, mi investi un'ondata di luce! li richiusi, una voce disse -Fai piano! c'è tutto il tempo- mi tesi spaventata -chi sei? dove sono?- una mano delicata si posò sulla mia fronte -Stai tranquilla, non vogliamo farti del male! Io sono il dottor Mauster responsabile di questo ospedale- ciò non mi rassicurò minimamente, l'esperienza non me lo permetteva.
Aprii di nuovo gli occhi, troppa luce! -Non riesco a guardarmi intorno!- esclamai spazientita, allora l'uomo disse -Signorina Taile chiuda le finestre e abbassi le luci- sentii dei passi e altri rumori, poi si fece penombra.
Ero in una stanza d'ospedale, completamente bianca, sdraiata su un letto collegato a due barelle a formare una T per sostenere le mie ali aperte, circondata da monitor collegati al mio corpo magrissimo e stanco da tubicini ed elettrodi.
Il dottor Mauster mi sorrise, aveva lisci capelli castani, era alto e atletico, sembrava circa sui venti-venticinque anni, sembrava un attore assegnato al personaggio sbagliato! Anche l'infermiera era molto avvenente: minuta, formosa e con una lunga chioma rosso arancio.
-Ti abbiamo trovata dieci giorni fa in una zona abbandonata del deserto, il sistema di nutrizione si deve essere interrotto, stavi morendo di fame! Per fortuna ti abbiamo trovato, ma ti ha salvato anche la tua struttura fisica, veramente robusta! Appartieni ai vecchi programmi delle mutazioni guidate, vero? da quanto dormivi?- li guardai sorpresa, non avevano paura di me! - Non lo so....in che anno siamo?-
-Hai ragione! che sbadato, siamo nel 2879- Assurdo! - Ho dormito 700 anni?!- mi tirai a sedere, assolutamente sbalordita, anche il dottore sembrava molto sorpreso - Sono stata ibernata il 22 agosto 2184, sono il risultato dei primissimi tentativi di mutazioni guidate avvenute verso il 2000- Mauster mi guardò inspiegabilmente felice - Straordinario! sei praticamente un reperto storico vivente! fantastico, potremo imparare un sacco di cose dai tuoi ricordi! comunque, ho l'onore di darti il benvenuto nella nostra magnifica città perfetta, la città di Elicriso! -.
L'infermiera intanto mi si era avvicinata per mettermi un cuscino dietro alla schiena, ero molto debole, non riusciva a stare seduta senza aiuto.
Il dottore continuò - Sono certo che ti piacerà molto vivere nella nostra città- si avvicinò ai monitor che registravano il mio stato di salute - Quando sei arrivata qui sembravi uno scheletro coperto da un po' di pelle! ma sei migliorata tantissimo credo che tra una settimana potremmo riuscire a dimetterti- ridacchiò - So che è una cosa strana da dire a una persona che ha dormito settecento anni, ma, riposa, così ti riprenderai più in fretta- Mauster le sorrise di nuovo, poi, insieme all'infermiera uscì dalla stanza.
Rimasi sola, avevo sonno, ma non volevo dormire. Mi guardai attorno, non potevo muovermi più di tanto un po per i macchinari, ma soprattutto per la mia grande debolezza, non ero mai riuscita a ridurre così male il mio nuovo corpo. Che strano posto, mi avevano curata e sembravano felici di accogliermi nella loro società.....certo due persone non sono tutte. 
Ero curiosa e spaventata; davvero poteva rincominciare a vivere una vita normale? tessere relazioni, trovare nuovi amici e....qualcuno da amare! Non sembravano neppure spaventati dal mio aspetto, quando ancora ero un soldato alcuni militari avevano avuto vere e proprie reazioni isteriche vedendomi, per non parlare delle mie vittime.
Il dottore aveva parlato di programmi di mutazioni, forse ora era normale vedere persone non del tutto antropomorfe. Un pizzico di speranza mi riscaldò, quanto lo desideravo! avere una vita normale!
La porta si aprì, entrò l'infermiera con un caldo sorriso sulle labbra. Si sedette sul mio letto e mi porse un grosso libro -Immaginavo che non ti saresti addormentata, io mi chiamo Chandy e tu?- presi il libro , era di storia, storia che un tempo io avrei chiamato futuro. -E19- dissi, l'infermiera si imbronciò -E19 non è un nome! i primi mutanti vennero usati come armi e soldati, è successi anche a te vero?- annuì ma non risposi -Ti ci vuole un nome vero! come ti chiamavi prima?- io arrossì un pochino, non mi ricordavo quasi come si facesse -Mariam, ma non mi si addice...- Chandy sorrise - E' vero! Mariam evoca qualcosa di dolce e innocente, mentre tu sembri più un predatore! ma in mancanza di meglio ti chiamerò Mariam!- e mi abbracciò come se fossimo grandi amiche; avrei preferito che non lo avesse fatto, mi faceva male tutto! mi sfuggì un gemito -Oh! scusa, non volevo farti male! stai tranquilla, domani inizieremo la ginnastica riabilitativa; riesci avvero a volare con quelle?- mi chiese indicando le mie ali - Si, ci riesco- risposi aprendo il libro di storia, ero curiosa di sapere cosa fosse accaduto in gran parte dell'ultimo millennio!  

  


Spazio autrice:
Ecco il nuovo capitolo! mi dispiace di averci messo tanto! =D spero che vi piaccia, recensite più che potete xD!! GRAZIE! =D



 

  
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