Unintended
Disclaimer:
Ci sono tre cose che
mi differenziano in assoluto da JKRowling:
1)Io non abito in un
lussuoso castello ad Edinburgo, ma in un semplice
appartamento in una piccola città siciliana.
2)Non ho ancora iniziato
a sfornare bambini annualmente.
3) Uhm…ero sicura che
ce n’era un altro…ah…! I diritti di Harry Potter, (ma più che di lui, di Ron Weasley
ed Hermione Granger) non mi appartengono per nulla,
sono i suoi e di un’altra moltitudine di gente che ci mangia sopra come meglio
può. A questo punto io aggiungerei che non scrivo a scopo lucro e che il mio è
solo un modo innocuo per
sfogare la mia fantasia ed un'altra decina di cose che, se manifestate in un
altro modo, potrebbero arrecare danni a terzi.
Il testo della canzone
Unintended all’interno della fanfiction è dei Muse.
Titolo: Unintended
Autore: Thilwen
Beta-readers: mise_keith
P.O.V.: Ron’s P.O.V.
Note: Una nuova storia, per così dire, leggera. Non prendeteci gusto, però, sia chiaro!
È ambientata durante il sesto anno, dopo che Ron ed Hermione hanno fatto pace (insomma, dopo che lui è stato avvelenato… beh, quella storia lì, no?).
Sono presenti spoiler di poca importanza qua e là, ma è giusto che vi avverta.
Sì, sto attraversando un periodo molto prolifico. Si aprono le scommesse per chi ne indovina il motivo. Chia’, tu sei esclusa dal sondaggio…
Modificata 13-03-1006
Ringraziamenti: alla mia carissima Chiara, mise-keith, perchè senza di lei non saprei come fare. Grazie, grazie, grazie, grazie!
Ai Muse perché hanno scritto questa stupenda canzone.
Dediche: A tutti
gli “Stupidi Inconsapevoli” del mondo. (leggere per comprendere)
Unintended
Di Thilwen
You could be my
unintended
Choice to live my
life extended
You could be the one
I'll always love.
You could be the one
who listens to
My deepest
inquisitions
You could be the one
I'll always love.
Tu potresti essere la mia inconsapevole
Scelta di vivere la mia vita intensamente
Tu potresti essere colei che amerò
sempre.
Tu potresti essere colei che ascolta
Le mie richieste più profonde
Tu potresti essere colei che amerò sempre.
C’è un pallido raggio di sole che filtra oltre la grigia tenda della nuvole. Scivola sulla pietra di queste mura, incapace di scaldarle, scende giù come l’accenno di una carezza contro un’anima.
Sempre lì. Sempre così, china sui tuoi libri nel rumoroso silenzio della Sala Comune.
I tuoi capelli, mai troppo ordinati, ricadono sul tuo volto, sfiorano le pagine del tuo libro. Vorrei scostarteli dal viso, in un gesto inconsueto ed affettuoso, ma so che non posso farlo.
Non sarebbe da Ron.
Che poi, cos’è da Ron, non l’ho ancora capito.
So perfettamente, eppure, cos’è da Hermione.
È da Hermione comportarsi in maniera inspiegabile.
È da Hermione non mostrare le proprie ferite.
È da Hermione uscire a testa alta da ogni situazione.
È da Hermione soffrire in silenzio.
È da Hermione fare la cosa più giusta.
È da Hermione essere la migliore, sempre.
È da Hermione fare uscire pazzo Ron.
Forse me lo merito. Forse, gettarmi fra le braccia di Lavanda per pura vendetta non è stata la mia mossa più intelligente.
Ci sono stato male io.
Ma, soprattutto, ci sei stata male tu.
E se tu sei capace di scusarmi, io non riuscirò mai a perdonarmi per averti fatta soffrire.
Tutto è così stupido! Io sono stupido!
Ed in fondo, lo sei anche tu.
Già. Potevi solamente non essere così dolcemente complicata, abbassare le mura, lasciare che tutto si risolvesse semplicemente.
Potevamo unicamente dirci la verità in faccia, come le persone normali, senza ferirci in maniera così atroce e diretta.
Perché, anche se ci ho messo un po’ a capirlo, ad accettarlo, a sintetizzarlo, adesso lo so che tu sei finita dentro di me tanto in profondità che quasi non riesco a trovarti.
Che con te potrei passare l’intera vita ed essere felice di viverla.
Che potrei non stancarmi mai d’amarti, e rinnamorarmi di te sempre, continuamente.
Tutto è semplice, lineare, concreto.
Ma poi ci si mettono in mezzo delle cose che non c’entrano nulla, delle cose che complicano la situazione, la vita.
L’orgoglio.
La paura.
E l’amicizia, l’alibi onnipresente.
Ed a quel punto si fa gli stupidi.
Che poi, cosa c’è di tanto difficile a dirsi Ti Amo, io ancora non l’ho capito.
-Ron, mi passeresti quel libro al tuo fianco?-
-Subito.-
Almeno, adesso, abbiamo ricominciato a parlare.
Almeno.
.
Ti giuro che la mollo.
O mi faccio mollare.
Per due buoni motivi.
Numero uno, non credo di riuscire più a sopportare le sue effusioni alquanto espansive (vedi voce: eufemismo) e la sua presenza perenne e soffocante.
Numero due… beh, numero due sei tu.
Dai, Hermione, abbiamo fatto gli stupidi per tanto, troppo tempo.
Non credi che adesso sia arrivato il momento di smettere?
Non credi che l’autolesionismo abbia un limite?
Ma con chi parlo? Con il raggio di sole in questa mia giornata di pioggia?
Con la tua adorabile aria impegnata sul libro?
Vorrei prendertelo e chiuderlo, con un gesto brusco, tiralo lontano da te. Vorrei fare il giro del tavolo, prendere quel tuo visino da saputella, osservare, uno, due secondi la tua espressione sbigottita e baciarti, come ho pensato di fare tante volte.
Come vorrei fare sempre.
E fregarmene della gente che ci può vedere, che ci guardi pure!
Ma non posso. Tu meriti chiarezza ed io devo fare ordine nella mia vita.
Devo iniziare da zero.
E smetterla di fare lo stupido.
Ma come ho fatto ad innamorami così, come un poeta da quattro soldi? Dico, scherziamo?
Tu sei la mia inconsapevole speranza di gioia.
E sì, perché non è che ci siamo infilati in questo bel pasticcio a quattro mani, consapevoli di farlo.
Direi proprio di no!
Il masochismo ha un limite.
Inconsapevolmente, inconsciamente, inspiegabilmente mi sono perdutamente innamorato di te.
-Ron, mi spieghi questa tua espressione da ebete?-
-Nulla, Herm.-
Tsk. Nulla.
First there was the
one who challenged
All my dreams and all
my balance
She could never be
as good as you
Prima c'è stata colei che sfidò
Tutti i miei sogni e il mio
equilibrio
Lei non potrà mai essere perfetta come te
Lavanda. Gastrica, questo punto, io aggiungerei.
Si, Lavanda Gastrica. Tanto, l’effetto ormai è solo quello.
Come si fa a staccare un chewing-gum dalla suola della scarpa, quando si è bello e solidificato da un paio di giorni?
No, non si può, non è una risposta!
Io, devo trovare una soluzione. Assolutamente.
No, no, no! Altri due giorni di “Won-Won”, che inizio a sodomizzarmi per trovare un qualche sollievo.
Dimmi, Hermione, perché diavolo non guardo dove metto i piedi?
Lo sai, la colpa è tua!
Se tu non … se tu non… oh, che diavolo!
La colpa è nostra.
Che siamo due inconsapevoli innamorati.
Inconsapevoli.
Adesso, io mi devo sorbire Won-Won e tu, invece, devi,sorbirti, me e Won-Won.
Sai che ti dico? Ce la siamo cercata.
Che ci voleva? Bastava dirsi, Sai, Hermione, tu, in effetti, mi piaci, se proprio poi non si voleva sfociare nel melenso e dirsi tutte quelle cose, eccessive (eccessive?!), come, Ti Amo, e simili.
No?
Cazzo! Non ho mai visto due persone diverse come te e Lavanda.
Lavanda è… un po’ oca? Decisamente stupida? Uguale a tutto il resto della popolazione femminile? Come dire… omologata?
Tu sei… beh, tu sei Hermione.
E lei –oh!-, lei non si può paragonare a te. Nessuna, a dire il vero, si può paragonare a te.
-Merlino! Ron, si può sapere a che diavolo pensi? A Lavanda?-
-Lavanda? Beh… sì.-
Ah! Te lo fatta! La vedo, l’ombra delusa che scivola sul tuo viso!
-A come scaricarla, in effetti…-
Perché vorrei divorare il tuo sorriso?
.
-Potresti…mh, dirle che in questo momento hai bisogno di tempo per te…-
-Questa scusa mi sa di femmina.-
Ridi. Chiudi il libro, incroci le braccia e vi posi su il capo.
-Secondo me la devi lasciare. E quanto prima puoi, anche.-
I tuoi occhi hanno lo stesso colore della corteccia degli alberi antichi, la stessa profonda saggezza. Qua e là, però, sono venati da pagliuzzette d’oro, che rendono il tuo sguardo brillante. Intrigante.
Bello.
-In effetti è quello che vorrei fare….-
-Dille che sei innamorato di un’altra.-
La tua voce si smorza mentre parli. Chini gli occhi appena, quasi ti mordi le labbra.
-Un’altra?-
-Puoi anche dirle di essere gay, se preferisci.-
Scuoto la testa, velocemente. Niente contro gli omosessuale, però…
-Dire di essere innamorato di un’altra… lo sai, non ci avevo pensato!- annuisco convinto fra me e me, sorridendoti. -Però credo che tu potresti pagarne le conseguenze.-
OK, Lavanda è scema sì, oca pure, ma, in fondo, due, tre, va bene, diciamo, un paio di neuroni se li ritrova anche lei.
-Io?-
Quando fai così ti odio. Vorrei trasfigurare la tua espressione furba a furia di baci.
-Ti sarai accorta che è gelosa di te, no?-
-Sì?- fingi un’espressione pensosa –Non riesco a capire perché, in effetti.-
Ti ricordi la cosa dei baci di poco fa? Bene, dimenticatela. Ti vorrei trascinare nel primo baldacchino libero, chiudere le tende ed uscirne fra tre giorni.
-Sei la mia migliore amica.-
-Oh, vero, la tua migliore amica…-
Stringi le labbra, riapri il libro.
Che cazzo, Hermione!
I'll be there as
soon as I can
But I'm busy mending
broken
Pieces of the life
I had
before
Sarò lì non appena potrò
Ma sono impegnato a ricomporre
I frammenti della mia vita precedente
Quanto ci vorranno? Due giorni, due ore, due settimane.
Io mi libererò di Lavanda. Assolutamente sì. Gl’incubi, prima o dopo, finiscono. Devono finire.
O finiscono o scappo in Equador in costume e camicia Hawaiana.
Che fai vieni con me?
Oh, ecco, torni a studiare. Tipico.
Quanto sono stati, cinque minuti? In effetti, erano anche troppi.
-Hermione?-
-Mh?-
Perché ti ho chiamata?
-Pensi che sia una buona idea dire a Lavanda- la verità? – che mi piace un’altra?-
Quindi, la verità.
-Potrebbe anche essere una buona idea. Ma dille anche che la trovi carina, che è stato bello stare con lei, che non la dimenticherai… insomma, quelle cose lì, no?-
Quelle cose lì? Quelle balle apocalittiche?
-Comunque crederà che l’altra sei tu.-
Perché l’ho detto? Volevo ravvivare la serata, mi sa.
-È un problema?-
-Beh, se non lo è per te…-
Sistemerò tutto. Te lo prometto. Riattaccherò pezzo per pezzo la mia vita distrutta e tu potrai tornare ad essere la padrona di casa.
Ci sarò. Lasciami un po’ di tempo Hermione.
Sarò lì per te.
.
Io non ti merito, lo sai?
Ma sì, certo che lo sai.
E tu non meriti tutta la sofferenza che ti ho dato.
Questa storia con Lavanda mi ha insegnato che i sentimenti non si possono dimenticare. Non puoi infilarli in un cassetto in fondo al cuore e fare finta che non esistono.
Se ci sono, ci sono.
Ed io ho sempre saputo di amarti. Fin dal primo momento in cui, disperato, ho cercato conforto in lei.
Io sapevo che solo con te la mia vita avrebbe avuto un senso.
Anche se inconsapevolmente sono giunto a questo, era una verità, inoccultabile.
Mi dispiace, Hermione. Mi dispiace di tutto.
Sistemerò tutto.
E tu, mi perdoni, vero?
-Sistemerò tutto, Hermione.-
-Lo so.-
E tutto ciò che c’è stato prima, non avrà importanza.
Before you…
Prima di te...
Ti alzi, prendi i tuoi libri, li sistemi lentamente nella tua borsa.
-È tardi.-
Annuisco, stanco.
Non conta nulla, Hermione. Tutta questa parentesi che c’è stata fra me e Lavanda, non conta nulla.
È solo una parentesi.
Ci sei solo tu.
Ci sei sempre stata solo tu.
Afferri la borsa, fai per andartene.
Tre passi, ti fermi.
-Ron?-
Mi sorridi amaramente. Perché vorrei alzarmi, correre verso di te, e stringerti, forte, forte, forte, forte…
-Siamo due stupidi, lo sai?-
-Sì.-
Vai via.
E non c’è bisogno di aggiungere altro.
…Unintended……Thilwen…