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Autore: Yunikon    22/04/2011    1 recensioni
Hope. Una ragazza di 16 anni si ritrova a vivere a NY. Frequenterà una scuola New Yorkese diventando la più popolare della scuola. Circondata da persone ricche e popolari si innamora di un ragazzo ritenuto un "Perdente" che all'inizio è suo nemico.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 34.

La cruda verità.

Apro gli occhi e mi ritrovo in una sala di ospedale con mia madre accanto a me in dormiveglia. Sono confusa, non capisco, non ricordo più niente. 
Guardo mia madre e con una voce bassa esclamo -"Mamma!"- mi guarda e felice chiama i dottori esclamando -"Si è svegliata! Si è svegliata!"- Tre dottori corrono nella mia stanza e fanno uscire mia madre. Mi fanno sedere e mi fanno qualche esame. Io esclamo -"Che giorno è oggi?"-"2 luglio.. Sei stata in coma per un mese"-"Dov'è Bruno?"-"I dottori non mi rispondono ma aggiungono un fatto strano -"Sei stata fortunata abbiamo salvato sia te che il bambino."-"Bambino? Abbiamo investito un bambino?"-"Bambino? No!"-"Non c'era un bambino con noi.."-"Ma cosa sta dicendo? Lei è incinta!"- sono scandalizzata -"Incinta? Io? Impossibile!"-"Si invece guardi"- mi mostra un esame dove c'è scritto che sono incinta. "Oddio no!"- Mi distendo e improvvisamente mi addormento.
Mi risveglio e mi sento meglio. C'è un'infermiera accanto a me e mi chiede -"Ciao Hope. Come ti senti?"-"Benissimo ma mi deve rispondere ad una domanda"-"Dimmi"-"Dov'è Bruno?"- rimane in silenzio con gli occhi chiusi poi mi chiede di alzarmi e mi porta nella stanza accanto ed eccolo lì, immobile e l'infermiera aggiunge -"È un miracolo che è vivo ma è in coma e non possiamo dire quando si sveglierà."-"Posso entrare?"-"Come?"-"La prego mi faccia entrare!"- apre la porta ed entro ma le chiedo di rimanere soli. abbasso le tapparelle. Mi avvicino accanto a lui e scoppio a piangere. A bassa voce cerco di parlargli "Non voglio che mi lasci Bruno.. Non voglio.. Ti amo!" mi siedo sulla sedia e sullo schienale c'è la sua giacca, la tengo stretta tra le mie mani in lacrime. Arriva l'infermiera "Puoi tornare a casa ma non puoi più stare qui"- annuisco. Gli do un bacio sulla fronte e mi prendo la sua giacca e torno a casa.

   
 
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